venerdì 22 luglio 2011
De Magistris incontra la città parte la campagna d'ascolto
Faccia a faccio del sindaco con i suoi concittadini. Si inaugura il primo mercoledì del dialogo. Una serie di incontri faccia a faccia al terzo piano di palazzo San Giacomo. Sul tavolo lavoro, degrado, volontariato: "Caro sindaco, com'è difficile Napoli"
La Repubblica Napoli di CONCHITA SANNINO
Il sindaco li attende al tavolo, da solo. È un faccia a faccia riservato. Che lascia (quasi) tutti soddisfatti. Esce la biologa, entra il disoccupato. Esce l'avvocato, entra il ricercatore. Poi tocca alla mamma di Secondigliano, al noto cantante, al comitato Monte Echia, a Forcella, a Scampia. Primo giorno di audizioni. Metà sfogo, metà confessionale. Un mercoledì diverso, a suo modo antico. E fiocca la battuta. "Sembra 'O miercurì d' 'a Madonna 'O Carmene", la schiera dei fedeli al tempio, consacrata dalla poesia di Ernesto Murolo.
Un incontro per volta, due persone al massimo. Tutti, o quasi, in punta di piedi. È al terzo piano di Palazzo San Giacomo, sala Pignatiello, che sfila il primo mercoledì di dialogo diretto tra il sindaco e i concittadini. Confronti alla pari. Riservati, densi. Dai quali emergono le note piaghe nella loro crudezza: la disoccupazione, la città sporca, il bisogno di riqualificare spazi lasciati all'incuria.
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Il sindaco scuote la testa, spesso annuisce, prende appunti e smista la nota. Dalla porta socchiusa, ecco il de Magistris curioso e sorridente, seppure fatalmente rapito dai pensieri di primo cittadino, a cominciare da quelle 2500 tonnellate di immondizia ancora in strada, in attesa di salpare per destinazione lontana.
Luca Marano è il primo. "Sono un ricercatore, originario di Fuorigrotta, ero scettico sul fatto che mi potesse ricevere... Ho condotto uno studio sulla sociolinguistica urbana relativa ai giovani di Napoli e mi piacerebbe, col suoi aiuto, continuare questo approfondimento". Armando Simeone è del comitato "Lenzuola Bianche". "Ci battiamo da anni contro le gang di scooter che, in un andirivieni paranoico, da anni, avvolgono le strade tra Castel Capuano e via Pietro Colletta. C'è l'impegno concreto dell'assessore Narducci, è stata potenziata la vigilanza. Ma da mezzanotte fino all'alba chi li controlla? Non solo non si dorme mai, ma ci sono pregiudicati e violenti". Camilla Vento e Claudio Mastrocinque, moglie e marito, da Secondigliano, sono venuti a proporsi come "aiutanti su territorio". Racconta Camilla: "Abbiamo tre figli, di 15, 12 e 11 anni. Io sono del Fli, avevo votato per Pasquino, ma al ballottaggio mi sono mobilitata per de Magistris. La politica comincia a piacermi molto, ora mi sento più carica grazie a questo sindaco".
C'è chi esce da quella stanza senza sorriso. Come Andrea Iacovelli, 29 anni, quartiere Vicaria, sguardo mesto dentro una faccia da ragazzo: "Ho detto al sindaco che non sono un cervello in fuga, solo un napoletano costretto ad andarsene. Sono disponibile a fare qualunque lavoro: io non riesco più a trovarne. Dopo che hai girato per tanti mestieri e contratti che scadono, alla fine ti senti vecchio anche se hai meno di 30 anni. Ho fatto il vigilante, il commesso, il manovale, tutto. Ma a un certo punto ti mandano via, cercano uno più giovane e che abbia sempre meno pretese". Analogo, dolente tasto quello che ha toccato Salvatore Palumbo, da Soccavo, 62 anni, dieci nipoti, "e senza un straccio di lavoro". Una pensione? "Ma quale pensione: a casa siamo rimasti io, mia moglie e uno dei miei ultimi figli, tutti disoccupati. Il sindaco risponde giustamente che lui "non ha una fabbrica", non fa assunzioni. Buona fortuna, e ci siamo salutati".
Angelica Romano, "operatrice" di pace, rete Lilliput, interroga il sindaco sul tema Libia: "Stiamo preparando una delegazione, bello se il Comune, come il governatore della Toscana, desse la sua adesione, anche alla petizione per la sospensione dei bombardamenti durante il periodo del Ramadan". De Magistris è con loro. "Se non potrò venire io con voi, delegheremo qualcuno". Sergio Nardò e Diana Caldarone sono venuti a ricordargli che esiste "un sito geo-culturale nel cuore della città, Monte Echia, trasformato in discarica nell'indifferenza generale". De Magistris promette una visita a breve. Lo salutano con calore: "Meno male, noi ci contiamo". Anche Ciro Corona, da Scampia, chiede che al comitato "Resistenza" venga affidata la scuola abbandonata di vai Ghisleri, altro scandalo.
Nessuna critica, dunque? De Magistris: "No, ho sentito molta vicinanza, sono soddisfatto". Gli sarà sfuggita la chiacchierata col giovane Ugo Allocati, un 35enne del Vomero, che racconta di avergli contestato "la povertà di un piano rifiuti ancora troppo generico. Penso che non sappiano ancora come fare". De Magistris non condivide. "Stiamo facendo davvero miracoli. Francamente non ricordo di questo colloquio. Forse quel giovane non ha avuto il coraggio di dirmelo". Prossimo appuntamento con lui, "tra tredici settimane".
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