giovedì 27 settembre 2012

Tumori: mille casi al giorno, ma prognosi più favorevole


Saranno 364mila i nuovi casi di cancro nel 2012 (erano 360 mila nel 2011, ovvero mille al giorno. È questo il dato che emerge dal volume "Numeri del cancro in Italia 2012", a cura dell'Associazione italiana di oncologia medica (Aiom) e Associazione italiana registri tumori (Airtum), presentato ieri nella sede del ministero della Salute. I tumori rappresentano la seconda causa di morte (30%), dopo le malattie cardio-circolatorie (38%) e si stima che nel 2012 provocheranno 175mila decessi, circa 500 al giorno. A essere più colpite sono le regioni settentrionali (+30%) rispetto al sud, ma complessivamente migliorano le percentuali di guarigione: il 61% delle donne e il 52% degli uomini, in fatti, è vivo a 5 anni dalla diagnosi, con una sopravvivenza particolarmente elevata per i tumori frequenti come quello al seno (87%) e della prostata (88%). Un dato favorito dalla più alta adesione alle campagne di screening, che consentono di individuare la malattia in uno stadio iniziale, e alla maggiore efficacia delle terapie. «Un dato che pone il nostro paese all'avanguardia a livello europeo e mondiale» ha commentato il ministro della Salute Renato Balduzzi nel corso della presentazione. «La possibilità di disporre finalmente di dati epidemiologici relativi all'anno in corso» ha aggiunto il ministro» è essenziale per impostare azioni di politica sanitaria». «Questi numeri» conferma Stefano Cascinu, presidente Aiom «sono indispensabili per tutti gli operatori e le Istituzioni coinvolti nella lotta contro il cancro, sia nella gestione dei pazienti sia nella programmazione sanitaria in un periodo di contenimento della spesa come l'attuale in cui è indispensabile l'appropriatezza e l'uso razionale delle risorse».

Molto al contrario di quanto afferma Veronesi, STIAMO PERDENDO IN MODO ATROCE LA GUERRA CONTRO IL CANCRO. Come dice Veronesi, NON SI GUARISCE DAL CANCRO, MA LO SI TRASFORMA, SPECIE NELLA MAMMELLA, IN MALATTIA CRONICA CON ELEVATISSIMI COSTI DI MANTENIMENTO....PROPRIO COME VOGLIONO LE DITTE FARMACEUTICHE! CHE NON FANNO PIU' RICERCA CONTRO LE MALATTIE INFETTIVE, IL CANCRO RENDE MOLTO DI PIU, SPECIE SE, COME FACCIAMO IN CAMPANIA, DISTRUGGENDO L'AMBIENTE FACCIAMO AMMALARE DI CANCRO SEMPRE PIU' PERSONE GIOVANI!!!! NOI MEDICI DELL'AMBIENtE ISDE PER QUESTO SIAMO IN PRIMA LINEA PER TENTARE DI RECUPERARE QUESTO DISASTRO! NOI POCHI, DA SOLI, FACCIAMO CIRCA IL 30% DELL'INTERA ATTIVITA' DI ADVOCACY A TUTELA DELLA SALUTE PUBBLICA DELL'INTERO TERRITORIO NAZIONALE. MI STO RENDENDO CONTO CHE SIAMO PREZIOSI, DOBBIAMO CRESCERE PER CERCARE DI SALVARE IL SISTEMA SANITARIO NAZIONALE PUBBLICO! AIUTATECI! ISCRIVETEVI A ISDE MEDICI DELL'AMBIENTE DELLA CAMPANIA! NOI SIAMO CONSAPEVOLI CHE IL CANCRO NON SI PUO' CURARE TUTTO E IN TUTTE LE FORME E IN TUTTI GLI STADI, OLTRETUTTO A COSTI INSOSTENIBILI DAL SSN. DOBBIAMO FARE PREVENZIONE PRIMARIA SERIAMENTE! QUELLA CHE DA TEMPO sI NEGA  IN REGIONE CAMPANIA! A COMINCIARE COME VEDETE, DAL REGISTRO TUMORI!.....AIUTATECI! FATECI CRESCERE! O CI SALVIAMO TUTTI INSIEME O CI PERDEREMO TUTTI INSIEME.....diffondete vi prego!

