lunedì 31 maggio 2010

Rifiuti: Bonelli, se emergenza non e' risolta i campani sono stati presi in giro

Cronaca | 30/05/2010 | ore 14.55 » 
Roma, 30 mag. - (Adnkronos) - ''Ma Berlusconi e Bertolaso non avevano annunciato che l'emergenza rifiuti in Campania si era conclusa il 31 dicembre del 2009?''. Lo chiede il presidente nazionale dei Verdi Angelo Bonelli. ''Bertolaso adesso non puo' trovare gli alibi che ha trovato in passato - continua il leader del 'Sole che ride' -. Come mai in due anni non si e' predisposto un piano strutturale per risolvere definitivamente la crisi campana? Perche' ad oltre un anno dall'annuncio della fine dell'emergenza si vuole realizzare una seconda discarica nel Parco Nazionale del Vesuvio utilizzando una vasca di contenimento per la lava (un'area che in caso di eruzione del Vesuvio e' posta a protezione dei centri abitati) e pregiudicare un'area su cui ci sono coltivazioni agricole d'eccellenza? Ecco adesso spiegato il motivo per cui lunedi' scorso ci hanno impedito l'accesso alla discarica di Terzigno. Che rifiuti scaricano i camion?''. ''Il sindaco di Terzigno ha trasformato un comune famoso per la sua tradizione agricola d'eccellenza in una delle piu' grandi discariche d'Europa, sventrando il Parco Nazionale del Vesuvio'' , dichiara in una nota il commissario regionale dei Verdi Francesco Borrelli. ''Il sindaco sta consegnando ai giovani del suo comune una discarica al posto di una vallata''.
''Se l'emergenza c'e' ancora significa che Bertolaso ha fallito e che dovrebbe trarne le debite conseguenze - conclude Bonelli -. Stiamo assistendo ad uno spettacolo osceno: come il governo Berlusconi ha mentito agli italiani dicendo che l'Italia era fuori dalla crisi economica, cosi' sono stati presi in giro i campani a cui e' stato detto che l'emergenza rifiuti era stata risolta''.

Guido Bertolaso: «A Napoli l'emergenza rifiuti non è risolta»

 
di Adolfo Pappalardo
NAPOLI (30 maggio) - Sgombra il campo da equivoci e lancia l’allarme: la crisi rifiuti non è risolta del tutto. A quasi sei mesi dalla chiusura ufficiale dell’emergenza Guido Bertolaso fa capire che basta un intoppo, anche minimo, per far inceppare quella delicata e complessa macchina qual è il ciclo dei rifiuti e, quindi, far precipitare la situazione.

Scene, purtroppo, già viste. Senza contare i segnali delle ultime settimane. Dall’immondizia non raccolta, passando per gli scioperi degli addetti, sino ai sempre più ingombranti abbandonati. «Chi pensa che la situazione rifiuti in Campania sia risolta sbaglia di grosso», ribadisce prima di rispondere a chi ha criticato (l’eurodeputata olandese Judith Merkeis) la prossima apertura della discarica di Terzigno.

Certo in questi giorni l’emergenza è altrove. A Palermo dove i roghi dei sacchetti di immondizia da parte della gente esasperata, appestano l’aria. Un plot già visto a Napoli e in Campania per anni. Scene che rivedremo di nuovo? Pare di no. Almeno per ora. Perché il capo della Protezione civile in città dalla mattina, per ricevere il premio «Sebetia-Ter» per la sicurezza ambientale e Protezione civile, ha monitorato di persona la situazione.

«Napoli l’ho vista bene. Quando torno qui ho tre punti strategici dove verificarne lo stato». Non li rivela, chiaramente. È un segreto. Però avverte: «Quanto fatto ha solo aperto la strada. Questa regione ora ha ancora molto cammino. C’è bisogno di un serio piano di raccolta differenziata ancora lontana da traguardi accettabili, aprire altre discariche e costruire nuovi termovalorizzatori».

Nuovi sversatoi, appunto, che sono anche il motivo di recenti polemiche. Come quello di Terzigno nel parco nazionale del Vesuvio. Critiche arrivate dall’eurodeputata Judith Merkeis, capo delegazione della Commissione petizioni del Parlamento europeo in visita in Campania giusto un mese fa: aveva espresso la sua contrarietà all’apertura di una seconda discarica alle pendici del Vesuvio e auspicava la chiusura di quella già esistente.

