sabato 18 ottobre 2014

La tradizione della VENDEMMIA A POMPEI (XV EDIZIONE) Studi scientifici e valorizzazione del territorio archeologico

La tradizione della VENDEMMIA A POMPEI (XV EDIZIONE)
Studi scientifici e valorizzazione del territorio archeologico
Mercoledì 22 ottobre 2014 - ore 10,30
 Vigneto del Foro Boario (ingresso Piazza Anfiteatro)

Ritorna la vendemmia a Pompei, appuntamento di tradizione dell’area archeologica che, nella giornata di mercoledì 22 ottobre, vedrà la raccolta delle uve nei vigneti dell’area orientale della città antica.

Il progetto nasce in via sperimentale nel 1994 su un’area limitata degli scavi, grazie ad una convenzione tra la Soprintendenza e l’azienda vitivinicola campana Mastroberardino che oltre a prendersi cura dei vigneti, produce il pregiato vino Villa dei Misteri.

La vendemmia si svolgerà nei vigneti del Foro Boario, del Triclinio estivo, della Domus della Nave Europa, della Caupona del Gladiatore.  L’area utilizzata, ad oggi, interessa tutti i vigneti delle Regiones I e II dell’antica Pompei, per un’estensione di più di un ettaro ripartito su 15 appezzamenti di diversa estensione e per una resa potenziale di circa 30 quintali d’uva.

L’attività fa parte dal punto di vista scientifico di uno dei tanti studi condotti dal Laboratorio di Ricerche Applicate della Soprintendenza che da sempre analizza le relazioni tra botanica e archeologia.
L’occasione della vendemmia sarà, infatti, anche opportunità di presentare le varie attività del Laboratorio e soprattutto le ultime novità a supporto dei vari studi di approfondimento. Recentissime sono le convenzioni con l’Ordine Nazionale dei Biologi per l’analisi dei rischi e dei danni, ma anche delle opportunità correlati alla presenza di microrganismi sui reperti, nonché la convenzione con l’Istituto Superiore di agraria “Vesevus Cesaro” di Boscoreale che vede operare giovani studenti nel vivaio degli scavi di Pompei, dove vengono riprodotte antiche colture a seguito di attenti studi sulle iconografie degli apparati decorativi e i testi letterari. Cureranno, inoltre, la manutenzione dell’orto Botanico, mentre nell’orto didattico ci sarà il ripristino delle antiche tecniche di coltivazione delle specie ortive.

Il vino Villa dei Misteri, realizzato con uve della qualità piedirosso e sciascinoso e dalle caratteristiche uniche in quanto realizzato secondo le tecniche di viticoltura di duemila anni fa, rappresenta soprattutto un modo per raccontare e far conoscere Pompei con la sua cultura e la sua tradizione antica e quale elemento di valorizzazione e al tempo stesso di difesa del territorio, del paesaggio e dell’ambiente.

L’appuntamento per i giornalisti è alle ore 11,00 presso il vigneto del Foro Boario.
Saranno presenti il Soprintendente Massimo Osanna, il Generale Nistri, il Prof. Piero Mastroberardino e il dott. Ernesto De Carolis responsabile del Laboratorio di Ricerche Applicate della Soprintendenza e saranno illustrate le novità della produzione.

Interverranno, inoltre, il Prof. Gaetano Panariello, Preside dell’Istituto “Vesevus Cesaro” e il Prof. Aldo Mauri, tutor agronomo del progetto, Il Prof. Mazzoleni, Direttore del Museo di Storia Agraria di portici, con il quale è da diversi anni attiva una proficua collaborazione di studi e il Prof. Rivelli,  dell’Ordine Nazionale dei Biologi.

I giornalisti interessati, al termine della vendemmia, potranno visitare il Laboratorio di Ricerche Applicate dove sarà possibile osservare alcuni dei reperti botanici più interessanti conservati nella camera climatizzata, di cui la Soprintendenza di Pompei è una delle poche d’Italia, a disporne.

I visitatori interessati potranno assistere al taglio delle uve presso il vigneto del Foro Boario e quello del Triclinio estivo che resteranno aperti al pubblico a partire dalle ore 13,00.

