lunedì 18 novembre 2013

NOI C'ERAVAMO Alla manifestazione "Fiume in Piena" tra le 70mila persone, noi c'eravamo! Il che significa, in pratica: abbiamo visto, sentito, percepito, compreso, intuito… comunque c'eravamo ed ora, quindi, possiamo dirvi cosa abbiamo visto.

Fiume in Piena, quel che i giornali di oggi non hanno raccontato


Fiume in Piena, quel che i giornali di oggi non hanno raccontato.
Compro i giornali quotidiani cartacei, convinto di trovare in prima pagina il richiamo sulla grande manifestazione “Fiume in piena“: settantamila persone in piazza non sono una cosa da poco, al Sud, senza il veicolo dei partiti, senza la grancassa dei sindacati. Repubblica? Niente. La Stampa, niente. Il Messaggero idem. Dentro i pezzi ci sono, per carità. Era la prima pagina, la cover, che mi interessava, però. Attenzione: il Corriere della Sera ha l'editoriale di Ernesto Galli della Loggia che parla di Terra dei Fuochi. Bene – mi dico – ci sarà un accenno alla manifestazione. In due colonne: niente. Niente di niente. Si parla dell'inchiesta dell'Espresso sull'acqua contaminata, non del corteo. Un pensiero mi sovviene: dovevamo essere militari americani perché lo Stato si decidesse ad analizzare l'acqua che beviamo, l'aria che respiriamo, il suolo da cui traiamo sostentamento? Dovevamo essere americani pure per interessare l'editorialista del Corsera. E c'è dell'altro: Galli della Loggia chiede la nomina di un prefetto-carabiniere, stile Dalla Chiesa, per la Terra dei fuochi. Un'altra volta? Ma non se lo ricorda come sono andati a finire, i commissari su rifiuti e bonifiche, in Campania? Sono i giornali dei vescovi e dei comunisti ad aprire la loro prima pagina con la manifestazione: l'Avvenire e Il Manifesto. Non è strano, in fondo: Chiesa e movimenti dell'ultra sinistra hanno caratterizzato la costituzione dei coordinamenti territoriali contro il biocidio in Campania (aggiornamento doveroso: anche Il Fatto quotidiano aveva  un bel richiamo in prima pagina). I giornali campani, Il Mattino, il dorso napoletano di Repubblica e il Corriere del Mezzogiorno Campania ovviamente danno largo spazio alla vicenda. Ho raccolto tutte le principali cover, sono qui.
Sia chiaro: molte delle testate citate si sono occupate della manifestazione di ieri sui loro siti web, allestendo anche belle dirette video. Infatti non è la volontà di coprire l'argomento che non c'è, non è quella che contesto. Contesto il disinteresse al limite dello snobismo dei giornali cartacei, più preoccupati di infarcire la prima pagina di politica che di raccontare una protesta nel suo genere unica. E poi, un'altra cosa mi ha stupito. Su Repubblica sulla Stampa e sul Corriere largo spazio alla notizia del Bimbo-Batman “che ha commosso gli Stati Uniti”. Miles, 5 anni, malato di leucemia, è stato portato in trionfo negli studi cinematografici americani vestito da “piccolo Batman” accanto al suo beniamino, l'uomo pipistrello. Era il suo sogno, realizzato nel tripudio dei buoni sentimenti. Bella storia, commovente. Penso che i bimbi delle mie terre, quelli malati di cancro, quelli morti con patologie fulminanti sorte chissà come, chissà perché, guarda caso, tutte nel perimetro della Terra dei fuochi, sono stati sfortunati. Dovevano nascere in America perché un giornale nazionale italiano desse loro la prima pagina.
Fiume in piena, i giornali nazionali che non ne scrivono in prima pagina
STORIE INTERESSANTI
TERRA DEI FUOCHI
Napoli, 16 Novembre. Alla manifestazione "Fiume in Piena" tra le 70mila persone, io c'ero! Il che significa, in pratica: ho visto, sentito, percepito, compreso, intuito… comunque c'ero ed ora, quindi, posso dirvi cosa ho visto.