martedì 25 settembre 2012

Puliamo il mondo Clean up the World 2012, la battaglia di civiltà promossa da Legambiente



Anche quest’anno al via l’iniziativa Puliamo il Mondo-Puliamo il Vesuvio 2012, raduno dei volontari in t-shirt, cappellino e guanti, i quali daranno vita ad operazioni di pulizia e di ripristino del nostro territorio vesuviano. Le attività, promosse da Legambiente onlus, nascono dalla collaborazione di Anci (Associazione Nazionale dei Comuni Italiani), dal patrocinio del Ministero dell’Ambiente e del Ministero dell’Istruzione.
Quest’anno, Puliamo il Mondo-Puliamo il Vesuvio (Clean up the World) il più grande appuntamento di volontariato mondiale, si terrà nell’area del Parco del Vesuvio a Trecase (NA) Sabato 29 Settembre 2012 , a partire dalle ore 9.00 e fino alle ore 12.30 sul prolungamento di via Carlo Pisacane ( presso ex porcilaia) con accesso dalla strada Panoramica (dove è posto il gazebo di Legambiente).
Si attende l’arrivo di scolaresche, di insegnanti e genitori per trascorrere insieme una mezza giornata e dedicarla, dopo l’incuria di decenni, alla salvaguardia, all’educazione e alla cura del nostro amato Vesuvio.
Domenica 30 settembre 2012 Puliamo il Mondo-Puliamo il Vesuvio (Clean up the World) prosegue a Terzigno (NA) nell’area del Parco del Vesuvio a partire dalle ore 9.00 e fino alle ore 12.30 a partire da via Campitelli vecchia (angolo via Zabatta dove è posto il gazebo di Legambiente) per proseguire alla Piana Tonda dove affiorano le lave dell’eruzione del 1929.
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giovedì 20 settembre 2012

Sagra del Piennolo

Ecco cosa si può realizzare con un po' di fantasia



                                                                 
                                                                    patate fritte

                                                         
                                                            zucchine carote e cipolle


                                                            pomodori cetrioli e carote
                                                                                                                       
                                                                                                                          creazioni by Adelina
                                                                                                                             Sacra del Piennolo
                                                                                                                               15-16/09/2012
                                                                                                                                    

martedì 18 settembre 2012

Rifiuti Zero a Nola: Chimera o Possibile Alternativa?


 
L’associazione Ri.Ze.Up presenta il terzo atto della serie di incontri di informazione e sensibilizzazione in merito alla strategia Rifiuti Zero.
Questa terza tappa, che si terrà giovedì 20 Settembre alle ore 18, presso la Biblioteca San Paolino del Seminario Vescovile, in Via Seminario, 59 Nola (NA), sarà l’occasione per incontrare e discutere con il Guru della strategia Rifiuti Zero,Paul Connett, per la prima volta in assoluto a Nola, a presentare la sua innovativa idea in merito alla gestione e smaltimento dei rifiuti.
Parlare di Rifiuti Zero, nel Nolano, rappresenta un’ottima occasione per sensibilizzare sul tema non solo la cittadinanza tutta ma anche, e soprattutto, la classe amministrativa locale su un progetto che sta iniziando a coinvolgere, sul territorio nazionale, un numero sempre maggiore di Comuni.
Al dibattito parteciperanno, inoltre, il Dr. Franco Matrone, portavoce della Rete dei Comitati Vesuviani-Zero Waste Italy, che aggiornerà la platea sui passi effettuati localmente in merito a questa nuova idea di gestione dei rifiuti; Don Aniello Tortora, direttore dell’ufficio Pastorale Sociale, voce autorevole della comunità religiosa nolana, nonchè orecchio sempre attento e ricettivo sulle questioni di interesse sociale e ambientale.
L’intervento, infine, del Dott. Vincenzo De Luca, presidente dell’associazione Ri. Ze. Up, consentirà alla platea di venire a conoscenza dell’esistenza, sul territorio, di un’associazione di giovani volenterosi che indirizza il proprio agire verso la sensibilizzazione della popolazione, al fine della messa in atto della strategia ideata dal Professor Connett.
Per ulteriori informazioni consultare la pagina facebook dell’evento:
https://www.facebook.com/events/326347750794229/

