martedì 18 settembre 2012

Sbloccato il registro tumori, Marfella: «se la gente si muove la politica è costretta a rispondere»


Il Registro tumori diventa operativo attraverso un decreto commissariale. Il prof. Marfella festeggia il risultato con un appello ad ampliare la mobilitazione in difesa della salute.
Prof Marfella

È divenuto un momento festoso la manifestazione di protesta, prevista per oggi davanti all’Istituto Pascale di Napoli, contro l’abolizione del Registro tumori in Campania, annunciata nei giorni scorsi dal governo centrale e legata al disavanzo sanitario della Regione.
Il provvedimento del governatore Caldoro, impegnatosi personalmente a rendere operativo il Registro attraverso il varo di un decreto commissariale ad hoc, placa dunque la protesta degli attivisti, personalità di ambito medico ma anche cittadini comuni, pronti a scendere in piazza in difesa di uno strumento fondamentale per l’elaborazione dei dati relativi alle patologie tumorali, che in questa terra fanno più morti che altrove.

Uno strumento essenziale al controllo dell’andamento delle patologie oncologiche per poter compiere valutazioni statistiche sull’incidenza, la prevalenza, la mortalità ecc., dei vari tipi di tumori, e dunque utile alla valutazione dei trattamenti terapeutici, dei programmi di prevenzione, e alla programmazione e ottimizzazione delle spese sanitarie. Ragione per cui gli oncologi Frank Romeo e Massimo Di Maio hanno parlato del Registro Tumori anche come «centro di potere politico».

«Il risultato di oggi - commenta il prof. Marfella, oncologo e tossicologo dell’IRCCS “Fondazione Pascale di Napoli” - lascia spazio almeno a tre considerazioni, la prima delle quali è che se la gente si muove in prima persona, la politica è poi costretta a rispondere». L’oncologo napoletano, da anni impegnato a denunciare l’incidenza dell’inquinamento ambientale sul netto incremento dei tumori in Campania, saluta dunque la conquista importantissima di oggi ringraziando il presidente Caldoro, ma al tempo stesso operando una riflessione sul fortissimo ritardo che la Regione Campania vanta nel campo dell’elaborazione dei dati epidemiologici. Per questo – è il secondo messaggio che Marfella intende lanciare - « i medici che operano nell’ambito della medicina preventiva hanno il dovere di indirizzare la politica, non il contrario, come è avvenuto negli anni».

La considerazione finale di Marfella è un appello ad intervenire prontamente e in modo collegiale: «dobbiamo smettere di litigare perché c’è urgente bisogno di agire».
(Fonte Foto:Rete Internet)
da il Mediano Autore: Sabrina Gammella

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