CAMPANIA:.L’EMERGENZA RIFIUTI “FINISCE” NEL PARCO NAZIONALE DEL VESUVIO. IMMONDIZIA DOVE SI PRODUCE IL LACRYMA CHRISTI
di Red. Amb. –
GRAVI CONSEGUENZE PER LA SALUTE CHE DERIVERANNO DAL RILASCIO DI BIOGAS E PERCOLATI CHE PRODUCONO UN AUMENTO DEL RISCHIO DI MALFORMAZIONI CONGENITE E DI MALATTIE TUMORALI SECONDO LA GENETISTA DEL CNR, EMILIA VITALE. ACCADE IN UNO DEI LUOGHI PIÙ BELLI D’ITALIA DOVE SI PRODUCE UNA DELLE ECCELLENZE ITALIANE NEL CAMPO DELL’ENOGASTRONOMIA: IL ” LACRYMA CHRISTI, LO STESSO LUOGO DOVE POCHI MESI FA SONO STATI INAUGURATI GLI ECO-BUS PER VISITARE I SITI ARCHEOLOGICI
“Mentre l’emergenza rifiuti passa nel dimenticatoio e mentre in un clima di campagna elettorale si urla “Mai piu’ rifiuti in Campania!” si sta compiendo, nel silenzio piu’ assoluto, il piu’ grave degli ecocidi, una seconda megadiscarica nel mezzo del Parco nazionale del Vesuvio, che firmera’ la condanna a morte della nostra amata Campania felix”. Lo dichiara la genetista del CNR Emilia Vitale, referente partenopea dell’associazione ambientalista “Ambientevivo”.
“Concordo - spiega la dott.sa Vitale - con il Movimento “Difesa del territorio Area Vesuviana” che sta manifestando duramente contro questo scempio offrendo soluzioni alternative per uno smaltimento ecocompatibile dei rifiuti”. “Attraverso soluzioni alternative - prosegue la Vitale - potremmo evitare le gravi conseguenze per la salute che deriveranno dal rilascio di biogas e percolati che producono un aumento del rischio di malformazioni congenite e di malattie tumorali”.
“E’ triste vedere quello che sta succedendo proprio in uno dei luoghi più belli d’Italia – conclude Emilia Vitale - dove si produce una delle eccellenze italiane nel campo dell’enogastronomia: il ” Lacryma Christi “o “Lacryma Christi del Vesuvio”, lo stesso luogo dove pochi mesi fa sono stati inaugurati gli eco-bus per visitare i siti archeologici della zona vesuviana, per non inquinare l’aria”.
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