sabato 14 dicembre 2013

CON LA VENDITA DEI MANUFATTI FINANZIAMO LA V EDIZIONE DEL "BALCONE IN FIORE" VI ASPETTIAMO DOMANI 15 DICEMBRE DALLE 8,30 ALLE 13

VI ASPETTIAMO!!! DOMENICA 15 DICEMBRE DALLE ORE 8,30 ALLE 13 PRESSO LA PARROCCHIA DELL'ADDOLORATA(TORRETTA) IN BOSCOTRECASE, LE SIGNORE DEL COMITATO METTERANNO IN VENDITA DEI MANUFATTI PER FINANZIARE LA V EDIZIONE DEL "BALCONE IN FIORE"





martedì 10 dicembre 2013

DOMENICA 15 DICEMBRE MOSTRA MERCATO PER FINANZIARE LA V EDIZIONE DEL BALCONE IN FIORE

DOMENICA 15 DICEMBRE DALLE ORE 8,30 ALLE 13 PRESSO LA PARROCCHIA DELL'ADDOLORATA(TORRETTA) IN BOSCOTRECASE LE SIGNORE DEL COMITATO METTERANNO IN VENDITA DEI MANUFATTI PER FINANZIARE LA V EDIZIONE DEL "BALCONE IN FIORE"

QUESTI SONO ALCUNI OGGETTI REALIZZATI  - L'INIZIATIVA NON HA SCOPO DI LUCRO






giovedì 5 dicembre 2013

Roma: Zero Waste Italy e il comitato Promotore Legge Rifiuti Zero incontrano il Ministro dell'Ambiente.


Da sinistra Rossano Ercolini (ZW Italy), il Ministro dell'Ambiente Andrea Orlando, Franco Matrone (ZW Italy)
e Massimo Piras (Comitato Promotore Legge RZ)

Roma 4.012.2013 - Stamattina presso il Ministero dell'Ambiente si è svolto un incontro tra il Ministro dell'Ambiente Andrea Orlando ed il suo staff tecnico ed una delegazione di Zero Waste Italy e del Comitato promotore della proposta di legge Rifiuti Zero formata da Rossano Ercolini, Franco Matrone e Massimo Piras.
L'incontro, svolto in un clima di reciproca attenzione e rispetto ha convenuto in particolare tre punti:

1. L'attuazione di una graduale exit strategy dall'incenerimento dei rifiuti prevedendo una moratoria su nuovi impianti di incenerimento (si è pragmaticamente condivisa l'opinione che a fronte dei rifiuti che calano anche per effetto delle "buone pratiche" l'incenerimento non è economicamente sostenibile). Per questo il Ministro che ha stigmatizzato il fatto che nel "collegato" alla approvanda legge di stabilità sia stata cancellata la richiesta di "moratoria" ha comunque rivendicato l'impegno a censire l'impiantistica di incenerimento per verificarne se esistano le condizioni per "alimentare" tutti gli impianti tanto più in presenza di una volontà europea di spingere l'acceleratore sul riciclo.
2. L'attuazione di sistemi di tariffazione che premino la minor produzione di rifiuti indifferenziati delle utenze per affermare davvero la "priorità" di recupero di materia e di avvio al riciclo.
3. Un parere fortemente positivo verso la decisione contenuta nella circolare del Ministero dell'Ambiente del mese di agosto che vieta il conferimento in discarica di rifiuti non pretrattati considerando REATO AMBIENTALE l'invio degli stessi in discarica se non pretrattati.

L'incontro è terminato con l'impegno a instaurare in modo continuativo un confronto costruttivo sulle tematiche legate alla attuazione delle "buone pratiche" e alla definizione di politiche industriali che favoriscano il riutilizzo di materiali provenienti da raccolta differenziata.

Report a a cura di Zero Waste Italy

lunedì 18 novembre 2013

NOI C'ERAVAMO Alla manifestazione "Fiume in Piena" tra le 70mila persone, noi c'eravamo! Il che significa, in pratica: abbiamo visto, sentito, percepito, compreso, intuito… comunque c'eravamo ed ora, quindi, possiamo dirvi cosa abbiamo visto.

