CASERTA - Non si prevedono spiragli nella vertenza rifiuti. Almeno non prima di mercoledì prossimo. Questa è infatti la nuova data utile indicata dal Comune di Caserta per il pagamento ai 180 operatori ecologici di almeno due delle tre mensilità arretrate (vale a dire novembre e tredicesime per un valore complessivo di un milione di euro).
Un impegno formale - quello assunto dall’amministrazione in occasione del vertice fiume tenuto ieri in Prefettura in presenza del prefetto Carmela Pagano (scesa direttamente in campo per richiamare ciascuno alle proprie responsabilità), di Caserta Ambiente (la società che ha in appalto in regime di proroga il servizio di igiene urbana) e delle organizzazioni sindacali - che tuttavia rischia di essere smentito dalla Tesoreria che da giorni continua a sostenere di non poter erogare più di 320mila euro, l’equivalente di un solo stipendio. Intanto, la città comincia a soffocare dopo una settimana esatta di stop alla raccolta: a terra sono rimaste oltre mille tonnellate di immondizia non raccolta.
Resta come punto fermo il verbale della Prefettura che riporta, tra l’altro, anche l’impegno del Comune a versare, entro il 15 gennaio, un ulteriore importo di 450 mila euro per liquidare anche le spettanze del mese di dicembre. Somme che Caserta Ambiente non reputa sufficienti al superamento della problematica.
«Per la ripresa delle attività sono necessari ulteriori fondi - spiegano i dirigenti della società che, tra l’altro, hanno già preannunciato di voler abbandonare l’incarico e di aver consultato l’ufficio legale per valutare una rescissione del contratto - c’è da far fronte alle polizze assicurative dei veicoli, al rifornimento di carburante, al vestiario invernale, all’approvvigionamento dei sacchetti e a numerose altre spese vive. Spese che la società al momento non è in grado di sostenere a causa della notevole esposizione finanziaria (Caserta Ambiente, come è noto, vanta un credito nei confronti del Comune che supera i sei milioni di euro) e quindi dell’impossibilità di ottenere ulteriori anticipazioni dalle banche. Scettiche anche le organizzazioni sindacali che hanno accettato con riserva l’accordo sottoscritto ieri in Prefettura e minacciato la proclamazione di uno sciopero nel caso in cui le condizioni evidenziate nell’intesa non dovessero verificarsi.
«Abbiamo qualche dubbio sul fatto che la Banca Popolare di Torre del Greco liquiderà l’equivalente di due stipendi - sottolinea Raffaele Maietta della Cgil - ma speriamo di essere smentiti a breve dai fatti». Nullo, almeno per il momento, il tentativo di convincere i lavoratori a interrompere la protesta e a spostare i camion della raccolta da piazza Vanvitelli.
Malgrado il serio rischio di essere deferiti alla commissione di garanzia e quindi di andare incontro a denunce e multe, gli operatori ecologici hanno risposto picche all’invito dei sindacati e preannunciato un presidio ad oltranza fino a mercoledì. Per questa mattina intanto è stata già proclamata un’assemblea del personale nella sede di Caserta Ambiente. In quell’occasione le sigle tenteranno una nuova mediazione per ottenere la ripresa del servizio di raccolta.
Le attività di pulizia e smaltimento dei rifiuti in città sono ferme infatti da venerdì scorso, da quando cioè i lavoratori hanno avuto conferma che non avrebbero percepito gli stipendi arretrati. Da qui la protesta che ha conosciuto in questa settimana anche momenti di tensione con blocchi stradali, occupazione di piazze e strade, manifestazioni e sit-in non soltanto a Palazzo Castropignano e in piazza Prefettura ma anche davanti alla filiale casertana della Tesoreria.
Daniela Volpecina
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