venerdì 28 dicembre 2012

ESEMPI DI RICICLO CREATIVO REALIZZATI DALLE AMICHE DEL COMITATO






BOMBE SULLA CAMPANIA: OLTRE 32 MILIONI DI BOMBE TOSSICHE AD ALTO POTENZIALE!


Pubblicata da Antonio Marfella il giorno Venerdì 28 dicembre 2012 alle ore 9.50 ·.

Alcune note tecniche sui dati ieri prodotti dal Magistrato Ribera al processo Carosello: il processo per disastro ambientale è stato seguito solo ieri da poche centinaia di persone. Sono migliaia invece , con centinaia di media tra tv e giornali che seguono , con eccessiva morbosità e ossessivo bombardamento mediatico al punto da indurre addirittura comportamenti di esposizione tra gli imputati, quelle che seguono ordinariamente alcuni processi penali per omicidio che vengono ossessivamente riproposti in tv. Considerando che una bomba di aereo ad alto potenziale della seconda guerra mondiale pesa circa 400 kg, il processo , piccolo squarcio di quello che avviene ogni giorno in Campania da circa trenta anni, equivale , per il solo territorio di Acerra, ad un bombardamento di circa 130mila BOMBE DI AEREO, con la differenza che in questo caso i morti sarebbero immediati, mentre , in base ai dati ufficiali rapportati allo sversamento ufficiale di non meno di 13milioni di tonnellate di rifiuti tossici accertati ( ma comuqnue sottostimati) , possiamo tranquillamente affermare che non meno di un nuovo caso di cancro al giorno compare ad acerra dal 2002 direttamente imputabile a sversamento tossico riferibile a questo solo atto criminoso. Come ha ribadito il Pubblico Ministero Ribera, il danno alla salute e quindi il bombardamento non è accaduto ormai oltre dieci anni fa, ma continua ogni giorno ancora oggi: ad Acerra, a Giugliano, a Qualiano, a Bacoli, a Castelvolturno, i rifiuti tossici uccidono e fanno ammalare ogni giorno una quota non inferiore al 30% dei circa 100 nuovi casi di cancro che compaiono ogni giorno in Regione Campania. Questi dati sono condivisi anche dal Registro Tumori ufficiale di FUsco della exASL 4 che aggiunge inoltre, cosa ancor piu' grave, che circa 7 di questi nuovi casi di cancro muoiono prima degli altri stessi casi di cancro in Italia perche' curati presso oltre 134 strutture sanitarie accreditate da questa Regione Campania di cui almeno 100 non sufficientemente in grado di farlo bene. Il che significa che la Regione Campania come istituzione locale non controlla e addirittura fa normalmente affari tossici con la camorra, ma che ancora da accreditamento sanitario a molti stessi imprenditori camorristi che poi curano anche male i cittadini campani avvelenati. E gli arresti di medici collusi e complici sono ormai la norma insieme ai camorristi e ai politici locali in tutte le inchieste sulla camorra in campania. Ancora, le 53 mila tonnellate dei peggiori rifiuti tossici ben descritti nel processo Carosello (dai fanghi tossici di Porto Marghera ai fanghi tossici della massoneria toscana) rappresentano quindi non piu' dello 0.5 % degli svernamenti tossici accertati in campania negli ultimi venti anni ma che sono tutti stati prescritti o rimasti senza alcun responsabile neanche amministrativo!
Quindi, sempre facendo riferimento alle bombe di aereo da 400 kg/una , la Campania risulta essere ancora oggi bombardata da non meno di 32 MILIONI DI BOMBE CHIMICHE TOSSICHE AD ALTO POTENZIALE senza che queste ultime, in modo dichiarato , (tranne che dai Pubblici Ministeri dei processi per reato ambientale!), provochino alcun danno alla salute certo come suggerito al Ministro Balduzzi da questi esperti fatti Primari e DIrettori da quei Politici locali e nazionali che non controllano il bombardamento tossico e che accreditano struttare sanitarie pericolose ! Queste sono solo alcune delle considerazioni tecniche che da ieri mi scoppiano nel cervello! e Gomorra ogni giorno continua a lavorare e a gettare BOMBE TOSSICHE SULLE NOSTRE TESTE, NELLA NOSTRA TERRA.....OGNI GIORNO CHE PASSA ALMENO ALTRE 300 - 500 BOMBE TOSSICHE AD ALTO POTENZIALE VENGONO GETTATE SULLE NOSTRE TESTE TRA ROGHI TOSSICI, SVERSAMENTI TOSSICI ILLEGALI, RIFIUTI INDUSTRIALI E AMIANTO SMALTITO SCORRETTAMENTE DAGLI EVASORI FISCALI! LE ISTITUZIONI LOCALI NEGANO CHE QUESTO BOMBARDAMENTO ACCADA OGNI GIORNO E UMILIANO I CITTADINI CON LA FAVOLA DELLO SCORRETTO SMALTIMENTO DEI RIFIUTI URBANI, I MEDICI NEGANO CHE QUESTE BOMBE TOSSICHE FANNO DANNO E CANCRO, E SOLO ALCUNI CITTADINI EROI E QUASI NESSUN PARTITO .....OSA NEANCHE PARLARNE PERSINO IN QUESTA SQUALLIDA CAMPAGNA ELETTORALE DA PORCELLUM! VERGOGNA! ASSASSINI!

lunedì 17 dicembre 2012

TUMORI: A CLINI OLTRE 18 MILA FIRME PER ISTITUIRE REGISTRO


(ANSA) - NAPOLI, 15 DIC - Sono state consegnate al ministro
dell'Ambiente, Corrado Clini - secondo quanto riferiscono i
promotori dell'iniziativa - le firme per chiedere il registro
tumori in Campania.
Si tratta di 18.365 firme, raccolte in appena 9 giorni a
Terzigno, Boscoreale, Boscotrecase, Trecase e altri comuni
vesuviani: a consegnarle a Clini il vicepresidente del
Parlamento Europeo, Gianni Pittella, insieme con il direttore
responsabile di 'Comunicare il Sociale', Luca Mattiucci. Il
ministro Clini, riferiscono i promotori, "si è mostrato
particolarmente vicino ai cittadini del Vesuviano" e chiesto di
"conoscere i nomi dei comuni che vivono ogni giorno la
quotidiana battaglia contro l'esponenziale diffusione delle
patologie tumorali".
Mentre il vicepresidente del Parlamento Europeo, Pittella, ha
espresso "soddisfazione per l'avvenuta consegna" e ringraziato
Clini. Pittella aveva risposto alcune settimane fa all'appello
della Rete dei Comitati Vesuviani-Zero Waste Italy che aveva
"invocato l'aiuto delle istituzioni sovranazionali dopo che il
Governo di Mario Monti aveva impugnato il registro dei tumori
della Campania".(ANSA).



venerdì 7 dicembre 2012

Mercoledì 12 dicembre, presso l'Hotel Ramada – Napoli (nei pressi della Stazione Centrale), Legambiente Campania presenta l'VIII Edizione del Premio Comuni Ricicloni 2012


Nel corso della manifestazione verrà presentato il Dossier, con riferimento alla produzione dei rifiuti anno 2011, che riporterà gli oltre 200 comuni che hanno raggiunto un livello di raccolta differenziata utile a guadagnare il titolo di Comune Riciclone.

L'incontro sarà, come ogni anno, l'occasione per tutti i partecipanti di approfondire argomenti collegati alla gestione dei rifiuti.

Chi desidera può inoltrare a info@comuniricicloni.it il proprio quesito, che sarà portato all'attenzione dei partecipanti.

Il dossier sarà scaricabile dal portale www.comuniricicloni.it dal giorno 12.



giovedì 6 dicembre 2012

Musica da buttare: Ecco il primo festival nazionale degli strumenti musicali riciclati!


Il festival “L’ambiente Si Nota”, primo festival nazionale degli strumenti musicali riciclati, avrà luogo a Roma, domenica 9 dicembre 2012 presso l’Auditorium del Parco della Musica – sala Teatro studio.

La manifestazione, organizzata dall’associazione Pentapolis, nasce con l’intento di promuovere la sostenibilità attraverso uno dei mezzi comunicativi di maggior impatto sulla gente: la musica.

Le band che si esibiranno suoneranno strumenti ricavati da materiali di scarto: si avvicenderanno sul palco chitarre costruite assemblando manici di scopa e vecchi elastici, batterie fatte di bidoni di latta e altri strumenti realizzati con gli elettrodomestici fuori uso. Insomma, ne sentiremo delle belle!

Il biglietto di ingresso alla manifestazione costa 15 euro e il ricavato sarà interamente devoluto in beneficienza: in parte alla comunità di Sant’Egidio, che si rivolge ai bambini in difficoltà, e in parte all’associazione paraguayana Sonidos de la Tierra, che si occupa di istruire musicalmente bambini e ragazzi che provengono dalle zone emarginate del Paraguay.

La manifestazione comprende al suo interno anche dei laboratori formativi musicali, sempre con l’utilizzo di strumenti riciclati. Se siete dei creativi della musica riciclata potete proporre il vostro strumento al minicontest online “Lo strumento che Si Nota ”. Il regolamento è semplice, basta caricare su Facebook la fotografia o un video del vostro strumento riciclato: sarà premiata l’idea più originale. In palio i biglietti per la manifestazione e la possibilità di presentare il proprio strumento la sera dell’evento.

Gli artisti che si esibiranno sono:

Capone & BungtBangt

Insieme dal 1999, con 4 album e oltre 500 concerti all’attivo, Capone & BungtBangt sono in assoluto i pionieri e il portabandiera dell’ecomusic italiana.

