di Adolfo Pappalardo
NAPOLI (30 maggio) - Sgombra il campo da equivoci e lancia l’allarme: la crisi rifiuti non è risolta del tutto. A quasi sei mesi dalla chiusura ufficiale dell’emergenza Guido Bertolaso fa capire che basta un intoppo, anche minimo, per far inceppare quella delicata e complessa macchina qual è il ciclo dei rifiuti e, quindi, far precipitare la situazione.
Scene, purtroppo, già viste. Senza contare i segnali delle ultime settimane. Dall’immondizia non raccolta, passando per gli scioperi degli addetti, sino ai sempre più ingombranti abbandonati. «Chi pensa che la situazione rifiuti in Campania sia risolta sbaglia di grosso», ribadisce prima di rispondere a chi ha criticato (l’eurodeputata olandese Judith Merkeis) la prossima apertura della discarica di Terzigno.
Certo in questi giorni l’emergenza è altrove. A Palermo dove i roghi dei sacchetti di immondizia da parte della gente esasperata, appestano l’aria. Un plot già visto a Napoli e in Campania per anni. Scene che rivedremo di nuovo? Pare di no. Almeno per ora. Perché il capo della Protezione civile in città dalla mattina, per ricevere il premio «Sebetia-Ter» per la sicurezza ambientale e Protezione civile, ha monitorato di persona la situazione.
«Napoli l’ho vista bene. Quando torno qui ho tre punti strategici dove verificarne lo stato». Non li rivela, chiaramente. È un segreto. Però avverte: «Quanto fatto ha solo aperto la strada. Questa regione ora ha ancora molto cammino. C’è bisogno di un serio piano di raccolta differenziata ancora lontana da traguardi accettabili, aprire altre discariche e costruire nuovi termovalorizzatori».
Nuovi sversatoi, appunto, che sono anche il motivo di recenti polemiche. Come quello di Terzigno nel parco nazionale del Vesuvio. Critiche arrivate dall’eurodeputata Judith Merkeis, capo delegazione della Commissione petizioni del Parlamento europeo in visita in Campania giusto un mese fa: aveva espresso la sua contrarietà all’apertura di una seconda discarica alle pendici del Vesuvio e auspicava la chiusura di quella già esistente.
«La Merkeis - dice a distanza Bertolaso - evidentemente non conosce bene la realtà campana e arrivava con pregiudizi che ci si può permettere venendo da altri Paesi europei che non conoscono e non hanno sofferto quello che hanno sofferto qui i napoletani e i campani». Ma se una nuova crisi non è dietro l’angolo, si preannuncia qualche criticità. E polemiche soprattutto. E appena di ieri l’attacco che sferra l’assessore beneventano all’Ambiente Gianluca Aceto.
«La tanto annunciata, prima delle elezioni regionali, chiusura dell’emergenza rifiuti in Campania - dice stizzito ieri mattina - non corrisponde alla realtà dei fatti, i quali ci riconsegnano le preoccupazioni peraltro ben note». Si riferisce al fatto che «Protezione civile e Regione vogliono raddoppiare le quantità di rifiuti provenienti da fuori provincia conferite nel Sannio, precisamente nella discarica di Sant’Arcangelo Trimonte. Criticità causate dalla chiusura della seconda linea dell’inceneritore di Acerra che nel giro di poche ore ha comportato la pressante ripresa di conferimenti straordinari». Rifiuti poi, provenienti da altri capoluoghi della Campania, a fronte del ciclo di smaltimento che è ora strettamente di ambito provinciale.
Scene, purtroppo, già viste. Senza contare i segnali delle ultime settimane. Dall’immondizia non raccolta, passando per gli scioperi degli addetti, sino ai sempre più ingombranti abbandonati. «Chi pensa che la situazione rifiuti in Campania sia risolta sbaglia di grosso», ribadisce prima di rispondere a chi ha criticato (l’eurodeputata olandese Judith Merkeis) la prossima apertura della discarica di Terzigno.
Certo in questi giorni l’emergenza è altrove. A Palermo dove i roghi dei sacchetti di immondizia da parte della gente esasperata, appestano l’aria. Un plot già visto a Napoli e in Campania per anni. Scene che rivedremo di nuovo? Pare di no. Almeno per ora. Perché il capo della Protezione civile in città dalla mattina, per ricevere il premio «Sebetia-Ter» per la sicurezza ambientale e Protezione civile, ha monitorato di persona la situazione.
«Napoli l’ho vista bene. Quando torno qui ho tre punti strategici dove verificarne lo stato». Non li rivela, chiaramente. È un segreto. Però avverte: «Quanto fatto ha solo aperto la strada. Questa regione ora ha ancora molto cammino. C’è bisogno di un serio piano di raccolta differenziata ancora lontana da traguardi accettabili, aprire altre discariche e costruire nuovi termovalorizzatori».
Nuovi sversatoi, appunto, che sono anche il motivo di recenti polemiche. Come quello di Terzigno nel parco nazionale del Vesuvio. Critiche arrivate dall’eurodeputata Judith Merkeis, capo delegazione della Commissione petizioni del Parlamento europeo in visita in Campania giusto un mese fa: aveva espresso la sua contrarietà all’apertura di una seconda discarica alle pendici del Vesuvio e auspicava la chiusura di quella già esistente.
«La Merkeis - dice a distanza Bertolaso - evidentemente non conosce bene la realtà campana e arrivava con pregiudizi che ci si può permettere venendo da altri Paesi europei che non conoscono e non hanno sofferto quello che hanno sofferto qui i napoletani e i campani». Ma se una nuova crisi non è dietro l’angolo, si preannuncia qualche criticità. E polemiche soprattutto. E appena di ieri l’attacco che sferra l’assessore beneventano all’Ambiente Gianluca Aceto.
«La tanto annunciata, prima delle elezioni regionali, chiusura dell’emergenza rifiuti in Campania - dice stizzito ieri mattina - non corrisponde alla realtà dei fatti, i quali ci riconsegnano le preoccupazioni peraltro ben note». Si riferisce al fatto che «Protezione civile e Regione vogliono raddoppiare le quantità di rifiuti provenienti da fuori provincia conferite nel Sannio, precisamente nella discarica di Sant’Arcangelo Trimonte. Criticità causate dalla chiusura della seconda linea dell’inceneritore di Acerra che nel giro di poche ore ha comportato la pressante ripresa di conferimenti straordinari». Rifiuti poi, provenienti da altri capoluoghi della Campania, a fronte del ciclo di smaltimento che è ora strettamente di ambito provinciale.
Nessun commento:
Posta un commento