Fiume in Piena, quel che i giornali di oggi non hanno raccontato


Fiume in Piena, quel che i giornali di oggi non hanno raccontato.
Compro i giornali quotidiani cartacei, convinto di trovare in prima pagina il richiamo sulla grande manifestazione “Fiume in piena“: settantamila persone in piazza non sono una cosa da poco, al Sud, senza il veicolo dei partiti, senza la grancassa dei sindacati. Repubblica? Niente. La Stampa, niente. Il Messaggero idem. Dentro i pezzi ci sono, per carità. Era la prima pagina, la cover, che mi interessava, però. Attenzione: il Corriere della Sera ha l'editoriale di Ernesto Galli della Loggia che parla di Terra dei Fuochi. Bene – mi dico – ci sarà un accenno alla manifestazione. In due colonne: niente. Niente di niente. Si parla dell'inchiesta dell'Espresso sull'acqua contaminata, non del corteo. Un pensiero mi sovviene: dovevamo essere militari americani perché lo Stato si decidesse ad analizzare l'acqua che beviamo, l'aria che respiriamo, il suolo da cui traiamo sostentamento? Dovevamo essere americani pure per interessare l'editorialista del Corsera. E c'è dell'altro: Galli della Loggia chiede la nomina di un prefetto-carabiniere, stile Dalla Chiesa, per la Terra dei fuochi. Un'altra volta? Ma non se lo ricorda come sono andati a finire, i commissari su rifiuti e bonifiche, in Campania? Sono i giornali dei vescovi e dei comunisti ad aprire la loro prima pagina con la manifestazione: l'Avvenire e Il Manifesto. Non è strano, in fondo: Chiesa e movimenti dell'ultra sinistra hanno caratterizzato la costituzione dei coordinamenti territoriali contro il biocidio in Campania (aggiornamento doveroso: anche Il Fatto quotidiano aveva  un bel richiamo in prima pagina). I giornali campani, Il Mattino, il dorso napoletano di Repubblica e il Corriere del Mezzogiorno Campania ovviamente danno largo spazio alla vicenda. Ho raccolto tutte le principali cover, sono qui.
Sia chiaro: molte delle testate citate si sono occupate della manifestazione di ieri sui loro siti web, allestendo anche belle dirette video. Infatti non è la volontà di coprire l'argomento che non c'è, non è quella che contesto. Contesto il disinteresse al limite dello snobismo dei giornali cartacei, più preoccupati di infarcire la prima pagina di politica che di raccontare una protesta nel suo genere unica. E poi, un'altra cosa mi ha stupito. Su Repubblica sulla Stampa e sul Corriere largo spazio alla notizia del Bimbo-Batman “che ha commosso gli Stati Uniti”. Miles, 5 anni, malato di leucemia, è stato portato in trionfo negli studi cinematografici americani vestito da “piccolo Batman” accanto al suo beniamino, l'uomo pipistrello. Era il suo sogno, realizzato nel tripudio dei buoni sentimenti. Bella storia, commovente. Penso che i bimbi delle mie terre, quelli malati di cancro, quelli morti con patologie fulminanti sorte chissà come, chissà perché, guarda caso, tutte nel perimetro della Terra dei fuochi, sono stati sfortunati. Dovevano nascere in America perché un giornale nazionale italiano desse loro la prima pagina.
Fiume in piena, i giornali nazionali che non ne scrivono in prima pagina
STORIE INTERESSANTI
TERRA DEI FUOCHI
Napoli, 16 Novembre. Alla manifestazione "Fiume in Piena" tra le 70mila persone, io c'ero! Il che significa, in pratica: ho visto, sentito, percepito, compreso, intuito… comunque c'ero ed ora, quindi, posso dirvi cosa ho visto.

ANGELA MARINO
Sono andata pensando alla solita, sterile protesta. E invece da questo corteo è nato qualcosa. Conserverò dentro me le immagini di questa gente disperata ma non rassegnata. Siamo noi l'unico rimedio alla catastrofe ambientale, dobbiamo esserne tutti consapevoli.

CRONACAPOLITICA
Il sindaco di Napoli contro la copertina del settimanale annuncia una richiesta danni del Comune pari a un miliardo di euro.

http://www.fanpage.it

Documento dei comitati, movimenti e associazioni vesuviane per “#fiumeinpiena” Napoli 16 novembre 2013


