lunedì 3 marzo 2014

Qualità e legalità: sulle nostre tavole 30 ricette d’autore con le eccellenze della Terra Felix

Anche lo chef Carlo Cracco sostiene la raccolta della “Campania Terra dei Cuochi” posando con la copia del primo libro. Legambiente presenta la gara di cucina che vedrà sfidarsi i ragazzi degli istituti alberghieri di Caserta e Torino. “La Campania non è solo Terra dei Fuochi, è la regione simbolo della dieta mediterranea, sana, gustosa, fatta di prodotti tipici di grande qualità”.

Dallo chef Alfonso Iaccarino al chef contadino Pietro Parisi, dal chef Pino Capano, che ogni estate a Festambiente gestisce il ristorante vegetariano più grande d’Italia alle ricette delle cooperative Libera Terra sui terreni confiscati alle mafie, da Angela Ceriello del ristorante ‘E curti di S.Anastasia a Rocco Iannone del ristorante Pappacarbone. Trenta gli chef che hanno risposto con entusiasmo all’appello di Legambiente per rilanciare i saperi e i sapori della Terra Felix. Oggi finalmente la qualità e la legalità arriva sulle nostre tavole con le ricette d’autore delle eccellenza dei prodotti tipici della Terra Felix: la “Campania Terra dei Cuochi” diventa un libro e a posare con la prima copia tra le mani c’è anche lo chef Carlo Cracco, conduttore del talent show culinario Masterchef che ha voluto così offrire il suo personale contributo all’iniziativa.
La presentazione dell’iniziativa è avvenuta  in occasione della tappa di Caserta del  Treno Verde di Legambiente e Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane.  Il libro, che sarà edito dalla casa editrice “Marotta e Cafiero”, una giovane cooperativa di Scampia, ulteriore simbolo del riscatto della terra campana, è dedicato al sindaco “pescatore” Angelo Vassallo.
“La Campania non è solo Terra dei Fuochi, è la regione simbolo della dieta mediterranea, sana, gustosa, fatta di prodotti tipici di grande qualità – ha commentato Michele Buonomo, presidente di Legambiente Campania -. È la Terra Felix seminata di una moltitudine di prodotti tipici. Vogliamo ripartire dalle tante prelibatezze che ci sono in questa Regione e dalla sapienza di quanti, i cuochi, i produttori virtuosi prima di tutti, sono in grado di valorizzarle al meglio per tradurre l’agricoltura pulita in buona economia. È giunto il momento , dopo tanti “bocconi” amari, di gustare e assaporare la speranza. Una speranza concreta che ha il gusto delle tante ricette della Terra dei cuochi. Una varietà di cibi dove affondano le radici di un futuro diverso, pulito, sano e si coltivano le eccellenze culinarie che il mondo ci invidia. Prodotti di alta qualità che quest’anno viaggiano anche a bordo del Treno Verde, per far conoscere all’Italia intera la vera Campania, quella più buona”.
Nel corso dell’incontro – cui hanno preso parte oltre Michele Buonomo, presidente di Legambiente Campania,  anche Daniela Nugnes, assessore all’Agricoltura della Regione Campania, Pio Del Gaudio,sindaco di Caserta, Stefano Giaquinto, assessore all’Agricoltura della Provincia di Caserta, Emilio Ferrara, direttore Terra Orti e Pietropaolo Ciardiello, direttore cooperativa agricola “Sole” – è stata anche lanciata la gara di cucina “Campania Terra dei Cuochi”, patrocinata dall’Assessorato all’Agricoltura della Regione Campania che vedrà sfidarsi gli studenti dell’I.S.I.S. Galileo Ferraris di Caserta e dell’Istituto Professionale per i Servizi e per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera Giovanni Giolitti di Torino. La sfida avrà come obiettivo la preparazione di pietanze a base di prodotti tipici campani che si terrà il 27 marzo durante la tappa del Treno Verde a Torino.
Il libro “Campania Terra dei Cuochi” – che sarà disponibile da metà marzo – è stato stampato esclusivamente su carta riciclata certificata Revive Pure Naturale, carta sbiancata con procedimenti naturali senza acidi e cloro, con inchiostri non inquinanti. Oltre alle ricette degli chef sono presenti le schede descrittive di tutti i prodotti tipici campani.