Riciclato Circo Musicale

“Non buttate via niente, anzi suonatelo” è il motto dei Riciclato Circo Musicale, band marchigiana attiva dal 2005, alla continua ricerca di nuovi sound al punto da arrivare a suonare qualunque oggetto sonoro non convenzionale alla musica: persino gli elettrodomestici! Le loro esibizioni terminano con il coinvolgimento degli spettatori, ai quali vengono distribuiti centinaia di strumenti fino a formare una vera e propria orchestra improvvisata.

Manzella Quartet

I Manzella Quartet sono una band che si caratterizza per una “formazione instabile” in quanto si presenta di palco in palco con componenti e strumenti differenti, attraversando numerosi generi e stili musicali. Il risultato è una formazione/non-formazione sempre originale che produce momenti musicali ludico-creativi dai risvolti atipici.

Miatralvia

Un gruppo di ragazzi e una cooperativa, che a forza di fare educazione ambientale ai bambini ha pensato che fosse ora di fondere gli interessi e creare qualcosa di nuovo, di visibile e tangibile.

I “Miatralvia” (tradotto: non buttarlo) sono tutto questo e tanto altro.


I gruppi proporranno i seguenti strumenti:

Buatteria [Capone & Bungt Bangt]

“Buatta” in napoletano significa “barattolo, contenitore” e la Buatteria è realizzata con contenitori di ogni genere, pezzi di lamiera, catene, coperchi ed un attrezzo utilizzato in edilizia come base per le impalcature al quale è stato dato il nome di Scaciato.

Scopa elettrica [Capone & Bungt Bangt]

Una chitarra elettrica costruita con una comune scopa, un elastico da sarta come corda, un rametto di legno come ponticello, una chiavetta di chitarra, un microfono piezoelettrico riciclato da un giocattolo cinese. Viene suonata fondendo la tecnica del biribau a quella del contrabbasso.

Medusa [Riciclato Circo Musicale]

Un basso a percussione molto simile ad un sintetizzatore fatto con ritagli di tubi di varie lunghezze.

ElettroDomestici [Riciclato Circo Musicale]

Ogni elettrodomestico è dotato di un suono simile a quello di un effetto synth. Spremitoner, Vignarolophon, Cappuccinatore, Rasoner, Spazzolino Elettrico sono tutti strumenti musicali!

Stendofono [Manzella Quartet]

Uno stendibiancheria cui sono stati applicati una cassetta di legno che funge da cassa armonica, viti e bulloni come chiavi per accordare, corde da chitarra acustica.

Washboard [Manzella Quartet]

Un asse per lavare i panni, che insieme con le fruste per sbattere le uova, un cucchiaino da caffè e un piatto tagliato (perché era rotto) diventa uno strumento musicale strepitoso, in grado di creare uno stupendo tappeto sonoro.

Tubofono [Miatralvia]

Strumento con un corpo fatto con vecchie assi di legno, recuperate in discarica da vari armadi e vetrine. Sul piano superiore sono incastonati 14 tubi a lunghezze diverse, che vengono percossi da due ciabatte infradito. Ogni tubo produce una nota diversa e perfettamente intonata.

Drum Machine [Miatralvia]

La Drum machine dei Miatralvia è una macchina da scrivere degli anni ‘70 i cui martelletti vanno a battere contro un barattolo di latta.



Per ulteriori informazioni:

www.ambientesinota.it

www.facebook.com/AmbienteSiNota

www.twitter.com/LAmbienteSiNota

Fonte: comunicato

Pubblicazione: 05/12/2012 – Ultimo aggiornamento: 05/12/2012

mercoledì 5 dicembre 2012

Le normali batterie alkaline "usa e getta" non si buttano più: con ReVita si ricaricano



Si annuncia una rivoluzione per il mondo delle "pile" (o meglio batterie) con vantaggi per l'ambiente. È disponibile sul mercato ReVita, una nuova linea di caricabatterie in grado di rigenerare e ricaricare anche le normali batterie alkaline stilo e ministilo "usa e getta" da 1.5V, il che potrebbe avere conseguenze sulla filiera produttiva e sul mercato con  una possibile riduzione dell'impatto ambientale, poiché le pile esauste (che devono essere  conferite negli apposi contenitori di raccolta e poi avviate a riciclo) contengono sempre metalli pesanti e mercurio.
A differenza dei comuni caricabatterie, ReVita dispone di una circuiteria molto complessa divisa in quattro sezioni. Ogni batteria è caricata individualmente ed ogni circuito è controllato da un apposito microprocessore il quale verifica la temperatura e la tensione durante tutto il ciclo di carica, garantendo efficacia e sicurezza di utilizzo.
La linea ReVita è composta attualmente da 3 modelli: il modello RV1, di rete 220V, con spazio per ricaricare contemporaneamente fino a 4 batterie, il modello RV2 sempre a 4 spazi ed alimentabile direttamente da una porta mini USB, o dall'alimentatore di uno smartphone mini USB, ed il modello più compatto RV3, anch'esso USB, con scomparti per due sole batterie.
Ogni caricabatterie permette di ricaricare anche una sola batteria alla volta oppure batterie diverse anche di differenti produttori e ricarica anche le batterie ricaricabili da 1.2 V NiMh o NiCd. La tecnologia alla base di ReVita è coperta da brevetti internazionali già attribuiti in USA, Cina, Giappone, Taiwan, Germania, Australia, Germania ed Italia, e sono già state presentate le domande di registrazione di brevetto in molti altri importanti mercati mondiali.

mercoledì 21 novembre 2012

Comunicato 20 novembre 2012 - Zero Waste Italy


Zero Waste Italy è impegnata in tutt’Italia come in Campania a promuovere e a partecipare ad iniziative verso “rifiuti zero entro il 2020” che metta al bando l’incenerimento dei rifiuti e le discariche “ tal quale”, che spinga le comunità a mettere in campo politiche di riduzione, recupero, riuso, riciclo e chiami in causa la responsabilità dell’industria a non produrre più rifiuti.

In Campania Zero Waste Italy è impegnata, al pari di tante associazioni, movimenti e comitati, in una comune un’azione di denuncia del disastro ambientale causato da decenni di infossamento, discariche di Stato e non, in cui sono stati smaltiti illecitamente rifiuti tal quale, industriali, tossici e nocivi che ha prodotto, a nostro modesto avviso, ma confermato da studi scientifici sempre più attendibili e precisi, l’incremento esponenziale di patologie croniche e tumorali in vaste aree del territorio.

L’azione propositiva verso le Istituzioni campane tutte e chi le rappresenta è unicamente orientata a modificare radicalmente il Piano Regionale dei RSU e a proporre piani concreti e urgenti di bonifica ambientale e messa in sicurezza dei territori contaminati a salvaguardia della salute del territorio e dei suoi abitanti.

Per questo ogni opportunità utile alla discussione di tali proposte ci trova consenzienti e partecipi precisando, come Zero Waste Italy, l’autonomia da partiti, formazioni politiche, candidati di ogni colore e convention elettorali.

L’azione di favorire e contribuire all’unità della cittadinanza attiva del territorio campano su tali questioni è prioritaria per il raggiungimento del fine per cui Zero Waste Italy è impegnata.

Nel ringraziare coloro che richiedono e si avvalgono del supporto informativo, tecnico e operativo che Zero Waste mette a disposizione di tutti auguriamo, a chiunque impegnato o candidato a ricoprire incarichi istituzionali, tanto più prestigiosi, ad operare nell’esclusivo interesse del bene comune dei cittadini rappresentati.


Zero Waste Italy

Franco Matrone





martedì 20 novembre 2012

La nuova campagna di Greenpeace IoNonViVoto



Ci sono molti temi di cui i politici non parlano, temi decisivi come l'energia, la salute e il clima. Con la nuova campagna IoNonViVoto.org noi pretendiamo da chi si candida a governarci risposte serie su que...stioni che riguardano l'aria che respiriamo, il lavoro, lo sviluppo del Paese, i cambiamenti climatici.

Sapevi che in Italia la produzione di elettricità con il carbone causa circa 570 morti premature l'anno e oltre 2,6 miliardi di danni? Sapevi che stanno svendendo i nostri mari alle compagnie petrolifere e stanno affossando le rinnovabili?

Se non vuoi dare il tuo voto a chi promuove il carbone e il petrolio e frena lo sviluppo delle energie pulite, firma la petizione IoNonViVoto.org. Basta compilare il form per mandare a tutti i leader politici un messaggio forte e chiaro: il mio voto non è disponibile per chi è amico delle fonti fossili.

«Storie a merenda» per la riduzione dei rifiuti

«Storie a merenda» per la riduzione dei rifiuti


Nell’àmbito delle iniziative con cui l’amministrazione comunale di Arco aderisce alla settimana europea per la riduzione dei rifiuti, promossa dal 17 al 25 novembre dalla Commissione europea con l'obiettivo di sensibilizzare istituzioni e consumatori sulla prevenzione dei rifiuti, mercoledì 21 novembre in biblioteca si svolge un’edizione speciale di «Storie a merenda», il tradizionale appuntamento con le letture per bambini dai 3 ai 7 anni, sul tema dei rifiuti. L’iniziativa è in collaborazione con la biblioteca civica «Bruno Emmert» di Arco. S’inizia alle ore 17, l’ingresso è libero.

UN COMUNE DA IMITARE Un premio a chi fa la «spesa sostenibile»

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.+- .ARCO. Ridurre gli sprechi e l’inquinamento quando si va al supermercato si può e, se lo si fa ad Arco in questi giorni, conviene; fino al 25 novembre, infatti, in occasione della settimana europea per la riduzione dei rifiuti, l’amministrazione comunale arcense promuove una serie di iniziative a favore della “spesa sostenibile”, una delle quali prevede la consegna di una tessera del valore di 5 euro per il “rifornimento” di acqua refrigerata o frizzante alle apposite fontane per chi si sarà dimostrato sufficientemente ligio nel rispetto dell’ambiente.



