sabato 23 giugno 2012

«Urban mining»: tra i rifiuti elettronici

Non solo non vanno gettati in strada e smaltiti nelle apposite strutture, ma contengono minerali preziosi


L'iniziativa «Raeeporter»: indicate e fotografate gli smaltimenti illegali


MILANO - Immaginate una montagna di frigoriferi e lavatrici da buttare. Un lavoraccio. Roba pesante. Molto materiale da recuperare, molto da riciclare e quantità di elementi che potrebbero finire dispersi nell’ambiente se non fossero correttamente trattati. Gas, metalli, plastiche. Per gestire 86 mila 711 tonnellate di rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (Raee), nel 2011 Ecodom, sistema collettivo specializzato nella gestione dei grandi elettrodomestici bianchi, ha organizzato 38 mila trasporti, per un totale di 8 milioni di chilometri percorsi.

SMALTIMENTO - Smaltire correttamente frigoriferi e lavastoviglie, riciclando e trattando i materiali, lo scorso anno ha evitato l’emissione in atmosfera di 1,46 milioni tonnellate di CO2, nonostante i chilometri fatti. «In Italia solo il 4 per cento dei Raee è smaltito attraverso la rete dei negozi, che si rivolgono a consorzi simili al nostro, mentre in Olanda questo passaggio avviene nel 40% dei casi. Qui è tutto più complicato a causa delle leggi. Il risultato? Lo vediamo nei campi, su cigli delle strade, sotto forma di frigoriferi e televisori abbandonati: questi atti sono un crimine nei confronti dell’ambiente, per i gas che si disperdono, per le discariche abusive che si creano, ma anche per i materiali che non si recuperano », ha spiegato Giorgio Arienti, direttore generale Ecodom nel corso della conferenza Rifiuti si è, risorse si diventa, svoltasi a Milano il 19 giugno.

RAEEREPORTER - Ecodom, in collaborazione con Legambiente, ha lanciato un anno e mezzo fa la campagna Professione: RAEEporter che mira a sensibilizzare i cittadini sul corretto smaltimento dei Raee. L’idea è semplice e ha avuto molto successo: sono arrivate migliaia di foto e video attraverso i social network che ritraggono frigoriferi, scaldabagni, computer, lavatrici, forni abbandonati ai margini delle strade, nei campi, sulle spiagge o nelle discariche abusive. Ecodom pubblica immagini e video sul sito, premia i cittadini più attivi e, soprattutto, segnala agli enti competenti perché rimuovano i Raee.

RECUPERO - Dalle segnalazioni 2.0, alle strategie industriali mirate al recupero di materie prime strategiche. Il presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti, ha aperto con questo tema il convegno Tecnologie e strategie per una politica industriale sostenibile. Urban mining e riciclo delle materie prime. Una proposta per l’area metropolitana di Roma, che si è svolto il 20 giugno nelle sede della Provincia. Organizzato in collaborazione con Enea e Bioprojectgroup, il convegno ha vagliato la possibilità di realizzare nell’area romana impianti tecnologici per il recupero e il riciclo di materie prime «strategiche» – Terre rare e metalli preziosi - dai rifiuti Raee. Fondamentali per l’elettronica, secondo dati recentemente presentati dalla Comunità europea, sono elementi ad alta criticità per il reperimento.

URBAN MINING - Il concetto Urban mining, inteso come possibilità di ottenere risorse utilizzando i rifiuti urbani, come ciclo di recupero e reimpiego di materiali la cui domanda è in costate aumento ma la cui reperibilità è difficoltosa, rientra dunque nei progetti su cui lavorare. «L’Europa si trova in una posizione particolarmente vulnerabile a causa della forte dipendenza dalle importazioni per molti di questi materiali da un numero ristretto di Paesi che detengono il monopolio», è stato detto. Secondo recenti stime, nel 2011 in Italia sono state raccolte più di 260 mila tonnellate di Raee, con un incremento di circa il 15% rispetto all’anno 2010. I Raee contengono una grande varietà di sostanze organiche e inorganiche (oltre mille): i rifiuti di questo tipo possono contenere fino al 61% in metalli e al 21% in plastiche di vario tipo. Per esempio: una scheda a circuito stampato (Pcb) può contenere fino al 20% in peso di rame e fino a 250 grammi a tonnellata di oro.

VALORE - Se è interessante il valore economico delle quantità indicate (250 grammi di oro oggi hanno un valore di mercato rilevante, oltre 10 mila euro) i relatori intervenuti, tra i quali Danilo Bonato, presidente del Centro coordinamento Raee, e Roberto Morabito, direttore Unità tecnica tecnologie ambientali di Enea, hanno centrato gli interventi sulle tecnologie ambientali e sul piano d’azione per incentivarne lo sviluppo.

LINEE GUIDA - I punti fondamentali sono: la conservazione delle risorse naturali (materie prime, acqua ed energia); riduzione della quantità e tossicità delle emissioni e dei rifiuti; trattamento ecocompatibile dei rifiuti e promozione del riuso e riciclo. In ambito europeo le linee guida per una gestione sostenibile dei rifiuti rappresentano una svolta attraverso l’adozione di una gerarchia di azioni (waste hierarchy), che assegna massima priorità alla prevenzione e poi, in ordine decrescente al riuso, al riciclaggio dei rifiuti come materie prime secondarie e al loro recupero come fonti di energia. Lo smaltimento - e quindi la discarica - si configura come opzione residuale, da adottarsi per i flussi di rifiuti che non sono, o non sono ulteriormente, suscettibili di recupero.

Anna Tagliacarne



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