mercoledì 15 ottobre 2014

BOSCOREALE ASSEMBLEA PUBBLICA SU TEMATICHE AMBIENTALI, ISTITUITO TAVOLO SINDACI VESUVIANI

ASSEMBLEA PUBBLICA SU TEMATICHE AMBIENTALI,
ISTITUITO TAVOLO SINDACI VESUVIANI
Si è svolta ieri sera, presso l’aula consiliare, gremita di cittadini e associazioni ambientaliste
dell’area vesuviana, l’assemblea pubblica, promossa dal Comune e dall’osservatorio comunale
verso rifiuti zero, per dibattere su tematiche ambientali legate al controllo e alla prevenzione
di discariche e roghi abusivi. Presenti il sindaco Giuseppe Balzano, l’assessore all’ambiente
Raimondo Marcone e i sindaci di Boscotrecase, Agnese Borrelli, e Trecase, Raffaele De Luca.
Molto apprezzato l’intervento dell’ing. Vincenzo Caprioli, esperto in emissioni d’impianti di
captazione biogas e roghi, consulente dell’associazione “La Fenice Vulcanica”, che ha svolto
una relazione chiara e coinvolgente sull'inquinamento da polveri inorganiche, che
“costituiscono un'insidia formidabile per la nostra salute”. Al centro dell’intervento di Caprioli
la discarica rifiuti cava Sari di Terzigno, nel Parco Nazionale del Vesuvio, rispetto alla quale,
nello spiegare i motivi della tossicità delle esalazioni emanate dalla stessa, ha evidenziato la
pericolosità dell’impianto di biogas per “la concentrazione di polveri sottili e nano
particelle sprigionate nell’aria dannosissime per la salute umana, animale e vegetale”.
Nel suo intervento Caprioli ha anche analizzato i dati degli esami sulla qualità dell’aria di
recente rilasciati dalla Sapna, e disponibili sul portale internet istituzionale del Comune,
evidenziando come gli stessi siano nei limiti della norma, ma avanzando qualche dubbio sulla
totale attendibilità dei medesimi, tanto da auspicare la necessità di procedere ad esami più
specifici da eseguirsi presso laboratori accreditati.
All’esito del dibattito susseguito all’intervento di Caprioli, è emersa la volontà di istituire un
tavolo dei sindaci di Boscoreale, Boscotrecase, Trecase e Terzigno, anche per programmare
una riunione congiunta dei consigli comunali per avviare comuni iniziative a tutela della
popolazione vesuviana, esposta ai gravi rischi evidenziati dallo studioso.
“A stretto giro –afferma l’assessore all’ambiente Raimondo Marcone-, convocheremo
l’osservatorio verso rifiuti zero per elaborare una proposta da sottoporre all’esame del tavolo
dei sindaci e dei consigli comunali dei paesi vesuviani. Ci impegneremo –ha aggiunto
l’assessore Marcone- anche a sostenere la proposta di svolgere autonomi esami di laboratorio
sulla qualità dell’aria da svolgersi presso organismi certificati Accredia”.
“L’amministrazione – spiega il sindaco Giuseppe Balzano- sarà sempre più presente e attiva su
tutto ciò che interessa l’ambiente e la salute dei nostri concittadini. Sicuramente la proposta di
un tavolo dei sindaci del comprensorio vesuviano sarà attuata e lavoreremo tutti insieme per
un confronto permanente. Faremo ulteriore maggiore sinergia con le associazioni
ambientaliste del territorio, sostenendo le loro iniziative. Utilizzando tutti gli strumenti a
nostra disposizione –conclude il Sindaco-, dovremo far sì che la raccolta differenziata aumenti
sempre più per poter poi in futuro abbassare anche la tassa sui rifiuti”

venerdì 10 ottobre 2014

Dal Corriere della Sera Il Vesuvio guarda dall’alto quel sangue nero che sgorga dalla sua terra

Il Vesuvio guarda dall’alto quel sangue nero che sgorga dalla sua terra. Intorno la campagna, i pomodorini dop, intere aree coltivate a frutta, il parco nazionale. L’area protetta e vincolata qui sembra solo un modo di dire, un’espressione vuota. Sotto bidoni, liquami, scarti di lavorazione di pellame, chili di amianto. Scavano da tre giorni gli investigatori del corpo forestale dello Stato e del Noe. Si proteggono solo con guanti e mascherine restando dall’alba al tramonto a cercare veleni, a testare il terreno con macchinari e rilevatori. Prima viene fuori una ruota, poi un rimorchio, pezzi di camion che hanno trasportato rifiuti tossici e industriali fino al parco nazionale del Vesuvio. Poi cominciano a venir fuori i bidoni arrugginiti, tre, dieci, quindici, si arriva a quaranta e ancora se ne vedono emergere dal terreno. Contengono un liquido nero che al tatto sembra colla e rende l’aria irrespirabile.
Si scava mentre arrivano le notizie sulle sorti delle forze dell’ordine con l’ipotesi fatta dal governo dei vari accorpamenti (il corpo forestale dovrebbe rientrare nella polizia) e si commenta il timore di perdere quell’identità di investigatori del settore ambientale che negli ultimi anni ha dato risultati importanti. I carabinieri e il corpo forestale sono arrivati qui, a Cava Montone, dopo un esposto di comitati e cittadini della zona e su delega di un giovane pm della sezione ambiente della procura di Napoli guidata dal procuratore aggiunto Nunzio Fragliasso. Il magistrato, che si chiama Claudio Basso, è arrivato sul posto ed è entrato nella discarica per rendersi conto di persona dell’entità della scoperta. Con lui i comandanti del Noe Paolo di Napoli, dei carabinieri di Ercolano Gianluca Candura e del corpo forestale dello Stato Sergio Costa. Sono oltre 10 ettari di terreno e la gente del posto dice che c’è sepolto veleno fino a 40 metri di profondità perché i camion di rifiuti arrivano in quella discarica fin dagli anni settanta. Tutt’intorno trionfa il pomodorino Dop, anche accanto alla discarica. Sul confine cassette pronte per la raccolta e la vendita e ettari di campi rinsecchiti.
Il pomodorino del piennolo del Vesuvio è uno dei prodotti più antichi e tipici dell’agricoltura campana: “non manca mai nel presepe” si legge sul sito dell’assessorato all’agricoltura della Regione Campania che evidenzia che si tratta di un prodotto tutelato con il marchio Dop anche se sembra evidente non sia tutelato invece dai veleni sversati nelle campagne del Vesuvio. “Questa è una zona importante non solo dal punto di vista paesaggistico e turistico - spiega il comandante del Corpo forestale dello Stato Sergio Costa - ma anche per i prodotti pregiati che vengono coltivati. Per questo è stato disposto un controllo straordinario sui terreni e i prodotti della zona a garanzia del consumatore. L’area è circoscritta e non c’è nulla da temere. I pomodori del Vesuvio sono sicuramente salvi perché non crescono solo in quest’area” . Secondo le indagini gli sversamenti non sarebbero molto risalenti nel tempo. I fusti arriverebbero da industrie del nord mentre il materiale di conceria dalle ditte che lavorano scarpe e borse a nero. “Abbiamo utilizzato un metodo investigativo unico al mondo messo a punto proprio dalla guardia forestale – aggiunge il generale Costa – si tratta del raffronto di dati ottenuti con l’utilizzo di alcuni strumenti tra cui un magnetometro con cui è possibile tracciare i rifiuti nel terreno. Così facendo in due anni ne abbiamo scavato 5 milioni di metri cubi. Più scaviamo e più i cittadini che sono sentinelle ambientali ci segnalano punti critici.
Terra dei fuochi non è un luogo fisico ma un fenomeno e cioè un modo di concepire la gestione illecita dei rifiuti che passa sulla vita della gente”. “Questo è solo l’inizio, noi lo urliamo da anni dice Mariella Cozzolino dell’associazione “Liberiamoci dal male” - nella zona di San Vito ad Ercolano, la gente che si è ammalata è tantissima. Contiamo i morti ogni settimana. Non dobbiamo mettere la testa nel sacco, qui c’è terreno coltivato, noi mangiamo questi prodotti e molte di queste cose finiscono nella grande distribuzione”. Per un paio di giorni sul posto c’è stato anche un parroco di frontiera Don Marco Ricci di Ercolano che da tempo è in prima linea nella lotta contro gli sversamenti e a tutela dell’ambiente. Oggi non c’è ancora. Qualcuno dice che c’è chi ce l’ha con lui perchè tiene sempre alta l’attenzione e crea “inutili allarmismi”. Ma basta guardare cosa ha vomitato questa terra vulcanica per comprendere il pericolo e stare dalla parte di quel prete.

