martedì 30 agosto 2011

Legambiente invita a tutelare il territorio


Importante iniziativa di Legambiente che invitan tutta la cittadinanza a segnalare piccoli e grandi reati ambientali sulla nostra fascia costiera con il servizio di osservatorio di Legambiente scrivendo a legambienteottaviano@libero.it o info@legambientetorreannunziata.it oppure chiamando al numero verde del Comando dei Carabinieri per la tutela ambientale 800 253 608 o al numero 1530 per la Capitaneria di Porto e Guardia Costiera.


E per la prevenzione incendi nei nostri territori , peraltro quasi sempre dolosi, nonostante il calo del numero avuto negli ultimi due anni, ricorda di non abbassare la soglia di attenzione e di segnalare con una telefonata gratuita al numero di pronto intervento di G.F. 1515 qualunque indizio di incendio ed il luogo dell'avvistamento, nelle more di organizzare a breve un osservatorio per i reati ambientali nel nostro comprensorio.

lunedì 15 agosto 2011

Intervista/De Magistris: «Ecco le teste che taglierò. Basta errori, cambio tutto»


Il Mattino di Luigi Roano 15/08/2011


NAPOLI - Da Obama, «arriverà, arriverà»; alle partecipate «a dicembre cambierò tutti i manager»; passando per il Forum delle culture e la Coppa America «grandi opportunità che sfrutteremo». Con al centro di ogni suo pensiero i rifiuti e la soddisfazione «di avere Napoli pulita in pieno agosto». Di più, il rilancio sulla differenziata: «Entro fine anno ci sarà il cento per cento del porta a porta». Il sindaco Luigi de Magistris è gasato, dopo la breve vacanza con la sua famiglia già oggi sarà in città per riprendere il discorso amministrativo appena iniziato.

Allora sindaco Ferragosto è tempo di bilanci, qual è il suo?
«Due mesi di lavoro intenso, 14-16 ore al giorno con la gradita sorpresa di avere scoperto che la giunta ha i miei stessi ritmi. C’è grande partecipazione, il Comune detta i tempi della politica sul territorio. Tutti hanno capito che vogliamo riempire il vuoto che abbiamo trovato all’atto dell’insediamento. Settembre però è determinante, decisivo per consolidare almeno due punti del programma».

Quali?
«L’uscita definitiva dall’emergenza con i rifiuti spediti all’estero. Oggi Napoli è pulita non c’è un sacchetto a terra, siamo vicini a quota zero e non era scontato che ciò accadesse. È un fatto enorme. Poi il piano per la mobilità, rafforzeremo le ztl, andremo anche sui Quartieri spagnoli per puntare poi al 2012 con la chiusura del Corso Umberto».

Procediamo con ordine, perché il discorso rifiuti anche a cassonetti vuoti tiene comunque banco. Basteranno le spedizioni all’estero per tenere Napoli pulita?
«Scontiamo ritardi paurosi sull’impiantisca, non è solo la questione differenziata, chi ci ha preceduto non ha dotato la città di nulla. Ma noi riusciremo a tenere Napoli pulita. C’è grande mobiltazione dei napoletani».

Sempre sicuro che entro fine anno avremo il 70 per cento della differenziata?
«Sì, se il governo sblocca i fondi e credo che lo farà, entro il 31 dicembre avremo tutta la città coperta dal porta a porta. Nel nostro cronoprogramma sui rifiuti siamo avanti».

L’inceneritore, il Comune continuerà a dire no malgrado la sentenza del Tar e la legge che lo prevede?
«Siamo già nella fase del superamento dell’inceneritore, non c’è nessuna legge che lo impone ma solo un bando di gara del presidente Stefano Caldoro. A Napoli est si dovrebbe bruciare la spazzatura di tutta la regione. Noi dimostreremo con i fatti che l’inceneritore non serve per pulire Napoli. In seconda battuta il Comune agirà in tutte le sedi - anche giuridiche - per difendere il suo no a quell’impianto costoso e dannoso».