In particolare, per ottenere il bonus da utilizzare presso “La casa dell’acqua”, occorre dimostrare - recandosi negli appositi punti informativi - di aver rispettato almeno cinque delle dieci indicazioni riportate sul volantino distribuito dai ragazzi del centro giovani A.Gio fuori dai supermarket che hanno ottenuto il marchio provinciale “eco-acquisti” e che hanno aderito all’iniziativa: si tratta del Poli di via Santa Caterina (il cui punto informativo sarà in funzione domani dalle 18 alle 20.15), l’Orvea di via XXIV maggio (martedì dalle 17.30 alle 19.15) e la Coop di via Galas (mercoledì novembre dalle 17.30 alle 19.15); oltre alla tessera, Orvea e Coop offriranno un prodotto ortofrutticolo locale a chi avrà “fatto il bravo”.



Ma quali sono le regole da rispettare? Si chiede di adoperare borse riutilizzabili (o le scatole messe a disposizione), di acquistare frutta e verdura di stagione e di produzione locale (a peso), di evitare o limitare gli imballaggi acquistando prodotti freschi e al banco, di comprare detersivi e detergenti sfusi o alla spina con contenitori ricaricabili, di evitare involucri singoli o monodose preferendo quelli formato famiglia o salvaspazio, di preferire bottiglie e vasetti di vetro (possibilmente a rendere) rispetto a quelli di plastica, di non acquistare acqua in bottiglia (meglio quella del rubinetto), di optare per prodotti con marchi di certificazione Ecolabel, Pefc o Fsc (per quelli cartacei o in legno), di scegliere prodotti riutilizzabili (o almeno compostabili) anziché usa e getta e di utilizzare pannolini lavabili (info: tel. 0464/583509).



Altre iniziative promosse dall’amministrazione di Arco in occasione della settimana europea per la riduzione dei rifiuti sono le «Storie a merenda» per i più piccoli (mercoledì in biblioteca civica) e uno stand nell'atrio della rassegna dell'editoria «Pagine del Garda» al Casinò. (m.cass

venerdì 2 novembre 2012

Comunicato stampa del 01/11/2012 della rete dei comitati vesuviani

Comunicato stampa del 01/11/2012




La Rete dei Comitati vesuviani-Zero Waste Italy esprime soddisfazione per l’incontrato di ieri con la delegazione della Commissione europea in visita in Campania per valutare lo stato di applicazione della normativa EU in tema di ciclo dei rifiuti solidi urbani.



La Rete ha presentato due petizioni alla Commissione UE: una nel 2010 riguardante la violazione della direttiva EU per l’apertura di discariche nel Parco nazionale del Vesuvio e l’altra nell’aprile 2012 relative alle criticità palesate in sede di approvazione del Piano generale rifiuti solidi urbani della Campania in violazione delle norme comunitarie e di quelle nazionali.



La prof.ssa Anna Rita Ranieri ha illustrato, in riferimento alla prima petizione lo stato attuale dell’ex discarica Sari nel Parco del Vesuvio causa del disastro ambientale all’ecosistema e alla popolazione vesuviana arrecato dall’esercizio della stessa. Non ha mancato di riferire, anche facendo riferimento alla Convenzione di Aarhus, che allo stato la messa in sicurezza dell’invaso chiuso langue, che la produzione di biogas che potrebbe servire da compensazione in termini energetici per i comuni limitrofi viene dispersa bruciandola e che l’area del Comune di Terzigno, in cui insistono vecchie discariche mai messe in sicurezza, è completamente inquinata per la penetrazione del percolato nelle falde sottostanti e che le bonifiche promesse e previste, allo stato, costituiscono un miraggio.



Non ha mancato, la stessa Ranieri, di sottolineare l’inefficienza delle amministrazioni comunali del territorio che pur avendo sottoscritto con regione e Provincia una Accordo di programma per un ciclo virtuoso dei rifiuti in ambito vesuviano, il progetto non ha mai trovato applicazione nella sua operatività.



Infine che in futuro il pericolo che si possa guardare ancora al Vesuvio come area discarica non è ancora del tutto eliminato in quanto l’attuale Commissario regionale alle discariche ha individuato tra i siti possibili il Comune di Sant’Anastasia ricadente nell’area protetta del Parco nazionale.



La successiva petizione è stata ripresa dall’intervento dal portavoce della Rete Franco Matrone che, ringraziando i commissari On.li Judith Merkies, Margrete Auken, Peter Jahr ed Eminia Mazzoni dell’attenzione che hanno voluto dimostrare fin dal primo momento nei confronti dello scempio perpetrato nel Parco nazionale del Vesuvio, ha posto l’accento sulle criticità del Piano regionale RSU presentato a Brusselles e del relativo programma per il periodo transitorio 2012-2016 in totale contrasto con le direttive e con le richieste della Commissione ambiente UE.



A tal proposito il rappresentante della Rete dei Comitati vesuviani ha rimarcato che l’attuale Piano approvato dalla Giunta Caldoro sovverte la gerarchia delle operazioni indicate dalla direttiva europea che vede al primo posto la riduzione a monte, la raccolta differenziata e il recupero e riciclo della materia e solo dopo inceneritori e discariche.



Oltretutto è stato sottolineato che l'attuazione del programma per il periodo transitorio di attivita in corso 2012-2016, risulta fortemente critica la realizzazione degli impianti di compostaggio per la frazione umida, vera spada di damocle per la potenza inquinante e per l’aggravio del tributi Tarsu tra i più alti d’Italia.



Pertanto a nome della Rete è stato auspicato il permanere del blocco dei fondi del Por Fesr 2007-2013 degli obiettivi 1.1. e 1.2 attualmente non corrisposti per effetto della procedura di infrazione, chiedendo che l’eventuale svincolo avvenga solo sotto stretto controllo della Direzione generale dell'ambiente alla Commissione europea e venga finalizzato esclusivamente a sostegno ai Comuni per l’incremento della RD porta a porta e per finanziare i cantieri degli impianti di trasformazione della frazione umida in compost.



Solo così sarà possibile iniziare un percorso virtuoso rispettando la direttiva Ue e utilizzando con oculatezza le risorse dei cittadini europei.



In questo modo sarà possibile, utilizzando a questo fine le risorse comunitarie bloccate, mettere a regime l’impiantistica relativa al compostaggio come concordato nel lontano 2010 con la dott.ssa Pia Bucella Direttrice della Protezione Civile in Europa e capo missione in Campania della delegazione della Commissione Europea, e dare in importante slancio alla riduzione del RUR finale attraverso il recupero ulteriore di materia con la conversione degli attuali Stir in impianti di Trattamento Meccanico Biologico al fine di ottemperare la recente risoluzione del Parlamento UE per l’eliminazione di “discariche e inceneritori entro il 2020”.



Infine è stato accennato l’attuale mancata attuazione del Registro regionale tumori per l’iniziativa del Governo Monti di inviare la Legge regionale alla Consulta atteso l’incremento esponenziale di patologie anche tumorali, in particolare in provincia di Napoli e Caserta, per mancanza di una concreta attività di prevenzione e repressione degli sversamenti illegali, per l’assenza di tracciabilità riscontrabile dei rifiuti, soprattutto industriali e speciali, in particolare tossici e nocivi, per la lentezza delle procedure amministrative che riguardano la gestione post mortem delle discariche esaurite e chiuse e per gli indispensabili interventi di bonifica e di messa in sicurezza dei territori inquinati, cosa questa, da tutti ritenuti ritenute prioritaria a seguito della sentenza della Corte Europea che ha condannato l’Italia e la Regione Campania disponendo il blocco dei fondi residui dell’Agenda 2000/2006 e la sospensione dei rimborsi dell’Agenda 2007/2013 per il grave danno alla salute dei suoi cittadini causato da 19 anni di “emergenza” rifiuti.



Nel ringraziare dell’attenzione prestata dai Commissari Ue alle petizioni proposte, la Rete dei Comitati vesuviani ha comunicato che presenterà a breve una nuova petizione ai sensi della mancata applicazione della Convenzione di Aarhus da parte delle istituzioni preposte al diritto d’informazione dei cittadini in tematiche riguardanti la salute e l’ambiente, e che riporteranno tali considerazioni all’audizione prevista ai primi di dicembre a Brusselles col dr. Karl Falkenberg della Direzione generale dell'ambiente alla Commissione europea e al Commissario dell’OMS Europa attivato a seguito della sospensione della legge regionale istitutiva del Registro tumori.



Rete dei Comitati vesuviani













domenica 28 ottobre 2012

Nasce "La fenice vulcanica": dopo la lotta contro la discarica di Terzigno le madri vesuviane presentano una nuova associazione




Il gruppo della Fenice vulcanica
Il gruppo della Fenice vulcanica
La ex presidente delle "Mamme Vulcaniche" fonda un nuovo gruppo di mamme che vogliono tutelare l'ambiente e la salute dei propri figli: "Siamo donne convinte che il territorio possa risorgere dalle proprie ceneri come la fenice".

Scissione all’interno del gruppo “Mamme Vulcaniche”. Dopo le dimissioni da presidente delle madri attiviste, Venere Stanzione (che aveva lasciato in favore di Luisa Lettieri) ha voluto fondare un’altra associazione che è stata chiamata “La Fenice Vulcanica”.