mercoledì 8 ottobre 2014

INDOSSATE SCARPE COMODE PER LA PRIMA EDIZIONE DEL “VIVI VESUVIO FESTIVAL”


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L’associazione non profit  Vivi Vesuvio (nel rumore del silenzio) , nasce nel settembre 2014  per volontà di Alfredo Silvio Malvone, esodato che ha trovato la sua dimensione nella pace della natura Vesuviana troppo spesso violentata dall’incuria e dal disinteresse  umano e istituzionale.  
Il grande amore nei confronti del proprio territorio lo ha  spinto (in 400 giorni)  a bonificare ,con il solo ausilio delle braccia,  un’area che in principio era solo un tappeto di rovi e immondizia che egli stesso ha cominciato a rimuovere caricandoli sulla sua utilitaria. Un’iniziativa personale molto singolare che ha incuriosito il Comitato cittadino di Boscotrecase attivo per  Legambiente, la quale in collaborazione con l’associazione stessa e Rifiuti Zero, il 28 settembre ha ripulito la zona, sede operativa di Vivi Vesuvio,  in occasione del programma annuale “Puliamo il mondo” (edizione italiana di “Clean up the world” )  L’area dell’iniziativa, a monte della strada Panoramica, in territorio di Boscotrecase, località Fruscio-Ciaramelle, si trova a poche centinaia di metri dalla Rotonda di Terzigno.  Un terreno privato situato in una vasta area demaniale, di pineta e lave vesuviane , in piena area protetta del Parco nazionale del Vesuvio, che è stata adibita a discarica abusiva di rifiuti speciali e pericolosi e fu  già oggetto di denuncia da parte della Rete dei Comitati vesuviani/Zero Waste con Legambiente Campania onlus e Slow Food Vesuvio “cittadini per il parco” per il ritrovamento proprio della discarica.
L’associazione non profit “Vivi Vesuvio (nel rumore del silenzio)”  in particolare si prefigge:  di promuovere e valorizzare il territorio del Vesuvio ed il suo patrimonio naturale, artistico e storico-archeologico;  di effettuare accompagnamenti guidati a scuole, gruppi e famiglie, di organizzare attività ludiche, didattiche e laboratori a tema per bambini e ragazzi affetti da disabilità, di organizzare convegni di studio, manifestazioni, ricerche scientifiche per la raccolta e la memoria delle tradizioni popolari e storiche; attivare in ambito internazionale, nazionale, regionale, provinciale e comunale, programmi di divulgazione culturale, turistica e scientifica rivolti alle scuole, università e al pubblico in genere;  promuovere iniziative di formazione e di aggiornamento a favore di associati e di terzi.
Al fine di raggiungere gli obiettivi e di sensibilizzare cittadini e istituzioni a non abbandonare un’area di straordinaria bellezza, l’Associazione “Vivi vesuvio (nel rumore del silenzio) organizza la prima edizione del “Vivi Vesuvio Festival”. Dal 10 al 12 ottobre , con l’invito ad indossare scarpe comode, sarà possibile conoscere l’area e il progetto attraverso una serie di appuntamenti che spaziano dalla musica al cabaret, dall’arte al cibo. Grazie al patrocinio morale del Comune di Boscotrecase, all’appello accorato del presidente Alfredo Silvio Malvone ( che ha coinvolto piccoli imprenditori locali i quali hanno messo a disposizione materiali e piccoli contributi affinchè il festival potesse prendere vita) e alla direzione artistica di Mariasilvia Malvone (giornalista, speaker radiofonica e conduttrice tv nonché figlia del presidente e consigliera dell’Associazione Stessa) ilo programma eventi sarà ricco e interessante e vedrà la partecipazione di noti artisti (quali Luca Sepe, Valerio Jovine e Peppe Iodice)  che amichevolmente hanno aderito al progetto.
L’Architetto Ciro La Femina presenterà inoltre il progetto di qualificazione di una parte del territorio del parte del territorio del Parco Vesuvio mediante la sistemazione a scopo didattico di un lotto di terreno al fine di rivitalizzare le culture tipiche del Vesuvio. 
Ecco il programma eventi:
-Venerdì 10 ottobre dalle 21:30  “Vivi Vesuvio Concert”  con:
I pennelli di Vermeer, Freak opera, The  Shak&Speares .
Special Guest: Valerio Jovine in ” Jovine on the riddim”
-Sabato 11 ottobre dalle 20:30 “Vivi vesuvio Show”
Con l’amichevole partecipazione di Luca Sepe, Peppe Iodice , The Bluebrunch, Tino Brigandi e il Coro gospel S.Marco
-Domenica 12 ottobre dalle 10:00 alle 16:00 “Vivi Vesuvio Baby Day”
Giornata decicata ai più piccoli con animazione, giochi gonfiabili e spettacolo
-Tutti i giorni negli orari dell’evento:
Mostra d’Arte “Il Materiale Vesuviano” a cura degli artisti  che hanno aderito al progetto “vesuvio Creativo”; Area Ristoro, Escursioni in bici e a Cavallo e presentazione del progetto “Vivi Vesuvio”
E’ richiesta un’erogazione di euro 6,00 per i gg 10 e 11 ottobre . Per maggiori informazioni facebook.com/vivivesuvio


