martedì 16 febbraio 2010

da Il Mattino - Rivolta i clan non c'entrano

15/02/2010
Mirella D'Ambrosio Boscoreale. Ha generato uno strascico di polemiche la manifestazione contro l'apertura di una nuova discarica nel Parco nazionale del Vesuvio, che sabato sera ha dato luogo a un «attacco» al ministro per le Pari opportunità Mara Carfagna intervenuta nel corso di un incontro elettorale al Comune con il sindaco Gennaro Langella e numerosi altri esponenti del Pdl vesuviano. «Impedire ai cittadini, eccezion fatta per due esponenti politici locali che appoggiavano la causa dei dimostranti, di partecipare all'incontro con il ministro Carfagna - spiega Angelo Genovese, biologo e docente universitario di Veterinaria a Napoli, presente al presidio - ha provocato un'insurrezione, sicuramente deprecabile da parte di alcuni dimostranti. Tuttavia i cortei di protesta rappresentano l'unico modo che abbiamo per opporci all'apertura delle discariche sul cono del Vesuvio, perché con il decreto legge 195 del 31 dicembre 2009 ci viene impedito di fare ricorso in sede legale, in maniera incostituzionale». Sabato sera, dopo aver gridato a squarciagola slogan e innalzato striscioni contro la seconda discarica di Terzigno, la contestazione contro la gestione da parte del governo dell’emergenza rifiuti è degenerata. Decine di finti sacchetti di spazzatura sono stati lanciati contro l'auto blu del ministro mentre lasciava il palazzo comunale di piazza Pace. È intervenuta poi la polizia, presente insieme ai carabinieri, che ha caricato una quindicina di manifestanti. La protesta è stata poi commentata così da Mara Carfagna: «Attenzione a eventuali rischi di infiltrazioni malavitose in manifestazioni del genere». Un'allusione completamente infondata secondo Genovese che sottolinea: «In piazza Pace c'erano docenti universitari, studenti, casalinghe, sociologi, impiegati, imprenditori ma nessun criminale. Unicamente persone preoccupate per il loro futuro». Lo stesso sindaco Langella ha voluto respingere l'ipotesi della presenza della camorra dietro le proteste: «Escludo che nella manifestazione, condotta da meno di cinquanta persone, in gran parte militanti politici di estrema sinistra ci siano state infiltrazioni malavitose, anche se occorre non abbassare mai la guardia e sulla questione discarica - commenta - la nostra posizione resta quella espressa lo scorso mese di dicembre in occasione della conferenza dei servizi dove ci opponemmo fermamente alla realizzazione della seconda discarica nella cava Vitiello. Da primo cittadino - conclude - avverto il dovere di formulare pubbliche scuse al ministro per le pari opportunità Mara Carfagna». I rappresentanti dei comitati civici, intanto, fanno sapere che continueranno a combattere contro «la devastazione ambientale e il rischio per la salute dei cittadini. Reagiremo all'ennesimo atto di prevaricazione con azioni concrete e mirate per bloccare il ”processo di morte” avviato nel nostro territorio». Domani alle 16,30 è prevista, infatti, un'assemblea pubblica nell'aula consiliare del comune di Boscoreale promossa da Lagambiente. Intanto Michele Buonomo e Pasquale Raia, rispettivamente presidente e responsabile aree protette Legambiente Campania, si sono rivolti al ministro delle Pari opportunità in merito alla realizzazione della seconda discarica in Cava Vitiello a Terzigno decisa dal Consiglio dei ministri: «Cara Ministro Carfagna poniamo una domanda: è mai compatibile un Parco nazionale come quello del Vesuvio con la riattivazione di due mega discariche di rifiuti? Riteniamo che la scelta del governo di aprire due discariche nel territorio del Parco Nazionale sia un atto inqualificabile, che mortifica un territorio, una comunità, i cittadini». © RIPRODUZIONE RISERVATA

1 commento:

Anonimo ha detto...

sindaco Langella lei chide scusa alla Carfagna che con la sua arroganza a permesso cio che è avvenuto ,e non chiede scusa ai cittadi i quali la permettono di occupare un posto che non merita? Complimenti auguri di buona permanenza e tante malattie.