“Rinascere dalle ceneri di un territorio agonizzante, martoriato da scempi ambientali e ingiustizie sociali: è questo lo spirito con il quale nasce “La Fenice Vulcanica”- spiega la presidente Stanzione – sarà un’associazione eco culturale solidale realizzata da un gruppo di donne convinte che la loro terra possa risorgere dalle proprie ceneri come la figura mitologica della fenice: ci batteremo con le unghie e con i denti e lo faremo con la stessa tenacia e spirito di sacrificio degli ultimi anni”. Dopo le battaglie contro la discarica Cava Sari di Terzigno, La Fenice Vulcanica ha avviato una nuova crociata contro i roghi tossici che minacciano la salute pubblica.

“Ed è per questa ragione che bisogna insistere affinché si proceda in tempi alla ratifica del registro dei tumori. Faremo sentire la nostra voce nelle sedi istituzionali – ha detto Stanzione - ci confronteremo con la gente, scenderemo di nuovo in piazza e, per fare in modo che il nostro operato possa essere davvero adeguato alle varie problematiche che attanagliano il territorio vesuviano, estenderemo il nostro impegno anche nel campo della solidarietà e della cultura”. Nel nuovo gruppo, Venere Stanzione ha portato con se altre combattive madri: Annarita D’Aquino, Sofia D’Aquino, Angela e Annamaria Losciale, Giuliana Cachiolo, Sonia Di Somma.

“Siamo un gruppo di donne convinte che la loro terra possa risorgere dalle proprie ceneri, proprio come la simbolica fenice. Ci batteremo con le unghie e con i denti – ha concluso Stanzione – e lo faremo con la stessa tenacia e spirito di sacrificio degli ultimi anni”.



Autore: Mirella D'Ambrosio

lunedì 22 ottobre 2012

A Orbassano il negozio dove comprano i rifiuti



La cooperativa paga i rifiuti differenziati e i cittadini possono spendere il credito maturato nei negozi convenzionati della città
"L'immondizia è denaro"
E con gli scarti di casa,
ora si compra la spesa
GIUSEPPE LEGATO
TORINO
In poco più di un mese 150 famiglie di Orbassano hanno iniziato a vendere i loro rifiuti. Soltanto, però, dopo averli differenziati. Carta, alluminio, cartone, plastica e ferro non finiscono più nei centri di stoccaggio del Covar 14 (consorzio rifiuti cintura sud di Torino), ma nei capannoni dello «Spazio Ecologico», piazza della Pace, nell'area che sorge dietro l'ufficio postale di via San Rocco. In cambio ci sono vantaggi economici, soldi da spendere negli esercizi commerciali cittadini.

Per la serie: come fare un piccolo business con l’immondizia di casa. L'iniziativa è stata lanciata, lo scorso mese di maggio, da Ri-Ambientando Società Cooperativa,e dal suo direttore Antonio Fischetto (ci sono anche molti collaboratori specialisti del settore rifiuti ed energia), un giovane imprenditore impegnato anche nel settore del fotovoltaico e delle rinnovabili in generale. Il progetto di «Spazio Ecologico» è stato messo in piedi con il Comune di Orbassano «che - spiega l'assessore all'Ambiente Giovanni Gallo - ha regalato i locali di raccolta carta che sono di proprietà della nostra amministrazione. Non chiediamo un rimborso né un canone. Pensiamo ai vantaggi che la città può avere da un’attività del genere. E non sono pochi».

Nelle tasche dei cittadini che vendono i rifiuti, qualcosa, torna. Ogni chilogrammo di «differenziato» vale un tot di centesimi (rispettivamente 15 cent per l'alluminio, 11 cent per la plastica, 3 cent per il ferro e il cartone, 1 cent per la carta). La cifra ottenuta dalla vendita viene caricata su una sorta di bancomat (si chiama ecologiccard). I soldi poi, possono essere spesi nei 70 esercizi di Orbassano convenzionati con l'iniziativa (per lo più abbigliamento e alimentari).

«Ci rendiamo conto - spiega il sindaco di Orbassano, Eugenio Gambetta - che la cifra risparmiata non è altissima, ma qui è in gioco anche altro». Cosa? «Lo stimolo per i nostri cittadini a differenziare i rifiuti con la prospettiva di un piccolo risparmio sugli acquisti di altri beni. Diciamo che è un’operazione di moral dissuasion , una strategia che vuole accrescere la cultura del rispetto per l’ambiente». Secondo i tecnici del Covar 14, con una sistematica abitudine a vendere il rifiuto differenziato, ogni famiglia può risparmiare - ogni anno - fino a 180 euro.

L'attività è finanziata da un gruppo di imprenditori, ma la parte più consistente, economicamente parlando, arriva dai contributi Conai (consorzio nazionale imballaggi) che premia le realtà virtuose - anche private - dedite a sensibilizzare i cittadini sul tema della differenziata. Piccolo particolare: nel centro ecologico (aperto martedì dalle 12 alle 18, giovedì dalle 9 alle 13 e sabato sempre dalle 9 alle 13) possono recarsi soltanto i residenti di Orbassano. «Noi intanto - dicono i responsabili di Ri-Ambientando - stiamo provando ad aprire un franchising di questa iniziativa. Sono in corso trattative con alcuni Comuni della cintura torinese, ma anche dell'Astigiano». Per maggiori informazioni è possibile contattare il numero verde 800 14 66 29.  

MINCHIA, SIGNOR PREFETTO! DI ANTONIO MARFELLA



Di Faletti, Marfella
Forse possiamo cambiarla ma è l'unica che c'è
Questa vita di stracci BRUCIATI e sorrisi e di mezze parole
Forse cent'anni o duecento è un attimo che va
Fosse di un attimo appena

Sarebbe con me tutti vestiti di vento ad inseguirci nel sole
Tutti aggrappati ad un filo e non sappiamo dove

Minchia signor PREFETTO che siamo usciti dalla centrale

Ed in costante contatto radio
Abbiamo preso la provinciale
Ed al chilometro 41 presso la casa cantoniera

Nascosto bene la nostra auto c'asse vedesse che non c'era
E abbiam montato l'autovelox e fatto multe senza pietà

A chi passava sopra i 50 fossero pure i 50 di età
E preso uno senza patente mentre il suo rogo bruciava già….

Minchia signor PREFETTO faceva un caldo che si bruciava
La provinciale sembrava un forno
C'era l'AMIANTO che SGRETOLAVA e che AMMORBAVA tutto lo sfondo

Ed è così tutti sudati che abbiam saputo di quel fattaccio
Di quei ragazzi morti AMMALATI
RICOVERATI come DEI stracci caduti a terra come persone
Che han fatto a pezzi con LA DIOSSINA
Che se non serve per cose buone
Può diventare così cattiva che dopo quasi non resta niente
Minchia signor PREFETTO, noi siamo qui con queste divise

E LE PAROLE PURE DI UN PRETE vi vanno strette
Specie da quando sono derise da un umorismo di barzellette
NOI siamo stanchi di sopportare quel che succede in questo paese
Dove ci tocca farci ammazzare per MOLTO più di un MILIARDO al mese
DAI ROGHI TOSSICI DEGLI EVASORI CHE NEANCHE SAPETE DOVE CERCARE!
E c'è una cosa qui nella gola, una che proprio non ci va giù
E farla scendere è una parola, se chi ci ammazza prende di più
Di quel che prende la brava gente
Minchia signor PREFETTO, lo so che parlo col comandante
Ma quanto tempo dovrà passare per star seduto SUL MIO BALCONE
A RESPIRARE E NON A tremare, che di coraggio ne abbiamo tanto
Ma qui diventa sempre più dura quanto ci tocca fare i conti
Con il coraggio della paura, e questo è quel che succede adesso
Che poi se c'è una chiamata urgente, si prende su e ci si va lo stesso
E scusi tanto se è TANTO GRAVE CHIAMAR “SIGNORA” CHI NON CI DIFENDE…..

Minchia signor PREFETTO,
MA LEI CI pensa che c'ho vent'anni ED AL PASCALE MI CURO ANCH’IO,
Credo che proprio non mi dà torto
Se riesce a mettersi nei miei panni: magari non mi farà rapporto

E glielo dico sinceramente

Minchia signor PREFETTO, PERCHE’ CONTRO I ROGHI  LEI  NON FA NIENTE?



venerdì 19 ottobre 2012

A Poggiomarino nasce la Casa dell’Acqua.


A Poggiomarino nasce la Casa dell’Acqua.
 
Con il taglio del nastro del sindaco Leo Annunziata e la benedizione di padre Aldo D’Andria, è stata inaugurata la Casa dell’Acqua del Comune di Poggiomarino, presso la nuova area parcheggio di via Nuova San Marzano. Realizzato dalla Acquatec, che si occuperà anche della gestione e della manutenzione, è uno dei pochi impianti presenti in Campania. La Casa dell’Acqua è un chiosco che presenta due erogatori di acqua filtrata e refrigerata, naturale o gasata, posti in una zona coperta ed aperta al pubblico. L’acqua viene distribuita a 3 centesimi al litro (se naturale) e a 5 centesimi al litro (se gasata).

Un risparmio notevole, dunque, che si aggiunge alla possibilità di ridurre in maniera considerevole l’uso delle bottiglie di plastica. L’erogazione dell’acqua è possibile grazie all’introduzione di una scheda elettronica ricaricabile. Il Comune di Poggiomarino ha scelto di omaggiare le famiglie virtuose, ossia in regola con il pagamento della Tarsu, distribuendo gratuitamente schede prepagate con un importo di 2 euro fino ad esaurimento scorte, ma ulteriori schede non in promozione saranno comunque messe a disposizione di tutti i cittadini dal gestore del servizio versando una cauzione di 3 euro più una ricarica minima di 2 euro. Sono comunque già migliaia le famiglie che hanno ritirato la card.



