mercoledì 1 dicembre 2010

ZERO ECO BALLE”: ECCO L’ALTERNATIVA ALL’INCENERIMENTO

Nell’incontro galatinese, oltre duecento partecipanti: i cittadini chiedono alla politica di gestire in maniera diversa i territori, salvaguardando la salute pubblica dal rischio speculazione
caricamento in corso

GALATINA - Importante e forte la partecipazione dei cittadini, una risposta concreta alle titubanze della politica nella gestione dei rifiuti: 200 persone si sono ritrovate a Galatina, per ascoltare le alternative all’incenerimento dei rifiuti presentate nell’incontro “Zero eco Balle” e per opporsi a scelte viste come nocive per la salute pubblica, in un territorio che ha ottenuto il primato nazionale per il numero dei casi di malattie tumorali al polmone.

I cittadini non sembrano, dunque, rassegnarsi all’inerzia o a proporsi come spettatori di decisioni che rischiano di danneggiare l’economia e la salute di tutti. Nel corso dell’appuntamento galatinese, è arrivato un richiamo forte ad una politica sempre più volutamente sorda alle richieste popolari e sempre più lontana dalla tutela del bene e della salute pubblica: “L’alternativa all’incenerimento dei rifiuti esiste – spiega il comitato intercomunale contro il progetto di riconversione di Colacem in impianto di cdr - ed è realizzabile concretamente, come dimostrano le eccellenti realtà di Capannori, un comune di 47mila abitanti, il cui giovane assessore all’ambiente Alessio Ciacci, ha illustrato la strategia Rifiuti zero, adottata con successo, ottenendo il 90% di raccolta differenziata, riducendo drasticamente il conferimento in discarica; di Vedelago, un centro di riciclaggio e stoccaggio dei rifiuti a servizio di un’utenza di 200mila cittadini”.

Dalla platea, oltre ad un fermo no ad ogni ipotesi di incenerimento, sono state formulate proposte concrete quali l’immediata adozione a livello comunale della strategia Rifiuti zero, ma anche la richiesta di abolizione delle Ato, ritenuti “carrozzoni politici, il cui esoso costo, oltre cinque miliardi di euro di fondi regionali, serve a coprire esclusivamente le inefficienze ed i fallimenti politico – amministrativi”.

Si è levata inoltre la denuncia del rischio di spreco dei fondi Fas, con la proposta di una diretta gestione provinciale per finanziare la chiusura virtuosa del ciclo dei rifiuti attraverso impianti di compostaggio, efficienti centri di riciclo, impianti di smistamento, stoccaggio e di riutilizzo, impedendo il ricorso ad inutili, dispendiosi e dannosi inceneritori. La correlazione tra il danno alla salute e l’incenerimento è stata illustrata con puntuale argomentazione scientifica dal dottor Agostino Di Ciaula, che ha richiamato la copiosa letteratura prodotta da intere associazioni scientifiche ed ordini di Medici (come quello dell’Emilia Romagna o della Francia), da importanti studi fatti da oncologi di fama internazionale come il francese Belpomme, o David Kriebel del Dipartimento salute ed ambiente del Massachussets, ed i medici italiani di Medicina democratica.

Medesimi studi sono stati richiamati dall’oncologo, Giuseppe Serravezza, accolto da un fragoroso e riconoscente applauso di solidarietà della sala per la vicenda della querela presentata da Paride De Masi, amministratore delegato di Italgest, evidentemente preoccupato dell’opera di informazione e sensibilizzazione che questi svolge a fianco dei tantissimi comitati e associazioni cittadine e ambientaliste in difesa della salute pubblica.

Nessun commento: