lunedì 18 giugno 2012

Il commissario Vardè se ne va non ci sono più discariche


Il commissario che doveva individuare nuovi siti per i rifiuti si dimette. Le sei nuove aree sono state individuate, ma neppure una di esse è stata aperta. E torna lo spettro di una crisi della spazzatura


Annunziato Vardè, il contestatissimo "uomo delle discariche", ha lasciato quasi alla chetichella l'incarico napoletano e da due giorni è il commissario del Comune di Isernia sciolto in seguito alle dimissioni simultanee di diciassette consiglieri del centrodestra. La notizia, inattesa, è esplosa ieri pomeriggio, quando il Comitato per il no alla discarica del Castagnaro  -  uno dei sei siti indicati da Vardè insieme a Chiaiano, Giugliano, Comiziano (Nola), Marano e Sant'Anastasia  -  ha invitato gli abitanti di Quarto e Pozzuoli a brindare in piazza Europa per festeggiare la buona novella. Il particolare aiuta a ritenere che tra i due fatti  -  trasferimento di Vardè e festa di piazza  -  ci sia uno stretto rapporto di causa ed effetto. 

Annunziato Vardè, 52 anni, calabrese di Vibo Valentia, si è già insediato ad Isernia, ma non si nega a chi gli chiede come e perché sia andato via  -  quasi una fuga  -  da Napoli: "Sono andato via perché avevo accettato di impegnarmi solo per un anno in una missione che sapevo essere, come è stato, quasi impossibile. L'anno è scaduto ad aprile e io mi sono dimesso a giugno. Non c'è niente di strano".

Si è dimesso o è stato dimesso? 
"Le due cose si sono incrociate, mi sono dimesso quasi contemporaneamente alla nomina del ministero dell'Interno come commissario ad Isernia".

Non si considera, quindi, uno sconfitto.
"Sconfitto? Neanche per idea, sono sereno e, soprattutto, sono consapevole di aver raggiunto un risultato importante. Dovevo scegliere i siti per le discariche, ne ho scelti sei, ora tocca ai sindaci attuare il mio piano. E per di più ora c'è un punto dal quale non si può prescindere: le discariche o si fanno dove ho detto io o non si fanno".

Dottor Vardè, la realtà è che lei ha trovato solo porte sbarrate, soprattutto a Quarto, per effetto della protesta dei cittadini. Loro possono dire di aver vinto."Per l'ennesima volta tengo a precisare che al Castagnaro era mia intenzione insediare un impianto non inquinante. Questa storia, piuttosto, è emblematica dell'ostilità fortissima del territorio a qualsiasi soluzione".

E come spiega, allora, che il progetto da lei consegnato prevedeva anche una vasca per il percolato?
"È facile da spiegare, chi conosce la legge sa bene che anche il compost fuori specifica è un rifiuto a tutti gli effetti. La vasca per il percolato, quindi, è stata prevista a tutela della salute dei cittadini".

Ora cosa accadrà?
"Non dovete più chiederlo a me". Le possibilità a questo punto sono due: o nuovo commissario o accordi con i sei Comuni individuati, minacciando sanzioni fortissime previste, del resto, dal piano. Siamo di nuovo all'anno zero, insomma.

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