ANGELA MARINO
Sono andata pensando alla solita, sterile protesta. E invece da questo corteo è nato qualcosa. Conserverò dentro me le immagini di questa gente disperata ma non rassegnata. Siamo noi l'unico rimedio alla catastrofe ambientale, dobbiamo esserne tutti consapevoli.

CRONACAPOLITICA
Il sindaco di Napoli contro la copertina del settimanale annuncia una richiesta danni del Comune pari a un miliardo di euro.

http://www.fanpage.it

Documento dei comitati, movimenti e associazioni vesuviane per “#fiumeinpiena” Napoli 16 novembre 2013


Articolo 32 della Costituzione:
“ La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività…”.
Art.9 :“(La Repubblica) tutela il paesaggio … della Nazione”.
Nell’intera zona vesuviana lo Stato, consentendo prima la gestione delle cave trasformate in discariche da parte di personaggi legati alle famiglie camorristiche e poi con leggi speciali e in deroga, ha violato il diritto fondamentale alla vita e alla salute. 
Lo dicono i verbali della Commissione parlamentare Ecomafia che negli anni 70 e 80, su denuncia delle associazioni ambientaliste, nelle discariche del vesuviano sono stati interrati dalla camorra del territorio rifiuti di ogni tipo, tossici e pericolosi, con l’assenza di qualsiasi controllo se non con la complicità omertosa di tutte le istituzioni .
Lo dicono le Leggi emergenziali del 2008 che ha prodotto il sequestro di una parte del territorio nel Parco Nazionale del Vesuvio e l’aperta di una megadiscarica, in  aggiunta a quelle già esistenti.
Di fronte a questo scempio le comunità dell’area vesuviana si sono ribellate, alzando forte la protesta contro la devastazione ambientale e il rischio per la salute dei suoi abitanti .
Stato di emergenza creato volontariamente per nascondere, tra i cumuli di rifiuti indifferenziati, quelli tossici e pericolosi di cui purtroppo è pieno l’intero Parco nazionale del Vesuvio.
La militarizzazione del territorio ha visto le forze dell’ordine non a tutelare la natura violata e gli inermi cittadini , ma a scortare, come carico prezioso, i rifiuti puzzolenti trasportati da autocompattatori in capo a società, che troppo spesso, erano direttamente collegate con la camorra alla luce di diverse inchieste giudiziarie.
Di fronte alla popolazione che difendeva i suoi diritti fondamentali, lo Stato ha risposto con l’arroganza dei manganelli e con la chiusura sistematica ad ogni soluzione alternativa del Piano regionale dei rifiuti urbani che applicasse la riduzione a monte, la R.D., il compostaggio, il recupero, il riciclo e il riuso dei materiali verso il modello Rifiuti Zero per eliminare discariche e inceneritori.
Solo la tenacia e la determinazione nel difendere il diritto alla vita e alla salute, come stabilito anche dalla Comunità Europea, contrapposto all’illecita violazione di norme e regole  da parte dei governi nazionali, ha consentito di evitare l’immane disastro ambientale di aprire la più grande discarica d’Europa a cava Vitiello.
Oggi, con il nostro territorio profondamente alterato e inquinato, noi aggiungiamo la nostra voce a quella delle altre comunità campane presenti qui, in questa piazza.
E in forza di ciò CHIEDIAMO
Il riconoscimento dello stato di disastro ambientale su tutto il territorio della Campania, punendo i responsabili di tale scempio ambientale e sanitario.
CHIEDIAMO
La mappatura del territorio regionale con l’uso delle migliori tecnologie, al fine di individuare tutti i siti utilizzati come discariche, autorizzate o abusive,  e le falde acquifere inquinate, per dare dati certi alla popolazione.