Sbloccato il registro tumori, Marfella: «se la gente si muove la politica è costretta a rispondere»


Il Registro tumori diventa operativo attraverso un decreto commissariale. Il prof. Marfella festeggia il risultato con un appello ad ampliare la mobilitazione in difesa della salute.
Prof Marfella

È divenuto un momento festoso la manifestazione di protesta, prevista per oggi davanti all’Istituto Pascale di Napoli, contro l’abolizione del Registro tumori in Campania, annunciata nei giorni scorsi dal governo centrale e legata al disavanzo sanitario della Regione.
Il provvedimento del governatore Caldoro, impegnatosi personalmente a rendere operativo il Registro attraverso il varo di un decreto commissariale ad hoc, placa dunque la protesta degli attivisti, personalità di ambito medico ma anche cittadini comuni, pronti a scendere in piazza in difesa di uno strumento fondamentale per l’elaborazione dei dati relativi alle patologie tumorali, che in questa terra fanno più morti che altrove.

Uno strumento essenziale al controllo dell’andamento delle patologie oncologiche per poter compiere valutazioni statistiche sull’incidenza, la prevalenza, la mortalità ecc., dei vari tipi di tumori, e dunque utile alla valutazione dei trattamenti terapeutici, dei programmi di prevenzione, e alla programmazione e ottimizzazione delle spese sanitarie. Ragione per cui gli oncologi Frank Romeo e Massimo Di Maio hanno parlato del Registro Tumori anche come «centro di potere politico».

«Il risultato di oggi - commenta il prof. Marfella, oncologo e tossicologo dell’IRCCS “Fondazione Pascale di Napoli” - lascia spazio almeno a tre considerazioni, la prima delle quali è che se la gente si muove in prima persona, la politica è poi costretta a rispondere». L’oncologo napoletano, da anni impegnato a denunciare l’incidenza dell’inquinamento ambientale sul netto incremento dei tumori in Campania, saluta dunque la conquista importantissima di oggi ringraziando il presidente Caldoro, ma al tempo stesso operando una riflessione sul fortissimo ritardo che la Regione Campania vanta nel campo dell’elaborazione dei dati epidemiologici. Per questo – è il secondo messaggio che Marfella intende lanciare - « i medici che operano nell’ambito della medicina preventiva hanno il dovere di indirizzare la politica, non il contrario, come è avvenuto negli anni».

La considerazione finale di Marfella è un appello ad intervenire prontamente e in modo collegiale: «dobbiamo smettere di litigare perché c’è urgente bisogno di agire».
(Fonte Foto:Rete Internet)
da il Mediano Autore: Sabrina Gammella

domenica 16 settembre 2012

Creare un comitato promotore per promuovere padre Alex Zanotelli premio nobel per la pace

