martedì 19 aprile 2011

Perché aumenta il prezzo della benzina

E dei carburanti sintetici liquidi.

Prendiamo lo spunto dall'articolo "Benzina mai così cara" apparso il 16.04.2011 in Agoravox per riprendere il problema del prezzo della benzina e riparlare dei carburanti sintetici.
Lasciano esterrefatti le storie raccontate come al solito per l'occasione dai responsabili competenti (presunti) su gli aumenti spropositati di prezzo della benzina, in realtà commedianti che recitano a soggetto. Fingono meraviglia e indignazione i presidenti di vari enti di tutela dei consumatori (meglio: per la beffa dei consumatori !).
In comunicati congiunti ci informano, come se non lo sapessimo già, che la benzina e i carburanti da petrolio continuano ad aumentare paurosamente, a fronte del prezzo del petrolio che inesorabilmente, ad ogni stormir di fronde in un qualunque paese produttore, fa dei balzi leonini verso l'alto, ora toccando nuovamente i 128 $/barile contro il vecchio massimo della precedente crisi economico-energetico-finanziaria (2008-2009) di 148 $/barile.
Si indignano ridicolmente costoro per l'aumento del prezzo del petrolio e quindi della benzina e dei carburanti per il trasporto derivati, mentre ignorano o fingono di ignorare quello che ormai hanno capito tutti, e cioè che il prezzo del petrolio sale appena soffia un alito di vento sulla domanda o sull'offerta di petrolio nel mercato globale, perché il picco di offerta-domanda di petrolio, come dicono gli esperti, è stato raggiunto o sta per essere raggiunto. Il picco di offerta-domanda secondo alcuni esperti è già stato superato attorno al 2005 e secondo altri verrà raggiunto e superato tra il 2010 e il 2020.
Il che significa chiaramente che la domanda mondiale di petrolio ha superato o sta superando l'offerta e la disponibilità del petrolio su scala mondiale, e che i nuovi giacimenti che vengono scoperti ed eventualmente sfruttati non sono in grado di coprire e soddisfare la domanda continuamente crescente, e sono ormai nettamente al di sotto.
Non è quindi il caso di stare a discutere e contestare il fatto e la legge economica chiarissimi e fondamentali per i quali, quando un bene essenziale come il petrolio scompare dal mercato e la sua disponibilità si riduce, e la domanda supera l'offerta, il prezzo sale senza fallo sproporzionatamente.
Questi signori commedianti racconta-favole di cosa si stupiscono e si indignano se il picco petrolifero domanda-offerta è in pratica superato e quindi la domanda, solo in parte moderata dall'aumento del prezzo del petrolio, supera l'offerta, e quindi il prezzo schizza inesorabilmente verso l'alto? Non c'è santo o balla raccontata che tenga. Per conseguenza aumenta più o meno sproporzionatamente e senza possibilità di rimedio il prezzo della benzina e di tutti i carburanti per il trasporto derivati dal petrolio.
E' chiaro che il governo, con cui questi signori fanno finta di prendersela recitando la commedia, è assolutamente impotente di fronte a questa situazione di crisi di forniture petrolifere e prezzi relativi per eccesso di domanda o difetto di disponibilità, e tanto meno può farci niente l'ente di stato (ENI) preposto ai traffici petroliferi e dei carburanti, ente che nel frangente conta come il due di briscola, cioè nulla, limitandosi avidamente a rallegrarsi ineffabilmente per il fatto che, se i prezzi aumentano, aumentano gli introiti dell'ENI e del suo inutile presidente impotente, che scalda la poltrona per niente a scapito dei cittadini.
Naturalmente ci guadagna di più pure lo stato, che però, come sappiamo, i soldi in più non li vede nemmeno col binocolo, giacchè scompaiono subito inghiottiti in qualche pozzo o voragine di spesa senza fondo e inestinguibile. Quindi lo stato, con tutti i buchi neri che si ritrova, si guarda bene dal ritoccare le accise, l'IVA, o qualunque altra forma di tassazione, dato che è sempre sull'orlo del fallimento economico-finanziario, come tutti i paesi cosidetti "pigs" del Sud-Europa. Le conseguenze le paga in effetti solo la popolazione che, se non vuole o non può andare a piedi, si impoverisce sempre più, almeno finchè ci sarà ancora una qualche disponibilità di petrolio e benzina e prima che, oltre ai soldi, finisca pure quella.
Qual'è il rimedio secondo questi protettori e tutori dei consumatori, che ormai conosciamo tutti per le fandonie che ci raccontano per conto dei petrolieri, dell'ENI, dello stato e dei ministri di stato? Tenersi il ventre per le proposte risibile e le risate relative, e cioè:
1. Introdurre l'accisa mobile (sic !), cioè l'accisa che va giù quando il prezzo della benzina va su (ma che gli fa, quando la benzina scarseggia sul mercato?).
2. Anadare per strada a doppia velocità ! (sic !), (ma che gli fa, se di benzina ce ne sarà sempre meno?).
3. Bloccare gli aumenti dei prezzi ! (sic !), (ma a che serve? se si bloccano i prezzi la benzina sparisce veramente, e da subito, non da domani e nasce il mercato nero, come nei paesi ex-comunisti).
4. Chiudere i distributori per le strade e aprirli nei supermercati ! (sic !) (ma a che serve, se la domanda di benzina aumenta e la disponibilità diminuisce ?).
Chiaramente costoro, i falsi protettori dei consumatori, i petrolieri, i distributori, l'ENI, lo stato, i ministri competenti, sono convinti che questi siano rimedi validi e che noi ci crediamo a queste favole diffuse per la consolazione dei fessi.
Possibile che costoro non abbiano ancora capito che il picco del petrolio è superato, in particolare con l'entrata in campo della Cina e dei paesi del terzo mondo ad alto tasso di sviluppo economico, che la domanda supera e supererà sempre più l'offerta, che i prezzi dei carburanti fossili da petrolio continueranno a salire inesorabilmente, che mancherà disponibilità di carburanti fossili, che ci saranno nuovamete a breve gravissime crisi economico-energetiche-finaziarie mondiali per questo, che metteranno sul lastrico i paesi e consumatori più poveri, meno fortunati, senza petrolio e risorse energetiche (esattamente come l'Italia), e che ci saranno anche gravi disordini sociali nei paesi meno sviluppati (vedi già ora nei paesi arabi poveri, che tirano la cinghia per mancanza di tutto), e forse anche guerre consequenziali su scala mondiale prossimamente per questo?
Cosa dovrebbero fare invece costoro, anzichè raccontare balle incredibili (protettori dei consumatori, petrolieri, distributori, ENI, stato e ministri insipienti) ? O, meglio, cosa fareste voi al loro posto, guardando quanto stanno facendo i paesi più evoluti e intelligenti del nostro, coinvolti nello stesso problema energetico connesso ai carburanti per il trasporto ? Cerchereste di trovare e produrre carburanti alternativi, che vadano bene, anzi meglio, dei fossili da petrolio, cioè senza inquinare e contaminare città e paesi, l'ambiente e l'aria che respiriamo, senza provocare emissioni di CO2 e gas serra in atmosfera con relativo Global Warming e mutamenti climatici catastrofici, senza sacrificare milioni di vite umane su scala globale avvelenate e contaminate dalle emissioni, e con la massima sicurezza e autonomia di approvvigionamento energetico e di carburanti relativi.
Forse che in Italia qulcuno di coloro che tengono le redini del governo in senso lato sta pensando a questo o si preoccupa di questo problema gravissimo dei carburanti alternativi ? Si trastullano a discutere di aria fritta e di ridicolo nucleare, inaccettabile, che non serve proprio a nulla giacchè non abbiamo estremo bisogno di energia elettrica, bensì di carburanti, mentre il nucleare è solo un alibi per niente, o eventualmente solo per sottrar soldi allo stato sottobanco per nulla, a spese della popolazione, deneggiandone l'economia, l'ambiente, e la salute. Nessuno parla di carburanti alternativi, nonostante ciò sia tassativamente prescritto dalla Direttiva Europea 2009/28 E.U. che precisa che i carburanti fossili (da petroilio, carbone e gas) vanno sostituiti cen biocarburanti e carburanti sintetici rinnovabili "carbon neutral" per il 10% del consumo entro il 2020.
Forse che qualcuno in Italia, nonostante le direttiva europea suddetta sia stata recepita dalla legislazione italiana, si preoccupa di produrre biocarburanti da biomasse rinnovabili e carburanti sintetici liquidi da biomasse di scarto, da rifiuti solidi urbani, da CO2 riciclata e da fonti di energia rinnovabili, come invece stanno facendo intelligentemente e rigorosamente gli altri paesi europei, oltre naturalmente agli USA e ai paesi extra-europei più evoluti ? No, assolutamente ! Eppure metodi , processi e impianti che producono carburanti sintetici carbon neutral (cioè senza emissioni nette di CO2 e gas serra in atmosfera) esistono, e vengono installati ovunque (dagli USA all'Irlanda, dal Brasile alla Germania, dal Canada alla Svizzera, etc.).
Gli impianti che trasformano la "monnezza" napoletana e nazionale in carburanti sintetici liquidi carbon neutral Fischer-Tropsch esistono, vengono proposti ovunque e producono benzine e diesel di ottima qualità superiore ai derivati dal petrolio, esenti da Zolfo, da Ossidi di Azoto, da nanopolveri cancerogene, producono benzine a 30-40 cents di €/litro, usando rifiuti che non costano quasi nulla, risparmiando discariche, anzi svuotandole e bonificando l'ambiente producendo benzina, a dei costi convenientissimi già quando il petrolio supera i 50 $/barile (ora è a 120 $/barile).
