RIFIUTI; FIRMATO L’ACCORDO DI PROGRAMMA PER IL CICLO DEI RIFIUTI CON I COMUNI DELL’AREA VESUVIANA CESARO: “COMINCIAMO FINALMENTE A COSTRUIRCI IL NOSTRO FUTURO”. SARANNO IMPEGNATI ANCHE I LAVORATORI DEL C.U.B.
E’ stato firmato oggi presso la sede di Palazzo Matteotti l’accordo di programma per il ciclo dei rifiuti tra Regione Campania, Provincia di Napoli ed i 19 comuni dell’area vesuviana.
Alla firma del protocollo erano presenti, oltre ai sindaci dell’area vesuviana, il Presidente della Provincia di Napoli Luigi Cesaro e gli assessori all’Ambiente della Regione Campania e della Provincia di Napoli Giovanni Romano e Giuseppe Caliendo.
L’accordo prevede la completa autosufficienza dei comuni firmatari tramite la realizzazione, tra gli altri, di impianti di compostaggio o di digestione anaerobica. Inoltre i comuni dell’area vesuviana si sono impegnati, esaurita nei suoi compiti Cava Sari, ad individuare autonomamente il sito da utilizzare per la frazione residuale dei rifiuti a valle del ciclo della filiera.
“Finalmente con i comuni dell’area vesuviana – ha commentato il presidente della Provincia di Napoli Luigi Cesaro - diamo inizio al Piano predisposto dall’Ente che prevede la suddivisione del territorio provinciale in sette aree autonome ed autosufficienti nel trattamento dei rifiuti. Ringrazio tutti gli amministratori dell’area vesuviana per la grande collaborazione e responsabilità dimostrata in un momento quanto mai delicato dal punto di vista ambientale per tutta l’area metropolitana di Napoli. Questo accordo testimonia la maturità della classe politica napoletana perché raggiunto tra amministrazioni di diversa appartenenza politica e con profonda collaborazione istituzionale. Mi auguro che sia da incentivo anche per i sindaci delle altre aree con cui dovremmo firmare in tempi ragionevoli uguali protocolli. Ci tengo inoltre a precisare che questa pianificazione porterà dei benefici per quanto riguarda l’ottimizzazione della forza lavoro chiamata al funzionamento degli impianti previsti. A tal fine infatti saranno impegnati anche i lavoratori del C.U.B.
Con tale accordo ovviamente, per quanto riguarda la parte relativa all’invaso da individuare per l’indifferenziata irrecuperabile e per il compost fuori specifica, ogni azione per quel territorio da parte del commissario Vardè sarà più semplice, in quanto ben accetterà l’impegno di autonomia gestionale da parte dei sindaci vesuviani.
Insomma – ha concluso Cesaro - cominciamo finalmente a costruirci il nostro futuro”.
I comuni dell’area vesuviana interessati all’accordo di programma succitato sono Boscoreale, Boscotrecase, Cercola, Ercolano, Massa di Somma, Ottaviano, Pollena Trocchia, Pompei, Portici, S.Giorgio a Cremano, S.Giuseppe Vesuviano, S.Sebastiano al Vesuvio, S.Anastasia, Somma Vesuviana, Striano, Terzigno, Torre Annunziata, Torre del Greco, Trecase.
L’intera area conta oltre 550mila abitanti IL TESTO dell'accordo di programma
25/7/2011
ECCO QUANTO AFFERMAVA CESARO IL 20/10/2010
RIFIUTI – CESARO: “LE HO PROVATE TUTTE, MA APRIREMO CAVA VITIELLO. DECISIVO IL RISCHIO DI PROTESTE A MACCHIA DI LEOPARDO ”
“Le ho provate tutte, ma alla fine credo che saremo costretti ad utilizzare, così come previsto dalla legge, cava Vitiello”.Lo ha affermato il presidente della Provincia di Napoli Luigi Cesaro al termine della lunga riunione avuta a Roma con il presidente e l’assessore all’ambiente della Regione Campania, Stefano Caldoro e Giovanni Romano, e con i parlamentari campani del PDL.
“Nel tempo che ci manca all’apertura della seconda discarica a Terzigno – ha proseguito Cesaro – faremo di tutto per migliorare la qualità dei rifiuti conferiti, garantendo la biostabilizzazione degli stessi. Spingeremo i comuni ad aumentare la raccolta differenziata ed accelereremo le procedure per la realizzazione degli impianti di termovalorizzazione di Napoli est”.
“Ovviamente – ha proseguito Cesaro - spingeremo anche sul governo affinché venga prorogato il regime transitorio, in un percorso verso l’ordinario che richiede necessariamente l’affiancamento ancora per un anno della protezione civile e dell’esercito. Richiederemo che venga concessa una deroga al patto di stabilità, per consentirci di realizzare, tra l’altro cinque, impianti di compostaggio sul nostro territorio. Ci batteremo anche per l’assegnazione, come previsto dalla legge, dei fondi di compensazione che debbono ricevere i comuni e che ad oggi non sono stati versati”.
In merito all’impossibilità di un’alternativa all’apertura di Cava Vitiello sul territorio, il presidente Cesaro è stato quanto mai chiaro: “Il costante richiamo alla legge della Protezione Civile e l’atteggiamento di estrema chiusura e miopia registrato dalle altre Province campane – ha detto Cesaro – è stato decisivo nell’adozione di questa decisione, che io ho sempre considerato come l’ultima spiaggia. Il piano alternativo che era stato elaborato prevedeva di conferire i rifiuti oltre che nella provincia di Napoli, grazie all’ampliamento della discarica esistente, anche in piccole quantità e per un periodo di medio termine nelle province adiacenti. Questo perché nell’impianto di Acerra oggi, ed in quello di Napoli est domani, sono e sarebbero stati bruciati rifiuti provenienti anche da altre province. A tal proposito – ha continuato Cesaro – in base alla norma sulla provincializzazione, mi domando se è giusto a questo punto che l’impianto di termovalorizzazione di Acerra continui ad accettare rifiuti da tutta la Campania. E’ ovvio che ora sono molto preoccupato dalla risposta del territorio e rivolgo a tutti, manifestanti e forze dell’o rdine, un appello accorato per evitare dure contrapposizioni. La forte violenza di questi giorni purtroppo è stato anche uno dei motivi che non ha consentito scelte diverse, che nei fatti non avrebbero ottenuto altri risultati che spostare una forte protesta a macchia di leopardo anche su altri territori della Regione. Purtroppo siamo qui a pagare – ha concluso Cesaro – danni di oltre 15 anni, e dovremo vivere una fase di transizione delicata che ci consentirà fra due o tre anni di cancellare una volta per tutte il problema rifiuti dai nostri territori”.
Alla luce di queste decisioni, è stato ovviamente annullato il tavolo previsto per domani tra Regione, Provincia e sindaci dei comuni vesuviani, sulle ipotesi alternative all’apertura di Cava Vitiello.
FORSE NON LE AVEVA PROVATE PROPRIO TUTTE...
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