«La Merkeis - dice a distanza Bertolaso - evidentemente non conosce bene la realtà campana e arrivava con pregiudizi che ci si può permettere venendo da altri Paesi europei che non conoscono e non hanno sofferto quello che hanno sofferto qui i napoletani e i campani». Ma se una nuova crisi non è dietro l’angolo, si preannuncia qualche criticità. E polemiche soprattutto. E appena di ieri l’attacco che sferra l’assessore beneventano all’Ambiente Gianluca Aceto.

«La tanto annunciata, prima delle elezioni regionali, chiusura dell’emergenza rifiuti in Campania - dice stizzito ieri mattina - non corrisponde alla realtà dei fatti, i quali ci riconsegnano le preoccupazioni peraltro ben note». Si riferisce al fatto che «Protezione civile e Regione vogliono raddoppiare le quantità di rifiuti provenienti da fuori provincia conferite nel Sannio, precisamente nella discarica di Sant’Arcangelo Trimonte. Criticità causate dalla chiusura della seconda linea dell’inceneritore di Acerra che nel giro di poche ore ha comportato la pressante ripresa di conferimenti straordinari». Rifiuti poi, provenienti da altri capoluoghi della Campania, a fronte del ciclo di smaltimento che è ora strettamente di ambito provinciale.

FOTO DI CAVA VITIELLO VISTA DAL SATELLITE

Il sindaco Auricchio contro Bertolaso

«La discarica se la faccia a casa sua». Domenico Auricchio, sindaco Pdl di Terzigno, contro Guido Bertolaso, il sottosegretario alla Protezione civile che annuncia l´apertura di una seconda discarica nel comune vesuviano. «Chi ritiene che non si debba aprire non conosce la realtà campana», afferma Bertolaso polemizzando con l´eurodeputata olandese Judith Merkeis, capo delegazione della Commissione petizioni del parlamento europeo, che visitando la Campania aveva espresso la sua contrarietà all´apertura di una seconda discarica alle pendici del Vesuvio e l´auspicio della chiusura di quella già esistente. Ma per Bertolaso occorre «costruire altri termovalorizzatori, aprire altre discariche e incrementare la raccolta differenziata. Evidentemente la Merkeis non conosce la realtà campana» e soffre di «pregiudizi che ci si può permettere venendo da altri paesi europei che non conoscono quello che hanno sofferto i napoletani e i campani».



È invece d´accordo con l´eurodeputata il sindaco di Terzigno. «Una seconda discarica? Non se ne parla proprio. Adesso basta, la devono smettere. Ma Bertolaso chi crede di essere? Vada pure a quel paese, chiamerò a raccolta tutti i terzignesi e sarà guerra. Non solo impedirò l´apertura della seconda discarica, ma emetterò un´ordinanza per bloccare la prima, che non è mai stata messa in sicurezza».



Parole dure, soprattutto se pronunciate da un sindaco del Pdl. «I partiti non contano più, in casi come questi. Ma che, stiamo scherzando? Bertolaso non è uomo di parola: è un bugiardo, non ho certo paura di dirlo. Sono anzi pronto ad affrontarlo di persona, tutto il paese è con me». Destra e sinistra? «Ho il 65 per cento dei consensi e so di poter contare su tutti i miei concittadini. Quelli vogliono farci un´altra discarica e hanno ancora la faccia di parlare di Parco nazionale del Vesuvio? Questa definizione la devono cancellare, se vogliono essere coerenti: ci stanno facendo morire. Se la Forestale vede un povero contadino accendere un fuoco, non gli dà scampo. E sulle discariche gli organi competenti non hanno nulla da dire? I nostri vigneti producono il Lacryma Christi, ma sono lacrime di rabbia e di dolore. Purtroppo – conclude Auricchio – sono amico personale di Berlusconi, è stato anche a casa mia. Ma qui l´amicizia e la politica non c´entrano niente».

(di Antonio Tricomi da la Repubblica Napoli)

sabato 29 maggio 2010

Il 27 giugno chiederemo aiuto ai pellegrini contro lo scempio che stiamo subendo - Le Acli partenopee lanciano i pellegrinaggi del Vesuvio


Le Acli 
partenopee lanciano i pellegrinaggi del Vesuvio

Stamattina le Acli partenopee hanno presentato presso la sede provinciale in Via del Fiumicello il primo pellegrinaggio del Vesuvio.