Contare le adesioni, Creare un comitato promotore QUESTA E' LA SUA BIOGRAFIA: Alessandro Zanotelli, noto come Padre Alex Zanotelli, è nato a Livo (Trento) il 26 agosto 1938, fa parte dell’ordine missionario dei Comboniani di Verona. Studia Teologia in USA, nella stagione caratterizata da John F. Kennedy e Martin Luther King. Come missionario comboniano partì per il Sudan meridionale, martoriato dalla guerra civile. Dopo 8 anni ne verrà allontanato dal governo. Subisce anche i primi segnali di ostilità da parte della curia romana, tra quanti a Roma facevano fatica ad accettare il Concilio Vaticano II, per la scelta di officiare messe che attingevano agli usi e ai costumi africani. Le sue prediche erano di fuoco: denunciava le ingiustizie e metteva sotto accusa i responsabili corrotti del governo e dell’amministrazione, che intascavano i fondi, sia locali sia internazionali, destinati allo sviluppo. Tornato (1985) a Verona, passa a dirigere NIGRIZIA, trasformandola da tranquillo bollettino in rivista di forte denuncia: «Essere al servizio dell’Africa, in particolare “voce dei senza voce”, per una critica radicale al sistema politico-economico del nord del mondo che crea al Sud sempre nuova miseria e distrugge i valori africani più belli, autentici e profondi». Servizi su traffico d'armi, speculazione sugli aiuti, apartheid, esplicite accuse a precici personaggi politici, lo portano presto sotto il mirino di attacchi durissimi. Fonda il movimento "Beati i costruttori di pace" Nel 1987 viene allontanato da Nigrizia. Si trasferisce nell'inferno africano di Korogocho,una delle baraccopoli che attorniano Nairobi. Trova il degrado assoluto: AIDS, fame, prostituzione, droga, alcolismo, violenza, insomma la MISERIA. Alla domanda se abbia mai dubitato dell'esistenza di Dio in quel periodo, risponde: “Non una ma molte volte. Quando uno si trova in situazioni così assurde, davanti ad una sofferenza innocente, come è capitato a me a Korogocho, il primo dubbio che viene è proprio su Dio. Perché uno si chiede: ma se tu, Dio, ci sei, è impossibile che non intervenga di fronte ad una sofferenza così atroce. Ma oggi Dio è impotente, è malato. Potrà guarire solo quando guariremo noi. Solo noi oggi possiamo far qualcosa. Dio non può più. Ognuno di noi è importante perché vinca la vita...”. - Dio non è onnipotente? “Più ci rifletto e più mi convinco che forse Dio non è l’onnipotente che pensiamo noi. È il Dio della croce. Perché non ha ascoltato la preghiera di Gesù morente? È un mistero. Forse è un Dio debole, che si è autolimitato, che può salvarci solo attraverso di noi”. A Korogocho crea cooperative che, scavando tra i rifiuti, selezionano materia vendibile; fonda UDADA comunità di ex prostitute che aiuta le donne che vogliono uscire dal giro. Resta fino al 2001 In Italia da vita alla rete Lilliput, per unire la miriade di associazioni (cattoliche e non) per fare voce nelle lotte sociali e ambientali. Promuove (2002) il Social Forum europeo di Firenze. Qui, chiede ed ottiene l'adesione nonviolenta anche delle frange più estremiste dei movimenti: "..Questo sistema è violento per natura. Noi dobbiamo costruire un sistema non violento, una civiltà della tenerezza” Oggi vive a Napoli, nel rione Sanità, lottando contro il degrado umano, sociale e ambientale. NON E' LA PERSONA GIUSTA PER IL NOBEL?? 1. Contare le adesioni 2. Trovare persone che vogliano costituire un comitato promotore 3. Inviare la candidatura al Nobel

L'APPELLO del professor ORTOLANI.


L'ambiente geologico va capito: da chi?
Completo la considerazione, o meglio l’ammonimento, anche dopo le considerazioni di alcuni colleghi!
Un numero maggiore di geologi, da solo, non può fare in modo che si abbia più sicurezza ambientale e che la vita dei cittadini sia più tutelata dai disastri geologici.
Professionisti preparati, difensori dell'ambiente, delle risorse naturali di importanza strategica e della salute dei cittadini, possono agire solo se legislatori ed amministratori delle istituzioni pubbliche “si ravvedono”, o meglio se sono costretti a capire che è l’uomo che si deve inserire armoniosamente e rispettosamente in un ambiente “costruito e comandato” dalle potenti leggi della natura.
Leggi che non concedono condoni, che non prevedono la prescrizione dei reati, che colpi...scono inesorabilmente gli “usurpatori anche innocenti” del territorio di dominio degli eventi naturali.
I geologi non mercenari o aspiranti mercenari rappresentano una sicurezza per i cittadini, conoscono la “potenza” dei fenomeni naturali e sono in grado di fornire tutte le indicazioni per fare in modo che gli interventi degli uomini, prima di tutto, siano sottoposti alle valutazioni d’impatto ambientale in relazione alle “leggi della natura” e non solo a quelle emanate da legislatori “ambientalmente ignoranti”.
Qualsiasi intervento che si realizzi sulla superficie del suolo emerso e sommerso e nel sottosuolo deve essere “valutato e strutturato” in base alle prescrizioni di validi geologi. Altrimenti non c’è risparmio, non c’è sicurezza.
La difesa delle innumerevoli aree abitate interessate da pericoli idrogeologici e da potenziali disastri, oggi e subito e non tra…anni, tranne rari casi risolvibili con interventi localizzati, può essere garantita solo se gli amministratori attivano responsabilmente sistemi di allarme idrogeologico immediati.
Come facilmente previsto, i meteo serial killer che caratterizzano i mesi di transizione climatica da estate ad inverno e da inverno ad estate, stanno incalzando. Ieri hanno devastato, fortunatamente senza vittime, anche Lipari.
E mancano ancora circa 3 mesi durante i quali si possono verificare, naturalmente, senza cattiveria da parte loro.
Serial killer per colpa stratificata degli uomini che si sono insediati, senza valida difesa almeno della loro vita, in aree di “competenza” degli eventi idrogeologici disastrosi”.
Il 13 settembre 2012 Castellammare di Stabia-Monti Lattari, il 15 settembre 2012 Lipari… Le istituzioni preposte alla tutela della sicurezza dei cittadini sono in penoso ritardo!
Oltre che attendere e, dopo i disastri, fare lo stantio “gioco delle tre carte” per defilarsi dalle responsabilità, gli amministratori locali si devono auto attivare sollecitando, se è il caso, i rappresentanti delle Istituzioni superiori: evitiamo, almeno, nuove vittime.
Franco Ortolani - docente di Geologia presso l'università Federico II di Napoli (postato poche ore fa)