Non ci sono i sacchetti ma Napoli ha bisogno di molto altro per riconquistare il volto di una città normale. Cosa intende fare?
«Intanto siamo intervenuti a Piazza Garibaldi, ne vado molto fiero. Ora quel luogo ha una maggiore dignità è la porta di una città che deve tornare a recitare il ruolo di capitale mondiale. Realizzeremo un’area mercatale attrezzata dove chi desidera mettersi in regola può accedere. Penso a via Bologna. Ne faremo altre per dare modo agli ambulanti di regolarizzarsi. La prossima tappa sarà via Roma. È intollerabile che per le vie della città e - persino sui marciapiedi - si possano fare traffici illegali. Napoli non deve essere più vista nell’immaginario collettivo come capitale della monnezza ma capitale di un’esperienza ambientale e sociale e umana di primo livello».

Settembre decisivo e il resto dell’anno?
«Cambieremo i manager di tutte le partecipate entro dicembre. Siamo già intervenuti per incorporazione, è il caso della mobilità con Napolipark e Anm. Ci sarà la fine della lottizzazione partitocratica e riguarderà tutte le nostre aziende».

Che fa indossa di nuovo la bandana per scassare?
«Questa amministrazione si vuole caratterizzare non per lo spoil system, non vogliamo essere Attila che cancella tutto. Però vogliamo cambiare molto e mettere volti nuovi. Dobbiamo cambiare Napoli ed è legittimo che nelle società strategiche ci mettiamo persone che hanno lo stesso nostro modo di sentire il mondo. Cambieremo anche i nomi ad Asìa e Bagnolifutura».

A proposito, l’area occidentale sarà teatro della Coppa America e del Forum delle culture, due grandissimi eventi. Come vanno le cose con la Bagnolifutura?
«Cambieremo molto la Bagnolifutura, anche la missione sociale. Penso a forme di azionariato popolare. Verso la Stu rimangono intatte le critiche su quello che è stato fatto e soprattutto su quello che non è stato fatto. Ora sono il sindaco ho monitorato ci sono opere ormai finite servono pochi soldi che deve sbloccare la Regione spero lo faccia presto».

Per esempio?
«Trovo assurdo che il parco dello sport rischi di essere vandalizzato, così come il centro benessere che io non avrei fatto, ma giacché c’é non lo sprechiamo».

Il Forum delle culture a che punto è?
«È uno di quegli eventi su cui mi sto concentrando. Non nascondo di avere ereditato una situazione insoddisfacente. La Regione ancora non ci ha detto quanti soldi mette ed è necessario per programmare. E la stessa Fondazione non ha avuto l’apertura di orizzonti che merita un simile evento. Entro il mese ci saranno novità importanti. Il sindaco si prenderà le responsabilità in prima persona».

La Coppa America di vela. Nella sua parte politica ci sono molti mal di pancia.
«È sbagliato. L’obiettivo per Bagnoli è la riqualificazione ambientale. Con la Coppa America, oggi gli organizzatori dovrebbero ufficializzare Napoli come sede, non ci sarà un solo impianto che al termine della manifestazione non sarà rimosso. Con i soldi che si muoveranno intorno all’evento creeremo posti di lavoro e tireremo fuori i fondi per eliminare la colmata. Con me sindaco ogni napoletano dovrà girare il mondo orgoglioso di sentirsi napoletano. Altro che capitale della monnezza. La mia elezione a sindaco a livello internazionale ha ridato credibilità alla città anche per questo arrivano grandi eventi».

