venerdì 1 luglio 2011

Stangata Tarsu, 30 euro in più in bolletta Il sindaco: aumento imposto da Provincia

Fonte Il Mattino di Luigi Roano


NAPOLI - «L’unica tassa che aumenta è la Tarsu, è il regalo del presidente della Provincia Luigi Cesaro». Il sindaco Luigi de Magistris presenta il bilancio di previsione del 2011 e annuncia con dispiacere l’aumento della gabella fra le più odiose , viste le condizioni della città, e smentisce categoricamente l’introduzione di tasse di soggiorno e tasse di scopo facendo una pernacchia, per il momento, al federalismo municipale.
La Tarsu, la tassa per lo smaltimento dei rifiuti, torna a salire e da quando ce l’ha in carico la Provincia è la quarta volta in meno di un anno. La domanda è perché questa impennata del 5 per cento, più o meno una trentina di euro in bolletta per ciascun napoletano? Colpa dei costi dello smaltimento che aumentano.

Uno schiaffo doppio perché chi doveva individuare i siti, appunto la Provincia, non lo fa e non lo ha fatto e spedire i rifiuti fuori costa di più. E chi paga sono i cittadini. In realtà l’aumento è del 13 per cento e riguarda tutti i 92 comuni della provincia di Napoli, il capoluogo, per effetto di una tariffa base dello smaltimento più leggera è gravato del 5 per cento.

Altrove costerà di più: «A San Sebastiano, il comune del quale sono sindaco - spiega Giuseppe Capasso - sarò costretto ad aumentare la Tarsu del 20 per cento. Cesaro ha fatto una cosa ancora peggiore. Perché ha tolto la premialità che va ai Comuni che sono in regola con la differenziata, così a San Sebastiano avremo la stessa Tarsu di Napoli». Dunque la stangata è arrivata insieme all’approvazione del bilancio di previsione della Provincia. La SapNa ha presentato il conto e a ottobre gli aumenti saranno concreti. La Tarsu si compone di due parti: il 73 per cento in carico ai comuni ai quali compete la raccolta e lo spazzamento. Il 27 in carico alla Provincia alla quale compete lo smaltimento. Questa la parte che aumenterà. E la prospettiva è che fino a quando ci saranno conferimenti extra-provinciali ed extra-regionali ci potrebbero essere altri aumenti.

La domanda è: perché nonostante la maggiorazione dei costi di smaltimento e il trasferimento dei rifiuti fuori regione a terra a Napoli e provincia ci sono ancora 14mila tonnellate di rifiuti? Veniamo ai conti. La Tarsu a Napoli vale 210 milioni e si compone appunto di due parti: il 73 per cento per i costi di raccolta e spazzamento in carico al Comune, più o meno 153 milioni. Il 27 per cento lo smaltimento dei rifiuti in carico alla Provincia e siamo intorno ai 57 milioni.

L’ente di Piazza Matteotti per lo smaltimento e il trattamento dell’intera provincia di Napoli spende 139 milioni. Il costo medio per tonnellata di rifiuti che vanno a discarica o in impianto è di 118 euro. L’escalation dei prezzi dello smaltimento per tonnellata dalla scorsa primavera a oggi è degno di nota. La provincia stabilì in 99 euro a tonnellata il costo di smaltimento per Napoli. Passano pochi giorni e la SapNa fa il primo ricalcolo, un ritocco all’insù che per arrivare a 102 euro per tonnellata. Passano un paio di mesi e viene fuori che poiché la SapNa è una società per azioni deve pagare l’Iva su quanto incassa e visto che incassa i proventi della Tarsu scatta un ulteriore 10 per cento.

Si arriva a 111-112 tonnellate. Giova ricordare che se la Provincia avesse gestito la Tarsu in proprio i cittadini non avrebbero dovuto sobbarcarsi anche l’Iva. Il terzo aumento è sui costi di smaltimento che sono aumentati. Sullo sfondo pende un altro aumento ove mai la Corte dei Conti stabilirà che bisogna stornare dalla tarsu anche i ristori ambientali.

Nella sostanza, il problema è che il piano dei rifiuti non è mai decollato, non ci sono impianti sul territorio dove smaltire e bisogna andare o fuori provincia o fuori regione e questo fa lievitare i costi. «Napoli - trapela dall’ente di Piazza Matteotti sotto un rigoroso anonimato - ha ancora la tariffa più bassa della Campania per lo smaltimento nonostante l’aumento. A Salerno ci vogliono 170 euro tonnellata, a Caserta 150 ad Avellino più o meno lo stesso».
Venerdì 01 Luglio 2011 - 10:01 Ultimo aggiornamento: 15:10

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