Articolo 32 della Costituzione:
“ La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività…”.
Art.9 :“(La Repubblica) tutela il paesaggio … della Nazione”.
Nell’intera zona vesuviana lo Stato, consentendo prima la gestione delle cave trasformate in discariche da parte di personaggi legati alle famiglie camorristiche e poi con leggi speciali e in deroga, ha violato il diritto fondamentale alla vita e alla salute. 
Lo dicono i verbali della Commissione parlamentare Ecomafia che negli anni 70 e 80, su denuncia delle associazioni ambientaliste, nelle discariche del vesuviano sono stati interrati dalla camorra del territorio rifiuti di ogni tipo, tossici e pericolosi, con l’assenza di qualsiasi controllo se non con la complicità omertosa di tutte le istituzioni .
Lo dicono le Leggi emergenziali del 2008 che ha prodotto il sequestro di una parte del territorio nel Parco Nazionale del Vesuvio e l’aperta di una megadiscarica, in  aggiunta a quelle già esistenti.
Di fronte a questo scempio le comunità dell’area vesuviana si sono ribellate, alzando forte la protesta contro la devastazione ambientale e il rischio per la salute dei suoi abitanti .
Stato di emergenza creato volontariamente per nascondere, tra i cumuli di rifiuti indifferenziati, quelli tossici e pericolosi di cui purtroppo è pieno l’intero Parco nazionale del Vesuvio.
La militarizzazione del territorio ha visto le forze dell’ordine non a tutelare la natura violata e gli inermi cittadini , ma a scortare, come carico prezioso, i rifiuti puzzolenti trasportati da autocompattatori in capo a società, che troppo spesso, erano direttamente collegate con la camorra alla luce di diverse inchieste giudiziarie.
Di fronte alla popolazione che difendeva i suoi diritti fondamentali, lo Stato ha risposto con l’arroganza dei manganelli e con la chiusura sistematica ad ogni soluzione alternativa del Piano regionale dei rifiuti urbani che applicasse la riduzione a monte, la R.D., il compostaggio, il recupero, il riciclo e il riuso dei materiali verso il modello Rifiuti Zero per eliminare discariche e inceneritori.
Solo la tenacia e la determinazione nel difendere il diritto alla vita e alla salute, come stabilito anche dalla Comunità Europea, contrapposto all’illecita violazione di norme e regole  da parte dei governi nazionali, ha consentito di evitare l’immane disastro ambientale di aprire la più grande discarica d’Europa a cava Vitiello.
Oggi, con il nostro territorio profondamente alterato e inquinato, noi aggiungiamo la nostra voce a quella delle altre comunità campane presenti qui, in questa piazza.
E in forza di ciò CHIEDIAMO
Il riconoscimento dello stato di disastro ambientale su tutto il territorio della Campania, punendo i responsabili di tale scempio ambientale e sanitario.
CHIEDIAMO
La mappatura del territorio regionale con l’uso delle migliori tecnologie, al fine di individuare tutti i siti utilizzati come discariche, autorizzate o abusive,  e le falde acquifere inquinate, per dare dati certi alla popolazione.


CHIEDIAMO 
l’individuazione delle aree della Regione prive di sostanze inquinanti, dove  si coltivano prodotti non contaminati, per salvaguardare i prodotti sani e gli agricoltori onesti.
CHIEDIAMO
Di far cessare immediatamente gli sversamenti abusivi di rifiuti e i roghi tossici, istituendo il reato di ecocidio, con  pene certe e adeguate per i responsabili.
CHIEDIAMO
La pianificazione di interventi di risanamento dell’intero territorio regionale e l’uscita dalla logica delle bonifiche emergenziali, previste da leggi speciali.
CHIEDIAMO
 Il sistematico controllo e la tracciabilità dei rifiuti speciali e industriali pericolosi, senza più deroghe o ritardi per la nostra Regione.
CHIEDIAMO
Nel rispetto dei protocolli dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’immediata istituzione del Registro regionale dei tumori e un contestuale e sistematico screening delle patologie non neoplastiche, connesse all’inquinamento ambientale, prevedendo interventi di sostegno economico per i soggetti  vittime di queste patologie già nella fase di diagnosi.
CHIEDIAMO
La pianificazione di una campagna di sensibilizzazione delle comunità e di un percorso educativo sull’ambiente e sulla sua tutela a partire dalle scuole.
CHIEDIAMO
Un Piano regionale alternativo dei rifiuti che partendo dalla risoluzione del Parlamento europeo avvii un ciclo virtuoso verso Rifiuti Zero che rinunci a discariche e inceneritori e ad ogni forma di combustione dei rifiuti.  
CHIEDIAMO
Un percorso virtuoso di responsabilizzazione delle amministrazioni Regionali e locali verso le comunità amministrate, affinché, in applicazione della convenzione di  Aarhus e del Principio di precauzione condividano proposte e soluzioni in tema di tutela della salute, salvaguardia ambientale e della biodiversità, partecipazione ai processi decisionali.
CHIEDIAMO
Un’azione risarcitoria a favore delle popolazioni campane non solo in termini di bonifiche ambientali, ma anche contro le tante aziende private e pubbliche ed i loro amministratori, che hanno smaltito i loro rifiuti in Campania attraverso le organizzazioni camorristiche nel silenzio se non con la complicità di istituzioni e apparati dello Stato.
CHIEDIAMO
L’istituzione di un fondo economico, alimentato dai proventi illeciti sequestrati ai clan della camorra, da destinare esclusivamente per interventi di sanificazione ambientale.
Rete dei Comitati vesuviani/Zero Waste Campania 
Mov. La Fenice Vulcanica 
Mov. Mamme Vulcaniche onlus    
Comitato Acqua pubblica  area vesuviana

sabato 16 novembre 2013

Nun è cos' e nient

http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=-5qKsLnK7S4#t=0

Fiume in piena

ttp://youmedia.fanpage.it/video/aa/UofMkOSwjsEPzkhv

mercoledì 13 novembre 2013

LIBERATECI DAI VELENI - DA IL FATTO VESUVIANO


VESUVIANO E OLTRE Non si arrestano paura e clamore intorno ai dati della relazione Arpac che parlerebbero di sostanze cancerogene nelle falde acquifere prossime all’ex discarica di cava Sari. Dopo il botta e risposta tra gli ambientalisti ed il sindaco di Terzigno, Stefano Pagano, interviene adesso l’associazione ecosolidale “La Felice Vulcanica” che invia una dura lettera di appello ai primi cittadini di Terzigno, Boscoreale e Boscotrecase.

«In relazione al superamento dei valori consentiti dalla legge nelle falde acquifere, contenuto nella relazione dell’Arpac di maggio e riportato da alcuni organi di stampa a livello nazionale - si legge nella missiva - “La Fenice Vulcanica”, come associazione per la tutela del diritto alla salute, vi chiede di non sottovalutare il problema “contaminazione” e sollecita una immediata richiesta alla stessa agenzia regionale per nuove e più accurate analisi, sia nei pressi della discarica Sari, che nei pozzi artesiani di Terzigno e di Boscoreale».
«La nostra preoccupazione, relativa al tema ambientale - continua la lettera - aumenta sempre più e leggere o ascoltare affermazioni quali “l’inquinamento risale a prima dell’impianto Sari 2” ci ha estenuati. Per questa ragione, “La Fenice Vulcanica”, chiede a voi sindaci di accogliere questa richiesta, sacrosanta e legittima, nonché di farvi portavoce dell’urlo dei vostri cittadini. La Sari ci sta ammazzando e voi avete il dovere di intervenire».

sabato 26 ottobre 2013

Campagna di sensibilizzazione itinerante per la raccolta di oli esausti vegetali

Piazzapulita Boscotrecase e Comitato Cittadino Boscotrecase

organizzano una campagna di sensibilizzazione itinerante per la raccolta di oli esausti vegetali: si parte domenica 27 Ottobre 2013 dalle 9 alle 13 in Piazza Matteotti (ex stazione della Circumvesuviana)

Porta almeno 1 litro d'olio e riceverai una simpatica piantina aromatica o ornamentale!!!

Calendario:
Domenica 27 Ottobre - P.zza Matteotti
Domenica 3 novembre - P.zza Annunziatella
Domenica 10 Novembre - P.zza Sant'Anna 
Domenica 17 Novembre - Via Sepolcri


mercoledì 16 ottobre 2013

Cadmio, manganese, piombo: ecco cosa c’è nei pomodori delle discariche



Analisi choc delle Iene. Ora cosa altro c’è da studiare? Chiudete le porte all’inferno


