martedì 26 ottobre 2010

DA REPUBBLICA - L'INTERVISTA Il procuratore Mancuso: via da Terzigno in Campania ci solo molti siti adatti

Parla il magistrato che ha la competenza territoriale sulla zona in cui la popolazione si è ribellata all'apertura di un altro sito. Dice: "Sono esasperati, basta con la provincializzazione del ciclo dei rfiuti, nel resto della regione ci sono spazi enormi e poco abitati utili per lo scopo"
di GIOVANNI MARINO
Il procuratore di Nola
Paolo Mancuso
"Cava Sari è allo stremo. Cava Vitiello non è pronta e non lo sarà prima di molto tempo. Allo stato è solo uno dei buchi più grandi d’Europa. Non so come mai, pur essendo stata individuata da quasi due anni, non abbia ancora ricevuto un solo intervento di trasformazione. L’Europa ci dice che Terzigno non è più una soluzione, che bisogna cercare altrove. Il sottosegretario Bertolaso è certo di dimostrare che le informazioni su cui è fondato quel giudizio sono sbagliate. Spero e credo che riuscirà a dimostrarlo; il problema è che invece non credo che la cittadinanza, stanca com’è, sia disposta ad aprirgli nuovo credito. Bisogna andare altrove. Perchè — e lo dico da uomo che conosce il territorio, quindi da cittadino, non da magistrato — non è vero che lo spazio non c’è. C’è, eccome".

Paolo Mancuso, ex capo del pool anticamorra, già numero 2 della direzione nazionale delle carceri guida la Procura di Nola, l’ufficio giudiziario territorialmente competente anche su Terzigno e sul termovalorizzatore di Acerra. A "Repubblica" spiega il suo punto di vista.

Procuratore Mancuso, si sta perdendo tempo con Terzigno?
"Tempo prezioso se n’è perso tanto. Dai dati in nostro possesso la discarica Sari può resistere ancora poco, considerate le condizioni anomale in cui è stata utilizzata. E’ diventata lo sversatoio di ogni tipo di rifiuti. E la nuova ha bisogno di adeguamenti importanti e strutturali. E occorrerà un periodo non breve, se i lavori di preparazione andranno fatti come si deve. Ma, come tutti sappiamo, non è che si possa aspettare".

No a Terzigno e come si risolve il problema?
"Abbattendo il folle steccato della provincializzazione del ciclo dei rifiuti. Dico folle non a caso. Conosco il territorio per averlo indagato in lungo e in largo in oltre 30 anni di magistratura e anche per averlo fisicamente visitato nei suoi luoghi più reconditi. In Campania lo spazio per una nuova discarica c’è. Dirò di più: non solo c’è, ma si possono trovare luoghi praticamente disabitati o comunque con una scarsissima densità di popolazione per cui verrebbe esclusa ogni possibile rivolta e non dovremmo assistere alle immagini di questi giorni: donne con il rosario in mano, agenti con il manganello e lo scudo fra razzi e molotov".

Già, ma il decreto del governo dice che ogni provincia se la deve vedere con i propri rifiuti.
"La provincia di Napoli ospita quasi il 60 per cento della popolazione campana: corrisponde a un principio di ragionevolezza che questa provincia sia autonoma per i suoi rifiuti? E’ credibile che un presidente della Regione chieda ai suoi colleghi del nord quella solidarietà che non riesce ad assicurare fra le proprie provincie? Occorre un intervento dello Stato che corregga una situazione insensata. Ritengo, da cittadino, che sia stato commesso un errore logistico serio con la provincializzazione".

Come se ne esce?
"Non voglio insegnare il mestiere a nessuno ma credo che questa rigidità vada superata e abbattuta. Immagino che, lavorando di concerto, specialisti e forze politiche, possano trovare una via d’uscita".

Non immagina altre rivolte qualora si vada altrove?
"Se si individuano i luoghi giusti — che ci sono — credo di no. Perchè, in tal caso, sarebbero davvero pretestuose. Ci sono posti davvero adatti. Ma non devo indicarli io. L’importante è accompagnare le cittadinanze ospitanti con politiche di risanamento economico e sociale. Terzigno aspetta da anni il ristoro che le spetta; finora ha solo pagato costi sociali altissimi".

Procuratore, se lei vivesse lì, cosa farebbe?
"Io penso che quella gente è esasperata. Penso che non ne può più. Penso che due enormi discariche in un piccolo paese non siano sopportabili per nessuno. A Terzigno come altrove. Questo penso. Ma penso anche un’altra cosa: occorre assolutamente dare atto alle forze di polizia che, nella situazione data, stanno operando in un modo straordinario, stanno dimostrando una straordinaria maturità, assicurando gli sversamenti quando possono, mostrando i muscoli, ma restando indifferenti a provocazioni e attacchi di tutti i generi. I danni ai cittadini sono insignificanti, dopo giorni e giorni di scontri, e questo vorrà dire qualcosa. Ma sapete che questi ragazzi resistono in piedi anche 24 ore, perché spesso il cambio non riesce a superare gli sbarramenti? Gli agenti sanno che di fronte hanno gente esasperata e in fondo si chiedono anche loro "se vivessi qui, cosa farei? "".

In questi giorni difficilissimi anche il suo ufficio è chiamato ad assicurare la presenza dello Stato.
"La Procura di Nola è pronta ad assumersi le sue responsabilità istituzionali. Abbiamo ricevuto i rappresentanti dei sindaci interessati e un loro documento; li abbiamo sollecitati a costituire quei comitati di cittadini che la legge prevede: sarebbero nostri interlocutori privilegiati. Il nostro impegno è vigilare, anche cooperando con loro, sul rispetto delle regole".

g.marino@repubblica.it

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