lunedì 25 luglio 2011

TERZIGNO. IL 41% DEGLI ABITANTI È AFFETTO DA MALATTIE TUMORALI

Il Mediano 25/07/2011
Da uno studio choc è emerso che nelle vicinanze della ex cava Ranieri c’è un tumore per ogni famiglia. I Medici per l’Ambiente evidenziano come siano possibili modifiche del Dna nelle aree contaminate.

Terzigno è una città affetta da un notevole inquinamento ambientale.

Dai primi dati di un censimento delle patologie tumorali è emerso che l'area più colpita si trova nei pressi della ex cava Ranieri, discarica "provvisoria" nel Parco nazionale del Vesuvio in funzione da ormai più di dieci anni. Il 41% dei casi registrati si riferisce alle strade che fanno quadrato proprio attorno a questa cava, per una media di almeno un tumore in ogni famiglia residente. A seguito di questa notizia choc, il Partito democratico di Napoli in una nota ha scritto che «i dati sulla diffusione dei tumori nell'area di Terzigno, stanno a dimostrare come sia urgente una bonifica e un costante controllo del territorio. Questo, anzitutto per evitare gli scarichi abusivi di materiali pericolosi».

«Al tempo stesso bisogna mettere in sicurezza la discarica di cava Sari e evitare che produca ulteriori disastri. Il Pd continuerà, sia in Parlamento che a livello regionale e provinciale, a lavorare per alcuni obiettivi ben precisi. Si deve mettere in campo un piano serio ed efficace per le bonifiche nel territorio vesuviano partendo proprio dai Comuni di Terzigno, Boscoreale, Boscotrecase e Trecase - prosegue la nota del Pd - Un piano capace di garantire prima di tutto l'eliminazione delle micro-discariche di rifiuti pericolosi disseminate sul territorio in questi anni. Si deve ottimizzare, poi, la gestione della discarica Sari evitando i rischi di una sua sovrautilizzazione. Si deve istituire il Registro dei Tumori e avviare una sacrosanta politica pubblica di prevenzione sanitaria per tenere sotto controllo le patologie legate all'emergenza».

Il commissario regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, ed il responsabile dell'area vesuviana, Francesco Servino dal loro canto denunciano che «l'indagine condotta negli ultimi mesi da associazioni e cittadini a Terzigno e coordinata dall'avvocato Maria Rosaria Esposito ha fornito dei primi dati sconvolgenti nel campo tumori su questo territorio. C'è una strada limitrofa alla discarica dove addirittura c'è un malato di tumore in ogni famiglia con un numero impressionante di leucemie fulminanti. Chiediamo ancora una volta che tutte le autorità competenti intervengano per dare notizie certe ai cittadini e realizzare studi e interventi strutturali».

I Medici per l'Ambiente, inoltre, evidenziano come siano possibili modifiche del Dna in aree contaminate: «Sono dati molto interessanti - spiega il dottor Giuseppe Comella dei Medici per l'Ambiente e primario emerito della Fondazione Pascale - anche se non è ancora possibile dimostrare un nesso di causalità. Certo è che un ambiente contaminato modifica il nostro Dna. Sarebbe utile avere un registro dei tumori aggiornato sul territorio per fornire ai cittadini informazioni più precise».

Tre mesi fa, dunque, una trentina di medici di famiglia della zona, coordinati dal direttore sanitario del distretto, si sono riuniti per organizzare un questionario sulle patologie. I quesiti verranno posti esclusivamente ai propri assistiti: calcolando che ogni medico ha circa mille utenti, nel bacino di riferimento si raggiungeranno circa 30mila persone. Al momento sono stati censiti un centinaio di casi ed i primi risultati mettono sotto accusa il forte inquinamento ambientale della zona.

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