mercoledì 16 ottobre 2013

Cadmio, manganese, piombo: ecco cosa c’è nei pomodori delle discariche



Analisi choc delle Iene. Ora cosa altro c’è da studiare? Chiudete le porte all’inferno


martedì 15 ottobre 2013 - 22:45 

DI GIULIANA CASO
Quello che avrebbero dovuto fare la politica e la sanità lo ha fatto la televisione. Dimostrare, cioè, che la frutta e la verdura coltivata nella Terra dei Fuochi fa schifo, che fa ammalare e morire, che è piena di veleni. Che, se le mangiano i bambini, si ammalano e muoiono. Che una pianta di pomodori presa alle spalle della Resit è piena di metalli pesanti, che se ci nutrissimo di quella roba ingeriremmo in una settimana 26 volte più piombo del lecito, più 9,9 volte di cadmio, più 40 volte di manganese. foto CasoÈ stato semplice in maniera allucinante dimostrare che quelle terre maledette producono morte. Nadia Toffa delle Iene ha semplicemente finito quello che aveva cominciato due martedì fa con questo servizio.
Ha preso una pianta e l’ha fatta analizzare. Perché non lo hanno fatto le istituzioni prima di lei? Perché tutto quello che ha saputo produrre l’ex ministro della sanità Renato Balduzzi è stato un miserabile progetto di studio? Che accidenti c’è ancora da studiare? Le pecore deformi di Alessandro Cannavacciuolo non sono abbastanza? Le decine di bambini morti non sono abbastanza? Le centinaia di casi di tumore non sono abbastanza? I contadini criminali e ignoranti che hanno irrorato i campi con il mix letale di concime e veleni del nord non sono abbastanza? Che accidenti ancora serve perché si dichiari lo stato emergenza?
Che altre prove servono perché si chiudano le porte dell’inferno, perché si presidino i campi dove coltivatori criminali continuano a seminare, crescere e vendere patate, pesche e mele e venderle al mercato? Basta. Basta. Basta. Non è più tollerabile che davanti a questa immane tragedia ci si balocchi ancora con progetti di studio e si sparino baggianate come quella, ricorrente, degli stramaledetti “stili di vita”. Basta. Fate chiarezza, fate pulizia, spegnete i roghi, accendete una speranza per queste persone maledette dalla storia, dalla criminale incapacità della politica, dalla camorra ignorante e senza scrupoli, dal cinismo di chi per disfarsi con poca spesa di rifiuti speciali ha avvelenato una regione. Basta.
Ora serve una Terra dei Fuochi pulita. Non tra ottant’anni, presidente Caldoro, ma adesso. Domani. Domani mattina, chieda al prefetto di convocare un comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica e occupatevi di Giugliano, di Caivano, di Orta di Atella. Cominciate, subito. Chiudete le porte dell’inferno.

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