giovedì 2 ottobre 2014

"SANGUE NERO": GRANDI QUANTITÁ DI RIFIUTI SPECIALI SCOPERTI NEL PARCO DEL VESUVIO

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CONTINUA L'OPERAZIONE DEL CORPO FORESTALE DELLO STATO NEL NAPOLETANO ALLA RICERCA DI RIFIUTI E SCORIE

Ispettorato Generale

 
Napoli, 2 ottobre 2014 - Continua l'attività di scavo e di investigazione nell'area del Parco del Vesuvio per l'operazione "Sangue Nero", disposta dalla Procura della Repubblica di Napoli ed eseguita dal Corpo forestale dello Stato e dal NOE dei Carabinieri.
Gli scavi, che si sono estesi al momento su un'area di circa dieci ettari, hanno portato alla scoperta di oltre 40 fusti da cento litri ciascuno contenenti rifiuti speciali pericolosi.
Tra i rifiuti sono stati trovati morchie esauste di provenienza industriale di tipologia bituminosa e ingenti quantità di amianto frantumato e materiali di risulta provenienti da demolizioni, oltre a residui di manifattura del pellame, presumibilmente scarti di lavorazione delle aziende dell'economia sommersa della zona.
La discarica è una cava dismessa in prossimità di campi coltivati. L'individuazione del sito è avvenuta grazie alla tecnica "Terra dei Fuochi" elaborata dal Corpo forestale per contrastare tali fenomeni, che coniuga le analisi ortofotografiche con le geo-magnetometriche incrociate a quelle investigative, e di cui è stata valutata la piena validità probatoria in dibattimento.
Le investigazioni stanno procedendo per individuare i responsabili partendo dai codici a barre dei fusti per risalire alla filiera criminale.
L'operazione è importante e consequenziale a quanto già scoperto nella Terra dei fuochi ed ha individuato un ennesimo filone della malavita impegnata nel traffico di rifiuti in una zona come quella del Parco nazionale del Vesuvio che di certo non dovrebbe subire tali scempi.

Campania, scoperti rifiuti speciali nel Parco del Vesuvio


È l’operazione “Sangue nero” portata avanti dalla Forestale e dai carabinieri del Noe

 - 02 ottobre 2014 17:59fonte ilVelino/AGV NEWSRoma
Campania, scoperti rifiuti speciali nel Parco del Vesuvio
Continua l’attività di scavo e di investigazione nell’area del Parco del Vesuvio per l’operazione “Sangue Nero”, disposta dalla Procura della Repubblica di Napoli ed eseguita dal Corpo forestale dello Stato e dal NOE dei Carabinieri. Gli scavi, che si sono estesi al momento su un’area di circa dieci ettari, hanno portato alla scoperta di oltre 40 fusti da cento litri ciascuno contenenti rifiuti speciali pericolosi. Tra i rifiuti sono stati trovati morchie esauste di provenienza industriale di tipologia bituminosa e ingenti quantità di amianto frantumato e materiali di risulta provenienti da demolizioni, oltre a residui di manifattura del pellame, presumibilmente scarti di lavorazione delle aziende dell’economia sommersa della zona. La discarica è una cava dismessa in prossimità di campi coltivati.
L’individuazione del sito è avvenuta grazie alla tecnica “Terra dei Fuochi” elaborata dal Corpo forestale per contrastare tali fenomeni, che coniuga le analisi ortofotografiche con le geo-magnetometriche incrociate a quelle investigative, e di cui è stata valutata la piena validità probatoria in dibattimento. Le investigazioni stanno procedendo per individuare i responsabili partendo dai codici a barre dei fusti per risalire alla filiera criminale. L’operazione è importante e consequenziale a quanto già scoperto nella Terra dei fuochi ed ha individuato un ennesimo filone della malavita impegnata nel traffico di rifiuti in una zona come quella del Parco nazionale del Vesuvio che di certo non dovrebbe subire tali scempi.

