Viviamo una temperie epocale, dove si tende a sfuggire da responsabilità,sollevando polvere e giocando allo scaricabarile.Dove le Istituzioni,ad ogni livello,sembrano aver smarrito la loro missione.
Fanno fatica (e quale) a stare sui problemi.
E,di conseguenza,non riescono ad esprimere una visione.Ad indicare una prospettiva.
In un contesto del genere,la Diocesi di Nola,ha scelto di affondare nellla realtà dei tempi la sua azione pastorale, nel segno del messaggio evangelico "che si aggiorna e si rinnova".Ha scelto di schierarsi-con il Suo Pastore in prima fila-con i più deboli,a difesa della tutela dell'ambiente e della salute.
Ha scelto di fare di ogni Parrocchia un soggetto socialmente incisivo.
Ha scelto di stare con la gente e tra la gente,per dialogare,capire e orientare.
Ha scelto di promuovere occasioni di aggregazione sociale,per promuovere la svolta culturale di cui il territorio nolano e,più latamente,il Paese ha bisogno.
Una di queste occasioni doveva essere l'Assemblea Pubblica sul tema"Emergenza ambientale,problematiche e prospettive"convocata dall'Arcivescovo S.E. Beniamino Depalma .
Sala affollatissima.Relatori di primo piano.A cominciare da don Aniello Tortora,che ha introdotto i lavori con un'ampia relazione,ricca di spunti per la riflessione e l'approfondimento della problematica in discussione.
Ma non appena la parola è passata al sostituto procuratore,dott.Giuseppe Visone,che rappresentava il Procuratore Mancuso,si è scatenata la protesta.Dopo qualche interruzione,ha preso la parola Don Luigi Ciotti,che ha infiammato gli animi del folto pubblico con un pertinente "elogio della legalità".
Citando Sant'Agostino ha invocato non una passiva speranza,bensì quel sentimento,che,passando per la rabbia(intesa come tensione forte alla conoscenzai del reale),passa attraverso il coraggio,inteso come voglia di prioettarsi in avanti,per giungere alla soluzione dei problemi.
“Dove trovate una chiesa che offre l’opportunità di incontrarsi e riflettere su questi temi?” ha affermato don Luigi Ciotti alla platea: “Siamo l’ultimo paese in Europa a non vedere ancora riconosciuti nel codice penale i reati ambientali: dobbiamo fare la nostra parte e il primo passo è una grande sfida culturale, scuotere gli indifferenti. La malattia mortale di oggi è situazionel’indifferenza”. Sono state accolte con fiducia le parole di don Ciotti, mentre vive proteste sono state rivolte al procuratore Visone, praticamente zittito dal pubblico nonostante i ripetuti inviti del Vescovo ad ascoltare (le acredini risalgono al mancato intervento della Procura di Nola sulla discarica di Terzigno, n.d.r.). Non sono mancati i momenti di agitazione, per quanto infine anche i rappresentanti dei gruppi di difesa del territorio hanno espresso
serenamente i loro commenti: “Noi ci appelliamo al diritto alla vita, non vogliamo altro che la legalità e per questo, come non vogliamo le discariche a casa nostra, non le vogliamo neanche a casa degli altri” ha detto una mamma vulcanica di Boscoreale. “La stampa ha trasmesso solo chi creava disordine, ma noi stiamo conducendo questa battaglia legalmente: il Parco del Vesuvio è avvelenato, cosa dobbiamo fare?! Appartengo alla diocesi di Napoli e nessuno ha mai proposto un incontro come quello di stasera, mi congratulo con il Vescovo e spero che lui possa far da tramite con le istituzioni” ha detto rappresentante della Rete.
Domenico Montanaro Visciano Palmo a Palmo
Franco M.
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