lunedì 6 settembre 2010

Manifesto programmatico -giorno 100- Il Vesuvio sta morendo

alle ore 19.46.L’incontro avvenuto a Napoli, in data 1 Giugno 2010, ha dato la possibilità ai rappresentanti del collettivo di difesa del territorio vesuviano di esporre all’assessore all’ambiente della regione Campania Giovanni Romano le proprie ragioni. Le ragioni di preoccupazione e protesta di un popolo, che attraverso questa associazione e numerose altre, sono diventate baluardo di una protesta contro una politica dissennata e folle che sta uccidendo il ns territorio, già martoriato da decenni di ferite e scempi. Purtroppo si è preso atto che gran parte delle perplessità e delle denuncie dei cittadini, delle associazioni e dei comitati tecnici NON HA AVUTO RISPOSTA. Ma non si abbandonerà l’attesa. Anche se invitati dal prefetto, si subisce l’ennesima onta di essere convocati e fatti poi rimanere fuori la porta.
Il presente manifesto, in IV ristampa, si propone come baluardo di lotta e perseveranza, oggi a 100 giorni dalla stesura è l'ennesimo di una instancabile serie di riproposizioni.... a testimonianza della logorante attesa alle risposte!
Occorrono risposte.
1) Le proteste dei comitati hanno portato a spiacevoli episodi con le forze dell’ordine, la cosa è stata strumentalizzata dai media e dalla istituzioni. Bisogna fare chiarezza, la magistratura deve intervenire sulla questione e le istituzioni locali devono prendere una posizione. La demagogia di esponenti politici come il Presidente Cesaro che invita a protestare contro istituzioni locali e non contro lo scempio di stato, E’ INACCETABILE E SCANDALOSO!
2)La Cava Vitiello non può e non sarà l’ennesimo scempio di una situazione già catastrofica. Un territorio martoriato per decenni da discariche abusive, da sversamenti tossici della criminalità organizzata, da discariche non a norma, da rifiuti “legalizzati” dove non dovrebbero esserci, NON PUO’ ESSERE “INSABBIATO” CON LA COSTRUZIONE DI UNA DELLE PIU’ GRANDI DISCARICHE DEL MONDO.
3)L’assessore Romano e le istituzioni tutte non hanno mai risposto, nemmeno con una delle vaghe frasi in politichese, tanto comuni nelle questioni spinose, alla questione del rischio vulcanico. Il Vesuvio è un vulcano attivo e dalle caratteristiche esplosive. NON ESISTE NORMA NON ESISTE MESSA IN SICUREZZA PER LE DISCARICHE IN TALI AREE. Si dovrà chiarire, o il Vesuvio non è un vulcano o nelle discariche non ci sono rifiuti ordinari, pericolosi e/o tossici.
4)L’assessore Romano ha promesso il coinvolgimento di una terza persona per affrontare il problema delle bonifiche, NON CI SONO RISPOSTE, NON CI SONO PROSPETTIVE. L’area del Vesuvio è zeppa di discariche più o meno abusive, non esiste un piano per bonificarle, L’ATTUALE CAVA SARI E’ UN ENORME SVERSATOIO ATTIVO, chi ci dirà come si affronterà questa bomba ecologica. Dove sono e come possono essere visionati i dati ambientali dello stato dei luoghi? Come si sta organizzando un monitoraggio attivo e persistente in una situazione tanto critica? Possono i cittadini e le amministrazioni comunali impegnarsi in un’opera di monitoraggio privato?
5)Quale è il senso del “Parco Nazionale del Vesuvio”? Cosa mai ci troviamo a difendere e proteggere in una area cosi martoriata e disastrata? Mancano le risorse mancano i danari! Il parco ne costa tanti non ne produce alcuno. Sia abolito o limitato a soli incarichi simbolici e disinteressati, le ingenti risorse vengano reimpiegate in un'opera di monitoraggio dell’area e in uno studio medico che finalmente dia dati certi e seri sulle incidenze di alcune patologie nelle popolazioni autoctone. Ai gabbiani grassi può pensare la capitaneria di porto.

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