Nel corso della cerimonia di inaugurazione della Casa dell’Acqua i cittadini hanno potuto già verificare il funzionamento dell’impianto, utilizzando le schede in circolazione. Molto apprezzata la torta speciale, a forma di Casa dell’Acqua, realizzata da “Giochi di Terra”. L’impianto è aperto e pronto per l’uso tutti i giorni, 24 ore su 24, ed è dotato anche di uno schermo dove possono essere proiettati spot pubblicitari

giovedì 11 ottobre 2012

La Commissione parlamentare sui rifiuti «Situazione in Campania è peggiorata»



     
NAPOLI - Per il presidente della Commissione parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti Gaetano Pecorella «il quadro complessivo in Campania appare peggiorato, piuttosto che migliorato». I commissari hanno visitato ieri il Casertano e questa mattina si sono recati nella cosiddetta «terra dei fuochi» dove centinaia di roghi bruciano le scorie delle lavorazioni industriali. «Ci sono situazioni di inquinamento delle falde acquifere molto gravi - ha detto Pecorella - e ritardi giustificati dal punto di vista contabile ma ingiustificabile dal punto di vista della salute pubblica. Rispetto alla visita precedente il quadro in Campania ci appare complessivamente peggiorato».

La Commissione si era recata in Campania l'8 maggio scorso. Ascoltati nella prefettura di Napoli il procuratore Giovanni Colangelo, l'assessore regionale all'Ambiente Giovanni Romano, il vice sindaco di Napoli Tommaso Sodano, il direttore della Sapna Giovanni Perillo. In mattinata visita nella parrocchia di don Maurizio Patriciello, al Parco Verde di Caivano ed autore delle denunce contro i roghi notturni dei rifiuti tossici al quale è giunto il sostegno del cardinale Crescienzo Sepe.
Mercoledì 10 Ottobre 2012 -

METTIAMO A NUDO IL TUMORE


giovedì 27 settembre 2012

Tumori: mille casi al giorno, ma prognosi più favorevole


Saranno 364mila i nuovi casi di cancro nel 2012 (erano 360 mila nel 2011, ovvero mille al giorno. È questo il dato che emerge dal volume "Numeri del cancro in Italia 2012", a cura dell'Associazione italiana di oncologia medica (Aiom) e Associazione italiana registri tumori (Airtum), presentato ieri nella sede del ministero della Salute. I tumori rappresentano la seconda causa di morte (30%), dopo le malattie cardio-circolatorie (38%) e si stima che nel 2012 provocheranno 175mila decessi, circa 500 al giorno. A essere più colpite sono le regioni settentrionali (+30%) rispetto al sud, ma complessivamente migliorano le percentuali di guarigione: il 61% delle donne e il 52% degli uomini, in fatti, è vivo a 5 anni dalla diagnosi, con una sopravvivenza particolarmente elevata per i tumori frequenti come quello al seno (87%) e della prostata (88%). Un dato favorito dalla più alta adesione alle campagne di screening, che consentono di individuare la malattia in uno stadio iniziale, e alla maggiore efficacia delle terapie. «Un dato che pone il nostro paese all'avanguardia a livello europeo e mondiale» ha commentato il ministro della Salute Renato Balduzzi nel corso della presentazione. «La possibilità di disporre finalmente di dati epidemiologici relativi all'anno in corso» ha aggiunto il ministro» è essenziale per impostare azioni di politica sanitaria». «Questi numeri» conferma Stefano Cascinu, presidente Aiom «sono indispensabili per tutti gli operatori e le Istituzioni coinvolti nella lotta contro il cancro, sia nella gestione dei pazienti sia nella programmazione sanitaria in un periodo di contenimento della spesa come l'attuale in cui è indispensabile l'appropriatezza e l'uso razionale delle risorse».

Molto al contrario di quanto afferma Veronesi, STIAMO PERDENDO IN MODO ATROCE LA GUERRA CONTRO IL CANCRO. Come dice Veronesi, NON SI GUARISCE DAL CANCRO, MA LO SI TRASFORMA, SPECIE NELLA MAMMELLA, IN MALATTIA CRONICA CON ELEVATISSIMI COSTI DI MANTENIMENTO....PROPRIO COME VOGLIONO LE DITTE FARMACEUTICHE! CHE NON FANNO PIU' RICERCA CONTRO LE MALATTIE INFETTIVE, IL CANCRO RENDE MOLTO DI PIU, SPECIE SE, COME FACCIAMO IN CAMPANIA, DISTRUGGENDO L'AMBIENTE FACCIAMO AMMALARE DI CANCRO SEMPRE PIU' PERSONE GIOVANI!!!! NOI MEDICI DELL'AMBIENtE ISDE PER QUESTO SIAMO IN PRIMA LINEA PER TENTARE DI RECUPERARE QUESTO DISASTRO! NOI POCHI, DA SOLI, FACCIAMO CIRCA IL 30% DELL'INTERA ATTIVITA' DI ADVOCACY A TUTELA DELLA SALUTE PUBBLICA DELL'INTERO TERRITORIO NAZIONALE. MI STO RENDENDO CONTO CHE SIAMO PREZIOSI, DOBBIAMO CRESCERE PER CERCARE DI SALVARE IL SISTEMA SANITARIO NAZIONALE PUBBLICO! AIUTATECI! ISCRIVETEVI A ISDE MEDICI DELL'AMBIENTE DELLA CAMPANIA! NOI SIAMO CONSAPEVOLI CHE IL CANCRO NON SI PUO' CURARE TUTTO E IN TUTTE LE FORME E IN TUTTI GLI STADI, OLTRETUTTO A COSTI INSOSTENIBILI DAL SSN. DOBBIAMO FARE PREVENZIONE PRIMARIA SERIAMENTE! QUELLA CHE DA TEMPO sI NEGA  IN REGIONE CAMPANIA! A COMINCIARE COME VEDETE, DAL REGISTRO TUMORI!.....AIUTATECI! FATECI CRESCERE! O CI SALVIAMO TUTTI INSIEME O CI PERDEREMO TUTTI INSIEME.....diffondete vi prego!

martedì 25 settembre 2012

Puliamo il mondo Clean up the World 2012, la battaglia di civiltà promossa da Legambiente



Anche quest’anno al via l’iniziativa Puliamo il Mondo-Puliamo il Vesuvio 2012, raduno dei volontari in t-shirt, cappellino e guanti, i quali daranno vita ad operazioni di pulizia e di ripristino del nostro territorio vesuviano. Le attività, promosse da Legambiente onlus, nascono dalla collaborazione di Anci (Associazione Nazionale dei Comuni Italiani), dal patrocinio del Ministero dell’Ambiente e del Ministero dell’Istruzione.
Quest’anno, Puliamo il Mondo-Puliamo il Vesuvio (Clean up the World) il più grande appuntamento di volontariato mondiale, si terrà nell’area del Parco del Vesuvio a Trecase (NA) Sabato 29 Settembre 2012 , a partire dalle ore 9.00 e fino alle ore 12.30 sul prolungamento di via Carlo Pisacane ( presso ex porcilaia) con accesso dalla strada Panoramica (dove è posto il gazebo di Legambiente).
Si attende l’arrivo di scolaresche, di insegnanti e genitori per trascorrere insieme una mezza giornata e dedicarla, dopo l’incuria di decenni, alla salvaguardia, all’educazione e alla cura del nostro amato Vesuvio.
Domenica 30 settembre 2012 Puliamo il Mondo-Puliamo il Vesuvio (Clean up the World) prosegue a Terzigno (NA) nell’area del Parco del Vesuvio a partire dalle ore 9.00 e fino alle ore 12.30 a partire da via Campitelli vecchia (angolo via Zabatta dove è posto il gazebo di Legambiente) per proseguire alla Piana Tonda dove affiorano le lave dell’eruzione del 1929.
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giovedì 20 settembre 2012

Sagra del Piennolo

Ecco cosa si può realizzare con un po' di fantasia



                                                                 
                                                                    patate fritte

                                                         
                                                            zucchine carote e cipolle


                                                            pomodori cetrioli e carote
                                                                                                                       
                                                                                                                          creazioni by Adelina
                                                                                                                             Sacra del Piennolo
                                                                                                                               15-16/09/2012
                                                                                                                                    

martedì 18 settembre 2012

Rifiuti Zero a Nola: Chimera o Possibile Alternativa?


