venerdì 10 settembre 2010

FUMO DELLA DISCARICA NUOVO ALLARME - DA IL MATTINO DI MIRELLA D'AMBROSIO

Mirella D'ambrosio Boscoreale. Una nuvola bianca e fitta dalle pendici del Vesuvio. Non c'erano in corso incendi né perturbazioni atmosferiche la sera del 6 settembre scorso, quando un cittadino è riuscito a riprendere il fenomeno che si manifesta ormai frequentemente sopra la discarica di Terzigno, nel Parco Nazionale del Vesuvio. «Questo è quello che si vede dalle finestre del mio appartamento, al sesto piano di un palazzo di Boscoreale - commenta l'autore Raffaele Bifulco, 34enne fotografo di professione – un'immagine inquietante di cui chiediamo spiegazioni e che si aggiunge ai miasmi nauseabondi che arrivano dalla discarica soprattutto nelle ore notturne». Le foto stanno facendo il giro del web anche attraverso Facebook, accompagnate da numerose e preoccupanti ipotesi. «Credo che si tratti di gas ed esalazioni mefitiche dal sito di stoccaggio della discarica ex Sari che solitamente non dovrebbero manifestarsi anche visivamente ma può capitare che le sostanze liberate in aria dalla discarica si leghino a piccolissime goccioline d'acqua, generando un aerosol – spiega Bifulco – spero che questa foto possa aiutare a fermare questo disastro ambientale, dannoso per le popolazioni vesuviane e per la mia famiglia, all'interno di un'area protetta e indicata come patrimonio dell'Unesco». Quello della nube – di cui i cittadini chiedono venga accertata la pericolosità per la salute – rappresenta un nuovo allarme che va ad aggiungersi alla presenza di nutriti stormi di gabbiani che sorvolano l'invaso di località Pozzelle e il cattivo odore che opprime le popolazioni tutte le notti, dal tramonto all'alba, costringendo la popolazione a rifugiarsi in casa e sigillare le imposte, senza contare quanti hanno dovuto recarsi al pronto soccorso sanitario a causa di nausea, vomito e bruciore agli occhi. «Non siamo in grado solo visivamente di stabilire con esattezza la natura della nube – spiega Angelo Genovese, professore di Scienze Biologiche presso l'università Federico II di Napoli – ma è stata constatata in numerose occasioni la presenza di una certa polverulenza che dalla discarica scende a valle la sera, insieme all'umidità. Solo accertamenti specifici da parte di enti terzi potranno stabilirne la effettiva tossicità, fatto sta che è altamente probabile la presenza di batteri e sostanze nocive se la frutta coltivata in questo territorio marcisce ancora acerba: non è più possibile venderla al mercato e viene acquistata dalle industrie conserviere per farne confettura». Intanto, la Rete dei Comitati vesuviani insieme con Legambiente ha comunicato alla procura di Nola l’attuale rischio a cui sono sottoposti i cittadini del territorio vesuviano e per accertare a ogni livello le gravissime responsabilità di quanti hanno determinato, condiviso o non contrastato adeguatamente tali pericoli per la popolazione e perché l’attuale discarica ex Sari, realizzata e gestita fuori ogni norma e controllo, venga chiusa immediatamente». Una denuncia per danno ambientale ed esistenziale che arriva il giorno dopo l'atto di diffida e messa in mora dei sindaci di Terzigno, Boscoreale, Boscotrecase e Trecase. © RIPRODUZIONE RISERVATA

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Spero che si tratti solo di vapore dovuto al contrasto tra l'aria calda che si sviluppa dalla discarica e l'aria umida che comincia a raffreddarsi di notte in questo periodo. E' comunque assolutamente urgente avviare un rilievo per capire se trattasi di un fenomeno potenzialmente tossico o comunque dannoso.
Che incubo! Grazie a tutti voi che vi state impegnando tantissimo in questa battaglia per il fondamentale diritto alla salute.
Francesco

Anonimo ha detto...

Io abito sulla panoramica di boscoreale è un mese che oramai ho la voce rauca e mi bruciano gli occhi ho una gran paura di andare a farmi delle analisi.....Mimi