domenica 28 ottobre 2012

Nasce "La fenice vulcanica": dopo la lotta contro la discarica di Terzigno le madri vesuviane presentano una nuova associazione




Il gruppo della Fenice vulcanica
Il gruppo della Fenice vulcanica
La ex presidente delle "Mamme Vulcaniche" fonda un nuovo gruppo di mamme che vogliono tutelare l'ambiente e la salute dei propri figli: "Siamo donne convinte che il territorio possa risorgere dalle proprie ceneri come la fenice".

Scissione all’interno del gruppo “Mamme Vulcaniche”. Dopo le dimissioni da presidente delle madri attiviste, Venere Stanzione (che aveva lasciato in favore di Luisa Lettieri) ha voluto fondare un’altra associazione che è stata chiamata “La Fenice Vulcanica”.

“Rinascere dalle ceneri di un territorio agonizzante, martoriato da scempi ambientali e ingiustizie sociali: è questo lo spirito con il quale nasce “La Fenice Vulcanica”- spiega la presidente Stanzione – sarà un’associazione eco culturale solidale realizzata da un gruppo di donne convinte che la loro terra possa risorgere dalle proprie ceneri come la figura mitologica della fenice: ci batteremo con le unghie e con i denti e lo faremo con la stessa tenacia e spirito di sacrificio degli ultimi anni”. Dopo le battaglie contro la discarica Cava Sari di Terzigno, La Fenice Vulcanica ha avviato una nuova crociata contro i roghi tossici che minacciano la salute pubblica.

“Ed è per questa ragione che bisogna insistere affinché si proceda in tempi alla ratifica del registro dei tumori. Faremo sentire la nostra voce nelle sedi istituzionali – ha detto Stanzione - ci confronteremo con la gente, scenderemo di nuovo in piazza e, per fare in modo che il nostro operato possa essere davvero adeguato alle varie problematiche che attanagliano il territorio vesuviano, estenderemo il nostro impegno anche nel campo della solidarietà e della cultura”. Nel nuovo gruppo, Venere Stanzione ha portato con se altre combattive madri: Annarita D’Aquino, Sofia D’Aquino, Angela e Annamaria Losciale, Giuliana Cachiolo, Sonia Di Somma.

“Siamo un gruppo di donne convinte che la loro terra possa risorgere dalle proprie ceneri, proprio come la simbolica fenice. Ci batteremo con le unghie e con i denti – ha concluso Stanzione – e lo faremo con la stessa tenacia e spirito di sacrificio degli ultimi anni”.



Autore: Mirella D'Ambrosio

lunedì 22 ottobre 2012

A Orbassano il negozio dove comprano i rifiuti



La cooperativa paga i rifiuti differenziati e i cittadini possono spendere il credito maturato nei negozi convenzionati della città
"L'immondizia è denaro"
E con gli scarti di casa,
ora si compra la spesa
GIUSEPPE LEGATO
TORINO
In poco più di un mese 150 famiglie di Orbassano hanno iniziato a vendere i loro rifiuti. Soltanto, però, dopo averli differenziati. Carta, alluminio, cartone, plastica e ferro non finiscono più nei centri di stoccaggio del Covar 14 (consorzio rifiuti cintura sud di Torino), ma nei capannoni dello «Spazio Ecologico», piazza della Pace, nell'area che sorge dietro l'ufficio postale di via San Rocco. In cambio ci sono vantaggi economici, soldi da spendere negli esercizi commerciali cittadini.

Per la serie: come fare un piccolo business con l’immondizia di casa. L'iniziativa è stata lanciata, lo scorso mese di maggio, da Ri-Ambientando Società Cooperativa,e dal suo direttore Antonio Fischetto (ci sono anche molti collaboratori specialisti del settore rifiuti ed energia), un giovane imprenditore impegnato anche nel settore del fotovoltaico e delle rinnovabili in generale. Il progetto di «Spazio Ecologico» è stato messo in piedi con il Comune di Orbassano «che - spiega l'assessore all'Ambiente Giovanni Gallo - ha regalato i locali di raccolta carta che sono di proprietà della nostra amministrazione. Non chiediamo un rimborso né un canone. Pensiamo ai vantaggi che la città può avere da un’attività del genere. E non sono pochi».

