venerdì 16 marzo 2012

Niente discariche nelle aree vincolate e di tutela ambientale

Dall'On.Luisa Bossa della Commissione parlamentare antimafia riceviamo e pubblichiamo:
Comunicato stampa
ROMA. (15 MARZO). Niente discariche in aree vincolate e di tutela ambientale. Lo ha deciso, oggi, in Aula a Montecitorio, la Camera dei deputati, con un Ordine del giorno presentato dalla deputata del Pd, Luisa Bossa, firmato da altri dieci deputati del Pd, e accolto, con parere favorevole, dal Governo.
“Con il pieno accoglimento del mio ordine del giorno – dice la deputata napoletana –, come impegno vincolante, il Governo dovrà assumere ogni iniziativa affinché, nell'individuazione dei siti e la costruzione di impianti di discarica nella provincia di Napoli, venga stralciata la possibilità di realizzarne in aree vincolate e di tutela ambientale. Con questo impegno, il Governo dice no, evidentemente, alla realizzazione di impianti di trattamento dei rifiuti nella Cava del Castagnaro che, com’è noto, è sottoposta alle norme di tutela di Protezione Integrale secondo il vigente piano territoriale paesistico, e dice no all’eventuale impianto di Sant’Anastasia che, com’è noto, ricade nell’area di vincolo del Parco nazionale del Vesuvio. Ora è necessario che siano assunti atti consequenziali al fine di escludere definitivamente queste aree dalle ipotesi in campo”.
“Bene ha fatto – conclude l’on. Bossa – il prefetto di Napoli a rinviare la riunione del Comitato provinciale per la sicurezza e l’ordine pubblico inerente la realizzazione dei lavori al Castagnaro. Dopo l’accoglimento dell’ordine del giorno da parte del Governo, la questione va ridiscussa totalmente, sia in sede politica sia in sede tecnica”.

Ecco il testo integrale dell’Ordine del giorno accolto dal Governo

 La Camera 
premesso che:   
il comma 1 dell'articolo 1 del decreto-legge in esame stabilisce che «per garantire la complementare dotazione impiantistica ai processi di lavorazione effettuati negli impianti di cui al comma 1, è autorizzata la realizzazione di impianti di digestione anaerobica della frazione organica derivante dai rifiuti nelle aree di pertinenza dei predetti impianti, ovvero, in presenza di comprovati motivi di natura tecnica, in altre aree confinanti, acquisite dal commissario straordinario nominato ai sensi del comma 2 dell'articolo 1 del 196, convertito, con modificazioni, decreto-legge 26 novembre 2010, n. 1»; dalla legge 24 gennaio 2011, n. 1;
tra queste aree ricadrebbero la cava dismessa in località «Castagnaro Ovest» nel comune di Pozzuoli, come sito per il conferimento del rifiuto CER 19.05.03, ovvero compost «fuori specifica» e una cava nel comune di Sant'Anastasia, in pieno Parco nazionale del Vesuvio;
l'area del Castagnaro è sottoposta alle norme di tutela di Protezione Integrale (P.I.), secondo il vigente piano territoriale paesistico. Gli interventi ammissibili sono esclusivamente quelli volti alla conservazione e al miglioramento del verde nel rispetto dei processi dinamico evolutivi e delle potenzialità della vegetazione della zona e interventi di risanamento e restauro ambientale con l'eliminazione finanche di cartelloni pubblicitari. È in ogni caso vietata la costruzione di strade rotabili e di qualsiasi tipo; sono vietati gli attraversamenti di elettrodotti o di altre infrastrutture aeree; è vietata l'utilizzazione delle cave esistenti nella zona;
in base al Piano Regolatore Generale (articolo 37 – Zone agricole speciali – Zona Et – Agricola a tutela) inoltre, sono ammessi esclusivamente interventi per favorire l'agriturismo in Campania, opere di miglioramento fondiario e opere agrarie per lo sviluppo delle produzioni in funzione delle caratteristiche vocazionali dei terreni. Il PRG pone un vincolo idrogeologico su tutta l'area della ex cava;
il Piano Stralcio per l'Assetto Idrogeologico dell'Autorità di Bacino Nord Occidentale, inoltre, classifica a rischio frana R4 e pericolosità P3 la parte alta dell'area della ex cava e a Rischio Frana R2 e Pericolosità P1 la parte mediana; individua incisioni di possibili crisi per la strada che la serve trattandosi di un ex alveo. L'area insiste sul tracciato del tunnel stradale realizzato per il Piano internodale di evacuazione di emergenza per il rischio vulcanico e bradisismico dei Campi Flegrei. Inoltre a valle dell'ex cava, a 200 metri, passa la condotta idrica che alimenta l'acquedotto della zona fino all'isola d'Ischia;
anche la cava nell'area di Sant'Anastasia ricade in zone vincolate e di tutela ambientale;    
la realizzazione di discariche a ridosso di queste aree appare dunque in aperto contrasto con i vincoli previsti dalla legge; essa inoltre determinerebbe concreti rischi, oltre che per le maestranze impiegate, per l'incolumità dei cittadini che ivi risiedono, nonché per tutto il comprensorio abitativo circostante;
la scelta della specifica cava dismessa in località «Castagnaro Ovest» è stata effettuata sulla base dell'elenco delle cave individuate come chiuse o abbandonate ai sensi del Piano Regionale delle Attività 27 del 19 giugno 2006; da Estrattive (PRAE) pubblicato su B.U.R.C. n. tale elenco si evince che quella del Castagnaro identificata con codice 63060-12 ricade sia in Area di Crisi (A.C. n.4) che in Area di Particolare Attenzione ambientale (APA n.1) per le quali lo stesso PRAE prescrive interventi di Ricomposizione Ambientale, riqualificazione ambientate e Riqualificazione Territoriale incompatibili con la realizzazione di una discarica fosse anche per solo rifiuto CER 19.05.03;
il mancato coinvolgimento delle comunità locali nella determinazione della scelta ha già provocato un clima di forte preoccupazione e allarme sociale, con la costituzione di comitati di protesta e conseguenti manifestazioni. Inoltre alcuni rappresentanti dei comitati per la loro azione di protesta sono stati oggetto di minacce e danni da parte di soggetti non individuati e che su questi eventi stanno indagando gli organi inquirenti;
da ricostruzioni giornalistiche e denunce di autorevoli esponenti delle istituzioni locali (ad esempio del Presidente della Commissione Ecomafie della Regione Campania), si evincono fondati allarmi sul possibile coinvolgimento della criminalità organizzata nella realizzazione di discariche e soprattutto delle opere accessorie necessarie,
impegna il Governo
a prendere ogni iniziativa, nel rispetto delle competenze previste dalla legge per il Commissario Straordinario per l'individuazione dei siti e la costruzione di impianti di discarica nella provincia di Napoli, affinché – nell'individuazione dei siti per la costruzione di impianti di discarica nella provincia di Napoli – venga stralciata dal Piano redatto la possibilità di realizzare discariche in aree vincolate e di tutela ambientale.

9/4999/Bossa, Iannuzzi, Murer, Cuomo, Sarubbi, Ciriello, Piccolo, Boffa, Bonavitacola, Picierno, Farina Coscioni. 
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E ora chiusura immediata della discarica SARI, accertamento delle responsabilità dello scempio ambientale, messa in sicurezza della stessa e bonifica immediata di tutte le discariche esistenti nel Parco nazionale del Vesuvio.
Rete dei Comitati vesuviani

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