lunedì 27 gennaio 2014

Lento, lento, lento è il percorso verso la bonifica di cava Ranieri a Terzigno.

Lento, lento, lento è il percorso verso la bonifica di cava Ranieri a Terzigno. 
Sono trascorsi quasi due anni da quando per la prima volta la Sogesid mise piede nella cava ed oggi ancora non si intravede la data di inizio dell'azione di bonifica.
Ancora non è stato emesso il bando per l'attività vera e propria e dunque c'è da aspettare.
La cava ha ricevuto in varie ondate tonnellate di rifiuti, autorizzati in certi periodi dai "commissari", non autorizzati e abusivi in altri. Essa è costituita da diversi invasi, scavati nei decenni per la pietra lavica tipica e spesso riempiti con rifiuti.

All'interno della cava si trovano diverse ville rustiche, le più antiche risalenti al II secolo a.C., parzialmente estratte dagli archeologi della Sovrintendenza di Pompei, che alla fine hanno abbandonato le esplorazioni sia per carenza di fondi che per disinteresse delle autorità comunali.
La conferenza di servizio definitiva sulla bonifica si è tenuta il 13 dicembre scorso e il 20 gennaio la Giunta municipale di Terzigno ha approvato in via definitiva l'affidamento alla Sogesid.

Il passo successivo dovrebbe essere dunque l'emanazione del bando per l'affidamento delle operazioni.
La Sogesid - società in house del Ministero Infrastrutture e Ministero Ambiente - sembra un gran carrozzone, che come tale si muove lentamente. 
Speriamo che, alla fine, non si riveli un pitone.

                                                                            Anna Rita  Ranieri

giovedì 16 gennaio 2014

Rifiuti in Campania | Al via lo smaltimento delle ecoballe: «Saranno incenerite ad Acerra»



Svolta per le tonnellate accatastate nei siti di stoccaggio durante le emergenze. Nel termovalorizzatore solo immondizia compatibile coi codici Cer. Si parte da Ercolano
 
di Francesco Catalano e Enrico Ferrigno
 

NAPOLI. E' iniziata questa mattina la bonifica delle cave Amendola e Formisano nell'area del Parco Nazionale del Vesuvio (Ercolano).

Nelle prossime settimane saranno rimosse dall'area circa 500 tonnellate di ecoballe. Il sito di Ercolano era stato utilizzato come piattaforma di stoccaggio provvisorio nel 2001 e durante le emergenze rifiuti del 2005 e del 2008. Le ecoballe saranno trasferite ad Acerra dove saranno smaltite nei prossimi giorni mediante il termovalorizzatore (dove attualmente è ferma una linea).

Al via, dunque, il piano di smaltimento delle ecoballe da anni accatastate nei siti di stoccaggio allestiti durante le passate emergenze rifiuti.

Le operazioni di rimozione dureranno due settimane e saranno coordinate dalla Regione. Nei prossimi giorni dovrebbe toccare anche alle ecoballe stipate a Caivano e nel sito allestito di fronte all'inceneritore di Acerra. Poi s'ipotizza che toccherà ai noti siti di stoccaggio di Giugliano.

Da Palazzo Santa Lucia si precisa che ad essere bruciate nel termovalorizzatore saranno solo quei rifiuti compatibili con i codici Cer certificati nell'Autorizzazione Integrata ambientale.

Saranno dunque bruciate le ecoballe compatibili con le caratteristiche del "combustibile solido secondario", attualmente tritovagliato negli impianti stir.