L'iniziativa, che si terrà domenica 27 giugno, mette insieme una meta di pellegrinaggio tra le più importanti in Italia e un percorso che, attraverso la sentieristica del Parco Nazionale del Vesuvio, consente di vivere un'esperienza di fede a contatto con la natura e con il suo Creatore.
L'iniziativa - unica nel genere dei pellegrinaggi - è promossa dal Centro Turistico Acli di Napoli in collaborazione con due operatori di settore, Archeosannio e Il Portale dei Parchi ed ha ottenuto il patrocinio dell'ufficio di pastorale del turismo della diocesi di Napoli e dell'Arciconfraternita dei Pellegrini.
Il santuario di Pompei, con i suoi quattro milioni di pellegrini l'anno, è nel novero dei cinque santuari più visitati in Italia, assieme a quelli di Padova, Loreto, San Giovanni Rotondo e Assisi.
Per coloro che provengono da più lontano, l'itinerario da due o tre giorni contemplerà la visita alla città di Napoli, le catacombe di San Gennaro e il complesso museale dell'Arciconfraternita dei Pellegrini di Napoli, piccola gioia incastonata nel quartiere Montesanto. L'iniziativa è stata promossa principalmente, attraverso un gruppo ed un evento su facebook.
Nel commentare l'iniziativa, il presidente provinciale delle Acli Pasquale Orlando ha sottolineato come «ci si può avvicinare a Dio anche attraverso la bellezza della natura e dell'arte. Papa Benedetto XVI ci ha in proposito insegnato che 'il Cristianesimo, fin dalle sue origini, ha ben compreso il valore delle arti e ne ha utilizzato sapientemente i multiformi linguaggi per comunicare il suo immutabile messaggio di salvezza'. Questi itinerari - ha concluso Orlando - saranno una bella occasione per avvicinarsi al messaggio di Cristo".
 Vini e Sapori è un portale di informazione rivolto agli appassionati di enogastronomia con aggiornamenti e notizie fornite da uno staff di amanti del buon vino e dei sapori della buona tavola. Nelle nostre rubriche dedicate vi sono aggiornamenti quotidiani relativi alle varie manifestazioni, sagre, percorsi liberi o guidati, dedicati al vino ed alle delizie "Made In Italy" sparsi in tutta Italia. Non mancano gli approfondimenti relativi alle nuove iniziative editoriali ed alle novità legislative in materia. C'è veramente l'imbarazzo della scelta! Una scoperta a 360 gradi, quindi, dei buoni sapori della nostra tavola, accompagnata dalla visita dei luoghi dove essa nasce, dalla conoscenza della sua storia, tradizione e cultura.

venerdì 28 maggio 2010

Da Il Mediano - DISCARICHE NEL PARCO VESUVIO: UN PREMIO AI COMITATI DI LOTTA

Il riconoscimento è stato assegnato dal presidente Ugo Leone nel corso del festival dell’impegno civile. Lo ha ritirato il piccolo Christian, di 13 anni: "Vogliono bruciarci il futuro, continueremo a batterci".