40 fusti in area del Parco Vesuvio ANSA

40 fusti in area del Parco Vesuvio

ANSA
  • ANSA
Si scava ancora nell'area del Parco Nazionale del Vesuvio nell'ambito dell'operazione 'Sangue Nero', disposta dalla Procura della Repubblica di Napoli ed eseguita dal corpo forestale dello Stato e dal Noe dei carabinieri. Gli scavi si sono estesi su un'area di circa dieci ettari e finora hanno portato alla scoperta di oltre quaranta fusti da cento litri ciascuno contenenti rifiuti speciali pericolosi.

mercoledì 10 settembre 2014

L’avvio del percorso indicato dalla Legge Rifiuti Zero

Ad un anno esatto dalle consegna delle 86794 mila firme nelle mani del Presidente della Camera dei Deputati On. Laura Boldrini, dopo tante manifestazioni pubbliche, convegni, assemblee, incontri di studio lungo tutta la penisola, finalmente l’obiettivo è alla portata dell’impegno profuso.
Abbiamo ricevuto assicurazioni dal Presidente della VIII Comm. della Camera On. Ermete Realacci, a cui la Presidente Boldrini ha inviato la LiP Rifiuti Zero, che entro il mese di ottobre p.v. la Comm. Ambiente inizierà l’esame della nostra proposta di legge convocando in audizione i rappresentanti dei sottoscrittori la LiP.
E’ un primo importante successo per tutto il Movimento nazionale legge Rifiuti Zero che vede riconosciuto il valore di un impegno a due anni dalla importante risoluzione del Parlamento Europeo su discariche e inceneritori entro il 2020 e nel pieno del semestre EU a guida del Governo italiano.
L’avanzata della strategia Rifiuti Zero in Italia ed in Europa, l’impegno di tanti comitati, associazioni, movimenti, liberi cittadini a determinare un cambio di rotta nella strategia del recupero/riciclo dei materiali post consumo, l’impegno del Parlamento nel riconoscere l’esercizio costituzionale del diritto sancito all’art. 71 – “Il popolo esercita l'iniziativa delle leggi, mediante la proposta, da parte di almeno cinquantamila elettori, di un progetto redatto in articoli", apre una prospettiva legislativa coerente  col mandato ai cui i sottoscrittori hanno delegato il Movimento Legge Rifiuti Zero.
E l’Italia, alla guida del semestre europeo, ha una grande opportunità, per una volta, nell’indicare all’intero continente un percorso legislativa che sottende una operazione di totale revisione  giuridica, di generale riconversione tecnologica e soprattutto di un grande percorso culturale di partecipazione popolare.
Questo vuole essere la LiP e questo auspicano quanti da nord a sud hanno messo la faccia, il tempo e il cuore per proporla e sostenerla consapevoli che l’oggettiva difficoltà evidenziata nel percorso organizzativo, tra le diverse realtà del Movimento,  non possa in alcun modo inficiarne lo straordinario risultato.
L’avvio del percorso indicato dalla Legge Rifiuti Zero in Italia può essere la vera sfida alla creazione di un ciclo virtuoso che oltre a tutelare l’ambiente e la salute possa dare una risposta immediata  per l’avvio di un ciclo produttivo sostenibile foriero di centinaia di migliaia di nuovi posti di lavoro.
Un ciclo virtuoso che va dalla raccolta “porta a porta” generalizzata alla introduzione della Tariffa puntuale, dall’attivazione dei Centri di riuso e riparazione alla realizzazione di impianti di riciclo dei materiali inorganici e di compostaggio dei materiali organici, dalla revisione del sistema di contributi CONAI all’introduzione della tassa sul “vuoto a perdere” senza dimenticare la moratoria contro gli inceneritori e la produzione di energia dai rifiuti, la revoca degli incentivi a forme di energia non rinnovabile, il blocco del CSS, la revoca dei contratti capestro per i Comuni per conferire negli inceneritori, la normativa sul reato di danno ambientale, la moratoria per le discariche di amianto e tanto altro ancora.
QUESTA E’ LA VERA RIVOLUZIONE CULTURALE CHE IL MOVIMENTO NAZIONALE LEGGE RIFIUTI ZERO PROPONE AL PARLAMENTO DEL PAESE E ALL’INTERA COMUNITA’ DEGLI STATI D’EUROPA.
Franco MATRONE       
 PORTAVOCE NAZIONALE “Movimento Legge RZ”         portavoceLIP@yahoo.it

mercoledì 23 luglio 2014

domenica 8 giugno 2014

V edizione concorso -Il balcone più bello di Boscotrecase -Premio originalità


Il secondo e il terzo classificato al concorso Il balcone più bello di Boscotrecase V edizione