 
L’associazione Ri.Ze.Up presenta il terzo atto della serie di incontri di informazione e sensibilizzazione in merito alla strategia Rifiuti Zero.
Questa terza tappa, che si terrà giovedì 20 Settembre alle ore 18, presso la Biblioteca San Paolino del Seminario Vescovile, in Via Seminario, 59 Nola (NA), sarà l’occasione per incontrare e discutere con il Guru della strategia Rifiuti Zero,Paul Connett, per la prima volta in assoluto a Nola, a presentare la sua innovativa idea in merito alla gestione e smaltimento dei rifiuti.
Parlare di Rifiuti Zero, nel Nolano, rappresenta un’ottima occasione per sensibilizzare sul tema non solo la cittadinanza tutta ma anche, e soprattutto, la classe amministrativa locale su un progetto che sta iniziando a coinvolgere, sul territorio nazionale, un numero sempre maggiore di Comuni.
Al dibattito parteciperanno, inoltre, il Dr. Franco Matrone, portavoce della Rete dei Comitati Vesuviani-Zero Waste Italy, che aggiornerà la platea sui passi effettuati localmente in merito a questa nuova idea di gestione dei rifiuti; Don Aniello Tortora, direttore dell’ufficio Pastorale Sociale, voce autorevole della comunità religiosa nolana, nonchè orecchio sempre attento e ricettivo sulle questioni di interesse sociale e ambientale.
L’intervento, infine, del Dott. Vincenzo De Luca, presidente dell’associazione Ri. Ze. Up, consentirà alla platea di venire a conoscenza dell’esistenza, sul territorio, di un’associazione di giovani volenterosi che indirizza il proprio agire verso la sensibilizzazione della popolazione, al fine della messa in atto della strategia ideata dal Professor Connett.
Per ulteriori informazioni consultare la pagina facebook dell’evento:
https://www.facebook.com/events/326347750794229/

Sbloccato il registro tumori, Marfella: «se la gente si muove la politica è costretta a rispondere»


Il Registro tumori diventa operativo attraverso un decreto commissariale. Il prof. Marfella festeggia il risultato con un appello ad ampliare la mobilitazione in difesa della salute.
Prof Marfella

È divenuto un momento festoso la manifestazione di protesta, prevista per oggi davanti all’Istituto Pascale di Napoli, contro l’abolizione del Registro tumori in Campania, annunciata nei giorni scorsi dal governo centrale e legata al disavanzo sanitario della Regione.
Il provvedimento del governatore Caldoro, impegnatosi personalmente a rendere operativo il Registro attraverso il varo di un decreto commissariale ad hoc, placa dunque la protesta degli attivisti, personalità di ambito medico ma anche cittadini comuni, pronti a scendere in piazza in difesa di uno strumento fondamentale per l’elaborazione dei dati relativi alle patologie tumorali, che in questa terra fanno più morti che altrove.

Uno strumento essenziale al controllo dell’andamento delle patologie oncologiche per poter compiere valutazioni statistiche sull’incidenza, la prevalenza, la mortalità ecc., dei vari tipi di tumori, e dunque utile alla valutazione dei trattamenti terapeutici, dei programmi di prevenzione, e alla programmazione e ottimizzazione delle spese sanitarie. Ragione per cui gli oncologi Frank Romeo e Massimo Di Maio hanno parlato del Registro Tumori anche come «centro di potere politico».

«Il risultato di oggi - commenta il prof. Marfella, oncologo e tossicologo dell’IRCCS “Fondazione Pascale di Napoli” - lascia spazio almeno a tre considerazioni, la prima delle quali è che se la gente si muove in prima persona, la politica è poi costretta a rispondere». L’oncologo napoletano, da anni impegnato a denunciare l’incidenza dell’inquinamento ambientale sul netto incremento dei tumori in Campania, saluta dunque la conquista importantissima di oggi ringraziando il presidente Caldoro, ma al tempo stesso operando una riflessione sul fortissimo ritardo che la Regione Campania vanta nel campo dell’elaborazione dei dati epidemiologici. Per questo – è il secondo messaggio che Marfella intende lanciare - « i medici che operano nell’ambito della medicina preventiva hanno il dovere di indirizzare la politica, non il contrario, come è avvenuto negli anni».

La considerazione finale di Marfella è un appello ad intervenire prontamente e in modo collegiale: «dobbiamo smettere di litigare perché c’è urgente bisogno di agire».
(Fonte Foto:Rete Internet)
da il Mediano Autore: Sabrina Gammella

domenica 16 settembre 2012

Creare un comitato promotore per promuovere padre Alex Zanotelli premio nobel per la pace

Contare le adesioni, Creare un comitato promotore QUESTA E' LA SUA BIOGRAFIA: Alessandro Zanotelli, noto come Padre Alex Zanotelli, è nato a Livo (Trento) il 26 agosto 1938, fa parte dell’ordine missionario dei Comboniani di Verona. Studia Teologia in USA, nella stagione caratterizata da John F. Kennedy e Martin Luther King. Come missionario comboniano partì per il Sudan meridionale, martoriato dalla guerra civile. Dopo 8 anni ne verrà allontanato dal governo. Subisce anche i primi segnali di ostilità da parte della curia romana, tra quanti a Roma facevano fatica ad accettare il Concilio Vaticano II, per la scelta di officiare messe che attingevano agli usi e ai costumi africani. Le sue prediche erano di fuoco: denunciava le ingiustizie e metteva sotto accusa i responsabili corrotti del governo e dell’amministrazione, che intascavano i fondi, sia locali sia internazionali, destinati allo sviluppo. Tornato (1985) a Verona, passa a dirigere NIGRIZIA, trasformandola da tranquillo bollettino in rivista di forte denuncia: «Essere al servizio dell’Africa, in particolare “voce dei senza voce”, per una critica radicale al sistema politico-economico del nord del mondo che crea al Sud sempre nuova miseria e distrugge i valori africani più belli, autentici e profondi». Servizi su traffico d'armi, speculazione sugli aiuti, apartheid, esplicite accuse a precici personaggi politici, lo portano presto sotto il mirino di attacchi durissimi. Fonda il movimento "Beati i costruttori di pace" Nel 1987 viene allontanato da Nigrizia. Si trasferisce nell'inferno africano di Korogocho,una delle baraccopoli che attorniano Nairobi. Trova il degrado assoluto: AIDS, fame, prostituzione, droga, alcolismo, violenza, insomma la MISERIA. Alla domanda se abbia mai dubitato dell'esistenza di Dio in quel periodo, risponde: “Non una ma molte volte. Quando uno si trova in situazioni così assurde, davanti ad una sofferenza innocente, come è capitato a me a Korogocho, il primo dubbio che viene è proprio su Dio. Perché uno si chiede: ma se tu, Dio, ci sei, è impossibile che non intervenga di fronte ad una sofferenza così atroce. Ma oggi Dio è impotente, è malato. Potrà guarire solo quando guariremo noi. Solo noi oggi possiamo far qualcosa. Dio non può più. Ognuno di noi è importante perché vinca la vita...”. - Dio non è onnipotente? “Più ci rifletto e più mi convinco che forse Dio non è l’onnipotente che pensiamo noi. È il Dio della croce. Perché non ha ascoltato la preghiera di Gesù morente? È un mistero. Forse è un Dio debole, che si è autolimitato, che può salvarci solo attraverso di noi”. A Korogocho crea cooperative che, scavando tra i rifiuti, selezionano materia vendibile; fonda UDADA comunità di ex prostitute che aiuta le donne che vogliono uscire dal giro. Resta fino al 2001 In Italia da vita alla rete Lilliput, per unire la miriade di associazioni (cattoliche e non) per fare voce nelle lotte sociali e ambientali. Promuove (2002) il Social Forum europeo di Firenze. Qui, chiede ed ottiene l'adesione nonviolenta anche delle frange più estremiste dei movimenti: "..Questo sistema è violento per natura. Noi dobbiamo costruire un sistema non violento, una civiltà della tenerezza” Oggi vive a Napoli, nel rione Sanità, lottando contro il degrado umano, sociale e ambientale. NON E' LA PERSONA GIUSTA PER IL NOBEL?? 1. Contare le adesioni 2. Trovare persone che vogliano costituire un comitato promotore 3. Inviare la candidatura al Nobel

L'APPELLO del professor ORTOLANI.


L'ambiente geologico va capito: da chi?
Completo la considerazione, o meglio l’ammonimento, anche dopo le considerazioni di alcuni colleghi!
Un numero maggiore di geologi, da solo, non può fare in modo che si abbia più sicurezza ambientale e che la vita dei cittadini sia più tutelata dai disastri geologici.
Professionisti preparati, difensori dell'ambiente, delle risorse naturali di importanza strategica e della salute dei cittadini, possono agire solo se legislatori ed amministratori delle istituzioni pubbliche “si ravvedono”, o meglio se sono costretti a capire che è l’uomo che si deve inserire armoniosamente e rispettosamente in un ambiente “costruito e comandato” dalle potenti leggi della natura.
Leggi che non concedono condoni, che non prevedono la prescrizione dei reati, che colpi...scono inesorabilmente gli “usurpatori anche innocenti” del territorio di dominio degli eventi naturali.
I geologi non mercenari o aspiranti mercenari rappresentano una sicurezza per i cittadini, conoscono la “potenza” dei fenomeni naturali e sono in grado di fornire tutte le indicazioni per fare in modo che gli interventi degli uomini, prima di tutto, siano sottoposti alle valutazioni d’impatto ambientale in relazione alle “leggi della natura” e non solo a quelle emanate da legislatori “ambientalmente ignoranti”.
Qualsiasi intervento che si realizzi sulla superficie del suolo emerso e sommerso e nel sottosuolo deve essere “valutato e strutturato” in base alle prescrizioni di validi geologi. Altrimenti non c’è risparmio, non c’è sicurezza.
La difesa delle innumerevoli aree abitate interessate da pericoli idrogeologici e da potenziali disastri, oggi e subito e non tra…anni, tranne rari casi risolvibili con interventi localizzati, può essere garantita solo se gli amministratori attivano responsabilmente sistemi di allarme idrogeologico immediati.
Come facilmente previsto, i meteo serial killer che caratterizzano i mesi di transizione climatica da estate ad inverno e da inverno ad estate, stanno incalzando. Ieri hanno devastato, fortunatamente senza vittime, anche Lipari.
E mancano ancora circa 3 mesi durante i quali si possono verificare, naturalmente, senza cattiveria da parte loro.
Serial killer per colpa stratificata degli uomini che si sono insediati, senza valida difesa almeno della loro vita, in aree di “competenza” degli eventi idrogeologici disastrosi”.
Il 13 settembre 2012 Castellammare di Stabia-Monti Lattari, il 15 settembre 2012 Lipari… Le istituzioni preposte alla tutela della sicurezza dei cittadini sono in penoso ritardo!
Oltre che attendere e, dopo i disastri, fare lo stantio “gioco delle tre carte” per defilarsi dalle responsabilità, gli amministratori locali si devono auto attivare sollecitando, se è il caso, i rappresentanti delle Istituzioni superiori: evitiamo, almeno, nuove vittime.
Franco Ortolani - docente di Geologia presso l'università Federico II di Napoli (postato poche ore fa)

sabato 15 settembre 2012

APPUNTAMENTO A LARGO SAN GIUSEPPE MOSCATI DAVANTI AL PASCALE




CREARE UNA CATENA UMANA DI CITTADINI E SANITARI CHE VISIBILMENTE PROTESTI CONTRO IL BLOCCO DELLA LEGGE SULLA ISTITUZIONE DEL REGISTRO TUMORI REGIONE CAMPANIA, PUR VOTATO ALL'UNANIMITA' DAL CONIGLIO REGIONALE DELLA CAMPANIA! BASTA CON LA ALLEANZA STATO -CAMORRA! BASTA COI ROGHI TOSSICI! BASTA COI RIFIUTI TOSSICI E CON UNO STATO CHE NON TRACCIA I RIFIUTI INDUSTRIALI E TOSSICI CHE STANNO MASSACRANDO DA OLTRE VENTI ANNI LA REGIONE CAMPANIA! E ORA CI NEGANO PURE DI REGISTRARE IL MASSACRO! BASTA! BASTA! BASTA!

