SEQUESTRO DI CAVA VITIELLO A TERZIGNO. ARRESTATI TITOLARI

(AGI) - Napoli, 3 dic. - I Vitiello padre e figlio (titolari solo dell’impianto di estrazione e non del tereno, come riferito precedentemente, ndr.) hanno utilizzato per l’attivita’ estrattiva pale meccaniche, vetture, autocarri e autotreni con “modalita’ particolarmente arroganti”, si legge in una nota firmata dal procuratore di Nola Paolo Mancuso, perche’ hanno agito “per mesi in un’area particolarmente controllata dalle forze dell’ordine impegnate nei controlli a cava Sari (la discarica a Terzigno contestata dalle popolazioni locali, ndr.) avendo come clienti terminali anche ditte gia’ sospettate di contiguita’ con le organizzazioni criminali della zona”. Il materiale estratto nei periodi di minor lavoro, e cioe’ dalle 5 alle 8 del mattino, dicono gli inquirenti, era di almeno 400 metri cubi al giorno, ma poteva decuplicare arrivando a 4mila metri cubi; ogni metro cubo portava 10 euro di guadagno. Il provvedimento di sequestro riguarda anche due escavatori cingolanti, due pale meccaniche gommate, tre autocarri per l’esterno e due altri piu’ grandi senza targa per i trasporti interni. “Una immensa quantita’ di materiale - si legge ancora nella nota - praticamente una intera collina era gia’ cavato e pronto per l’asporto”. Il gip ha anche respinto l’ordinanza di sequestro di cava Sari, avanzata dai comitati antidiscarica di Terzigno, confermando quanto sostenuto dalla Procura, e cioe’ che sono inesistenti gli allarmi sull’inquinamento della falda acquifera, almeno stando alle risultanze delle prime analisi. Intanto la Provincia di Napoli e la Regione Campania sembrano ascoltare la voce dei comitati verso impianti intermedi (TMB??), (AGI).
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http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/notizie/politica/2010/3-dicembre-2010/premier-berlusconi-torna-napoli-1816547503.shtml