Nelle tasche dei cittadini che vendono i rifiuti, qualcosa, torna. Ogni chilogrammo di «differenziato» vale un tot di centesimi (rispettivamente 15 cent per l'alluminio, 11 cent per la plastica, 3 cent per il ferro e il cartone, 1 cent per la carta). La cifra ottenuta dalla vendita viene caricata su una sorta di bancomat (si chiama ecologiccard). I soldi poi, possono essere spesi nei 70 esercizi di Orbassano convenzionati con l'iniziativa (per lo più abbigliamento e alimentari).

«Ci rendiamo conto - spiega il sindaco di Orbassano, Eugenio Gambetta - che la cifra risparmiata non è altissima, ma qui è in gioco anche altro». Cosa? «Lo stimolo per i nostri cittadini a differenziare i rifiuti con la prospettiva di un piccolo risparmio sugli acquisti di altri beni. Diciamo che è un’operazione di moral dissuasion , una strategia che vuole accrescere la cultura del rispetto per l’ambiente». Secondo i tecnici del Covar 14, con una sistematica abitudine a vendere il rifiuto differenziato, ogni famiglia può risparmiare - ogni anno - fino a 180 euro.

L'attività è finanziata da un gruppo di imprenditori, ma la parte più consistente, economicamente parlando, arriva dai contributi Conai (consorzio nazionale imballaggi) che premia le realtà virtuose - anche private - dedite a sensibilizzare i cittadini sul tema della differenziata. Piccolo particolare: nel centro ecologico (aperto martedì dalle 12 alle 18, giovedì dalle 9 alle 13 e sabato sempre dalle 9 alle 13) possono recarsi soltanto i residenti di Orbassano. «Noi intanto - dicono i responsabili di Ri-Ambientando - stiamo provando ad aprire un franchising di questa iniziativa. Sono in corso trattative con alcuni Comuni della cintura torinese, ma anche dell'Astigiano». Per maggiori informazioni è possibile contattare il numero verde 800 14 66 29.  

MINCHIA, SIGNOR PREFETTO! DI ANTONIO MARFELLA



Di Faletti, Marfella
Forse possiamo cambiarla ma è l'unica che c'è
Questa vita di stracci BRUCIATI e sorrisi e di mezze parole
Forse cent'anni o duecento è un attimo che va
Fosse di un attimo appena

Sarebbe con me tutti vestiti di vento ad inseguirci nel sole
Tutti aggrappati ad un filo e non sappiamo dove

Minchia signor PREFETTO che siamo usciti dalla centrale

Ed in costante contatto radio
Abbiamo preso la provinciale
Ed al chilometro 41 presso la casa cantoniera

Nascosto bene la nostra auto c'asse vedesse che non c'era
E abbiam montato l'autovelox e fatto multe senza pietà

A chi passava sopra i 50 fossero pure i 50 di età
E preso uno senza patente mentre il suo rogo bruciava già….

Minchia signor PREFETTO faceva un caldo che si bruciava
La provinciale sembrava un forno
C'era l'AMIANTO che SGRETOLAVA e che AMMORBAVA tutto lo sfondo

Ed è così tutti sudati che abbiam saputo di quel fattaccio
Di quei ragazzi morti AMMALATI
RICOVERATI come DEI stracci caduti a terra come persone
Che han fatto a pezzi con LA DIOSSINA
Che se non serve per cose buone
Può diventare così cattiva che dopo quasi non resta niente
Minchia signor PREFETTO, noi siamo qui con queste divise

E LE PAROLE PURE DI UN PRETE vi vanno strette
Specie da quando sono derise da un umorismo di barzellette
NOI siamo stanchi di sopportare quel che succede in questo paese
Dove ci tocca farci ammazzare per MOLTO più di un MILIARDO al mese
DAI ROGHI TOSSICI DEGLI EVASORI CHE NEANCHE SAPETE DOVE CERCARE!
E c'è una cosa qui nella gola, una che proprio non ci va giù
E farla scendere è una parola, se chi ci ammazza prende di più
Di quel che prende la brava gente
Minchia signor PREFETTO, lo so che parlo col comandante
Ma quanto tempo dovrà passare per star seduto SUL MIO BALCONE
A RESPIRARE E NON A tremare, che di coraggio ne abbiamo tanto
Ma qui diventa sempre più dura quanto ci tocca fare i conti
Con il coraggio della paura, e questo è quel che succede adesso
Che poi se c'è una chiamata urgente, si prende su e ci si va lo stesso
E scusi tanto se è TANTO GRAVE CHIAMAR “SIGNORA” CHI NON CI DIFENDE…..