In Italia si consumano circa 80 miliardi di litri/anno di carburanti liquidi, corrispondenti ad un contenuto energetico di ca. 800 TWh/anno, a meno delle rese produttive dal petrolio, (cioè 800.000 GigaWatt.h/anno), che è una quantità di energia enorme, al confronto della quale il consumo elettrico italiano pari a 300-320 TWh/anno dell'Enel fa solo ridere (cioè l'energia consumata per i trasporti in Italia è quasi 3 volte tanto il consumo totale di energia elettrica).
Convertendo i rifiuti solidi urbani italiani in carburanti sintetici liquidi, con una raccolta differenziata del 50% ed il resto convertito carbon neutral, si può produrre il 10% dei carburanti sintetici necessari da subito (ca. 80 TWh/anno). Analogamente con biomasse agricole vegetali di scarto e recupero si possono produrre altri 80 TWh/anno di carburanti, cioè un altro 10% da subito.
Il restante 80% può essere prodotto riciclando la CO2 ora scaricata in atmosfera, convertendola in benzine con il processo Fischer-Tropsch, catturandola dagli scarichi in aimosfera delle centrali termoelettriche dell'Enel (che scarica in atmosfera il 30% della CO2 generata in Italia), delle raffinarie (ENI e petrolieri), dei cemetifici (Italcementi, etc.), delle industrie metallurgiche e siderurgiche (FIAT, Marcegaglia, etc.), e così via, ripulendo l'atmosfera, riducendo il Global Warming ed i mutamenti climatici catastrofici, l'avvelenamento, contaminazione, morti e malattie di ogni genere per milioni di esseri umani su scala globale, e assicurandoci la tranquillità, la sicurezza e l'autonomia energetica rinnovabile degli approvvigionamenti rinnovabili e infiniti.
Così stanno facendo tutti i paesi civili, tranne l'Italia dei furbi affamati di lucro personale a sbafo a carico dello stato, che non sono mossi da alcun intereresse nazionale comune, ma solo da cupidigia e ingordigia di denaro altrui.
Il petrolio va dimenticato, perché va a finire nel nulla, e sostituito gradualmente dai carburanti sintetici da fonti rinnovabili, in particolare con l'energia elettrica prodotta dal vento, in Italia in-shore e off-shore, nel canale di Sicilia, in Tunisia e in Libia (solo la Libia ha un potenziale elettrico enorme dal vento pari a ca. 10.000 TWh/anno, cioè ca. 33 volte il consumo elettrico italiano di 300-320 TWh/anno e contro gli 800 TWh/anno dei nostri carburanti, altro che nucleare da strapazzo che non produce e non serve a nulla). I carburanti sintetici liquidi carbon neutral (cioè neutri rispetto alle emissioni di CO2, che viene riciclata) riducono la dipendenza dal petrolio, dai combustibili fossili e dal loro prezzo esorbitante e insostenibile, e dalla loro disponibilità decrescente e sempre più incerta. Con i prezzi del petrolio fortemente fluttualti ed il picco di domanda-offerta del petrolio ormai raggiunto è altamente auspicabile sviluppare metodi, processi e produzioni che ci consentano l'autonomia e la sicurezza nel rifornimento dei carburanti sintetici, completamente esenti da fonti fossili.
Ciò si realizza con la cattura della CO2 dalle emissioni industriali antropogeniche, e poi direttamente dall'atmosfera e dal mare, che sono fonti e accumulo inesauribile di CO2. Essa viene convertita direttamente in carburanti sintetici per reazione con l'Idrogeno elettrolitico estratto dall'acqua e con il processo Fischer-Tropsch, con metodi assolutamente puliti, rinnovabili ed esenti da emissioni in atmosfera, esenti da surriscaldamento ambientale e Global Warming ed esenti da contaminazione ambientale ed atmosferica con relativi milioni di morti/anno per malattie da avelenamento.
Questo andrebbe fatto al più presto, come stanno facendo tutti, volenti o nolenti i precedenti protettori dei consumatori, petrolieri, distributori, Enel, ENI, Confindustria, stato e ministri senza competenza dipendenti dagli enti di stato. Quanto più tardi si inizierà a riciclare la CO2 e riconvertirla a carburanti sintetici liquidi, tanto peggio sarà per noi da qualsiasi punto di vista, in particolare per la crisi economico-finaziaria ed energetica gravissima cui stiamo andando incontro, a causa dell'insipienza, avidità, avarizia e latrocinio di chi ci comanda da sempre, che cura sempre e solo il proprio portafoglio personale e mai l'interesse comune.
Enzo Salatino

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