I rapporti con Berlusconi come sono?
«Con il governo in generale il rapporto è molto buono, con tutti i ministri che ho incontrato c’è stata subito intesa. Poi in particolare con la presidenza del Consiglio, con il sottosegretario Gianni Letta e Palazzo Chigi abbiamo aperto una nuova stagione con un dialogo di alto profilo istituzionale»

C’è la sensazione che lei abbia in qualche modo tranquillizzato l’opposizione, forse se opposizione c’è, esiste solo nel centrosinistra. Mica male.
«Avverto questa sensazione di fiducia nei miei riguardi e ne vado fiero. Ho sempre detto che sarei stato il sindaco di tutti. Ora che lo sono a maggior ragione sento questa responsabilità».

E con il Pd sempre porte aperte?
«A livello nazionale rapporti buoni, anzi sono migliorati molto. Insieme dobbiamo lavorare per sconfiggere Berlusconi e trovare un’alternativa politica al centrodestra. A livello locale non mi sfugge il dato che una parte del partito godrebbe di miei eventuali errori. Ma si tratta dei vecchi dirigenti. Il dialogo con Enzo Amendola e Andrea Orlando è apertissimo».

La domanda è obbligatoria. Tra due anni si voterà per il Parlamento e nel centrosinistra le idee sono poche e confuse. Ha fatto un pensierino a Palazzo Chigi?
«Nei prossimi 5 anni qualunque cosa accada e qualunque proposta avrò e qualsiasi consiglio mi daranno farò il sindaco di Napoli. In secondo luogo voglio lavorare per la costruzione di un nuovo modo di fare politica nazionale e lo voglio fare da Napoli e a Napoli. Un modello liberale e socialista che tuteli il mercato ma soprattutto le persone con una distribuzione equa della ricchezza».

Il suo modello, Barack Obama, verrà a Napoli davvero?
«L’obiettivo lo centreremo sulla data dipende da lui, Napoli è tornata al centro degli scenari internazionali. a prescindere. A ottobre avremo 15 sindaci da tutti continenti per discutere di lotta alle mafie; a marzo una conferenza internazionale sui laboratori politici del sud del mondo e dell’Europa a cominciare dagli indignados».





venerdì 12 agosto 2011

Vesuvio tra le meraviglie del mondo, lo spot per il voto

"Vota Vesuvio: un voto per l'Italia" è lo spot realizzato dalla Provincia di Napoli per promuovere l'inclusione del vulcano partenopeo tra le sette meraviglie del mondo

VOTA VESUVIO - TRA LE 7 MERAVIGLIE DEL MONDO

GUARDA IL FILMATO, impara come si vota

mercoledì 10 agosto 2011

"Noi non siamo napoletani, non abbiamo i boss dietro la porta". E ora cari bergamaschi?

Da TUTTONAPOLI.net
«Noi non siamo napoletani, l’Atalanta è una società seria, non abbiamo i boss dietro la rete della porta noi»… quella frase pronunciata in diretta nazionale da un tifoso dell’Atalanta che non abbiamo dimenticato. Come avremmo potuto?


Amarezza a Bergamo per le sentenze di primo grado del processo sportivo ai protagonisti del calcio-scommesse. Da li si era levata la protesta in difesa del capitano Doni, con tanto di esponenti della Lega Nord ad alzare la voce e tifosi che davanti alle telecamere dichiaravano «noi non siamo napoletani, l’Atalanta è una società seria…». Frase sdoganata su tutto il territorio nazionale per la quale Gad Lerner dovette scusarsi due volte coi Napoletani, anzi tre Facebook compreso, dopo la denuncia vibrata di V.A.N.T.O.

Purtroppo, per i sostenitori atalantini, la giustizia sportiva non ha ravvisato irregolarità nella posizione del Napoli come fece in tempi non sospetti una certa stampa a cui non parve vero poter sbattere il solito mostro in prima pagina: il pregiudicato a bordo-campo e la storia della sua mancata esultanza al goal del Napoli, che invece ci fu eccome. Sembrano tempi lontani e invece è storia di soli due mesi fa.

