sabato 25 settembre 2010

Sodano: «Quella discarica è da sempre fuorilegge» Da Liberazione

Sodano: «Quella discarica è da sempre fuorilegge»
di Castalda Musacchio
«Tutta la legislazione emergenziale per la Campania è stata fatta in deroga alle direttive europee. La zona intorno al Vesuvio è un’area protetta. Bertolaso lo sa e, con lui, il Governo. Questa? Contro Terzigno e il suo territorio somiglia tanto ad una dichiarazione di guerra». Tommaso Sodano, ex senatore Prc, da sempre in prima linea in difesa del territorio e dell’ambiente in Campania, ora consigliere Fds in Provincia, è netto. «In una zona, come quella di Terzigno, che è una riserva naturale, ci sono tutti i presupposti ed il diritto, riconosciuto dall’Unione europea, di dire ”No” all’apertura di una discarica. E’ da qui che nasce la rabbia della popolazione».

A Napoli sono in corso una serie di situazioni «sospette» finalizzate «a destabilizzare una realtà che funziona». Queste sono le ultime dichiarazioni di Bertolaso. Lei cosa replica?

La situazione che c’è a Terzigno è di una grande protesta popolare che va avanti da mesi e che, oggi, sta avendo risalto solo, esclusivamente, per fatti di cronaca nera che non hanno nulla a che vedere con la mobilitazione. Lì c’è un’unica grande preoccupazione: un cambio di decisioni da parte delle amministrazioni locali sulla discarica da realizzare. Il 24 maggio scorso si era votato contro quell’apertura. Lo stesso assessore all’ambiente, tornando da Strasburgo, aveva assicurato che non si sarebbe mai fatta. A nessun costo. Ed ora? Bertolaso si appella di nuovo all’emergenza solo per derogare alle direttive europee come, del resto, ha sempre fatto.

Vuol dire che l’Europa è contraria alla discarica e Bertolaso la vuole, invece, a tutti i costi?

Tutta la legislazione per la gestione dei rifiuti in Campania è stata dettata dall’emergenza, ed è stata emanata in deroga alle direttive Ue. Bertolaso, anche per il ruolo che riveste, è sempre riuscito a far approvare leggi emergenziali anche quando, appunto, l’Europa diceva no. E questo è quello che, oggi, sta accadendo anche a Terzigno. Vorrebbe far aprire lì, ripeto in un’area protetta, la più grande discarica d’Europa: praticamente 7 milioni di tonnellate di rifiuti andrebbero a finire in un parco nazionale. Da qui nasce la rabbia della popolazione. Rabbia che non ha nulla a che vedere con gli episodi di Napoli.

Bertolaso insiste: continua a citare quel ”gioiello” dell’inceneritore di Acerra...

Ma quale gioiello? Il famoso inceneritore non funziona ed oggi due delle tre linee sono ferme. Noi abbiamo fatto per primi una lunghissima polemica su quell’impianto, per come era stato gestito. Quell’inceneritore è vecchio. Un ”catorcio” per dirla in altri termini. Si è rotta la prima caldaia perché non era abilitata a bruciare i rifiuti. Su 2.000 tonnellate da smaltire ne riesce a malapena a far fuori 500. Ci rendiamo conto di cosa si sta parlando?

E la gente protesta. Anche se, in verità, si sono assistiti anche ad episodi di violenza in questi ultimi giorni...

Non ci sto a dare questa versione dei fatti. Ripeto i fatti di Terzigno non hanno nulla a che vedere con quelli di Napoli. Se lì la camorra decide di bruciare i camion magari per poter procurarsi l’appalto del Ciclo dei rifiuti, questo non ha niente a che vedere con la protesta civile, giusta, sana di centinaia di cittadini che difendono solo la loro salute ed il loro territorio. Quella zona è una zona di grande pregio turistico. Nel movimento si ritrovano fianco a fianco imprenditori, agricoltori, commercianti, una protesta generale condivisa e diffusa. Anche perché il turismo dà lavoro a parecchie centinaia di cittadini. E comunque Bertolaso ora non ha alcun diritto di parlare.

Perché?

Le competenze per la gestione dei rifiuti sono state trasferite a Regione e Provincia.


Il Governo comunque parla di chi protesta come di anarco-insurrezionalisti...

Non è la prima volta. Questo argomento della presenza della criminalità è ricorrente ogni volta che si vuole attuare un nuovo intervento. Si aprì con la forza l’inceneritore di Acerra, e non possiamo dimenticarlo. Ora? Vogliono fare lo stesso a Terzigno. Vorrei essere molto chiaro comunque.


Prego...

La camorra c’è, e gestisce pezzi importanti del ciclo dei rifiuti. Ma non la si può tirare fuori in modo strumentale quando c’è un’intera popolazione che si ribella al sacrosanto diritto di vivere in un territorio salubre. A Terzigno c’è un movimento che è nato solo per dire ”No” ai rifiuti.


in data:25/09/2010

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