venerdì 2 aprile 2010

"Non possiamo passare da ottava meraviglia del mondo a prima vergogna d’Italia"

Discariche nel Parco Nazionale del Vesuvio, "Non possiamo passare da ottava meraviglia del mondo a prima vergogna d’Italia"
di Gabriella Bellini

Discariche nel Parco Nazionale del Vesuvio, "Non possiamo passare da ottava meraviglia del mondo a prima vergogna d'Italia" Ottaviano. Da candidato ad ottava meraviglia del mondo il Vesuvio rischia di diventare la discarica dell’Italia meridionale. Un allarme serio quello lanciato ieri mattina dal presidente del Parco Nazionale del Vesuvio, Ugo Leone, e da Legambiente. Un allarme che arriva nel giorno in cui viene protocollata all’ente la nota della presidenza del consiglio di ministri che annuncia la ripresa dei lavori per la strada di accesso alla discarica in località “Pozzelle” a Terzigno. Una scelta cui il presidente Leone si opporrà, come ha spiegato l’avvocato Perna legale della riserva naturale:“Lo abbiamo già fatto nei mesi scorsi ed il Tar ha ordinato al sospensiva, adesso provvederemo nuovamente a bloccare la decisione”. Il Parco nei giorni scorsi si era schierato decisamente contro le discariche, quando, ha listato a lutto il proprio sito web in seguito all’apertura di due discariche nell’area che ricade nei comuni di Terzigno, Boscoreale e Boscotrecase. “Il Vesuvio si avvia a diventare l’ottava meraviglia della natura”, ha detto Leone, “il Parco nazionale che lo ospita e lo protegge non può diventare la prima vergogna d’Italia”. La legge vieta di aprire discariche in una riserva naturale, eppure la “straordinarietà” dell’emergenza rifiuti ha concesso alla presidenza del consiglio dei ministri di andare anche contro la legge. “Si tratta di un’area in cui la legge impone la tutela della biodiversità naturale”, ha aggiunto, “la nostra è una zona riconosciuta come riserva “Mab” dell’Unesco, di interesse comunitario e zona di protezione speciale, eppure qui hanno individuato la più grande discarica regionale di rifiuti ‘tal quale’. Cioè quei rifiuti che quotidianamente producono le famiglie e nei quali circa il 30% è costituito da rifiuti organici che putrefacendo generando il percolato ce è uno dei più gravi problemi delle discariche. Tutto questo in totale disprezzo delle leggi istitutive dei parchi nazionali, ma soprattutto nel totale disinteresse dei piccoli produttori agricoli e dei trasformatori dei prodotti dell’agricoltura che faticosamente si sono affermati sui mercati internazionali”. Un concetto che è stato ribadito anche da imprenditori e associazioni che erano presenti alla conferenza stampa “allargata” convocata da Leone ieri mattina, nella sede del Parco ad Ottaviano. Una sede che è anche un luogo simbolo, il castello mediceo una volta di proprietà del boss della camorra Raffaele Cutolo. “Si tratta di un abuso”, ha commentato ancora Leone, “ancora più grave perché commesso in un’area che per anni è stata individuata come sinonimo di illegalità, abusivismo edilizio e di apertura di discariche clandestine nelle quali la malavita ha sversato di tutto. E tanto più grave perché il tutto si è realizzato nella totale ignoranza del lavoro che 15 anni l’esistenza del Parco ha svolto per il recupero della legalità”. Concordi Michele Buonomo e Pasquale Raia, rispettivamente presidente e responsabile aree protette di Legambiente Campania: “L’apertura della discarica, tra le piu’ grandi del mezzogiorno e’ un atto inqualificabile. L’ennesimo che mortifica un territorio, una comunità, i cittadini. Il Governo, in nome dell’interesse pubblico, ha cancellato come un colpo di spugna decenni di battaglie di cittadini, la memoria di persone come Mimmo Beneventano che hanno perso la vita per l’istituzione del Parco Nazionale del Vesuvio ma soprattutto vuole cancellare qualsiasi ipotesi di sviluppo di politiche a difesa della biodiversità e della valorizzazione delle tipicità enogastronomiche dell’area vesuviana”. Per questa sera a Terzigno è prevista una protesta contro l’apertura della discarica. “Le proteste sono importanti perché informano e sensibilizzano ma noi ci stiamo muovendo attraverso le vie legali”. Ma come ha spiegato l’avvocato Perna, per la salvaguardia della riserva naturale: “L’azione giudiziaria deve camminare al fianco della politica”.


( giovedì 1 aprile 2010 alle 20:00 )

Nessun commento: