giovedì 30 ottobre 2008

La discarica di TERZIGNO
La discarica di Terzigno è posta nella Provincia italiana con una straordinaria densità di popolazione (oltre 2600 abitanti/kmq) inadatta ad ospitare una discarica di rifiuti.
Quello di Terzigno, è un sito dichiarato di interesse nazionale per l’alto rischio ambientale e, pertanto sottoposto ad interventi straordinari di bonifica. Studi dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, dell’Istituto Superiore di Sanità, del Consiglio Nazionale delle Ricerche, dimostrano un alto aumento delle patologie collegate alla presenza di precedenti discariche di rifiuti nella zona.

I primi due siti nel Comune di Terzigno (15870 abitanti) già individuati dal Commissariato sono al confine con i Comuni di Boscoreale (27168 abitanti), Boscotrecase (10638 abitanti) e Trecase (9179 abitanti) i cui centri cittadini ricadono in un raggio di 2 km in linea d’aria.
Il sito di Terzigno è collocato nel Parco Nazionale del Vesuvio.
Il Servizio Geologico Nazionale
dichiarava estremamente pericolosa per la salvaguardia della falda acquifera l’ubicazione di una discarica nel sito di Terzigno per questioni strutturali e per pericoli di inquinamento della falda acquifera. In tal senso, le falde acquifere già risentono della preesistenza di precedenti discariche.
Comunicato Stampa WWF
E’ sconcertato il WWF per le soluzioni adottate del Commissario Straordinario dei Rifiuti che ha individuato a Terzigno, in pieno Parco Nazionale del Vesuvio, uno dei quattro siti di smaltimento dei rifiuti in Campania. "E' evidente che il Commissario ha potere assoluto di decisione" afferma Ornella Capezzuto Presidente del WWF Campania "ma è assurdo pensare di annullare e spazzare in un batter d'occhio norme di tutela – faticosamente conquistate negli anni – che vietano l'apertura di discariche in zona ricadenti in aree protette"."Anche interventi straordinari, come quelli messi in atto per l'emergenza rifiuti" continua Capezzuto "devono comunque avere l'obbligo di assicurare la tutela dell'ambiente, così come sancito dalle Direttive Europee. Invece a Terzigno, come pure a Serre, territori già tutelati vengono aggrediti, con il rischio di vedersi penalizzati dalla Unione Europea e di conseguenza di perdere i fondi comunitari".
Comunicato Stampa PNV
“Pur esprimendo il più vivo apprezzamento per il lavoro che il commissario di governo per l’emergenza rifiuti dott. Guido Bertolaso sta svolgendo, comprendendo le difficoltà oggettive che quotidianamente deve affrontare, senza sottovalutare la gravità del problema rifiuti che da tempo sta martoriando soprattutto il territorio vesuviano – sia in
termini di riduzione della qualità dell’ambiente naturale sia in termini di riduzione della qualità della vita dei cittadini – non posso che ribadire un deciso no all’utilizzo delle aree del Parco come discariche”.
Lo dice il commissario dell’Ente Parco Nazionale del Vesuvio Amilcare Troiano che prosegue: “Aprire una discarica nell’area protetta è la più palese contraddizione alla sfida che lo Stato ha voluto lanciare su questa parte del territorio nazionale con l’istituzione del Parco Nazionale, che è nato per difendere e proteggere il vulcano più famoso del mondo.
Il fronte dei sindaci dei tredici comuni del Parco Nazionale del Vesuvio è compatto: anche i primi cittadini della Comunità del Parco dicono “no” alla discarica di Terzigno. “Non possiamo che essere contrari a questa decisione priva di senso”.