sabato 15 settembre 2012

APPUNTAMENTO A LARGO SAN GIUSEPPE MOSCATI DAVANTI AL PASCALE




CREARE UNA CATENA UMANA DI CITTADINI E SANITARI CHE VISIBILMENTE PROTESTI CONTRO IL BLOCCO DELLA LEGGE SULLA ISTITUZIONE DEL REGISTRO TUMORI REGIONE CAMPANIA, PUR VOTATO ALL'UNANIMITA' DAL CONIGLIO REGIONALE DELLA CAMPANIA! BASTA CON LA ALLEANZA STATO -CAMORRA! BASTA COI ROGHI TOSSICI! BASTA COI RIFIUTI TOSSICI E CON UNO STATO CHE NON TRACCIA I RIFIUTI INDUSTRIALI E TOSSICI CHE STANNO MASSACRANDO DA OLTRE VENTI ANNI LA REGIONE CAMPANIA! E ORA CI NEGANO PURE DI REGISTRARE IL MASSACRO! BASTA! BASTA! BASTA!

IL CICLO DEI RIFIUTI IN CAMPANIA


venerdì 14 settembre 2012

COMUNICATO STAMPA ASSOCIAZIONE ITALIANA MEDICI PER L’AMBIENTE ISDE – International Society of Doctors for the Environment) affiliata alla Federazione Ordine dei Medici


Oggetto: QUELLO CHE (NON) HO E CHE NON CI VOGLIONO DARE :
IL REGISTRO TUMORI!

Noi credevamo che in Italia i 130 milioni di tonnellate l’anno di produzione di rifiuti industriali fossero ben separati, tracciati e correttamente smaltiti rispetto ai circa 30 milioni di tonnellate di rifiuti urbani prodotti. Abbiamo dovuto invece apprendere, dai rapporti sulle ecomafie, che di non meno di circa 30 milioni l’anno di rifiuti industriali prodotti, pari a circa l’intera produzione di rifiuti urbani, perdiamo le tracce da oltre trent’anni.
Noi credevamo che lo Stato Italiano facesse una dura e serrata lotta alla evasione assassina dei circa 5 milioni di tonnellate l’anno di rifiuti tossici industriali che invece da oltre trenta anni, con un flusso costante da nord verso sud, hanno avvelenato , avvelenano e continuano ad avvelenare la Campania e tutto il Sud di Italia e le sue discariche per rifiuti urbani : da Pianura a Terzigno, da Serre a taverna del Re, da Ferrandelle a San Tammaro, dalla Basilicata alla Puglia, alla Calabria.
Noi credevamo che i TIR che trasportano i rifiuti urbani, di responsabilita’ e gestione pubblica, e i TIR che trasportano i rifiuti industriali, di responsabilita’ e gestione privata, fossero facilmente e ben tracciabili e controllati via satellite, come oggi avviene per qualunque cittadino che cammina con un cellulare acceso nella propria tasca, e invece sappiamo oggi che non accade e non accadra’ ancora per molti anni a venire.
Noi credevamo che i 50 anni dalla Peste del cancro annunziata dai geologi a Castelvolturno si calcolassero dal 2010 e non, come invece è, dalla data degli sversamenti presunti e cioe’ dal 1980!
Noi credevamo che il cancro colpisse prevalentemente gli anziani e non i giovani sotto i 40 anni  come ognuno di noi puo’ ormai constatare nelle proprie famiglie in questa Regione.
Noi credevamo che i rifiuti apparentemente infiniti che ammorbano la Provincia di Caserta fosse la munnezza urbana della inciviltà dei cittadini napoletani e casertani. E invece abbiamo dovuto apprendere che non esiste una sola discarica a norma per rifiuti industriali prodotti in tutta la Regione Campania e che i rifiuti che infestano le discariche a Caserta e uccidono col cancro i cittadini della Provincia più giovane di Italia, non sono i rifiuti urbani di Napoli ma quelli industriali di tutta la Campania e di tutta Italia.