Doveva essere l’occasione per parlare di ambiente e legalità e così è stato: al festival dell’impegno civile i protagonisti, seppure per qualche minuto, sono stati i cittadini che si battono contro le discariche nel Parco Vesuvio, a Terzigno. Il presidente dell’area protetta, Ugo Leone, ha voluto infatti premiarli per il loro impegno a favore delle tematiche ambientali: "Non una sola personalità, ma tante persone speciali che con le loro battaglie stanno cercando di evitare uno scempio nel Parco", ha detto Leone.
A ritirare il premio è stato un ragazzino di appena 13 anni: il piccolo Cristian Porpora. "Abbiamo scelto di farlo ritirare ad un ragazzo perché vogliamo sottolineare che la lotta per il nostro territorio riguarda soprattutto le nuove generazioni. È a loro che stanno rubando il futuro", hanno detto i rappresentanti dei comitati contro la discarica. Il riconoscimento (una targa in pietra lavica) è stato consegnato nell’ambito di una manifestazione che ha visto la partecipazione, tra gli altri, di Rosalba Beneventano (Fondazione Mimmo Beneventano), Marcello Ravveduto (Festival Impegno Civile), Isaia Sales (Comitato Scientifico del Festival), Annamaria Torre (Comitato scientifico del Festival), Silvio Perrella (Fondazione Premio Napoli), Gianni Solino (Comitato don Peppe Diana), Pino Maniaci (Telejato), Salvatore Esposito (Federazione Internazionale Città Sociale). Oltre ai comitati contro la discarica sono stati premiati anche Marino Sinibaldi, direttore di Radio Rai 3 e Roberto Morrione, fondatore di Liberainformazione.
Dopo la tavola rotonda su "legalità e impegno civile", Legambiente ha presentato l’iniziativa "Pratica e diffondi la legalità", presso l’Osservatorio "Ambiente e legalità" del Parco Nazionale del Vesuvio, in via Palazzo del Principe, a pochi metri dal Palazzo mediceo, in un’altra struttura confiscata alla camorra. Il progetto mira a divulgare una serie di iniziative di educazione ambientale nelle scuole del territorio. Importanti anche le parole del sindaco di Ottaviano, Mario Iervolino, nel suo intervento di saluto: "Da cinquantenne, posso affermare che "la mia generazione ha vinto", ribaltando il titolo di una canzone di Giorgio Gaber. Anni fa questo territorio era schiavo della camorra, oggi tre strutture, confiscate ai clan, vengono utilizzate a fini sociali". Oltre al Palazzo Mediceo, infatti, che ospita la sede del Parco, ad Ottaviano ci sono anche i beni confiscati a Prisco (sede dell’Osservatorio "Ambiente e legalità") e a Fabbrocino (nei cui locali c’è l’ufficio provinciale del lavoro)
Autore: Francesco Gravetti

VIDEO - ULTIMA ASSEMBLEA PUBBLICA AULA CONSILIARE DI BOSCOREALE

VESUVIANI ESASPERATI from raf marra on Vimeo.

Venerdì 4 giugno 2010 alle 19 si terrà a Boscotrecase un appuntamento con il dottor Raffaele Cantone presso la Parrocchia della SS. Addolorata

Venerdì 4 giugno 2010 alle 19 si terrà a Boscotrecase un appuntamento con il dottor Raffaele Cantone, notissimo magistrato anticamorra. L’incontro si svolgerà presso la Parrocchia SS. Addolorata, in Via Cardinal Prisco ed avrà inizio alle ore 19,00. L’evento, inserito nell’itinerario culturale e di educazione alla legalità denominato “Le strade della legalità”, è organizzato dal Centro Studi “Legalità e Sviluppo” e dall’Associazione di Volontariato ViviBosco, insieme al , la Fratres provinciale di Napoli, il Comitato Civico “Comitato Cittadino Boscotrecase” ed il Forum Comunale dei Giovani di Boscotrecase con il Patrocinio del Centro Servizi per il Volontariato (Csv) di Napoli. Il convegno, che vedrà protagonista il magistrato napoletano, segue il precedente appuntamento con la dottoressa Silvana Fucito, commerciante impegnata nella lotta contro il racket camorristico, che ha già riscosso un forte successo di pubblico. Parteciperà alla manifestazione anche la Scuola Media Statale “C. Prisco” di Boscotrecase. Il Preside dell’Istituto Michele Nunziata ha infatti aderito all’iniziativa coinvolgendo centocinquanta ragazzi delle classi terze, che realizzeranno disegni, temi e poesie sull’argomento oggetto del dibattito. Gli elaborati più belli saranno consegnati al giudice Cantone e ai ragazzi più meritevoli sarà consegnata in premio una pergamena firmata dallo stesso Cantone. L’incontro sarà seguito in diretta dal sito web giornalistico www.terramiaonline.it. Cantone è nato a Napoli nel 1963, ed è stato fino al 2007 pubblico ministero presso la Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli; si è occupato delle indagini sul clan camorristico dei Casalesi, riferite anche nel noto best seller di Roberto Saviano “Gomorra”, riuscendo ad ottenere la condanna all’ergastolo dei più importanti capi di quel gruppo fra cui Francesco Schiavone, detto “Sandokan”, Francesco Bidognetti, detto “Cicciotto e’ Mezanott”, Walter Schiavone, detto “Walterino”, Augusto La Torre, Mario Esposito e numerosi altri. Si è occupato anche delle indagini sulle infiltrazioni dei clan casertani all’estero; in particolare in Scozia, dove è stata individuata una vera è propria filiale del clan La Torre di Mondragone dedita al reinvestimento in attività imprenditoriali e commerciali di proventi illeciti, in Germania, Romania ed Ungheria dove esponenti del clan Schiavone durante la latitanza si erano stabiliti ed avevano acquistato beni immobili ed imprese. Ha curato il filone di indagini che hanno riguardato gli investimenti del gruppo Zagaria a Parma e Milano facendo condannare per associazione camorristica un importante immobiliarista di Parma. Vive tutelato dal 1999 e sottoposto a scorta dal 2003 in quanto gli investigatori scoprirono un progetto di un attentato ai suoi danni organizzato dal clan dei Casalesi. Attualmente lavora presso l’Ufficio del Massimario della Suprema Corte di Cassazione. Cantone inoltre è autore di numerosi articoli pubblicati sul quotidiano Il Mattino e di numerose pubblicazioni in materia giuridica, tra cui tre monografie dal titolo rispettivamente “I Reati Fallimentari”, “La Riforma del Giusto Processo”, e “La Prova Documentale”. Collabora con riviste giuridiche, quali “Cassazione Penale”, “Rivista Penale”,”Archivio nuova Procedura Penale” e “Gazzetta Forense”. Nel 2008 ha pubblicato per la Mondadori,”Solo per Giustizia”, opera autobiografica in cui ripercorre la sua esperienza di magistrato di prima linea

