Questa sera in Provincia (ieri per chi legge) c’è stato l’incontro “quasi”conclusivo tra i Sindaci della “zona rossa” vesuviana con l’Amministrazione provinciale (Cesaro e Caliendo) e l’Assessore regionale Romano.
Tra i pochi assenti i Sindaci di Boscoreale, Trecase, S Giorgio, Somma vesuviana e Torre Annunziata.
L’incontro ha registrato un antefatto tra i rappresentanti provinciali e l’ambito nolano di cui non è, purtroppo, trapelato nulla.
L’Ordine del giorno della riunione doveva essere la discussione del piano rifiuti dell’Area vesuviana che come Rete abbiamo sollecitato da tempo e abbiamo contribuito al supporto tecnico secondo la normativa europea.
Invece l’Assessore Caliendo ha esordito con una bozza di Accordo di programma in cui, pur paventando la possibilità di accettare la proposta dei Sindaci, impegnava gli stessi a reperire nell’area vesuviana cave dismesse o abbandonate tra le 48 identificate dal Commissario Vardè onde poter conferire il compost fuori specifica (CER 19.05.03) per la ricomposizione ambientale proveniente dagli STIR di Tufino, Caivano e Giugliano.
Gelo in sala. Una vera e propria pugnalata a freddo. D’altronde gli Stir scoppiano e qualcosa dovevano pur inventarselo per dare ossigeno al conferimento di Napoli.
Ma questa volta hanno davvero sbagliato bersaglio.
I Sindaci presenti senza polemizzare eccessivamente hanno rispedito al mittente qualunque ipotesi di accordo di programma su tale proposta “oscena” dell’Assessore Caliendo.
In particolare S. Sebastiano, Torre del Greco, Massa di Somma e S. Anastasia hanno chiesto di accantonare qualunque ipotesi di cave dismesse e di compost fuori specifica e di entrare nel merito del piano proposto dai Sindaci per chiudere nell’ambito vesuviano il ciclo dei rifiuti, tenendo conto che tale proposta ha ricevuto il placet delle amministrazioni dei 19 comuni che conferiscono in cava Sari e di qualche Consiglio comunale.
Come dire, uno sforzo che non poteva essere gettato alle ortiche e che si sarebbe in breve ritorto sull’incapacità della Provincia a rispondere alle istanze di circa 600 mila abitanti.
Tale richiesta è stata prontamente sostenuta da Boscotrecase, Pompei, Cercola e Portici a nome di tutti gli altri Sindaci che hanno aderito al Piano.
L’intervento dell’Assessore Romano, che aveva più volte promesso in altre sedi di sostenere il progetto avendone valutata la fattibilità, ha ricondotto il confronto sui binari dell’equilibrio istituzionale accettando da subito la proposta dei Sindaci e invitando gli stessi, in pochi giorni a proporre un nuovo Accordo di programma che contemplasse per filo e per segno tutta l’impiantistica intermedia, la tipologia delle filiere del differenziato, l’azione di riduzione , riuso e riciclo dei rifiuti, la spinta verso l’aumento della qualità e della percentuale di differenziata e soprattutto di farsi carico, nelle more del prossimo esaurimento della cava Sari ( confermando l’accordo che la stessa può raccogliere solo i rifiuti provenienti dai comuni della zona rossa ), di provvedere in proprio sulla parte residuale dell’indifferenziato senza gravare su altri ambiti, per il tempo necessario a che la Regione realizzi l’impiantistica finale prevista dal Piano all’esame dell’UE.
Intervento che, accolto “tout court” dai presenti, ha spiazzato le proposte formulate dalla Provincia e ha costretto Cesaro e Caliendo a fare buon viso a cattivo gioco, accettando da subito il documento, predisposto secondo i criteri indicati da Romano, che i Sindaci presenteranno entro venerdì p.v. all’Amministrazione provinciale.
Documento che sarà ripulito da qualunque ipotesi di ricomposizione ambientale di cave dismesse con la FOS/FUT e che ad horas consentirà di annullare qualunque tentativo maldestro di entrare nel Parco nazionale del Vesuvio del Commissario alle discariche Vardè.
Un ottimo passo avanti che è stato possibile grazie all’azione propositiva dei Comitati, alla compattezza dei Sindaci a formulare e sostenere il Piano e all’intelligenza dell’Assessore Romano ( è sembrato di rivedere il Sindaco di Mercato S Severino pioniere del ciclo virtuoso dei rifiuti) che da capace amministratore ottiene in un sol colpo di evitare tensioni su un fronte ancora molto caldo e che l’Europa non gradirebbe vedere in crisi e scaricare dal groppone regionale circa 660 mila abitanti e i loro rifiuti.
Non solo lo stesso Romano, sollecitato in merito dal Sindaco di Portici Cuomo, ha dato la propria disponibilità e dell’intero staff dell’Assessorato regionale, all’indomani della firma dell’Accordo, a snellire con Conferenze dei servizi specifiche, le pastoie burocratiche dell’impiantistica per VIA e VAS legate alle normative ambientali (che escludono impianti industriali in aree e riserve protette).
Davvero un ottimo lavoro che apre una prospettiva di contaminazione virtuosa che non ha precedenti in Campania e forse nemmeno in Italia su un’area così vasta e antropizzata e soprattutto di trentennale distruzione del territorio vesuviano in un contesto così emergenziale che da 17 anni ci espone alla berlina del mondo intero .
Merito di chi ci ha creduto fino in fondo sapendo che questa, forse, rimane l’unica possibilità per uscire dal pantano in cui ci hanno costretti e cominciare a parlare non più di discariche tal quale e tossiche ma di bonifica dell’area Parco.
E a questo proposito Romano, a latere dell’incontro, ci ha confermato che la destinazione dei fondi FAS per l’Ambiente rimangono destinati alla bonifica delle aree a cui sono già stati destinati: Regi Lagni, Vesuviano e Mariglianese-Acerrano.
Con buona pace di chi li vorrebbe destinati alla RD della città di Napoli.
Comunque alla moderata soddisfazione di come si è concluso l’incontro rimane viva e vigile l’attenzione in attesa dell’incontro di venerdì che avrà un prologo in cui i Sindaci hanno promesso di incontrare prioritariamente i comitati dell’area.
Speriamo che sia la settimana decisiva.
FrancoM
martedì 19 luglio 2011
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