giovedì 15 marzo 2012

Sopralluogo nella discarica di Terzigno. Arpac: "La Sari non è a norma"



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15/03/2012 -

Il sistema di impermeabilizzazione della discarica Sari non è a norma. E’ quanto sostengono in una diffida i tecnici dell’Arpac che, ieri mattina, hanno effettuato l’ennesimo sopralluogo nello sversatorio del Parco nazionale del Vesuvio. Con i responsabili dell’ente ambientale, anche le Mamme Vulcaniche, lasciate fuori dal sito e rappresentate durante i controlli da Michele Moscariello, dirigente del comune di Boscoreale. Proprio Moscariello, a margine delle verifiche effettuate all’interno dell’ex cava Sari, ha sottolineato la pericolosità del sito.
“La discarica va chiusa”, dice, “e anche subito. Ora attendiamo la relazione dei tecnici dell’Arpac per capire se l’impermeabilizzazione sia a norma o meno. In ogni caso, c’è molta approssimazione nella gestione del sito e questo comporta numerosi danni per i cittadini”.
Per Venere Stanzione, presidente delle Mamme Vulcaniche, “cava Sari andava chiusa un anno fa, quando era già satura. Non a caso, adesso stanno facendo lavori di allargamento (in altezza), per poter sversare ancora rifiuti. Ma è chiaro che se un sito è stato costruito per supportare una certa quantità di rifiuti, non ci si può sversare all’infinito”.
Dello stesso parere anche Anna Brancaccio, rappresentante delle Mamme Vulcaniche: “Subito la chiusura della discarica. Nello stesso tempo vorremmo capire dove sono finiti i 70 milioni di euro per la bonifica e per le opere di compensazione. E’ assurdo quanto sta accadendo da anni in pieno Parco nazionale del Vesuvio, quella che doveva essere l’oasi protetta. Basta, non ne possiamo più”.
Duro anche l’intervento di Verdi e Federconsumatori: “Per l’ennesima volta è stato impedito alle Mamme Vulcaniche - denunciano il commissario regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli ed il responsabile regionale della Federconsumatori Rosario Stornaiuolo - di entrare per un sopralluogo all’interno della discarica di Terzigno che emette miasmi sempre più insopportabili. Non si riesce a capire quando e se questo enorme invaso traboccante di spazzatura sarà chiuso”. 
Quello che è certo,  aggiungono  Borrelli e Stornaiuolo, “è che i morti per tumore nei comuni che circondano la discarica sono triplicati da quando c’è la discarica e che i cani che si sono ammalati di lesmaniosi negli ultimi due anni sono addirittura quintuplicati. A nostro avviso, la poca trasparenza nella gestione dell’invaso e la complicità soprattutto del sindaco di Terzigno, Domenico Auricchio, del Presidente della Provincia, Luigi Cesaro, e di quello della Regione, Stefano Caldoro, hanno portato ad una situazione insostenibile”. 
ROBERTO MAZZA

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