Le forme piene del piano inferiore fanno da eccellente altare ai vasi liberi, le linee parallele  sovrapposte mascherano completamente la struttura  del terrazzo in maniera dinamica, le fioriere si erigono con  rigore e ed effetto scenografico
Ottimo l'utilizzo delle tinte e del bianco.
L'uniformita' delle forme e nel portamento delle essenze prescelte e' rallegrata da un sapiente uso del colore per caratterizzare e dare un senso di continuita' allo spazio si e' ben deciso da far prevalere una tonalita' vivace rosa - fuxia reattive alla luce . ben ottenuto l'obiettivo di caratterizzare l'ambiente sia attraverso il colore che per la scelta dei contenitori in maniera decisa e informale dando allegria gioia ed emozioni. 

Il balcone più bello di Boscotrecase con le motivazioni del giudice unico Prof. Aldo Mauri Agronomo

Gli elementi decorativi vegetali si sviluppano intorno alla struttura  che avvolge il terrazzo e  che ne rappresenta la base progettuale. Il perimetro e' ben delineato e le essenze vegetali si sviluppano con naturalezza, sobrieta' ed eleganza.
Nel tappeto verticale bianco sono innestati elementi di vivace colore fuxia e viola che conferiscono colore e vitalita'.
La regolarita' della struttura e' stemperata dalle forme piene e libere che la ricoprono quasi interamente.
Raggiunti gli obiettivi di schermare in materia gradevole sucitando nell'osservatore curiosita' verso quell'intimo spazio interno che si lascia appena intravedere.

martedì 3 giugno 2014

SABATO 7 GIUGNO 2014 - CANTI A DISTESA TAMMURRIATA E TARANTELLE A PIAZZA MATTEOTTI ORE 20


Va edizione Boscotrecase in Fiore – il Balcone più Bello

Comunicato stampa
Va edizione Boscotrecase in Fiore – il Balcone più Bello
“Insegnare ed educare la bellezza alla gente è l’arma migliore per difenderla dall’abitudine e dalla rassegnazione dell’illecito“ 
Questo lo slogan scelto dal Comitato Cittadino di Boscotrecase per la V edizione di “Boscotrecase in Fiore”– il Balcone più bello, la kermesse ambientalista che invita i cittadini ad addobbare e impreziosire balconi, portali e angoli suggestivi della cittadina vesuviana.
Proprio partendo dalle parole di Peppino Impastato, attivista siciliano trucidato dalla mafia 36 anni fa, le signore del Comitato Cittadino hanno voluto rafforzare il tema della legalità e della tutela del territorio, grazie anche alla partnership di Libera e Legambiente presenti fin dalla scorsa edizione, per rafforzare il principio che bellezza, rispetto delle regole e tutela e valorizzazione del territorio costituiscono i pilastri essenziali per la salvaguardia dell’ambiente, della natura, del creato.
E non solo. Perché anche un semplice gesto come quello di curare un balcone fiorito, un’aiuola pubblica o un’angolo di una piazza ha un valore educativo senza pari per le nuove generazioni, ancor più, in un’area protetta come il Parco nazionale del Vesuvio.
Infatti, proprio nei mesi scorsi, era stato organizzato un momento di partecipazione con le parrocchie e la scuole per rendere i bambini protagonisti dell’organizzazione di aiuole fiorite nelle piazze del paese.
Azione che, promettono i membri del Comitato, continuerà fin dal prossimo anno scolastico e diverrà sempre più un momento formativo grazie anche al supporto di associazioni del settore.
Ma non solo. Il Comitato Cittadino ha organizzato nei giorni scorsi un pubblico  incontro con agronomi e operatori serricoli per consigliare e sostenere chiunque volesse migliorare il proprio “pollice verde”. Così come si impegnerà a sostenere e monitorare, con esperti del settore, tutti coloro che hanno avviato il compostaggio domestico per trasformare i rifiuti organici a concime di qualità, favorendo così il processo di riduzione dei rifiuti comunali e, nel tempo, della relativa tassa. 
E proprio durante la kermesse conclusiva, anticipano i membri del Comitato, verrà lanciata un’altra iniziativa che impegnerà per l’intero anno associazioni, amministratori e comunità parrocchiali nel coraggioso tentativo di  migliorare l’estetica del paese.
Per saperne di più non  resta che partecipare tutti sabato 7 giugno in piazza Matteotti dalle ore 19 alla serata allietata da momenti enogastronomici e relativa mostra fotografica dei balconi premiati,  sulle note coinvolgenti della tarantella de “a’ Paranza r’o lione” che farà ballare, c’è da scommetterci, grandi e piccini tra uno zucchero filato, una pasta e fagioli, cuoppetielli di pesce fritto e vino del Vesuvio complice la luna piena e gli immancabili fuochi d’artificio.

