19/07/2011
Dall’osservatorio sulla legalità l’allarme dell’associazione: nei primi sei mesi del 2011 preoccupante aumento degli incendi. Raia: “Mai abbassare la guardia, quasi sempre fiamme di origine dolosa”
Legambiente sceglie Ottaviano e il suo “Osservatorio sulla legalità”, uno dei beni confiscati alla camorra, per presentare il dossier “Non scherzate col fuoco”. Alla presenza di Paola Tartabini, portavoce nazionale di “Non Scherzate col fuoco”, di Pasquale Raia, responsabile delle aree protette e del segretario regionale Pasquale Buonuomo, sono stati resi noti i dati relativi all’attività antincendio boschivo del 2010 e alla prima metà del 2011. Nello scorso anno in Campania gli ettari di territorio andato in fumo si è ridotto di quasi il 40%, e il numero dei roghi di quasi due terzi, ma i primi sei mesi del 2011 hanno fatto registrare una pericolosa inversione di tendenza: la Campania risulta la regione più colpita d’Italia, con 220 roghi che hanno distrutto 486 ettari di aree forestali.
E’ Caserta la provincia più colpita dalle fiamme: 172 incendi hanno trasformato in cenere 1.156 ettari di territorio, di cui quasi la totalità boscata. La provincia meno interessata dal fenomeno dei roghi è stata Napoli, dove 44 incendi hanno percorso una superficie di 81 ettari di territorio. "Gli incendi sono una vera e propria emergenza - ha commentato Paola Tartabini - perché distruggono habitat e paesaggi, possono mettere in crisi l'esistenza di tante economie locali che hanno scommesso sul turismo ambientale, accrescono il rischio idrogeologico e la desertificazione. Sono per la maggior parte dolosi , che estate dopo estate riconfermano un pericoloso segnale di rifiuto della legalità. Per reprimere il fenomeno è necessario eliminare "a monte" la possibilità di speculare sulla gestione delle aree bruciate.
E questo si può fare da un lato con il catasto delle superfici percorse dalle fiamme, dall'altro con un'oculata manutenzione dei boschi e l'allargamento delle aree protette e dei parchi nazionali. Una lotta agli incendi boschivi quindi a 360 gradi da realizzare durante tutto l'anno". Ed è proprio il censimento delle superfici incendiate, che rappresenta il punto cruciale nella lotta agli incendi. Perché è questa stessa mappatura a vincolare e proteggere le aree percorse dal fuoco da mire criminali e speculative con l'obiettivo di far prevalere interessi di piccoli gruppi attraverso il dispregio della legalità, dei beni comuni e di uno sviluppo ordinato e sostenibile.
"Non basta – ha aggiunto Pasquale Raia, - l'attività esemplare delle forze dell'ordine e del corpo forestale ogni estate, in prima linea nelle attività di spegnimento, informazione, avvistamento e controllo del territorio. La lotta a questi veri e propri delitti ambientali non può prescindere dalla sensibilizzazione dei cittadini e delle comunità, anche per rompere quel muro di omertà che a volte circonda gli incendiari. Dietro le fiamme che in questi giorni colpiscono in Cilento e Vesuvio molto probabilmente come spesso accade c'é il dolo, spinti da un ritorno economico. Non abbassare la guardia soprattutto se si analizza che da due anni gli incendi colpiscono la Campania sempre verso la fine dell'estate, quando cala l'attenzione e si é pronti per capitalizzare il danno in autunno".
E sul fronte dell'illegalità ambientale, nell'ultimo anno, in Campania, il Corpo Forestale dello Stato ha effettuato 2 sequestri, sono stati identificati e denunciati 25 "criminali incendiari", arrivando all'arresto di 2 persona. Inoltre, nel territorio campano sono state accertate 632 infrazioni, di cui 195 nella provincia di Salerno, 164 nel casertano e 100 nel beneventano.
Il Mediano Autore: Francesco Gravetti
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