IL CICLO DEI RIFIUTI IN CAMPANIA


venerdì 14 settembre 2012

COMUNICATO STAMPA ASSOCIAZIONE ITALIANA MEDICI PER L’AMBIENTE ISDE – International Society of Doctors for the Environment) affiliata alla Federazione Ordine dei Medici


Oggetto: QUELLO CHE (NON) HO E CHE NON CI VOGLIONO DARE :
IL REGISTRO TUMORI!

Noi credevamo che in Italia i 130 milioni di tonnellate l’anno di produzione di rifiuti industriali fossero ben separati, tracciati e correttamente smaltiti rispetto ai circa 30 milioni di tonnellate di rifiuti urbani prodotti. Abbiamo dovuto invece apprendere, dai rapporti sulle ecomafie, che di non meno di circa 30 milioni l’anno di rifiuti industriali prodotti, pari a circa l’intera produzione di rifiuti urbani, perdiamo le tracce da oltre trent’anni.
Noi credevamo che lo Stato Italiano facesse una dura e serrata lotta alla evasione assassina dei circa 5 milioni di tonnellate l’anno di rifiuti tossici industriali che invece da oltre trenta anni, con un flusso costante da nord verso sud, hanno avvelenato , avvelenano e continuano ad avvelenare la Campania e tutto il Sud di Italia e le sue discariche per rifiuti urbani : da Pianura a Terzigno, da Serre a taverna del Re, da Ferrandelle a San Tammaro, dalla Basilicata alla Puglia, alla Calabria.
Noi credevamo che i TIR che trasportano i rifiuti urbani, di responsabilita’ e gestione pubblica, e i TIR che trasportano i rifiuti industriali, di responsabilita’ e gestione privata, fossero facilmente e ben tracciabili e controllati via satellite, come oggi avviene per qualunque cittadino che cammina con un cellulare acceso nella propria tasca, e invece sappiamo oggi che non accade e non accadra’ ancora per molti anni a venire.
Noi credevamo che i 50 anni dalla Peste del cancro annunziata dai geologi a Castelvolturno si calcolassero dal 2010 e non, come invece è, dalla data degli sversamenti presunti e cioe’ dal 1980!
Noi credevamo che il cancro colpisse prevalentemente gli anziani e non i giovani sotto i 40 anni  come ognuno di noi puo’ ormai constatare nelle proprie famiglie in questa Regione.
Noi credevamo che i rifiuti apparentemente infiniti che ammorbano la Provincia di Caserta fosse la munnezza urbana della inciviltà dei cittadini napoletani e casertani. E invece abbiamo dovuto apprendere che non esiste una sola discarica a norma per rifiuti industriali prodotti in tutta la Regione Campania e che i rifiuti che infestano le discariche a Caserta e uccidono col cancro i cittadini della Provincia più giovane di Italia, non sono i rifiuti urbani di Napoli ma quelli industriali di tutta la Campania e di tutta Italia.

Noi credevamo che in Campania mancassero gli inceneritori, e oggi sappiamo che non è vero. La Campania da tempo è la terza regione di Italia con una potenza di incenerimento di oltre 600mila tonnellate l’anno di rifiuti urbani su una produzione totale di non piu’ di 2.4 milioni di tonnellate l’anno, mentre invece scopriamo che la Campania è la prima e unica regione al mondo A RIFIUTI ZERO INDUSTRIALI, non disponendo di una sola discarica a norma e di un solo impianto a norma per smaltire i propri e gli altrui rifiuti industriali e tossici.
Noi credevamo che vergogne come quella di Agrimonda a Mariglianella, dove rifiuti speciali tossico nocivi come pesticidi bruciati restano a terra ad inquinare le falde acquifere coperti da un telo di plastica per oltre venti anni dipendesse da semplice ignavia della politica locale. Noi non credevamo che fosse una precisa strategia industriale che crea la assenza di discariche per rifiuti speciali e quindi obbliga, per smaltire questa tipologia di rifiuti  fuori regione , a pagare oltre tremila euro a tonnellata , mentre il Comune di Napoli , oggi, per smaltire i propri rifiuti urbani in Olanda, paga con le nostre tasse delle TARSU non piu’ di 90 euro a tonnellata!
Noi credevamo che l’Italia fosse oggi finalmente uno Stato unitario e che la Salute fosse un diritto costituzionale sancito e tutelato dall’art 32 della Costituzione e non credevamo che dopo oltre trenta anni non ci fosse ancora una valida rete di registri tumori in Campania per dare almeno giustizia ai nostri ormai infiniti malati di cancro.
Noi sappiamo per certo oggi che nel solo anno scorso (2011 vs 2010) abbiamo registrato sul territorio della Provincia di Caserta il 61% di incremento della spesa farmaceutica territoriale per i soli farmaci contro i tumori.
Noi credevamo che ci fossero problemi economici nella nostra Regione per perdere ancora anni a finanziare con 1.5 milioni di euro una valida rete di Registri Tumori! Noi non potevamo credere che si sarebbe preferito invece contemporaneamente finanziare con 2.8 milioni il portale web regionale e non la rete dei Registri Tumori dopo questo immane disastro ambientale!
Dateci finalmente una valida rete di Registri Tumori in Campania, almeno per dare contezza esatta, un minimo di giustizia e la speranza che esista ancora uno Stato e una Sanita’ pubblica nella nostra Campania!  
Noi credevamo che l’Italia, dopo 150 anni, avesse dei problemi come Stato unitario e che molti , come i leghisti del nord, volessero tornare autonomi in uno Stato indipendente chiamato Padania.
Noi non credevamo che dopo 150 anni non il sangue dei nostri eroi risorgimentali, ma il sangue inquinato dei nostri concittadini del sud e del nord avrebbe finalmente reso unito, nel dolore del cancro creato e voluto dal deliberato massacro della Prevenzione Primaria, questa grande Nazione!
Napoli, li 16 maggio 2012
Il DIRETTIVO REGIONALE
MEDICI  PER L’AMBIENTE  REGIONE CAMPANIA
Dr G. Rivezzi, Dr. G. Comella, Dr. A.Marfella, Dr. G. Esposito, Dr. G. Ciannella

INGRESSO UFFICIO ANAGRAFE TORRE ANNUNZIATA


FESTIVAL VESUVIO


mercoledì 25 luglio 2012

A Roma la Rete al Ministero dell'Ambiente per il piano di bonifica delle aree di discarica nel Parco nazionale del Vesuvio

Oggi a Roma, nella sede del Ministero dell'Ambiente, la Rete dei Comitati vesuviani incontra il sottosegretario e il responsabile SIN Litorale vesuviano-Area vesuviana per il Piano bonifiche in preparazione della Conferenza dei servizi che dovrebbe definire il programma e i relativi finanziamenti per le aree di cava Ranieri, cava Pozzelle e Amendola-Formisano.

Accordo di programma Area vesuviana: Buon complenno


BUON COMPLEANNO , ACCORDO !

Fra pochi giorni scadrà un anno dalla firma dell’ Accordo di programma sui rifiuti da parte dei 18 Sindaci della “zona rossa” del Vesuvio, del Presidente della Regione Campania Caldoro, del Presidente della Provincia di Napoli Cesaro. Quell’accordo apriva finalmente una prospettiva di ciclo virtuoso dei rifiuti dell’intera area vesuviana.
Che ne è di quell’ accordo? Che cosa è stato realizzato dopo un anno?
Gli impianti previsti erano
- impianti di trattamento della frazione umida a Massa di Somma, Somma Vesuviana
e Ercolano;
- impianto di trattamento della frazione secca indifferenziata a Torre del Greco;
- piattaforma per multimateriale, impianto trattamento e recupero ingombranti
e RAEE a Ottaviano;
- impianto per il vetro a Cercola;
- impianto di trattamento dei rifiuti inerti da costruzione e demolizione a Ercolano;
- area per piattaforme multimateriali a Striano (comune che si era aggiunto ai 18);
- centri per il riuso a San Sebastiano e Portici.
A distanza di 1 anno non vediamo progressi e nemmeno prospettive.
Su quell’accordo è calato il silenzio!
Dunque 21 firme di amministratori – Sindaci, Presidente di provincia, Governatore – non valgono niente, se di quello scritto non è stato realizzato nemmeno un impianto e se la raccolta dei rifiuti in molte cittadine è ferma alle buone intenzioni, ai limiti dell’improvvisazione.
Basta guardare ai dati del 2011 : la maggior parte dei comuni della “zona rossa” non raggiunge il 50% di raccolta differenziata.
E a questo indecoroso spettacolo si aggiunge ora la cancellazione – per la spending review, ovvio – della società Sogesid, che avrebbe dovuto bonificare i siti inquinati del SIN Litorale vesuviano – Area vesuviana, tra cui cava Ranieri nel comune di Terzigno.

