Un importante passo avanti nella lotta alla criminalità. L’opinione di Sergio Vigilante, presidente dell’Associazione Antiracket di Portici.
“…Il delitto di estorsione … aggredisce la libertà individuale e il patrimonio della vittima, mortifica l’economia legale e sana, violando le più elementari regole di mercato, a partire dalla libera concorrenza, e consentendo alle organizzazioni criminali di esercitare un controllo capillare territoriale”. Questa è la definizione contenuta nella delibera antiracket adottata dall’Amministrazione Comunale di Napoli in base al decreto legislativo n. 163/2006 artt. 2-122-125 e artt.173-177,326-338. Entro il 30 gennaio 2012 sarà approntato un elenco integrante operatori economici che potranno partecipare “agli affidamenti in economia e all’affidamento di lavori fino alla somma di € 1.000.000.000”. Sono previsti cinque distinti livelli d’intervento, che andranno da € 200.000 fino al tetto prefissato.
La lista sarà aggiornata e verificata due volte all’anno; una prima verifica verrà eseguita a fine giugno. Requisito fondamentale per essere iscritto nell'elenco, ovviamente, è che l’imprenditore vittima del racket abbia sporto denuncia agli organi di Polizia. La Magistratura, dopo le indagini del caso, dovrà, almeno, aver predisposto un rinvio a giudizio dei presunti estorsori o emesso una sentenza di primo grado. A questo punto, la vittima potrà presentare la domanda per l’inserimento nell’elenco. Abbiamo incontrato Sergio Vigilante, sempre in prima linea come imprenditore e come presidente dell’”Associazione Antiracket e Antiusura” del Comune di Portici, per ascoltare la sua opinione.
“Premetto che l’Amministrazione Cuomo ha già adottato simili provvedimenti da tempo. Con questa delibera il sindaco De Magistris e Giuseppe Narducci, assessore alla Sicurezza nonché Pubblico Ministero, hanno perfezionato i provvedimenti, mettendo in campo uno strumento importantissimo: dare un vantaggio a chi denuncia, assicurandogli diritto di prelazione sugli appalti degli Enti pubblici.
E’ un grande obiettivo raggiunto nella lotta alla criminalità. Noi, come Comune di Portici e Associazione Antiracket , siamo sempre stati promotori di queste iniziative, ma la delibera del Comune di Napoli è ben formulata, giusta, perché incentiva non solo la denuncia da parte della vittima, ma premia le aziende vessate dai clan camorristici. La differenza sostanziale, rispetto a tutte i buoni provvedimenti presi fino ad ora, è proprio questa: la facilitazione all’accesso ai bandi di gara degli appalti pubblici, e non solo il beneficio della legge n. 44/99 in materia di fondi.
Ha qualche ulteriore proposta da fare?
“Bisogna seguire la tendenza indicata da Portici e da Napoli, che devono rappresentare un modello per tutte le amministrazioni comunali del territorio: ogni città dovrebbe siglare un protocollo d’intesa con le aziende denuncianti. I risultai ottenuti a Portici con la lotta all’illegalità a 360° sono lampanti: oggi come oggi la criminalità, anche se non è completamente scomparsa, è presente in maniera molto minore. Mi faccio portavoce, come presidente dell’Associazione Antiracket e Antiusura, unitamente a S.O.S. Impresa e la Confesercenti di Napoli, di una proposta volta a tutte le amministrazioni comunali: che si accordino per firmare un documento unico, adottando delibere come questa per far crescere l’area della convenienza a denunciare e ridurre l’area delle collusioni, che talvolta lega le imprese alla camorra, scoraggiando così la denuncia e favorendo il silenzio.
La lotta alla criminalità deve diventare una rete territoriale; deve avere una funzione non solo di strumento, ma dev’essere il valore aggiunto nella lotta all’illegalità. Solo così si può debellare del tutto la piaga della criminalità organizzata
Il Mediano (Fonte Foto:Rete Internet)
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