«Make love, not waste» sarà lo slogan della manifestazione per la promozione della strategia Rifiuti Zero e in difesa del Parco Nazionale del Vesuvio che si terrà sabato mattina. «Fate l'amore, non i rifiuti» è il motto che Paul Connet, professsore della St. Lawrence University di New York e consulente sui rifiuti nella commissione sulla sostenibilità dell’Onu, ha ripetuto più volte nel corso della sua visita nel Vesuviano, cominciata dalla Cava Sari di Terzigno. Il corteo del 7 maggio concluderà le Giornate vesuviane verso Rifiuti Zero e rappresenterà anche una svolta importantissima della lotta alle discariche dove alla protesta seguirà il proposito di un impegno progettuale. «Possiamo finalmente dimostrare che dall'area vesuviana può uscire un modello virtuoso, in grado di superare l'emergenza rifiuti senza la necessità di aprire nuovi invasi e inceneritori» spiega Franco Matrone, portavoce della Rete dei Comitati. In Campania ben 26 comuni, e un milione di abitanti sono già impegnati ad effettuare una raccolta differenziata, più o meno virtuosa: dal 70,30% della capolista Anacapri al 19,20% di San Giorgio a Cremano, passando per San Sebastiano al Vesuvio (70,02), Massa Lubrense (67,30), Striano (66,09), Piano di Sorrento (65,93), Ottaviano (63,30), Monte di Procida (61,47), Roccarainola (60,84), Sorrento (60,69), Vico Equense (58,90), Portici (57,74), Boscotrecase (56,06), Cercola (51,79), Boscoreale (54,01), Sant'Anastasia (45,59), Massa di Somma (45,09), Pollena Trocchia (44,86), Trecase (42,54), Torre del Greco (42,12), Somma Vesuviana (42,03), Pompei (41,97), Terzigno (40,33), Ercolano(38,15), Torre Annunziata (35,09) e San Giuseppe Vesuviano (25,58). Ora il piano Rifiuti Zero per uscire dall'emergenza rifiuti nell'area vesuviana passa per una raccolta differenziata con percentuali elevatissime ed impianti intermedi di trattamento della spazzatura che possano rendere inutile la discarica. Un progetto articolato che attende ancora di essere approvato dalla Provincia. «Il prossimo obiettivo - dice il sindaco di San Sebastiano Pino Capasso, nonché presidente dei sindaci del Vesuviano - è la realizzazione della «Strategia Rifiuti Zero. Occorre invertire la tendenza dello sversamento in discarica, un vero scempio, sotto tutti i punti di vista così come gli inceneritori non sono una soluzione sostenibile. Oggi tutti e 18 i comuni che conferiscono alla discarica Sari di Terzigno, hanno raggiunto livelli apprezzabili (oltre il 40%). Dopo aver consolidato i risultati ottenuti - dice - ci poniamo l'obiettivo dei rifiuti zero». I punti cardine sul quale si fonda il progetto di Cornett sono pochi e semplici: separazione del rifiuto alla fonte, raccolta porta a porta. Ma soprattutto impianti di compostaggio e riciclaggio dei rifiuti, riutilizzo e riparazione. Secondo il professore gli impianti di compost sono compatibili con le aree rurali come il Vesuviano, mentre il riciclo è per le città. In questo senso i sindaci dell'area Vesuviana si candidano per realizzare impianti intermedi al fine di rendere efficiente oltre che efficace il ciclo integrato dei rifiuti che non dovrà più avvalersi di discariche e inceneritori. Sindaci e tecnici stanno dunque mettendo a punto un accordo di programma definitivo per una soluzione alternativa alle temute discariche. Le proposte messe sul tavolo dai primi cittadini chiamati a raccolta, sono state diverse e propositive: un impianto di compostaggio è fattibile nei territori di Ercolano e Somma Vesuviana, nel territorio di Torre del Greco la proposta è per un impianto per la gestione della frazione secca. E nei territori attigui di Massa di Somma e San Sebastiano «un impianto di trattamento per gli olii esausti e le lampade fluorescenti», e, nell'ottica di Cornett anche «il centro di riuso degli ingombranti».
Mirella D'Ambrosio e Patrizia Panico
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