I 18 SINDACI della "zona rossa" E I RIFIUTI – I primi cittadini firmano un documento congiunto: “Servono impianti intermedi condivisi” e la differenziata spinta"
Realizzare una impiantistica condivisa e programmata sul territorio dei diciotto comuni della ‘zona rossa’ che attualmente conferiscono a Cava Sari a Terzigno. E’ l’obiettivo prioritario contenuto in un documento firmato da sindaci e amministratori dei 18 comuni del Vesuviano al termine di una riunione al municipio di Ercolano (Napoli) convocata dal sindaco Vincenzo Strazzullo. I sindaci hanno espresso la volonta’ comune di realizzare l’impiantistica che avra’ l’obiettivo di ridurre i costi di gestione del ciclo e l’imposizione tariffaria sui cittadini e nel contempo di incrementare la differenziata. Nello specifico, il comune di Torre del Greco (Napoli) ha dato la disponbilita’ per un impianto di trattamento del secco indifferenziato; Massa di Somma (Napoli) per un impianto di compostaggio anaerobico; Ercolano (Napoli) per un impianto di trattamento dei materiali inerti, tritovagliatura di sfalci e verde e compostaggio; Somma Vesuviana (Napoli) per il compostaggio. Gli altri comuni si impegnano a utilizzare gli impianti che saranno realizzati per garantire la sostenibilita’ gestionale ed economica. Gli enti si impegnano adesso ad una azione comune presso Provincia e Regione per ottenere l’individuazione di soluzioni procedurali utili a ridurre i tempi e a snellire gli adempimenti per la realizzazione degli impianti. A margine dell’incontro il sindaco di San Sabastiano al Vesuvio e presidente della Comunita’ del Parco Nazionale del Vesuvio, Giuseppe Capasso ha detto: ”I 18 comuni della ‘zona rossa’ hanno ridotto i conferimenti a Cava Sari dalle 600 tonnellate giornaliere alle attuali 250 ottemperando agli impegni sottoscritti a meta’ novembre col premier Berlusconi, raggiungendo buoni risultati sulla raccolta differenziata”.
l’Ora Vesuviana on-line
N.B.
Fin quì l'Ora vesuviana.
A breve il documento sottoscritto dai Sindaci e il Comunicato stampa di Rete,WWF, Legambiente e Italia Nostra.
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