martedì 15 ottobre 2013 - 22:45 

DI GIULIANA CASO
Quello che avrebbero dovuto fare la politica e la sanità lo ha fatto la televisione. Dimostrare, cioè, che la frutta e la verdura coltivata nella Terra dei Fuochi fa schifo, che fa ammalare e morire, che è piena di veleni. Che, se le mangiano i bambini, si ammalano e muoiono. Che una pianta di pomodori presa alle spalle della Resit è piena di metalli pesanti, che se ci nutrissimo di quella roba ingeriremmo in una settimana 26 volte più piombo del lecito, più 9,9 volte di cadmio, più 40 volte di manganese. foto CasoÈ stato semplice in maniera allucinante dimostrare che quelle terre maledette producono morte. Nadia Toffa delle Iene ha semplicemente finito quello che aveva cominciato due martedì fa con questo servizio.
Ha preso una pianta e l’ha fatta analizzare. Perché non lo hanno fatto le istituzioni prima di lei? Perché tutto quello che ha saputo produrre l’ex ministro della sanità Renato Balduzzi è stato un miserabile progetto di studio? Che accidenti c’è ancora da studiare? Le pecore deformi di Alessandro Cannavacciuolo non sono abbastanza? Le decine di bambini morti non sono abbastanza? Le centinaia di casi di tumore non sono abbastanza? I contadini criminali e ignoranti che hanno irrorato i campi con il mix letale di concime e veleni del nord non sono abbastanza? Che accidenti ancora serve perché si dichiari lo stato emergenza?
Che altre prove servono perché si chiudano le porte dell’inferno, perché si presidino i campi dove coltivatori criminali continuano a seminare, crescere e vendere patate, pesche e mele e venderle al mercato? Basta. Basta. Basta. Non è più tollerabile che davanti a questa immane tragedia ci si balocchi ancora con progetti di studio e si sparino baggianate come quella, ricorrente, degli stramaledetti “stili di vita”. Basta. Fate chiarezza, fate pulizia, spegnete i roghi, accendete una speranza per queste persone maledette dalla storia, dalla criminale incapacità della politica, dalla camorra ignorante e senza scrupoli, dal cinismo di chi per disfarsi con poca spesa di rifiuti speciali ha avvelenato una regione. Basta.
Ora serve una Terra dei Fuochi pulita. Non tra ottant’anni, presidente Caldoro, ma adesso. Domani. Domani mattina, chieda al prefetto di convocare un comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica e occupatevi di Giugliano, di Caivano, di Orta di Atella. Cominciate, subito. Chiudete le porte dell’inferno.

lunedì 7 ottobre 2013

Resoconto audizione della Rete dei Comitati vesuviani alla XIICommissione Sanità Senato su inquinamento e patologie.


(versione audio fonica)

Legislatura 17ª - 12ª Commissione permanente - Resoconto sommario n. 48 del 03/10/2013

 
Seguito dell'indagine conoscitiva sugli effetti dell'inquinamento ambientale sull'incidenza dei tumori, delle malformazioni feto-neonatali ed epigenetica: audizione di rappresentanti di associazioni ambientaliste.  

            Riprende la procedura informativa sospesa nella seduta del 10 settembre scorso.
           
            Il dottor BUONOMO illustra le risultanze di studi condotti dall'Istituto Superiore di Sanità e da Legambiente, dalle quali emerge la presenza di malattie collegate al fenomeno delle discariche abusive. Fa presente che altra fonte di pericolo è rappresentata dal fenomeno dei roghi, ulteriore strumento utilizzato nello smaltimento illecito dei rifiuti, che tuttavia sta subendo un decremento grazie all'operato del Commissario straordinario Cafagna, che sta assicurando una maggiore e più costante attività di monitoraggio. Sottolinea, in particolare, come l'Istituto Superiore di Sanità abbia individuato cinque classi di comuni, in relazione al livello di inquinamento ambientale, e come appaia emergere una correlazione tra classe di appartenenza e rischio di esposizione della popolazione residente a malattie tumorali e malformazioni congenite. Esprime l'avviso che sia necessario, al fine di contrastare l'operato delle ecomafie e le problematiche discendenti dall'inquinamento ambientale, rafforzare le attività di monitoraggio del territorio, effettuare una mappatura completa dei siti inquinati, procedere ad un campionamento e all'analisi dei prodotti ortofrutticoli, garantire maggiore operatività e collaborazione tra le varie amministrazioni deputate alla tutela dell'ambiente, tutelare la cosiddetta terra dei fuochi come sito di interesse nazionale, bonificare i terreni, là dove possibile, anche attraverso il ricorso ai fondi comunitari, attivare un registro tumori a livello regionale, sviluppare approfondite indagini epidemiologiche ed introdurre, nel novero dei reati contro l'ambiente, la fattispecie di ecocidio.