Lo dice Vincenzo Iervolino, presidente della Comunità dei sindaci dei tredici comuni del Parco del Vesuvio.“Non ne capiamo il significato anche perché non esiste un piano regionale rifiuti chiaro.
Comunicato Stampa FEDERPARCHI
No alle discariche nei parchi Federparchi, nella persona del Presidente Matteo Fusilli, esprime sconcerto per il grave tentativo di violazione di territori tutelati da parchi come il Vesuvio e Serre. Il decreto sull’emergenza rifiuti non può cancellare norme europee e italiane che tutelano habitat e specie fondamentali per l’ambiente e per i cittadini che ci
vivono. È paradossale cercare di risolvere un annoso problema ambientale, come quello dei rifiuti, mettendo a rischio quelle aree che i parchi stanno faticosamente cercando di tutelare dallo scempio degli ultimi anni. Le discariche vanno necessariamente individuate al di fuori delle aree protette, lo direbbe il buon senso, ma visto che scarseggia, esistono leggi italiane ed europee la cui violazione, oltre a pregiudicare il prestigio dell’Italia, espone il nostro Paese a pesanti sanzioni pecuniari di milioni di euro.
Comunicato Stampa LEGAMBIENTE
Le discariche vanno necessariamente individuate al di fuori delle aree protette, perché incompatibili con i processi di conservazione della natura, vanificano lo sforzo economico che viene fatto dalla comunità Italiana ed Europea , è nel caso del Parco Nazionale del Vesuvio, sacrificano anni di sforzo per invertire l’idea di aggressione delle pendici del vulcano più famoso al mondo.
Va considerato, inoltre, che la Provincia di Napoli ha la più alta densità abitativa d’Italia (con gli oltre 2600 ab/kmq supera enormemente qualsiasi altra provincia) e che nel giro di tre km dalle cave che sono già state approntate a discarica vi sono decine di migliaia di abitanti. Ciò che è più grave è il fatto che il DL non individua un luogo preciso, ma indica tutto il Comune di Terzigno come “sito” al fine della ricomposizione morfologica del paesaggio. Ebbene, nel Comune sono state censite ben 18 cave molte delle quali nel pieno centro abitato e il rischio che tutto il paese possa essere coperto di rifiuti è elevatissimo.