Che i bergamaschi non siano Napoletani è legge di natura. Ma ora è chiarissimo che non lo siano i giocatori dell’Atalanta condannati in primo grado e lo stesso Signori che pure di Bergamo è. Se lo fossero, si sarebbero comportati come il napoletano Fabio Pisacane e ora non si starebbero nascondendo per la vergogna. Vero Giorgio Buffoni?

Giustizia sportiva è fatta, almeno per ora. Quella penale è altra cosa (e conosciamo l’infiltrazione delle mafie nel calcio), quella divina poi… è bello sapere che lassù qualcuno ci ama.

lunedì 8 agosto 2011

Torre del Greco. Rifiuti, l´impegno dell´Amministrazione

TorreSette.it  Lunedi 8 Agosto 2011 ore 17:11

“Raccomando vivamente i torresi di utilizzare le isole ecologiche installate in città. È una efficacissima strategia per abbassare il costo delle TARSU del 25 per cento e soprattutto di non vedere più per strada i rifiuti, nonché incrementare i livelli dell’attuale differenziata che sfiora il 50 per cento”. Così Ciro Borriello, sindaco di Torre del Greco. “Questi sono fatti concreti - prosegue - che solo a seguito di un ottimo sistema di raccolta messo in campo da questa amministrazione, unitamente ai grossi sacrifici di tantissimi cittadini, che Torre del Greco risulta fuori dalla terribile emergenza rifiuti in Campania. Consapevole che sarà impossibile avere una isola davanti ad ogni abitazione, ma considerata la possibilità di utilizzarla in qualsiasi ora del giorno sono certo che i risultati non mancheranno. In proposito, dopo le dovute autorizzazioni di tutte le istituzioni competenti, siamo ben determinati ad aprire altri 12 punti di raccolta affinché si possa ottenere una sostanziale copertura dell’intero territorio. Attualmente sono disponibili già otto isole che si trovano all’interno del parco Palatucci, San Gennariello, Santa Maria la Bruna, viale Europa, viale Sardegna, viale Lombardia, Circonvallazione e via Cimaglia. Tutte dotate di illuminazione e di video sorveglianza”. “L’amministrazione comunale – sottolinea il primo cittadino - è noto che si sta attivando a pieno regime con una buona filiera propedeutica composta di controlli e di ulteriori servizi. Notevoli, tra l’altro, sia sotto il profilo umano che strutturale sono le risorse utilizzate al fine di avere un territorio sempre più pulito e sicuro. Non a caso Torre del Greco, un’area vastissima e con un’alta densità abitativa, non è mai stata così pulita. Ovviamente siamo intenzionati a raggiungere obiettivi ancora più alti. Con questi propositi, in sinergia con Poste italiane, abbiamo già avviato una attenta e peculiare comunicazione indirizzata all’intera collettività torrese, affinché siano scrupolosamente rispettate le procedure del deposito e delle tipologie per raggiungere gli obiettivi stabiliti dalla Legge n. 123 del 2008, che impone ai Comuni campani di superare, entro il 2011, la soglia del 50% di differenziata, pena il sensibile inasprimento delle tariffe TARSU”. “All’insediamento della mia consiliatura – conclude Ciro Borriello - la differenziata a Torre del Greco era pressoché sconosciuta: appena al 2per cento! Da quel momento in poi, in particolare in questi ultimi tempi, grazie ad un costante lavoro, sostenuto da tutti (o quasi) la raccolta sta dando risultati soddisfacenti. È necessario che cresca ancora di più l’impegno di tutti, amministratori e amministrati. La raccolta differenziata dei rifiuti è un percorso in cui dobbiamo sentirci tutti responsabili e protagonisti. Come ha detto Mahatma Gandhi, ogni persona dovrebbe essere la spazzina di se stessi. Un monito per tutti: dagli operatori ai cittadini, ognuno dovrebbe fare la propria parte”.