            Il dottor VIGLIONE riconosce che, allo stato, non vi è ancora certezza scientifica in ordine all'esistenza del nesso causale tra inquinamento ambientale e insorgenza di determinate patologie, ma fa rilevare che la peculiare situazione della regione Campania dovrebbe indurre a nutrire quanto meno un fondato sospetto. A tale riguardo, ritiene imprescindibile l'effettuazione di un monitoraggio continuo, anche alla luce del principio di precauzione. Inoltre, esprime l'avviso che debbano essere condotte indagini approfondite anche di tipo epidemiologico, nonchè analisi sui prodotti ortofrutticoli. Fa presente che il numero reale di roghi è nella realtà più elevato di quello censito dalle forze dell'ordine e dai Vigili del fuoco, i quali, anche per la povertà dei mezzi a disposizione, riescono ad intervenire solo su alcune delle condotte incendiarie. Sottolinea infine l'esistenza di un legame tra la pratica dell'evasione fiscale e quella dei roghi e degli interramenti di rifiuti industriali, e pone in rilievo la necessità che la regione Campania si doti quanto prima di un registro generale dei tumori.

            Il dottor MATRONE si sofferma ad illustrare le problematiche riguardanti il territorio dell'area vesuviana, pur facendo rilevare che quello dell'inquinamento ambientale è tema di interesse dell'intera regione Campania. Offre elementi di conoscenza in ordine alle criticità derivanti dalla presenza diffusa di discariche, sia lecite che illecite, che hanno recato pregiudizio tanto alla salute delle persone, tanto alla tutela della fauna e delle produzioni ortofrutticole, in un territorio a forte vocazione agricola e assoggettato a tutela ambientale. Segnala che la situazione di profonda criticità che caratterizza l'area ha indotto le istituzioni dell'Unione europea ad avviare più di una procedura di infrazione nei riguardi dell'Italia, delle quali una si è già conclusa con una sentenza di condanna. Pone in rilievo come sia necessario procedere, ove possibile, ad una bonifica dei territori e in ogni caso ad una messa in sicurezza degli stessi. Fornisce altresì informazioni sul fenomeno dei roghi nel litorale vesuviano e sui risultati delle inchieste condotte in materia di inquinamento ambientale dalla Magistratura. Si sofferma inoltre sulle correlazioni tra la presenza di fonti di inquinamento ambientale e l'esistenza di rischi aggravati di insorgenza di malattie tumorali, facendo riferimento, in assenza di un registro tumori a livello regionale, alle risultanze dei registri tumori istituiti da alcune aziende sanitarie locali, nonchè a diversi studi scientifici in materia.

     La senatrice FUCKSIA (M5S) chiede lumi su come siano stati utilizzati i finanziamenti per la bonifica dei territori che rappresentano siti di interesse nazionale, e su quale sia la corretta modalità di interpretazione dei dati sulla presenza di tumori desumibili dalle esenzioni dal pagamento dei ticket sanitari.

         La senatrice DIRINDIN (PD) chiede di sapere se, a fronte della varietà di studi intervenuti in materia e citati dai relatori, siano state svolte delle valutazioni di attendibilità scientifica. Domanda inoltre se non sia possibile ipotizzare un ricorso a fondi di origine comunitaria per affrontare almeno alcune delle problematiche illustrate dai relatori.

         La senatrice NUGNES (M5S) domanda quali siano le fonti da cui sono state desunte le informazioni circa gli effetti dell'operato del Commissario Cafagna. Pone inoltre l'interrogativo se sia preferibile perseguire l'implementazione dei registri dei tumori o utilizzare a fini conoscitivi i dati contenuti nelle schede di dimissione ospedaliera (SDO).

         Il relatore Maurizio ROMANI (M5S), ringraziati i relatori per l'ampia esposizione, chiede una riflessione sull'opportunità di ampliare le indagini sulla presenza di fattori inquinanti, facendone oggetto non solo le piante e i terreni ma anche le popolazioni. Domanda inoltre se possa essere il caso di ampliare gli approfondimenti sugli effetti dell'inquinamento ambientale, soffermandosi non solo sulla produzione di malattie tumorali ma anche su quella delle patologie cosiddette autoimmuni.

         Il relatore ROMANO (SCpI), nell'associarsi alle parole di ringraziamento, fa rilevare le peculiari finalità dei registri dei tumori, a suo avviso non surrogabili dalle SDO, e sottolinea che l'obiettivo  dell'indagine conoscitiva è quello di giustapporre alla cartografia ambientale una sorta di cartografia "salutare", onde acquisire elementi di maggiore conoscenza sulle eventuali correlazioni tra inquinamento ambientale e insorgenza di malattie e malformazioni.

         La senatrice PADUA (PD) esprime l'avviso che, qualora non sia già stata prevista nell'ambito del programma dell'indagine conoscitiva, andrebbe programmata un'audizione dell'assessore alla salute della regione Campania, onde approfondire in spirito collaborativo le gravi problematiche emerse nel corso della seduta odierna.

