lunedì 20 settembre 2010

Da Il Denaro - Discarica di Terzigno, audizione in Commissione: i sindaci pronti a consegnare le fasce tricolore

Se trovasse conferma la notizia dell’apertura della seconda discarica a Terzigno, la cava Vitiello, sarebbero pronti a consegnare le fasce tricolori e a scendere in piazza con i cittadini "per fermare questo scempio". I sindaci di Terzigno, Boscoreale, Boscotrecase e Trecase lanciano l'aut aut nel corso dell’audizione che si è tenuta ieri (OGGI PER WEB E TV) presso la commissione speciale regionale su rifiuti, bonifiche e ecomafie, alla presenza del numero uno dell'organismo, Antonio Amato, il vicepresidente Mafalda Amente, e il presidente dell’Asìa, Claudio Cicatiello. Un'audizione che si svolge mentre è in corso l’occupazione da parte dei comitati civici dell’aula consiliare di Boscoreale. Cicatiello ammette che "ci sono stati problemi di conferimento di frazioni organiche non stabilizzate", ma ricorda che Asìa gestisce la discarica "ma non i flussi rifiuti che dipendono da un apposito ufficio regionale e dal Commissariato. In ogni caso, siamo intervenuti per chiedere che non si verificassero ancora simili sversamenti. Nella discarica di Terzigno arrivano rifiuti tal quale. In ogni caso quella è una delle discariche meglio gestite in Italia". Cicatiello conferma anche le difficoltà che si avranno a breve per la saturazione delle discariche esistenti, e sottolinea le difficoltà economiche nelle quali versa la municipalizzata del Comune di Napoli "soprattutto per la mancata erogazione dei fondi previsti dopo l’affidamento dei due Stir (stabilimenti di tritovagliatura ed imballaggio rifiuti) e della discarica di Terzigno".

2 commenti:

Anonimo ha detto...

"pronti a consegnare la fascia tricolore" se aprono cava vitiello!

per cava vitiello si e per la Sari no?
che differenza c'è tra le due discariche???!!!!!
pagliacci! tutti a casa!!!!!!Vergognatevi!!!!

Anonimo ha detto...

la jervolino ributta la palla a terzigno...bisogna mantenere alta la tensione e continuare con i presidi.
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Dramma rifiuti, torna l'ipotesi Chiaiano
Stop della Iervolino: Napoli ha già dato di Luigi Roano
NAPOLI (2 ottobre) -

«Napoli ha già dato fino in fondo». Lo afferma il sindaco di Napoli Rosa Russo Iervolino in merito a un possibile ampliamento della discarica di Chiaiano. Il sindaco, a margine della conferenza di solidarietà al popolo Saharawi, è tornata a parlare dell'emergenza rifiuti e ha auspicato «il mantenimento delle promesse fatte da parte del Governo». «Le promesse - ha detto il sindaco - erano di fermarsi a Cupa del Cane e avviare una serie di lavori di reintegro del danno subito a Chiaiano. Il Governo - ha concluso Iervolino - invece di aprire un'altra discarica, faccia i lavori che non ha fatto».


Tutto era nato come da un gioco delle tre carte: quando si pensa di avere in mano quella vincente si scopre che è un bluff. La caccia all’alternativa alla discarica per i rifiuti di Terzigno ha fatto il giro della regione per tornare al punto di partenza.

Invece che un nuovo invaso da 3,5 milioni di tonnellate l’ultima tentazione offerta al «tavolo» permanente in Provincia ai sindaci del vesuviano è una discarica più piccola, da un milione di tonnellate e ristorare le popolazioni con soldi e la promessa di opere pubbliche. Sullo sfondo restano naturalmente tutte le ipotesi in campo

. E ieri è stata una giornata campale da questo punto di vista. È venuto fuori, per esempio, che Chiaiano non può essere allargata è tecnicamente impossibile mettere in una cava che ha una capienza determinata quello che supera la stessa.

L’allarme da quelle parti è comunque già scattato per due motivi. Il primo è che si starebbero valutando cave attigue a quella della discarica. Sarebbero state già «osservate» tuttavia i problemi che presentano sono notevolissimi. Si tratta di cave da bonificare e consolidare.

La bonifica sarebbe costosissima. I numeri per capire come stanno le cose. La discarica della cava del pentagono che andrà a esaurirsi in primavera è costata 14 milioni di euro. Più o meno 40 euro a tonnellata. La sua tombatura costerà altri 5 milioni. Non si arriva a 20. Le altre cave esaminate avrebbero dei costi di bonifica - nessuno sa cosa si nasconde dentro le striature nere che caratterizzano quelle osservate - che converrebbe spedirle all’estero. nella sostanza si arriverebbe a 150 euro a tonnellata nella migliore delle ipotesi. In secondo luogo se la legge prevede che la seconda discarica debba essere fatta a Terzigno non si capisce perché si dovrebbe puntare su Napoli che nella legge non è prevista.

Quanto all’Irpinia ci sono le legittime resistenze di Cosimo Sibilia, il presidente della Provincia, che unico a essere pronto per la gestione autonoma del ciclo dei rifiuti mai e poi mai accetterà rifiuti di altre province. Ecco allora che si ritorna a Terzigno con l’ultima - per ora - idea di costruire una discarica più piccola, rispetto a quella prevista. Un milione di tonnellate a fronte delle 3,5 previste. Il punto è come convincere i sindaci e soprattutto le popolazioni a non fare le barricate. Si lavora su istanze finanziarie ed economiche sul ristoro in termini di tasse e opere pubbliche. Basterà?