EMERGENZA RIFIUTI, NESSUNO STOP AL SITO DI TRASFERENZA IN VIA BRIN

Il sito in via Brin si farà. “E’servito qualche giorno in più per garantire una sistemazione dignitosa e consona agli immigrati trasferiti”. Così il vicesindaco di Napoli, Tommaso Sodano.


"Non esiste nessuna frenata e nessun alt da parte di Asl e Arpac. Al contrario di quanto si legge oggi su alcun organi di informazione, l'ordinanza firmata dal sindaco in merito alla trasformazione dell'ex autoparco di via Brin, perché diventi un sito di trasferenza per i rifiuti da inviare all'estero tramite il porto di Napoli, è stata formulata sulla base delle loro prescrizioni e sta avvenendo secondo il programma stabilito in piena intesa proprio con Asl e Arpac". Lo dichiara il vicesindaco di Napoli con delega all'Ambiente, Tommaso Sodano.

"L'unico rallentamento - aggiunge Sodano - lo abbiano registrato sui tempi: è servito, infatti, qualche giorno in più per garantire una sistemazione dignitosa e consona agli immigrati trasferiti, anche alla luce dell'aggiungersi di 39 immigrati non previsti e che, infatti, inizialmente non sono stati censiti. Ribadiamo che l'operazione dei rifiuti all'estero serve per ripulire la citta' e per realizzare il nostro piano ecocompatibile". "Il 'tour della monnezza' è quello che fino ad oggi è stato compiuto dalle cricche e dalla camorra che hanno gestito il trasporto dei rifiuti lucrando in modo illecito sulla salute dei cittadini.

Tutte le operazioni e gli investimenti di questa nostra iniziativa saranno realizzati nella massima trasparenza con meccanismi di evidenza pubblica", conclude Sodano.



sabato 6 agosto 2011

Spazzatura in Norvrgia



ECCO COME SI FA A NAPOLI
Napoli, il giallo del camion: scarica in mezzo al quartiere
L'accusa on line: un camion della spazzatura è stato portato in Via Casacelle a Giugliano ed i due "operatori ecologici" hanno scaricato l'intero contenuto in una zona già piena di rifiuti per la mancata raccolta. I due operai hanno coperto le targhe in modo da non essere identificati ed alla fine del loro "lavoro" sono partiti prendendo l'asse mediano in direzione Napoli. L'Asia replica alle accuse: attacco gratuito, quel mezzo non è nostro



giovedì 4 agosto 2011

A Napoli “Cento passi per la libertà” - In un film la campagna di De Magistris

Quando il sindaco ha visto il documentario in fase di produzione si è commosso. Il regista Marco Rossano: "Ha cercato il contatto con i giovani e i cittadini. Sin dal primo giorno delle riprese ci siamo dati del tu"


Cornetti portafortuna, bandane arancioni e un solo motto: “Abbiamo scassato”. Luigi De Magistris, neo sindaco di Napoli, alle scorse amministrative ha coinvolto la città in una campagna elettorale entusiasmante, mostrando un volto diverso della politica che il capoluogo campano aveva conosciuto fino ad allora. L’aveva già anticipato nei quartieri della città: “Basta con la depressione. Io in questa campagna elettorale mi voglio divertire”. “Cento passi per la libertà”, documentario a budget zero del film maker Marco Rossano, racconta la corsa verso il primo turno e l’esito bulgaro del ballottaggio del candidato outsider di Napoli che ha conquistato il 65%.




Il film è ancora in fase di pre-produzione, ma il sindaco l’ha visto alcuni giorni fa. E si è commosso. La telecamera si insinua nei comizi dal rione Materdei fino alle Vele di Scampia, segue gli scrutini accanto allo staff e raccoglie gli umori dei napoletani. Che nell’ex magistrato hanno visto l’unica speranza per rinnovare la città e, come è accaduto a Milano con Giuliano Pisapia, per ‘cambiare il vento’.