         Il senatore PEPE (M5S), ringraziati a sua volta i relatori per i dati forniti, alcuni dei quali derivano anche da studi che egli ha condotto in prima persona, ravvisa l'opportunità che vengano acquisiti i dati desumibili dalle SDO, nonchè informazioni sulla operatività dei centri antiveleno.

         La senatrice ANITORI (Misto), dopo aver rivolto agli ospiti espressioni di apprezzamento per le esaustive relazioni, domanda lumi sull'applicazione del principio di precauzione, ed esprime al contempo alcune perplessità in ordine alle metodologie seguite dagli studi cui è stato fatto riferimento, che le sembrano non sufficientemente coordinati e probabilmente privi della necessaria attendibilità scientifica.

            In sede di replica, la dottoressa RANIERI fa rilevare in termini problematici la mancanza di adeguato coordinamento tra le amministrazioni deputate alla tutela dell'ambiente e quelle competenti in tema di tutela della salute. Soggiunge che i cittadini residenti nella regione Campania hanno sofferto a lungo della mancanza di canali di comunicazione con le istituzioni, che solo nel corso degli ultimi anni hanno iniziato ad interessarsi alle gravi correlazioni tra inquinamento ambientale e insorgenza di patologie. Segnala, tra gli studi connotati da attendibilità scientifica, il lavoro edito con il titolo "Campania terra di veleni".

            Il dottor MAGGINI, nell'esprimere il proprio apprezzamento per l'indagine conoscitiva che la Commissione sta portando avanti, pone in rilievo l'opportunità di una maggiore collaborazione tra le istituzioni. Esprime inoltre l'avviso che, sebbene il nesso di causalità non risulti ancora accertato in maniera incontrovertibile, le pubbliche amministrazioni dovrebbero comunque agire all'insegna del principio di precauzione, senza bisogno di addivenire a forme di commissariamento.
            In tema di studi scientifici, menziona il progetto denominato "Previeni", rendendosi disponibile, ove ritenuto di interesse, a consegnarlo alla Commissione.

            Il dottor BUONOMO, ringraziata a sua volta la Commissione, esprime l'opinione che le problematiche oggetto dell'indagine conoscitiva pongano a repentaglio la salute e la salubrità di interi territori, e minino la credibilità dello stesso sistema Paese. Ribadisce la necessità che venga riallacciato il dialogo con le popolazioni locali, e sottolinea conclusivamente come l'inquinamento ambientale pregiudichi anche le produzioni agricole, in una regione fortemente vocata e caratterizzata dalla presenza di diverse denominazioni di origine protetta.

            Il seguito dell'indagine conoscitiva è quindi rinviato.

La PRESIDENTE avverte che la documentazione che è stata o verrà consegnata sarà resa disponibile alla pubblica consultazione sulla pagina web della Commissione.

La Commissione prende atto.


La seduta termina alle ore 15,40.

In attesa di invito prossimo incontro Commissione Ambiente Camera deputati.