Comitato Cittadino di Boscotrecase

lunedì 12 maggio 2014

Comunicato stampa 07 maggio 2014


Dopo innumerevoli sollecitazioni e anticipazioni parziali finalmente e’ reso pubblico il 3° Rapporto S.E.N.T.I.E.R.I­. – Studio Epidemiologico Nazionale dei Territori e degli Insediamenti Esposti a Rischio da Inquinamento .
Tale progetto finanziato dal Ministero della salute e coordinato dall’Istituto superiore di sanità (ISS) ha come mission lo studio del rischio per la salute in termini di mortalità, incidenza oncologica e ricoveri ospedalieri nei 44 Siti di Interesse Nazionale (SIN) per le bonifiche.
A differenza dei precedenti in questo studio sull’indice di mortalità fino al 2010  nei SIN si affianca infatti le analisi di due importanti parametri: i ricoveri ospedalieri fino al 2010 ( certificati Istat, AIRTUM e Ministero della salute) e l’incidenza dei tumori fino al 2005 (nuovi casi/anno).
Raccolte quindi parzialmente le tante sollecitazioni intervenute da parte di associazioni e comitati all’indomani della pubblicazione del rapporto 2011 che indicavano un approfondimento che tenesse conto  anche di tali parametri.
Purtroppo permane la criticità che lo studio fa riferimento a solo 18 dei 23 SIN studiati in precedenza e questo per confrontare l’omogeneità dei dati rapportati alle aree monitorate dove risultano operativi i Registri dei Tumori.
I risultati, anche se parziali, confermano tutta la pericolosità per le popolazioni di abitare in prossimità di tali SIN. Verificato un aumento esponenziale di alcune patologie tumorali e croniche soprattutto a carico della tiroide, della pelle, della mammella , delle linfoghiandole, del fegato, dei polmoni e della pleura  in entrambi i sessi, oltre a patologie croniche del sistema urinario e di quello respiratorio.
Il relativo profilo di rischio oncologico che ne deriva, utile per identificare priorità generali per azioni di sanità pubblica,  non consente di stilare una classifica di pericolosità tra le aree soggette di studio, ma lascia ad ogni SIN la sua specificità in termini di rischio.
Su tutti i dati emerge con forza la gravità della esposizione all’ amianto subita dalle popolazioni residenti nei SIN e che risulta evidente, in particolare per gli uomini, dai dati relativi al mesotelioma pleurico.
L’indicazione formulata, per tutti i SIN, è quella di acquisire maggiori conoscenze dei contaminanti presenti nelle diverse matrici ambientali al fine di stimare meglio l’esposizione attuale e pregressa sopratutto dove è documentata la contaminazione di suolo e falda.
Sollecitata l’utilità di avviare o proseguire programmi di biomonitoraggio umano e raccomandati programmi di monitoraggio biologico relativi alla catena alimentare in sub-aree ben definite rimarcando la necessità di non rinviare le azioni di bonifica.
Confermato tutto, dai risultati di SENTIERI e dall’insieme delle conoscenze disponibili, il grande pericolo attribuito alle esposizioni ambientali, monito per il legislatore al fine di perfezionare procedure di valutazione integrata dell’impatto ambientale e sanitario (VIIAS).
Ancora dati allarmanti, quindi, che confermano il rischio ambientale nell’area in particolare del SIN Litorale Domizio-Flegreo e Agro Aversano (#terradeifuochi) dove sono stati raccomandati programmi ulteriori di monitoraggio.
Il SIN Litorale Domizio Flegreo e Agro Aversano è costituito da 77 Comuni (Acerra • Arienzo • Aversa • Bacoli • Brusciano • Caivano • Camposano • Cancello ed Arnone • Capodrise • Capua • Carinaro •Carinola • Casagiove • Casal di Principe • Casaluce • Casamarciano • Casapesenna • Casapulla • Caserta • Castel Volturno •Castello di Cisterna • Cellole • Cervino • Cesa • Cicciano • Cimitile • Comiziano • Curti • Falciano del Massico • Francolise •Frignano • Giugliano in Campania • Grazzanise • Gricignano di Aversa • Lusciano • Macerata Campania • Maddaloni •Marcianise • Mariglianella • Marigliano • Melito di Napoli • Mondragone • Monte di Procida • Nola • Orta di Atella • Parete •Pomigliano d’Arco • Portico di Caserta • Pozzuoli • Qualiano • Quarto • Recale • Roccarainola • San Cipriano d’Aversa • San
Felice a Cancello • San Marcellino • San Marco Evangelista • San Nicola la Strada • San Paolo Bel Sito • San Prisco • SanTammaro • San Vitaliano • Santa Maria a Vico • Santa Maria Capua Vetere • Santa Maria la Fossa • Sant’Arpino • Saviano •Scisciano • Sessa Aurunca • Succivo • Teverola • Trentola-Ducenta • Tufino • Villa di Briano • Villa Literno • Villaricca • Visciano) con una popolazione complessiva di 1.400.000 ab.
L’analisi dell’incidenza oncologica è stata eseguita solo per i 19 Comuni del SIN coperti dal Registro tumori della ASL Napoli3 Sud, non essendo i rimanenti 58 Comuni serviti da un Registro tumori.
Dati troppo parziali quindi che però danno “in nuce”  una presenza di tassi di incidenza per l’insieme della patologia oncologica e di specifiche sedi tumorali più elevati rispetto alla media dei Registri tumori del Sud Italia (banca dati AIRTUM), presa come riferimento.
Dati che nel loro complesso danno il quadro di una devastazione ambientale senza precedenti il tutta la nazione e l’aumentato rischio sanitario delle popolazioni ivi residenti.
Devastazione e rischio di patologie maggiormente marcato al centro nord e in alcune aree del profondo sud rispetto alle aree della Campania ma proprio perché lo studio opera sugli attuali SIN e non tiene conto delle declassificazioni avvenute su quello del Litorale vesuviano e sue sub-perimetrazioni e del Bacino del Sarno, inclusi nei precedenti SENTIERI, danno l’approssimazione dei risultati.
Ecco perché , nel mentre le caratteristiche metodologiche dello studio SENTIERI non consentono, in linea generale, la formulazione di valutazioni causali (rapporto causa-effetto), risulta fondamentale per individuare situazioni di possibile rilevanza eziologica da approfondire con studi mirati, senza che questo dilazioni l’indifferibile risanamento ambientale.
Soprattutto nelle aree sottratte all’indagine dello studio e che possono, e a nostro avviso devono essere recuperate, nell’ambito delle “prescrizioni” finali previste e incentivate dalle norme previste dalla L. 6/14  #terradeifuochi  e dalla L.R. 20/13  #roghitossici.              .
Su questo terreno sono impegnati con grande competenza da anni  le associazioni e i comitati e su questo terreno si attendono azioni concrete e risorse adeguate.