Legambiente Michele Buonomo e il responsabile delle aree protette Pasquale Raia, si rivolgono al Ministro dell’Ambiente Andrea Orlando e al Presidente della Regione Stefano Caldoro per chiedere che: «In Campania le scelte per la guida dei Parchi Nazionali siano di alto profilo

  • Legambiente  Michele Buonomo e il responsabile delle aree protette Pasquale Raia, si rivolgono al Ministro dell’Ambiente Andrea Orlando e al Presidente della Regione Stefano Caldoro per chiedere che: «In Campania  le scelte  per la guida dei Parchi Nazionali campani siano di alto profilo e  non siano condizionate da localismi, figure, associazioni e comitati dell’ultima ora, siano di profondo rinnovamento, fuori dalle logiche partitiche,  e tengano insieme valorizzazione della natura,  culture, saperi e bisogni reali territori».

«Nell’immaginario collettivo - scrivono nella lettera i due rappresentanti di Legambiente -  quando ci si riferisce alla green economy, in genere si pensa alle nuove tecnologie nel campo della produzione di energia, che sempre più profondamente stanno soppiantando le fonti fossili, irriproducibili ed in corto di esaurimento. Allargando il significato del termine, potremmo parlare di green economy riferendoci a tutto ciò che produce benessere con meno consumo di suolo, meno energia, meno materia, meno chilometri e che di riflesso ha bisogno di una green society, ovvero di una società con più legalità, più cultura e consapevolezza da parte dei cittadini, più benessere per tutti dentro nuovi stili di vita. In questo contesto le aree protette possono essere intese come infrastrutture della green economy, come esempi virtuosi di un modello di governo del territorio che potrebbe/dovrebbe allargarsi a tutto il territorio, ben al di là dei confini delle aree protette».
«Se ci limitassimo a ragionare semplicemente di cosa hanno bisogno i parchi, finiremmo per chiuderci in un ottica rivendicativa, un po' lamentosa e perdente, in cui una parte del mondo dei parchi è rimasto chiuso negli ultimi anni. Pensiamo invece che il campo di azione sia disegnato da tre poli;  l'importanza della natura come patrimonio di biodiversità da valorizzare, la dimensione istituzionale, con i problemi connessi alla governance ed il ruolo dei cittadini, in qualità di fruitori, difensori  dei territori oltre che  abitanti  e lavoratori nei territori delle aree protette. Più serio e profondo sarà l'impegno per la  conservazione  e la difesa del patrimonio naturale, più ci sarà possibilità di sviluppo. Trasmettere il valore parco, il valore natura, agricoltura pulita, sana e giusta,  turismo responsabile e durevole,   in questo modo le aree protette non dovrebbero avere difficoltà a posizionarsi come infrastrutture della green economy, come esempi virtuosi di un modello di governo di un territorio che potrebbe allargarsi oltre i confini del parco stesso. Se sono reali e vere le cose finora esposte allora si deve dire che qui in Campania i parchi Nazionali possono fare molto ma hanno bisogno di un profondo rinnovamento, ed in questo sia il  Ministero  dell'Ambiente che la Regione Campania devono e dovranno svolgere un ruolo più attento alla missioni a cui sono deputati».
«Le associazioni ambientaliste - concludono Buonomo e Raia di Legambiente - non hanno mai abbandonato i parchi  in Campania, hanno sempre creduto e credono che solo se si ragiona in un’ottica complessiva e sostenibile, conoscendo a fondo i problemi di un’area, valorizzando le eccellenze, mettendo insieme le migliori esperienze e competenze in ambito pubblico e privato in una prospettiva di green economy,  si possono cambiare le sorti di un territorio e del paese».

Dichiarazione in merito alle notizie di stampa sulla gestione del materiale di Cava Sari




Milano, 27 febbraio 2014. SAPNA, circa un mese fa, ci ha informato di presunte anomalie nella 
gestione del materiale di copertura della discarica “Cava Sari”. 

A2A è immediatamente intervenuta, in pieno coordinamento con SAPNA, con tre azioni: 


1. Interruzione del contratto di appalto con il fornitore del materiale di copertura. 

2. Verifica e respingimento del materiale consegnato in cantiere e avviato le azioni per la 
sostituzione delle porzioni interessate. 

3. Sostituzione degli addetti a presidio di questa attività con altri tecnici per meglio presidiare le 
attività. 
 
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