CHIEDIAMO 
l’individuazione delle aree della Regione prive di sostanze inquinanti, dove  si coltivano prodotti non contaminati, per salvaguardare i prodotti sani e gli agricoltori onesti.
CHIEDIAMO
Di far cessare immediatamente gli sversamenti abusivi di rifiuti e i roghi tossici, istituendo il reato di ecocidio, con  pene certe e adeguate per i responsabili.
CHIEDIAMO
La pianificazione di interventi di risanamento dell’intero territorio regionale e l’uscita dalla logica delle bonifiche emergenziali, previste da leggi speciali.
CHIEDIAMO
 Il sistematico controllo e la tracciabilità dei rifiuti speciali e industriali pericolosi, senza più deroghe o ritardi per la nostra Regione.
CHIEDIAMO
Nel rispetto dei protocolli dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’immediata istituzione del Registro regionale dei tumori e un contestuale e sistematico screening delle patologie non neoplastiche, connesse all’inquinamento ambientale, prevedendo interventi di sostegno economico per i soggetti  vittime di queste patologie già nella fase di diagnosi.
CHIEDIAMO
La pianificazione di una campagna di sensibilizzazione delle comunità e di un percorso educativo sull’ambiente e sulla sua tutela a partire dalle scuole.
CHIEDIAMO
Un Piano regionale alternativo dei rifiuti che partendo dalla risoluzione del Parlamento europeo avvii un ciclo virtuoso verso Rifiuti Zero che rinunci a discariche e inceneritori e ad ogni forma di combustione dei rifiuti.  
CHIEDIAMO
Un percorso virtuoso di responsabilizzazione delle amministrazioni Regionali e locali verso le comunità amministrate, affinché, in applicazione della convenzione di  Aarhus e del Principio di precauzione condividano proposte e soluzioni in tema di tutela della salute, salvaguardia ambientale e della biodiversità, partecipazione ai processi decisionali.
CHIEDIAMO
Un’azione risarcitoria a favore delle popolazioni campane non solo in termini di bonifiche ambientali, ma anche contro le tante aziende private e pubbliche ed i loro amministratori, che hanno smaltito i loro rifiuti in Campania attraverso le organizzazioni camorristiche nel silenzio se non con la complicità di istituzioni e apparati dello Stato.
CHIEDIAMO
L’istituzione di un fondo economico, alimentato dai proventi illeciti sequestrati ai clan della camorra, da destinare esclusivamente per interventi di sanificazione ambientale.
Rete dei Comitati vesuviani/Zero Waste Campania 
Mov. La Fenice Vulcanica 
Mov. Mamme Vulcaniche onlus    
Comitato Acqua pubblica  area vesuviana

sabato 16 novembre 2013

Nun è cos' e nient

http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=-5qKsLnK7S4#t=0

Fiume in piena

ttp://youmedia.fanpage.it/video/aa/UofMkOSwjsEPzkhv

mercoledì 13 novembre 2013

LIBERATECI DAI VELENI - DA IL FATTO VESUVIANO


VESUVIANO E OLTRE Non si arrestano paura e clamore intorno ai dati della relazione Arpac che parlerebbero di sostanze cancerogene nelle falde acquifere prossime all’ex discarica di cava Sari. Dopo il botta e risposta tra gli ambientalisti ed il sindaco di Terzigno, Stefano Pagano, interviene adesso l’associazione ecosolidale “La Felice Vulcanica” che invia una dura lettera di appello ai primi cittadini di Terzigno, Boscoreale e Boscotrecase.

«In relazione al superamento dei valori consentiti dalla legge nelle falde acquifere, contenuto nella relazione dell’Arpac di maggio e riportato da alcuni organi di stampa a livello nazionale - si legge nella missiva - “La Fenice Vulcanica”, come associazione per la tutela del diritto alla salute, vi chiede di non sottovalutare il problema “contaminazione” e sollecita una immediata richiesta alla stessa agenzia regionale per nuove e più accurate analisi, sia nei pressi della discarica Sari, che nei pozzi artesiani di Terzigno e di Boscoreale».
«La nostra preoccupazione, relativa al tema ambientale - continua la lettera - aumenta sempre più e leggere o ascoltare affermazioni quali “l’inquinamento risale a prima dell’impianto Sari 2” ci ha estenuati. Per questa ragione, “La Fenice Vulcanica”, chiede a voi sindaci di accogliere questa richiesta, sacrosanta e legittima, nonché di farvi portavoce dell’urlo dei vostri cittadini. La Sari ci sta ammazzando e voi avete il dovere di intervenire».