mercoledì 5 gennaio 2011

La tangenziale “leghista”

Gaetano Pietropaolo* (Terra Napoli)
MOBILITA'. Aumenta ancora il pedaggio per gli automobilisti napoletani. A incassare, il gruppo Benetton.  

L'ultimo “regalo” natalizio a Napoli ed ai napoletani è arrivato dalla società che gestisce la tangenziale della città partenopea, che ne ha aumentato il pedaggio ad 85 centesimi. La tangenziale di Napoli è l’unica in Italia a pagamento. Fu costruita nel 1968 in base ad una convenzione tra l’Anas ed un concessionario privato a cui fu garantita la possibilità di rifarsi dei costi sostenuti attraverso la gestione dell’infrastruttura per un periodo non maggiore di 33 anni. La convenzione quindi è scaduta nel 2001, anno dal quale l’autostrada cittadina dovrebbe essere del tutto gratuita. Ma per ragioni fumose e mai rese note con precisione all’opinione pubblica, la convenzione è ancora in vigore e consente ai gestori di continuare ad incassare il pedaggio dai circa 300mila automobilisti che la attraversano giornalmente.

Pedaggio che tra l’altro è soggetto a continui aumenti. Sembra infatti che i gestori della tangenziale napoletana di occasioni non ne perdano nemmeno una. I tempi delle 300 lire del 1968 appartengono ormai ad un’altra epoca. Ma sembrano lontani anche quelli dell’ultima tariffa in lire: 1.200 nel 2002. Negli ultimi anni  il concessionario sembra essersi accanito con aumenti che sembrano, ai più, irragionevoli. Se prendiamo in considerazione gli ultimi 4 anni, ad esempio, si è passati dai 65 centesimi del dicembre 2006 agli 85 del gennaio 2011: un incremento di quasi il 31 per cento. Gli unici aumenti comprensibili sarebbero quelli legati al recupero dell’inflazione ma, nel periodo considerato, questa è stata del 7,6 per cento.

Al danno si aggiunge la beffa. Gli aumenti sarebbero in un certo senso accettabili se significassero il rafforzamento di un gruppo industriale del Mezzogiorn, che magari li tramutasse in investimenti sul territorio. E invece, Tangenziale di Napoli S.p.A. è controllata, attraverso la società Atlantia dal gruppo Benetton di Treviso che di investimenti al Sud non ne ha mai voluto sentir parlare. E come ormai noto, è uno dei principali finanziatori privati della Lega Nord. A dire il vero, la dinasty trevigiana si è spinta decisamente oltre il semplice finanziamento al partito del Carroccio nelle ultime regionali in Veneto. In  questa circostanza,“Fabrica”, il centro di ricerca sulla comunicazione dei Benetton ha persino curato la campagna elettorale dell’attuale presidente della Regione, Luca Zaia, sancendo un legame decisamente non comune tra un partito e un gruppo industriale.

La beffa, insoma, non è da poco: i napoletani sostengono indirettamente, attraverso il pedaggio di una tangenziale che non dovrebbero pagare, il partito del pregiudizio antimeridionale per eccellenza. Quello che con Calderoli, qualche anno fa, definiva Napoli «una fogna infestata da topi da eliminare con qualsiasi strumento». Ma davanti ai soldi, a quanto pare, non c’è fogna che regga.

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