giovedì 23 ottobre 2008

CAMPANIA INFELIX: STORIA DI UNA RIBELLIONE
Immaginate un futuro distopico. Uno strano mondo in cui si decide di premiare con finanziamenti statali chi brucia i rifiuti invece di riciclarli. Chi produce diossina, polveri ultrasottili e ceneri tossiche. E immaginate anche una terra benvoluta dal sole e dal mare, ma molto meno dal governo degli uomini. E una potente azienda privata che decide di guadagnare più soldi possibili dall’incenerimento. E così, con l’aiuto di governatori di destra e di sinistra e la pressione delle banche vince l’appalto per gestire tutti i rifiuti. Ma vince con l’imbroglio, facendo l’offerta peggiore per la salute dei cittadini, cambiando in corso d’opera le regole del gioco, cancellando perfino delle righe dal contratto. Il governatore di "sinistra" dirà di non averlo letto quel contratto. In fondo quelle due pagine valevano solo un miliardo di euro e il benessere di tutti i cittadini. Ma la grande azienda non si accontenta, vuole bruciare tutto il possibile e, in attesa di avere i forni, mette nel combustibile tutto quello che raccoglie, perfino quello che non dovrebbe andarci, perfino le cose umide e marce. Arriva a sabotare i suoi stessi impianti per riuscirci! Perché la pagano a tonnellate. E con queste balle di combustibile comincia a edificare una città, un enorme città della monnezza. E’ una città invivibile per gli esseri umani, ma non per le banche, che cominciano a quotarla. Già ora vale più di un miliardo di euro. Naturalmente la grande azienda sa di non poter mangiare da sola. In quella terra ci sono predoni rapaci, abituati a farsi pagare per interrare ovunque rifiuti tossici. Bisogna tenerli a bada. Una mano la danno ancora i governanti: l’impresa può scegliere a suo piacimento dove mettere le discariche, disinteressandosi delle conseguenze sulla natura e sui cittadini. Si possono così fittare i terreni dei predoni e comprare le loro discariche. Si permette loro di sversare rifiuti speciali nelle discariche autorizzate per quelli ordinari e perfino di metterli nelle balle di combustibile, così pesano di più. La grande impresa privata, in nome del denaro, sta mettendo le basi per un’opera grandiosa: il più grande disastro ambientale dell´Europa occidentale, i più alti tassi tumorali, il 45% di tutto il suolo inquinato dell’intera nazione è qui. Mancano ancora dei tasselli, bisogna accontentare i camerieri dei potenti, quelli che preparano le pietanze e quelli che ne certificano la bontà: burocrati e docenti universitari. Ma con questi si fa prima, basta gratificarli di consulenze ben pagate, centinaia di migliaia di euro. E poi c´è L´Emergenza, il grande film che va in replica da quindici anni, appassionando e spaventando milioni di spettatori. La scenografia é povera e trash, con milioni di sacchetti di immondizia, ma il successo è mondiale e l’effetto garantito. Così lo spettacolo viene continuamente ri-finanziato. Ansia, Scandalo e Miracolo sono i tre atti principali. Con virtuosa simmetria emozionale, ogni atto prepara ciclicamente i successivi. Eppure la gente comincia a ribellarsi. Non le va proprio di ammalarsi o di veder disintegrata la sua terra. Qualcuno è anche stufo di vedere sempre lo stesso film. Ha imparato che ci sono metodi alternativi all’autodistruzione, come la raccolta differenziata, il riciclaggio dei materiali, il trattamento "a freddo". E questi metodi sono stati boicottati per denaro. Tanti sentono puzza di tradimento, o forse è solo la puzza dei rifiuti. Ecco che si rivoltano. Si rivoltano e non gli importa niente se gli amici dei potenti ribaltano su di loro la responsabilità di tutto: eco-fondamentalisti li chiamano. Forse lo sono. Ma eco-fondamentalisti della propria sopravvivenza e della propria dignità. Addirittura, della democrazia. E non si riesce a tenerli a bada... Finchè arriva un predone più grande e potente. Sfrutta il momento più emozionante, "l’atto del miracolo", quello in cui i sacchetti improvvisamente scompaiono, per riscrivere ancora le regole. Quello che altrove è bianco qui sarà nero, quello che altrove è pericoloso qui non lo è più. E’ un apoteosi: più discariche, più forni, più soldi e niente regole inutili. Basta con tutti questi regolamenti sulla salute, sull’ambiente, perfino sulla sicurezza del lavoro. Stavolta sarà un suo emissario a decidere tutto, a stabilire come, quando e dove. Niente paura: è uno che ha già dimostrato di saper trattare gli amici. Oppure volete che ritornino i sacchetti, che bussino alla porta di casa, che si infilino dalla finestra del bagno?! Per chi non è ancora convinto ci sarà l´esercito, che gioca da mesi una bizzarra guerra ai rifiuti, ma, si sà, è più bravo a farla agli esseri umani. Tuttavia gli eco-fondamentalisti resistono. Sono insegnanti, agricoltori, studenti, precari e perfino sbandati. In comune hanno ben chiari i nomi di questa favola distopica: Impregilo, Rastrelli, Bassolino, Ecomafie, Confindustria, Bertolaso, Berlusconi... E i luoghi: Acerra, Giugliano, Savignano, Andretta, Terzigno, Gianturco, Serre, Pianura, Ponticelli... Chiaiano è tra questi. Un luogo densamente popolato nell´area metropolitana di Napoli. Incuneato tra l’area ospedaliera e un parco naturale. Il grande predone vuole costruirci un´enorme discarica su cui campeggerà il cartello "buona per tutto". Solo che migliaia di eco-fondamentalisti continuano a mobilitarsi per salvare la Campania dagli speculatori e dagli eserciti: è lo Jatevenne Movement. Siamo donne e uomini che hanno smesso di essere spettatori per sentirsi finalmente una comunità.
La nostra lotta è appena cominciata.
RETE CAMPANA SALUTE E AMBIENTE

lunedì 20 ottobre 2008

DIFFERENZIATA?

Oggi, lunedì 20 ottobre 2008, i rifiuti differenziati, dopo essere stati lasciati fuori dalle nostre abitazioni, da tre giorni per mancata raccolta, sono stati raccolti con la solita mischia.
I cittadini , anche se indignati, perché l'amministrazione continua a tacere riguardo questi episodi di mancata raccolta e raccolta indifferenziata ancora una volta chiedono:
BOSCOTRECASE FA LA DIFFERENZIATA?
Buona parte di cittadini, hanno dimostrato efficienza, concretezza e buona volontà a differenziare.
Per poter effettuare una buona raccolta differenziata bisogna tener presente alcuni punti fondamentali:
  • comune organizzato
  • ditta che esegue la raccolta
  • cittadini che differenziano
  • punti di stoccaggio
  • isole ecologiche
  • filiere che ricevono i materiali da recuperare
  • siti di compostaggio
  • discariche o inceneritori
  • collaborazione
  • campagna informativa
  • controlli

Nell'attesa di ricevere qualche chiarimento da parte dell'amministrazione sollecitiamo l'impegno a differenziare tenendo sempre ben presente che solo la:

  1. riduzione
  2. riutilizzo
  3. riparazione
  4. riciclo

possono salvaguardare la nostra salute

evitando il riempimento di MEGA DISCARICHE.

venerdì 17 ottobre 2008

DISCARICA DI TERZIGNO SUL CONFINE DI BOSCOTRECASE
Lo smaltimento dei rifiuti in Campania è un problema sempre attuale, con pesanti conseguenze anche di salute pubblica.
Dal 1994, la regione Campania è teatro di controversie relative alle pratiche di smaltimento e trattamento dei rifiuti.
Finalmente arriva lo Stato a mettere fine a questa tragedia. Come?
Semplicemente
aprendo le discariche che erano state precedentemente chiuse.
Premesso che
solo la riduzione, il riuso, il riciclaggio e il recupero di materiali
può ridurre sensibilmente lo scarto che deve finire in discarica evitando così la necessità di
MEGA DISCARICHE
in centri abitati e in parco nazionale
dove i rischi per la salute dei cittadini sono elevati.

Rischi per la salute derivanti dalle discariche di rifiuti
• le discariche determinano esposizioni responsabili di un incremento dei tassi di malattia nella popolazione generale
• limitatamente alle popolazioni che risiedono nelle immediate vicinanze delle discariche, si registrano tassi più elevati di malattia.
Gli agenti tossici più comunemente chiamati in causa riguardo alle discariche sono:
  1. - solventi clorurati (tri- e tetra-cloro etilene, di- e tri-cloroetano);
  2. - metalli (zinco, mercurio, cadmio, cromo, arsenico, piombo);
  3. - idrocarburi aromatici policiclici (benzene, toluene, metilene);
  4. - policlorobifenili (PCB);- cloruri di vinile;
Le vie di esposizione riconosciute sono:
  1. quella inalatoria,
  2. quella alimentare (per ingestione di acqua e prodotti agricoli contaminati)
  3. il contatto dermico.

sabato 11 ottobre 2008

Discarica TERZIGNO sul confine di BOSCOTRECASE

In uno scenario catastrofico tra spazzatura e fiumi di diossina, il governo e la polizia si apprestano ad aprire la discarica di Terzigno, CHIUSA NEL 1994, in pieno parco nazionale del Vesuvio.
Dopo aver sospeso la democrazia a Pianura, dove le scene sono di guerra civile, scavalcando ancora una volta le volontà e le richieste di comitati e cittadini, lo stato e le istituzioni continuano ad essere miopi manganellando le popolazioni e lasciando impuniti i veri colpevoli di questa tragedia.
I cittadini tutti stanno urlando NOOOOOOO0000ooo!!!
ma è inutile, noi ultima ruota del carro non contiamo niente.
I veri responsabili di questo scempio sono:
LA CATTIVA AMMINISTRAZIONE.
Nel 2004 l' ISTISAN in uno studio rivela che Boscotrecase presenta eccessi di rischio per ciò che concerne le malformazioni congenite cardiovascolari tra i più elevati dei comuni situati in prossimità del sito di discarica SARI.
Denunciamo pubblicamente tutti quelli che ci hanno avvelenato e quelli che
intendono continuare ad avvelenarci.

lunedì 6 ottobre 2008

MENTRE I CITTADINI DIFFERENZIANO...


raccolta carta depositata (e non raccolta) venerdì;
raccolta indifferenziato depositata (e non raccolta) sabato;
raccolta umido del lunedì mattina...
ORE 10:00 DEL LUNEDI' 6 OTTOBRE:
VIENE RACCOLTO TUTTO INSIEME...
PERCHE' FACCIAMO LA DIFFERENZIATA, SE "LORO" RIMISCHIANO TUTTO??

venerdì 3 ottobre 2008

TOC TOC

BUSSIAMO....
GENTILMENTE NON CHIUDETECI LA PORTA IN FACCIA
CHIEDIAMO
MENTRE I CITTADINI FANNO LA DIFFERENZIATA LA DITTA INCARICATA DI RACCOGLIERE I RIFIUTI DIFFERENZIATI COSA FA'

giovedì 2 ottobre 2008

INCONTRIAMOCI

OGGI GIOVEDI' 02/10/2008
INCONTRO ORE 19,00
PARTECIPA ANCHE TU

mercoledì 1 ottobre 2008