Minchia signor PREFETTO,
MA LEI CI pensa che c'ho vent'anni ED AL PASCALE MI CURO ANCH’IO,
Credo che proprio non mi dà torto
Se riesce a mettersi nei miei panni: magari non mi farà rapporto

E glielo dico sinceramente

Minchia signor PREFETTO, PERCHE’ CONTRO I ROGHI  LEI  NON FA NIENTE?



venerdì 19 ottobre 2012

A Poggiomarino nasce la Casa dell’Acqua.


A Poggiomarino nasce la Casa dell’Acqua.
 
Con il taglio del nastro del sindaco Leo Annunziata e la benedizione di padre Aldo D’Andria, è stata inaugurata la Casa dell’Acqua del Comune di Poggiomarino, presso la nuova area parcheggio di via Nuova San Marzano. Realizzato dalla Acquatec, che si occuperà anche della gestione e della manutenzione, è uno dei pochi impianti presenti in Campania. La Casa dell’Acqua è un chiosco che presenta due erogatori di acqua filtrata e refrigerata, naturale o gasata, posti in una zona coperta ed aperta al pubblico. L’acqua viene distribuita a 3 centesimi al litro (se naturale) e a 5 centesimi al litro (se gasata).

Un risparmio notevole, dunque, che si aggiunge alla possibilità di ridurre in maniera considerevole l’uso delle bottiglie di plastica. L’erogazione dell’acqua è possibile grazie all’introduzione di una scheda elettronica ricaricabile. Il Comune di Poggiomarino ha scelto di omaggiare le famiglie virtuose, ossia in regola con il pagamento della Tarsu, distribuendo gratuitamente schede prepagate con un importo di 2 euro fino ad esaurimento scorte, ma ulteriori schede non in promozione saranno comunque messe a disposizione di tutti i cittadini dal gestore del servizio versando una cauzione di 3 euro più una ricarica minima di 2 euro. Sono comunque già migliaia le famiglie che hanno ritirato la card.



Nel corso della cerimonia di inaugurazione della Casa dell’Acqua i cittadini hanno potuto già verificare il funzionamento dell’impianto, utilizzando le schede in circolazione. Molto apprezzata la torta speciale, a forma di Casa dell’Acqua, realizzata da “Giochi di Terra”. L’impianto è aperto e pronto per l’uso tutti i giorni, 24 ore su 24, ed è dotato anche di uno schermo dove possono essere proiettati spot pubblicitari

giovedì 11 ottobre 2012

La Commissione parlamentare sui rifiuti «Situazione in Campania è peggiorata»



     
NAPOLI - Per il presidente della Commissione parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti Gaetano Pecorella «il quadro complessivo in Campania appare peggiorato, piuttosto che migliorato». I commissari hanno visitato ieri il Casertano e questa mattina si sono recati nella cosiddetta «terra dei fuochi» dove centinaia di roghi bruciano le scorie delle lavorazioni industriali. «Ci sono situazioni di inquinamento delle falde acquifere molto gravi - ha detto Pecorella - e ritardi giustificati dal punto di vista contabile ma ingiustificabile dal punto di vista della salute pubblica. Rispetto alla visita precedente il quadro in Campania ci appare complessivamente peggiorato».

La Commissione si era recata in Campania l'8 maggio scorso. Ascoltati nella prefettura di Napoli il procuratore Giovanni Colangelo, l'assessore regionale all'Ambiente Giovanni Romano, il vice sindaco di Napoli Tommaso Sodano, il direttore della Sapna Giovanni Perillo. In mattinata visita nella parrocchia di don Maurizio Patriciello, al Parco Verde di Caivano ed autore delle denunce contro i roghi notturni dei rifiuti tossici al quale è giunto il sostegno del cardinale Crescienzo Sepe.
Mercoledì 10 Ottobre 2012 -

METTIAMO A NUDO IL TUMORE