giovedì 27 maggio 2010

Da IL MANIFESTO - IL FLOP DELLA GESTIONE EMERGENZIALE Le ecoballe DI BERTOLASO


Il piano rifiuti del governo naufraga sotto i colpi della crisi economica. Ieri è stata bloccata la contestata costruzione di una seconda discarica nel Parco Nazionale del Vesuvio. E l'emergenza, passata la campagna elettorale, è dietro l'angolo
«Il Consiglio si impegna a proporre alle autorità competenti l'esclusione della Cava Vitiello dai siti destinati alla ubicazione di impianti di discarica», si legge nel documento approvato ieri dal Consiglio Provinciale di Napoli, una svolta ambientalista che si può comprendere a pieno solo se si legge il primo punto del testo approvato: «Coinvolgere la Regione Campania per un'ulteriore rifunzionalizzazione degli impianti Stir». Tradotto per i non addetti ai lavori, non ci sono i soldi per aprire un secondo sversatoio a Terzigno, in pieno Parco Nazionale del Vesuvio, dopo quello di cava Siri, che probabilmente costerà all'Italia una nuova procedura di infrazione della Comunità europea, che probabilmente ce ne comminerà anche una terza per i Cip6, la tassa che si paga sulla bolletta dell'energia elettrica per le rinnovabili e che invece finisce nelle tasche delle multinazionali dei termovalorizzatori. La prima condanna, arrivata a marzo, per aver messo in pericolo la salute dei cittadini campani ci sta già costando circa 500 milioni di euro di fondi comunitari congelati a Bruxelles. Di più, la provincia - a cui il governo ha affidato per decreto il ciclo rifiuti - si ritrova con le casse vuote e nessuna idea di come prendere in mano lo smaltimento dei rifiuti, ma a Roma, a Palazzo Santa Lucia e Palazzo Matteotti siedono esecutivi di destra e allora non si può gridare al disastro, meglio chiedere con cortesia al presidente Caldoro di riprendersi il problema utilizzando una formula gentile come «rifunzionalizzazione degli impianti» che si traduce nel fatto che il commissariato straordinario non ha messo in piedi nessun ciclo integrato dei rifiuti. È il miracolo dell'immondizia campana, problema risolto in tempo per far vincere le destre in campagna elettorale, ritornato a galla a urne chiuse.
Tra lanci di monete da parte dei comitati civici e primi cittadini che rivendicavano il diritto a scaricare per primi l'immondizia a Terzigno, come fosse una gara, o addirittura che chiedevano la gestione di sversatoi e termovalorizzatori, provocando la rumorosa protesta dei cittadini - «andate a informarvi», «ma chi vi ha eletto?» i commenti più gentili - sono venuti fuori alcuni dati. La cava Siri, attualmente in funzione ma prossima a esaurirsi, ha una capacità di 750mila metri cubi, cava Vitiello ha una capienza cinque volte più grande, 3.500.000 tonnellate, in grado da sola di ingoiare spazzatura per quattro anni, nascondendo ancora la portata del fallimento della politica a livello nazionale e locale. Per questo il sottosegretario Bertolaso non aveva esitato a schierare l'esercito contro le popolazioni per difendere la scelta dei dieci siti da mettere a discarica. Perché la raccolta differenziata in provincia di Napoli galleggia intorno al 16%, quando per legge dovrebbe raggiungere il 65% entro il 2012. I comuni virtuosi continuano a mandare il compost in Sicilia e in Veneto quando in regione sono già pronti 12 siti di compostaggio che, misteriosamente, non entrano in funzione. Non solo, la discarica di Chiaiano è già piena a metà e l'inceneritore di Acerra, inaugurato dall'ineffabile duo presidente del consiglio & l'uomo della protezione civile, continua a non funzionare, tra nuvoloni grigi che intossicano il paese e la linea 1 che dovrà rimare ferma fino a giugno per un misterioso guasto, l'ennesimo. Bertolaso però a dicembre scorso ha dichiarato vinta la battaglia della Campania e ha tolto le tende, lasciando oltre 20 milioni di debiti e le province con l'acqua alla gola. In quanto alle bonifiche, poi, è notte fonda. Nel Parco Nazionale del Vesuvio ci sono dieci discariche abusive e centinaia non censite ufficialmente.
Il miracolo proprio non funziona e allora il consiglio provinciale prova con le buone a bussare dal governatore proponendo di «modificare, unitamente alla Regione Campania, gli atti amministrativi relativi alla attuale programmazione del ciclo dei rifiuti, da trasmettersi al Governo Centrale e al Parlamento Europeo affinché possano essere riviste le posizioni sia economiche che legislative adottate da questi ultimi Enti» per consentire «la riduzione del volume di rifiuti conferiti nelle discariche, nonché la realizzazione di impianti ecocompatibili». Sarebbe bastato ascoltare i comitati.

