martedì 11 gennaio 2011

Un Natale morente di Aniello Collaro

Un Natale morente. Dissacrazione delle liturgie. Mistificatazione degli evangeli. Blasfemia della tradizione. Aberrazione della dottrina.

No!

Semplicemente vivificazione della Parola.

Che supera le cronologie dell'ortodossia. Ed approda alla contaminazione coerente. Che connota i Tempi. Che legge questo tempo. Lo vive. Soffre. Perchè ad esso sopravviva.

Il Natale è anche metafora laica di nuova vita. Eppure, senza dolore, non ci può essere nuova vita . E neppure senza la morte che una nuova vita preceda.

Ed allora il Natale è anche Passione. Di chi è soggetto che si vota alla mortificazione. Che crede nella resurrezione del riscatto.

Il Natale figura della Pasqua. Il Passaggio che ineluttabilmente dovrà avvenire. Dopo una quaresima di vessazioni e privazioni a cui corrispondere il coraggio della coscienza e della consapevolezza. Unico possibile e necessario dogma laico che nutre la resistenza.

Perchè si possa vivere alla morte.

Si possa morire alla rassegnazione.

Nell'Ascensione alla dignità.

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