venerdì 27 aprile 2012

PER LA CAMPANIA LA RC AUTO CONTINUERÀ AD ESSERE UN SALASSO



Il Ministero per lo Sviluppo Economico fa saltare la norma che avrebbe eliminato le disparità di prezzo tra la Campania e il resto d’Italia. L’RC Auto si continuerà a pagare cara e amara.

Questa del Ministero per lo Sviluppo Economico (nella foto il ministro, Corrado Passera), è una vera e propria ingiustizia. Un nuovo misurino di benzina sulla calda cenere che cova silente nel disagio sociale di singoli e famiglie nella regione Campania. Si tratta di una discriminazione vera e propria operata dal Governo dei tecnici, tenuto in piedi, non va dimenticato, dal PdL, l’UDC, e PD.
Durissima l’accusa delle associazioni a tutela dei consumatori. “L'ennesimo colpo di mano di un governo debole che non sa fronteggiare la lobby delle compagnie assicuratrici, con Ania e Isvap in testa”. Così il presidente campano di Federconsumatori, Rosario Stornaiuolo, commenta lo stralcio della norma che prevedeva pari tariffe per i conducenti virtuosi, una battaglia che Federconsumatori Campania porta avanti da oltre un anno. Per Stornaiuolo si tratta di 'mancanza di coraggio. Non bisognava prendere atto delle considerazioni Ania e abbassare il capo. C'era necessità di riscrivere tutta la legge e tutelare i meridionali discriminati.
“Non si tratta solo di discriminazione – aggiunge Stornaiuolo - ma di un danno economico evidente. Ai meridionali sono tolte risorse vitali che potrebbero essere indirizzate su altre cose, mentre invece per il lusso di guidare devono privarsi di forza economica, già ridotta dalla crisi”.
La Federconsumatori da tempo denuncia che si tratta di una grave discriminazione assicurativa basata sulla residenza dei cittadini. Per questo ha promosso una petizione firmata da oltre 90 mila cittadini per ottenere l’apertura di una procedura di infrazione nei confronti dell’Italia.
“Continueremo la nostra battaglia - conclude Stornaiuolo - in tutte le sedi. La nostra petizione al Parlamento Europeo sta avendo seguito, ma non ci fermeremo lì. Combatteremo in tutte le sedi istituzionali e tutti i tribunali per dire una volta per tutte basta a questa vergogna”.

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