lunedì 24 maggio 2010

CONSIGLIO PROVINCIALE

Si è svolto oggi il consiglio provinciale monotematico sulla non apertura della seconda megadiscarica nel Parco del Vesuvio "Cava Vitiello". I rappresentanti del comitato cittadino di Boscotrecase si congratulano con il propio Sindaco Dott. Agnese Borrelli per le parole espresse e per la posizione presa.

venerdì 21 maggio 2010

UN SINDACO DA IMITARE - UN PAESE DOVE TRASFERIRSI

A Cazzago Brabbia, Comune di poco più di 700 anime in riva al lago di Varese, il sindaco Massimo Nicora è l’esempio di come si debba fare necessità virtù, ma sempre con entusiasmo: «Dal 2004 Massimo Nicora, sindaco di Cazzago Brabbiapulisco le strade del paese, il cimitero, l’area sul lago – spiega -. Il problema della mancanza di risorse è sempre più grande, non riusciamo a far fronte alla spesa corrente: perciò bisogna darsi da fare in prima persona». Nicora per 5 anni lo ha fatto da solo, con l’aiuto del padre (volontario, regolarmente iscritto all’albo comunale): «Ora ci sono anche gli altri membri della maggioranza – spiega il sindaco che ha battuto con una lista civica la Lega Nord, in casa dell’onorevole Giancarlo Giorgetti -. Siamo 4 o 5 e così e molto più facile, oltretutto si cementa il gruppo: all’anno stimiamo di risparmiare circa 30/35 mila euro. Io ho fatto di tutto, dalla manutenzione dei mezzi del Comune alla catalogazione dei 2 mila libri della biblioteca comunale, dalla verniciatura della cancellata della scuola alla riparazione degli appendini, fino al tagli ciclico dell’erba. In Comune non ho nemmeno comprato un pc nuovo: uso il mio dal 2004, tanto sto più in municipio che a casa. In molti mi hanno criticato, adesso vedo che altri si aggiungono alla lista di chi deve fare da sé».