“Dopo i presunti brogli alle primarie del Pd a Napoli percepivo la delusione anche degli italiani a Barcellona, dove vivo”, spiega Rossano. “Poi è arrivata la candidatura inaspettata di De Magistris che ha puntato su una campagna giovane, diversa. Così ho deciso di girare il documentario”.



Le riprese iniziano con il concerto di Piazza Dante dell’8 maggio. I punti chiave per il candidato sindaco sono tre: spazzatura, camorra e legalità. Da debellare la piaga dei rifiuti che affossa Napoli, per prima cosa evitando di dare il voto ai “burattinai” Gianni Lettieri (Pdl) e Mario Morcone (Pd),emissari della vecchia politica di Nicola Cosentino e Antonio Bassolino. Nel mirino anche la criminalità organizzata, che impedisce la dignità del lavoro e la trasparenza della pubblica amministrazione. Dalle vie di Napoli, De Magistris non esita a parlare in dialetto ai suoi elettori. E’ stata “’na chiavica”, dice della chiusura della campagna elettorale di Lettieri.



“Quello che ha stupito i napoletani è stata la comunicazione”, prosegue Rossano. “De Magistris ha cercato il contatto con i giovani e i cittadini, sul territorio e su Internet attraverso Facebook e twitter. Sin dal primo giorno delle riprese ci siamo dati del tu, era un rapporto informale. Col passare delle settimane si è trasformato da candidato perdente all’unica possibilità di rinascita per la città”. Infatti, ricorda il regista, “nella settimana che precedeva il primo turno ero l’unica telecamera che lo seguiva. Nessuno credeva che avrebbe potuto vincere. Poi, al ballottaggio, era circondato da giornalisti e sostenitori”.



Anche gli elettori, intervistati durante le riprese dei “Cento passi”, spiegano dopo il primo turno che “grazie al suo carisma può farcela”, sono affascinati dalla sua “diversità” perché “capace di cogliere il malcontento della città”: per questo, dicono, è “l’unica alternativa che ha voglia di migliorarla”. “Credono che sia un voto di protesta”, dice De Magistris poco prima del ballottaggio rispondendo a chi è scettico sul successo del primo turno. A chi lo accusa di frequentare i centri sociali replica che sono “meglio loro della camorra” e spiega che il suo obiettivo è creare una “nuova classe dirigente nel Mezzogiorno”, per “fare uscire la puzza del compromesso morale e fare entrare il profumo della libertà”. Ma ad ogni occasione pubblica chiede l’aiuto dei suoi concittadini per governare la città: “Non mi lasciate solo. Io non vi lascio soli”.



I napoletani, che lo sostengono con striscioni per la politica della legalità (“De Magistris il mio voto per te è gratis”) lo seguono anche con folklore partenopeo. Gli regalano cornetti portafortuna, ma lui spiega che “servono i voti”. Voti che arrivano puntuali e segnano la vittoria. Ma anche un cammino in salita per governare una città dove da troppi anni le emergenze, dalla criminalità ai rifiuti, sono ormai patologie croniche. E anche se, come ha detto dopo la vittoria, “Napoli è stata liberata” adesso arriva il momento più difficile. La ‘monnezza’ è ancora per le strade e la camorra pure.



“Abbiamo fatto la prima proiezione insieme a De Magistris alcuni giorni fa”, spiega Rossano. “Sembrava molto stanco e provato dalle prime settimane da sindaco, mentre incalza l’emergenza sanitaria dei rifiuti con il boicottaggio da parte del governo e della Lega. Ma i primi risultati della sua amministrazione ci sono: ha già tagliato i 105 dirigenti pubblici, emanato la delibera sui rifiuti e sui bicchieri monouso. A due mesi dall’elezione non è poco”. E se nel film gliu elettori dicono che la vittoria è “un sogno che deve diventare realtà”, per loro la strada da imboccare è quella chiesta dal sindaco. Di non lasciarlo solo.