Non resta che “ringraziare” tutti i firmatari e dire: Buon Compleanno, Accordo !

Rete dei Comitati vesuviani



Intervento in diretta di Sabino Novi alla trasmissione "Cominciamo bene"

sabato 7 luglio 2012

Cittadini per il Parco: al via la seconda convention


Il logo del movimento Cittadini per il Parco
Il logo del movimento Cittadini per il Parco
Appuntamento sabato 7 luglio al convento Sant'Antonio dei Frati Minori Conventuali di Sant'Anastasia.

Cari cittadini, care cittadine, stremati dal caldo ma convinti della necessità di non procrastinare oltre l'evento, vi proponiamo sabato 7 luglio di non andare al mare ma di partecipare alla II Convention di cittadini per il Parco, che si terrà per l'appunto sabato 7 luglio a partire dalle ore 9,30 presso il Convento Sant'Antonio dei Frati Minori Conventuali di Sant'Anastasia. Il programma dei lavori prevede un intervento introduttivo cui seguirà un'ora circa di discussione assembleare per poi andare a costituire in assemblea 5 gruppi di lavoro: poteri e funzioni dell'ente Parco e rapporto con gli enti locali; tutela dell'ambiente e del patrimonio culturale; agricoltura; turismo; educativa ambientale territoriale.

Per i primi 4 gruppi di lavoro la base di discussione e di lavoro sarà costituita dal programma di cittadini per il Parco mentre il gruppo di lavoro sulla educativa ambientale territoriale muoverà le mosse da una riflessione del coordinamento che verrà presentata in assemblea. La discussione nei gruppi si protrarrà per circa un'ora per poi tornare in assemblea e tirare le conclusioni della giornata. Il tutto dovrebbe concludersi intorno alle ore 13 - 13,30.
Le tre assemblee di zona tenutesi rispettivamente a Boscoreale, Somma Vesuviana ed Ercolano, hanno visto la partecipazione di 23 associazioni, esponenti di partiti politici, un numero ancora insufficiente di imprenditori, diversi giornalisti, molti cittadini a titolo personale. Un discreto risultato di partecipazione che può sicuramente essere incrementato.

Le assemblee hanno sostanzialmente espresso un gradimento per il programma proposto dal coordinamento ma hanno anche suggerito di approfondire la riflessione su alcuni temi e di dare agli stessi maggiore rilevanza sia nel programma che nelle iniziative del Movimento. Di questo ne parleremo in assemblea. Il coordinamento confida molto nella costituzione dei gruppi di lavoro visti come una occasione di impegno e approfondimento delle tematiche e come laboratori di proposte e iniziative pubbliche.

Al di là del rinnovamento e dell'allargamento del coordinamento stesso (vorremo ampliarlo sino ad un massimo di 13 componenti), cui procederemo dopo l'assemblea, crediamo che riuscire a far "decollare" questi gruppi sia molto importante, sia perché dovrebbe consentire di dare una risposta ad una domanda di partecipazione che abbiamo verificato essere molto ampia, sia perché le tematiche da affrontare sono complesse e difficili e richiedono un di più di approfondimento che solo una organizzazione per gruppi di lavoro tematici potrà consentire. Il coordinamento dovrà poi garantire quella unitarietà di visione e di iniziativa necessarie per dare efficacia alla azione del Movimento.

Vi chiediamo molto, lo sappiamo, ma settembre si profila già denso di impegni (venerdì 7 il convegno con Settis e Petrini, a metà mese "Puliamo il mondo" di Legambiente e "Puliamo il Vesuvio - Let's do it" della associazione CleaNap Piazzapulita (purtroppo al momento non si è riusciti a far convergere i due eventi in una unica manifestazione con un unico comitato organizzatore), ecc. ecc. Non ci è sembrato opportuno rimandare la Convention ad ottobre. E quindi appuntamento a sabato prossimo!

Coordinamento movimento cittadini per il parco
associazione Anastasis.


sabato 23 giugno 2012

«Urban mining»: tra i rifiuti elettronici

Non solo non vanno gettati in strada e smaltiti nelle apposite strutture, ma contengono minerali preziosi


L'iniziativa «Raeeporter»: indicate e fotografate gli smaltimenti illegali


MILANO - Immaginate una montagna di frigoriferi e lavatrici da buttare. Un lavoraccio. Roba pesante. Molto materiale da recuperare, molto da riciclare e quantità di elementi che potrebbero finire dispersi nell’ambiente se non fossero correttamente trattati. Gas, metalli, plastiche. Per gestire 86 mila 711 tonnellate di rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (Raee), nel 2011 Ecodom, sistema collettivo specializzato nella gestione dei grandi elettrodomestici bianchi, ha organizzato 38 mila trasporti, per un totale di 8 milioni di chilometri percorsi.

SMALTIMENTO - Smaltire correttamente frigoriferi e lavastoviglie, riciclando e trattando i materiali, lo scorso anno ha evitato l’emissione in atmosfera di 1,46 milioni tonnellate di CO2, nonostante i chilometri fatti. «In Italia solo il 4 per cento dei Raee è smaltito attraverso la rete dei negozi, che si rivolgono a consorzi simili al nostro, mentre in Olanda questo passaggio avviene nel 40% dei casi. Qui è tutto più complicato a causa delle leggi. Il risultato? Lo vediamo nei campi, su cigli delle strade, sotto forma di frigoriferi e televisori abbandonati: questi atti sono un crimine nei confronti dell’ambiente, per i gas che si disperdono, per le discariche abusive che si creano, ma anche per i materiali che non si recuperano », ha spiegato Giorgio Arienti, direttore generale Ecodom nel corso della conferenza Rifiuti si è, risorse si diventa, svoltasi a Milano il 19 giugno.

RAEEREPORTER - Ecodom, in collaborazione con Legambiente, ha lanciato un anno e mezzo fa la campagna Professione: RAEEporter che mira a sensibilizzare i cittadini sul corretto smaltimento dei Raee. L’idea è semplice e ha avuto molto successo: sono arrivate migliaia di foto e video attraverso i social network che ritraggono frigoriferi, scaldabagni, computer, lavatrici, forni abbandonati ai margini delle strade, nei campi, sulle spiagge o nelle discariche abusive. Ecodom pubblica immagini e video sul sito, premia i cittadini più attivi e, soprattutto, segnala agli enti competenti perché rimuovano i Raee.

RECUPERO - Dalle segnalazioni 2.0, alle strategie industriali mirate al recupero di materie prime strategiche. Il presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti, ha aperto con questo tema il convegno Tecnologie e strategie per una politica industriale sostenibile. Urban mining e riciclo delle materie prime. Una proposta per l’area metropolitana di Roma, che si è svolto il 20 giugno nelle sede della Provincia. Organizzato in collaborazione con Enea e Bioprojectgroup, il convegno ha vagliato la possibilità di realizzare nell’area romana impianti tecnologici per il recupero e il riciclo di materie prime «strategiche» – Terre rare e metalli preziosi - dai rifiuti Raee. Fondamentali per l’elettronica, secondo dati recentemente presentati dalla Comunità europea, sono elementi ad alta criticità per il reperimento.

URBAN MINING - Il concetto Urban mining, inteso come possibilità di ottenere risorse utilizzando i rifiuti urbani, come ciclo di recupero e reimpiego di materiali la cui domanda è in costate aumento ma la cui reperibilità è difficoltosa, rientra dunque nei progetti su cui lavorare. «L’Europa si trova in una posizione particolarmente vulnerabile a causa della forte dipendenza dalle importazioni per molti di questi materiali da un numero ristretto di Paesi che detengono il monopolio», è stato detto. Secondo recenti stime, nel 2011 in Italia sono state raccolte più di 260 mila tonnellate di Raee, con un incremento di circa il 15% rispetto all’anno 2010. I Raee contengono una grande varietà di sostanze organiche e inorganiche (oltre mille): i rifiuti di questo tipo possono contenere fino al 61% in metalli e al 21% in plastiche di vario tipo. Per esempio: una scheda a circuito stampato (Pcb) può contenere fino al 20% in peso di rame e fino a 250 grammi a tonnellata di oro.

VALORE - Se è interessante il valore economico delle quantità indicate (250 grammi di oro oggi hanno un valore di mercato rilevante, oltre 10 mila euro) i relatori intervenuti, tra i quali Danilo Bonato, presidente del Centro coordinamento Raee, e Roberto Morabito, direttore Unità tecnica tecnologie ambientali di Enea, hanno centrato gli interventi sulle tecnologie ambientali e sul piano d’azione per incentivarne lo sviluppo.

LINEE GUIDA - I punti fondamentali sono: la conservazione delle risorse naturali (materie prime, acqua ed energia); riduzione della quantità e tossicità delle emissioni e dei rifiuti; trattamento ecocompatibile dei rifiuti e promozione del riuso e riciclo. In ambito europeo le linee guida per una gestione sostenibile dei rifiuti rappresentano una svolta attraverso l’adozione di una gerarchia di azioni (waste hierarchy), che assegna massima priorità alla prevenzione e poi, in ordine decrescente al riuso, al riciclaggio dei rifiuti come materie prime secondarie e al loro recupero come fonti di energia. Lo smaltimento - e quindi la discarica - si configura come opzione residuale, da adottarsi per i flussi di rifiuti che non sono, o non sono ulteriormente, suscettibili di recupero.

Anna Tagliacarne