24 Maggio ore 10,30 - Presso la sede della provincia di Napoli - Consiglio Provinciale monotematico su " CAVA VITIELLO"


Non bruciamoci il futuro
Dopo settimane di lotta in difesa del territorio e contro le discariche, che ha visto una grande partecipazione popolare, il Consiglio Provinciale di Napoli ha convocato una seduta monotematica sulla apertura della  seconda discarica di “cava Vitello”, sempre nel territorio del Parco Nazionale del Vesuvio.
Dobbiamo esserci ed opporci con tutte le nostre forze !!!!
Dobbiamo scongiurare ulteriori sciagurate decisioni, che perpetrano lo stesso scellerato sistema, nascondendosi dietro l’alibi di una nuova emergenza, che stanno confezionando sulla nostra pelle.
Invitiamo tutti i cittadini a partecipare appuntamento a Napoli il giorno:
24 Maggio ore 10,30
Presso la sede della provincia di Napoli
Piazza S.Maria la Nova (nei pressi della Posta Centrale)
Per chi volesse recarsi a Napoli col treno della Circumvesuviana l’appuntamento è fissato alle ore 08,30 presso la stazione di Boscoreale, per poi utilizzare il treno delle ore 08,50 a cui, su nostra richiesta, sarà aggiunto un elettrotreno.

La Rete dei Comitati Vesuviani

venerdì 14 maggio 2010

Fonte ENEA : Rifiuti, in Campania nuova crisi dietro l'angolo

La primavera 2011 potrebbe portare con sé una nuova crisi per la Campania e per Napoli. Il rapporto Enea-Federambiente sugli impianti e le tecniche di trattamento dei rifiuti
Oltre la metà dei rifiuti prodotti in Italia finisce in discarica. Si tratta del 51,9% del totale della spazzatura prodotta, con quasi 12 milioni di tonnellate all'anno (36,5%) di 'tal quale', cioé rifiuti che vengono direttamente ingurgitati dalla vasca della discarica senza nessun trattamento. Eppure, gli impianti per smaltirli sono 393, distribuiti soprattutto al nord. L'Italia, di rifiuti ne produce 32,55 milioni di tonnellate l'anno con una capacità di trattamento di 27 milioni tonnellate 'a parole' che poi nei fatti scende a circa 18-20 milioni. E, all'orizzonte - per la primavera 2011 - spunta l'incubo di una nuova crisi per la Campania e per Napoli. Un quadro preoccupante quello dipinto dal rapporto realizzato dall'Enea e da Federambiente sugli impianti e le tecniche del sistema nazionale di trattamento dei rifiuti, presentato a Roma.
Un allarme ambientale e sanitario quello delle discariche: "Il dato sul ricorso alla discarica - dice infatti Daniele Fortini, presidente di Federambiente - è drammatico, lo smaltimento di tal quale è pericoloso per la salute". Per di più in discarica finisce anche tra il 15 e il 20% del Cdr (Combustibile derivato da rifiuti) oltre a una buona quantità di Fos (Frazione organica stabilizzata), entrambi materiali da bruciare attraverso l'incenerimento, che invece risulta la modalità di gestione più carente e che, come rileva Pasquale De Stefanis dell'unità tecniche e tecnologie ambientali dell'Enea, condiziona, dove è assente, "un aumento dello smaltimento in discarica".
Secondo il rapporto abbiamo un "sistema maturo" nelle regioni settentrionali con impianti di taglia più piccola ma con una maggiore diffusione sul territorio. Al centro-sud sembra invece "evidente la carenza di impianti" soprattutto per il recupero energetico e il compostaggio. In totale gli impianti per il trattamento dei rifiuti urbani sul territorio nazionale sono 393 (al 31 dicembre 2008) con una capacità nominale di oltre 27 milioni di tonnellate all'anno, ma che di solito non supera i 20-21 milioni di tonnellate. Quelli di compostaggio sono 195 (122 al nord) per una capacità di circa 5,3 milioni di tonnellate all'anno, quelli di trattamento meccanico-biologici sono 135 (58 al nord) con una capacità di oltre 14,5 milioni di tonnellate all'anno, quelli per la digestione anaerobica sono 10 (7 al nord).
Poi gli impianti di trattamento termico che sono 53 (51 operativi e 2 in avviamento nel 2009): tutti inceneritori e un gassificatore, per una capacità di circa 6,7 milioni di tonnellate all'anno per il recupero energetico con la produzione di energia elettrica e, in alcuni casi, quella termica (11 impianti al nord).
L'inceneritore di Acerra, per esempio, è a rischio di ingorgo per l'accumulo delle eco-balle pregresse che si sommano all'arrivo di spazzatura 'fresca': "Quelle eco-balle - dice De Stefanis - che erano arrivate a circa 6 milioni di tonnellate, sono Cdr di bassa qualità. Sono troppo umide" e poi per bruciarle tutte si arriverebbe "quasi a fine vita di un impianto".
Ma su Acerra è pronta la risposta della Protezione civile secondo cui lo smaltimento di rifiuti nel termovalorizzatore è regolare: "Il termovalorizzatore di Acerra, progettato per la produzione di energia derivante dallo smaltimento di 600mila tonnellate di materiale l'anno - spiega il Dipartimento - ha trattato, dalla sua entrata in esercizio ad oggi, 428.915 tonnellate ricavandone 381.849 MWH di energia".
Sulle eco-balle la Protezione civile ricorda che "non è mai stato previsto lo smaltimento delle eco-balle antecedenti" e che al termovalorizzatore giunge "esclusivamente materiale 'fresco', o imballato nel corso del 2009, proveniente dagli Stir (stabilimenti per la trito-vagliatura ed imballaggio dei rifiuti)", mentre per le eco-balle prodotte fino al 2008 sarebbe previsto un quinto impianto 'dedicato'.
Per quanto riguarda il termovalorizzatore che dovrebbe sorgere nell'ex area industriale di Napoli est, osserva Fortini questa volta in qualità di amministratore delegato dell'Asia-Napoli Spa (Azienda speciale igiene ambientale), "i suoli promessi da oltre un anno dalla Regione non sono stati ancora messi a disposizione". E questo non è tutto. Secondo Fortini "a Napoli la situazione è molto pericolosa e se per la primavera 2011 non saranno attivate soluzioni è possibile un nuovo collasso" soprattutto per il ritardo in cui versa l'impiantistica di supporto al sistema di gestione: "Non basta un solo termovalorizzatore e stiamo esaurendo le discariche", quelle di Terzigno, Chiaiano e Savignano Irpino che ospitano per ora il 50% della produzione totale di rifiuti della Regione. In più, avverte Fortini, "a Napoli la situazione è molto pericolosa anche per la fortissima contrazione delle risorse economiche del settore che aumenta il divario e la forbice tra qualità dei servizi offerti e costi economici, con il rischio che questa forbice si rompa". (Ansa)

