giovedì 3 novembre 2011

Stasera debutta il “servizio pubblico” secondo Santoro

Genova - Un’intervista esclusiva a Chiara Danese, ex miss costituitasi parte civile nel processo a carico di Emilio Fede, Lele Mora e Nicole Minetti. La voce degli indignados accampatisi davanti a Bankitalia. L’analisi della crisi di Paolo Mieli e le “domande difficili” di Franco Bechis e Luisella Costamagna. È “Scassare la casta”, prima puntata di “Servizio pubblico”, la nuova sfida di Michele Santoro, al via stasera su una multipiattaforma di tv territoriali, Sky, Web, radio e in diretta streaming su Facebook. Ospiti Diego Della Valle e Luigi De Magistris; in collegamento Valter Lavitola.

Multipiattaforma
Santoro riparte da dove aveva lasciato, i processi “caldi” e l’attualità politica dell’Italia ad un passo dal precipizio: «Berlusconi farà il passo indietro che in tanti chiedono? E cosa ci aspetta: un governo tecnico d’emergenza che ci traghetti fino alle elezioni anticipate, o un governo con una chiara maggioranza politica?», ci si chiederà in studio. In un intervento a sorpresa, e chissà che non ce ne siano altri, Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo racconteranno le promesse non mantenute sui tagli alla casta. E poi ci saranno Vauro e Marco Travaglio, con il racconto della “balla della settimana”.

Mentre si lavora agli ultimi dettagli nello studio 3 di Cinecittà, tra tubi Innocenti e gru, simbolo di una «tv che sale sulla gru per farsi sentire», come ha annunciato Santoro, il programma già tira. «Abbiamo fatto il pieno vendendo a più del doppio del prezzo medio i quattro break da 4 minuti all’interno della trasmissione», spiega Matteo Sordo, ad di Publishare, la concessionaria che raccoglie la pubblicità per Servizio pubblico. Il costo previsto è di 250mila euro a puntata (con un fatturato finale di circa 7 milioni) e minimo garantito di 110mila euro di ricavi da spot sulle tv locali, cui va aggiunta la raccolta su Sky e su Internet.

Intanto Giuliano Ferrara, dopo essersi candidato a prendere il posto che fu di “Annozero” nel prime time del giovedì di Rai2, sarebbe pronto a lanciarsi anche sul circuito che ospita Santoro. «Stamattina mi sono sentito Ferrara - rivela Sandro Parenzo, patron di Telelombardia e coinvolto nel progetto sia come Publishare sia come società di produzione - e se mi chiedete se in futuro ci potrà essere una sua trasmissione come per Santoro rispondo: perché no?».

Si rammarica invece Nino Rizzo Nervo, consigliere di amministrazione Rai, che accusa l’azienda di non aver accolto il suo invito a trasmettere Santoro «per miopia e timore politico, puro autolesionismo di un vertice che sinora si è distinto soltanto nel rinunciare a pezzi pregiati di programmazione per assecondare i diktat della politica». Sottoscrive Articolo 21, annunciando con il portavoce Giuseppe Giulietti una raccolta di firme per una nuova legge che allontani i partiti dalla tv pubblica, mentre l’Idv invita tutte le opposizioni a unirsi per «riportare Santoro in Rai».
http://www.ilsecoloxix.it/p/italia/2011/11/03/AOT3crJB-pubblico_debutta_servizio.shtml

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