Noi credevamo che in Campania mancassero gli inceneritori, e oggi sappiamo che non è vero. La Campania da tempo è la terza regione di Italia con una potenza di incenerimento di oltre 600mila tonnellate l’anno di rifiuti urbani su una produzione totale di non piu’ di 2.4 milioni di tonnellate l’anno, mentre invece scopriamo che la Campania è la prima e unica regione al mondo A RIFIUTI ZERO INDUSTRIALI, non disponendo di una sola discarica a norma e di un solo impianto a norma per smaltire i propri e gli altrui rifiuti industriali e tossici.
Noi credevamo che vergogne come quella di Agrimonda a Mariglianella, dove rifiuti speciali tossico nocivi come pesticidi bruciati restano a terra ad inquinare le falde acquifere coperti da un telo di plastica per oltre venti anni dipendesse da semplice ignavia della politica locale. Noi non credevamo che fosse una precisa strategia industriale che crea la assenza di discariche per rifiuti speciali e quindi obbliga, per smaltire questa tipologia di rifiuti  fuori regione , a pagare oltre tremila euro a tonnellata , mentre il Comune di Napoli , oggi, per smaltire i propri rifiuti urbani in Olanda, paga con le nostre tasse delle TARSU non piu’ di 90 euro a tonnellata!
Noi credevamo che l’Italia fosse oggi finalmente uno Stato unitario e che la Salute fosse un diritto costituzionale sancito e tutelato dall’art 32 della Costituzione e non credevamo che dopo oltre trenta anni non ci fosse ancora una valida rete di registri tumori in Campania per dare almeno giustizia ai nostri ormai infiniti malati di cancro.
Noi sappiamo per certo oggi che nel solo anno scorso (2011 vs 2010) abbiamo registrato sul territorio della Provincia di Caserta il 61% di incremento della spesa farmaceutica territoriale per i soli farmaci contro i tumori.
Noi credevamo che ci fossero problemi economici nella nostra Regione per perdere ancora anni a finanziare con 1.5 milioni di euro una valida rete di Registri Tumori! Noi non potevamo credere che si sarebbe preferito invece contemporaneamente finanziare con 2.8 milioni il portale web regionale e non la rete dei Registri Tumori dopo questo immane disastro ambientale!
Dateci finalmente una valida rete di Registri Tumori in Campania, almeno per dare contezza esatta, un minimo di giustizia e la speranza che esista ancora uno Stato e una Sanita’ pubblica nella nostra Campania!  
Noi credevamo che l’Italia, dopo 150 anni, avesse dei problemi come Stato unitario e che molti , come i leghisti del nord, volessero tornare autonomi in uno Stato indipendente chiamato Padania.
Noi non credevamo che dopo 150 anni non il sangue dei nostri eroi risorgimentali, ma il sangue inquinato dei nostri concittadini del sud e del nord avrebbe finalmente reso unito, nel dolore del cancro creato e voluto dal deliberato massacro della Prevenzione Primaria, questa grande Nazione!
Napoli, li 16 maggio 2012
Il DIRETTIVO REGIONALE
MEDICI  PER L’AMBIENTE  REGIONE CAMPANIA
Dr G. Rivezzi, Dr. G. Comella, Dr. A.Marfella, Dr. G. Esposito, Dr. G. Ciannella

INGRESSO UFFICIO ANAGRAFE TORRE ANNUNZIATA


FESTIVAL VESUVIO