lunedì 10 maggio 2010

Da Stabia Channel sulla nostra marcia dell'otto maggio

Non si placa l'attivismo dei cittadini e dei politici del vesuviano per impedire l'apertura della nuova discarica nel cuore del Parco nazionale del Vesuvio. Si è svolta, infatti, una nuova manifestazione. I cortei sono partiti da ciascuno dei comuni interessati e confluiti poi nei pressi della discarica.

Alla luce delle preoccupanti dichiarazioni provenienti dai commissari europei, occorre resistere. Una settimana fa, l'olandese Judith Merkies, ha definito la situazione "preoccupante". Insieme agli altri colleghi ha compiuto un tour che l'ha portata nelle cave trasformate in discarica di Terzigno, in pieno Parco Nazionale del Vesuvio.
La Merkies ha costatato di persona che in discarica non finiscono solo rifiuti selezionati, che i cittadini sono tenuti all'oscuro di ciò che avviene sul loro territorio, che le decisioni adottate dalle istituzioni sono state calate dall'alto e non condivise con la popolazione, che, in definitiva, i cittadini che ci avevano inviato le diciotto petizioni, avevano ragione. Non c'è un'organizzazione del ciclo dei rifiuti.
La resistenza dal basso è il motto dei manifestanti.
La nota dolente è che tra le città schierate in prima fila, manca Torre Annunziata. Alcuni torresi, infatti, hanno scelto liberamente di partecipare al corteo, denunciando però l'assenza delle istituzioni. La discarica non è un problema di Boscoreale, Boscotrecase, Trecase e Terzigno, bensì di tutta l'area vesuviana. Non respiriamo a comparti stagni e il disastro ambientale sarà tale da coinvolgere anche i plessi assenti. C'è ancora tanto da fare e la consapevolezza totale che solo la partecipazione può salvarci da uno sfruttamento senza fine è ancora lontana.