domenica 15 settembre 2013

A PROPOSITO DI MONNEZZA DI FRANCO MATRONE

C’è chi propone di interrarle in discariche protette e chi incenerirle ma non nel proprio territorio perché troppo inquinato. Magari inquinando quello del vicino.
Un po’ per ciascuno non fa male….
Soprattutto i tanti prof campani si sgolano a spiegare che quelle “balle” oramai non fanno più paura perche mummificate, dimenticando che due inchieste della Procura di S M Capua Vetere e Nola, attraverso il deposito di consulenze tecniche indipendenti, e queste sì di altro profilo scientifico, hanno dimostrato inconfutabilmente come quelle balle prese a campione contenessero rifiuti tal quale, pneumatici, contenitori di solventi e acidi, pile al mercurio, scarti della lavorazione dei pellami e finanche medicinali di diverso tipo.
Nel tavolo di Partenariato per il Piano regionale per le bonifiche, fermo in Consiglio Regionale da oltre un anno (perché??) a cui eravamo presenti come Rete dei Comitati vesuviani/Zero Waste Italy con poche altre associazioni purtroppo (poi a chiacchiere in tanti  rivendichiamo Aarhus) avevamo lanciato l’idea, non so se presa in considerazione dall’Assessorato all’Ambiente in quanto la legge non è ancora al vaglio del Consiglio Regionale, che per la “monnezza imballata” (eco balle ??), poiché costituiva start up in quanto non c’era di paragonabile al mondo (solo le istituzioni campane del tempo e i loro consulenti universitari potevano inventare un deposito a garanzia di quel tipo per banche e finanziatori dell’incenerimento), aveva bisogno di una soluzione al suo trattamento che provenisse dai migliori istituti di ricerca al mondo sulle tecnologie sostenibili per l’ambiente. Avevamo proposto, già in precedenza all’Assessore Ganapini, nel 2008, in quanto referente europeo, di promuovere e finanziare un bando internazionale che in sei mesi producesse progetti dai più importanti istituti di ricerca del mondo, che operano nel campo della salvaguardia ambientale, che soddisfacessero i criteri di sostenibilità, salvaguardia e economicità e venissero vagliati da una commissione composta da rappresentanti delle istituzioni, ricercatori e cittadinanza attiva per la scelta del progetto finale che superasse ogni proposta di incenerimento. Tale proposta, purtroppo come tante altre prodotte dalle varie associazioni di cittadinanza attiva, è rimasto nelle buone intenzioni di farla riemergere in sede di discussione in Consiglio da parte di qualche Consigliere regionale maggiormente sensibile, ma la Giunta Regionale a cui compete la gestione delle aree previste dal Piano regionale di bonifiche pur non avendolo ancora approvato, ha pensato bene di inserirlo nell’attuale Piano RSU e ha dato il via al bando di gara per un’inceneritore dedicato, quello previsto a Giugliano, appunto.
Oggi apprendiamo che il Ministro Orlando, rispondendo sulla questione in Parlamento, apre ad una disponibilità a discutere di una soluzione allo smaltimento delle “balle di monnezza” con istituti italiani Enea, Cnr e Ispra, che sono poi quelli che sostanzialmente hanno dato copertura tecnica al Piano regionale Rifiuti Urbani e a quello per gli Speciali (anche questo fermo ancora in aula) e successivamente ascolterà i comitati.
Noi intendiamo insistere sulla nostra proposta convinti che non basta l’esperienza italiana ma occorre farsi aiutare dal mondo scientifico internazionale per trovare la migliore soluzione compatibile con il disastro prodotto in Campania dalle sue istituzioni.
Nella speranza che alla luce di quanto sta emergendo e prima che in Campania si superi il punto di non ritorno, le istituzioni dello Stato abbiano davvero voglia di ascoltare e confrontarsi, non per annunci ma su proposte concrete.

Franco Matrone

giovedì 11 luglio 2013

COMPLIMENTI AL NOSTRO PICCOLO COMPAESANO CLAUDIO PADUANO CAMPIONE ITALIANO DI SCACCHI UNDER 16 A SOLI 7 ANNI

Boscotrecase: il campione italiano di scacchi ha 7 anni

La premiazione del baby vincitore
La premiazione del baby vincitore
La nuova vittoria arriva dopo quella del Campionato Regionale della Campania che risale allo scorso aprile, quando aveva ottenuto la qualificazione alla fase nazionale. 
La finale di è svolta a Cormayer dove sono giunti i 600 giovanissimi scacchisti più forti d’Italia. Ma è stato Claudio Paduano, appena 7 anni, a vincere il Campionato Italiano Giovanile di Scacchi under 16.
Questa vittoria arriva dopo quella del Campionato Regionale della Campania che risale allo scorso aprile, quando aveva ottenuto la qualificazione alla fase nazionale, vincendo nella categoria under 8, imbattuto, e a punteggio pieno, vincendo 9 partite su 9. Ora il Campione Italiano under 8 avrà la possibilità di rappresentare l’Italia al Campionato Europeo del Montenegro e al Campionato Mondiale negli Emirati Arabi. Claudio è iscritto al circolo scacchistico di Torre Annunziata “A.S.D. Scacchistica Oplonti”. A seguirlo sono suo padre, Gennaro, presidente del circolo, e i maestri Angelo Martorelli, altra eccellenza scacchistica di Boscotrecase, e Giacomo Vallifuoco di Napoli.
“Claudio per me, e per il circolo di cui faccio parte, è motivo di grande orgoglio, ha raggiunto un risultato che può essere solo eguagliato, ma mai superato, avendo vinto tutti gli incontri. Finalmente la cittadina di Boscotrecase torna a sognare attraverso gli occhi di Claudio, un talento innato per i più forti scacchisti campani e italiani che l'hanno visto all'opera. Un talento accompagnato da umiltà e sensibilità, virtù fondamentali di un vero grande campione” ha detto Martorelli, maestro e vice-presidente dell'Associazione A.S.D. Scacchistica Oplonti Torre Annunziata.