Gli stessi dati delle Asl relativi all’incremento delle certificazioni di esenzione per patologie tumorali, marcano  un costante aumento negli anni, soprattutto nei distretti sanitari che fanno capo ai comuni delle aree SIN e SIR. Dato questo non utilizzabile per valutazioni epidemiologiche ma indicatore sentinella dell’incremento esponenziale dei malati di tumore nelle Asl di riferimento.
Anche alla luce dell’iniziativa parlamentare in itinere presso la XII Commissione Sanità del Senato, a seguito dell'indagine conoscitiva sugli effetti dell'inquinamento ambientale sull'incidenza dei tumori, delle malformazioni feto-neonatali ed epigenetica in Campania e supportata da numerosi audizioni effettuate, si attendono ulteriori contributi legislativi.
Per questo, con forza, chiediamo alle istituzioni regionali e ministeriali di attuare da subito, ai sensi della L.6/14 le indagini tossicologiche sulle matrici ambientali e sui campioni di popolazione, come richiesto da autorevoli esponenti del mondo accademico, al fine di programmare la necessaria la prevenzione primaria.
Per questo infine auspichiamo ogni azione utile alla soppressione dello scempio dei roghi tossici, di mettere in pratica da subito le azioni di messa in sicurezza dei siti localizzati e programmare e finanziare le previste opere di bonifica dal PRB.
Non c’è più tempo per chiacchiere e polemiche. E’ necessario agire e subito per tentare di arginare un disastro che si preannuncia di proporzioni bibliche.
Poi accertare e punire i responsabili di tale scempio.

Rete dei Comitati vesuviani/Zero Waste Italy

giovedì 24 aprile 2014

INIZIATIVA DI LEGAMBIENTE CAMPANIA PER IL 25 APRILE Basta retorica. Restituiamo Pompei alla “bellezza”

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Domani Legambiente promuove una passeggiata all’interno dell’area archeologica per chiedere maggiore tutela per uno dei luoghi più affascinanti al mondo. Appuntamento alle ore 9 all’ingresso “Porta Marina”.
Restituire Pompei alla “Bellezza”. Domani, 25 aprile, Legambiente promuove una passeggiata all’interno dell’area archeologica di Pompei con una visita alle strutture di maggiore rilievo e con uno sguardo attento ai crolli degli ultimi anni. L’appuntamento alle ore 9  presso l’ingresso scavi “Porta Marina.
L’iniziativa è stata promossa dal circolo Legambiente Woodwardia per richiamare l’attenzione sulla necessità di tutelare gli scavi e l’intera area archeologica di Pompei: per una manutenzione ordinaria, servono fondi, serve personale qualificato. Insomma, meno grandi opere, più tutela e protezione dei nostri gioielli culturali. Anche perché mentre si discute, si ragiona e si polemizza gli scavi  ìcrollano. Le parole, le promesse, le buone intenzioni non servono più.
“Basta con la retorica su Pompei: è questo il senso del nostro “abbraccio alla bellezza di Pompei per porre al centro dell’opinione pubblica e a chi ha responsabilità, l’assoluto bisogno di un enorme cambio di passo nella gestione quotidiana del sito archeologico tra i più importanti al mondo – dichiara Nabil Pulita, responsabile Turismo di Legambiente Campania – La retorica deve finalmente cedere il passo ad una nuova visione integrata del nostro patrimonio culturale. Si deve potenziare con una giusta organizzazione interna la manutenzione costante; non servono gli spot di singoli progetti che non garantiscono continuità di conservazione. A preoccuparci, però, è anche la situazione degli appalti dei lavori all’interno dell’area: i ribassi tremendi ai quali si assiste pongono non pochi interrogativi. Bisogna avere una visione ed un modello turistico integrato in cui la mobilità, il senso di legalità e tranquillità e i servizi al pubblico si integrino formando un “sistema” vincente che faccia decollare l’intera economia regionale”. Per questo chiediamo uno sforzo a tutte le istituzioni affinché, ognuno per sua parte, riesca a razionalizzare e ad utilizzare i soldi in gioco per Pompei nel miglior modo possibile, affinché la conservazione e la valorizzazione siano davvero un volano per l’economia e per creare quei circuiti virtuosi a cui Pompei deve aspirare”.