FIRME E VIA DI SOPPIATTO
Corsa al registro, dunque, ma non necessariamente alla presenza effettiva ai lavori, è meglio precisare. Perché per dimostrare di esserci stati (e dunque per non entrare nel pallottoliere della penalizzazione) è sufficiente appunto registrarsi a inizio seduta. Ma poi si possono disertare le successive convocazioni in giornata, come si può andare via di soppiatto poco dopo l'inizio della riunione. Che poi, raccontano alcuni parlamentari, è quello che spesso succede.
Falle di un sistema ancora tutto da rodare. E che non prevede, per esempio, la registrazione della presenza in commissione mediante le votazioni con impronte digitali, come invece accade in aula da almeno un paio d'anni. "Troppi fanno i furbi - attacca il dipietrista Antonio Borghesi - Vogliamo parlare dell'ex ministro Renato Brunetta, che da noi in commissione Bilancio firma e spesso dopo cinque minuti va via? E poi, lui come gli altri, per tutto il giorno sono a posto, anche se la commissione si riunisce altre tre volte in giornata".
L'ex responsabile della Funzione pubblica, proprio lui che della lotta all'assenteismo negli uffici ha fatto la sua bandiera, proprio non ci sta. E, contattato, taglia corto: "Guardi, io lavoro dalla mattina alla sera. Non mi occupo di queste bassezze". Clic.
Brunetta non è l'unico ex ministro berlusconiano a essere finito sotto "osservazione" per le presenze ai lavori di commissione. Il 6 dicembre, quando il meccanismo era già scattato ma in rodaggio, il democratico Andrea Sarubbi aveva accusato su Twitter Mara Carfagna di aver firmato agli Affari sociali "per la diaria" e di essere poi andata via.
Polemica di fuoco sul ring delle 140 battute. E poco più di un mese dopo, dal 26 gennaio l'ex ministra delle Pari opportunità risulta aver abbandonato quella commissione per la Giustizia. Sarubbi non torna in rotta con la Carfagna, ma fa notare come sia "l'unico che, se in ritardo, scrive accanto alla firma l'orario di ingresso: mi prendono in giro, ma io ci tengo. Quel che è certo è che in alcune giornate le presenze sono aumentate anche del 50 per cento".
ASSENTEISTI INCALLITI
Poi ci sono quelli che della firma - e del taglio - se ne infischiano. È il caso dei 29 deputati, anche questi iscritti a tutti i gruppi, che al "registro" della Segreteria generale risultano aver partecipato a meno del 10 per cento delle sedute di commissione, in questi primi 30 giorni.
Tra loro, quasi tutti i leader politici, per inevitabili "altri impegni". Per loro il biglietto da 500 euro è già decurtato dalla busta paga. "Verranno pure a firmare. Ma alla fine - lamenta un deputato di lungo corso come Pino Pisicchio, Api - a lavorare siamo sempre una ventina su 40. Non è cambiato molto".
Tanto meno per quell'unico deputato che vanta il record al contrario: zero per cento, mai presenziato ad una seduta della sua commissione di appartenenza. Anche se, di contro, ha sempre firmato il registro presenze della bicamerale Antimafia, che dunque predilige. Tutto sarà più chiaro quando, tra qualche giorno, la Camera renderà pubbliche le percentuali di ciascun deputato.
di Carmelo Lopapa
Proprio Lei caro Brunetta che dei tornelli ne aveva fatto il suo cavallo di battaglia?
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