giovedì 25 novembre 2010

BERLINO CHIUDE GLI INCENERITORI, NOI SIAMO ANCORA ALLE DISCARICHE"Da "LIBERAL"


Parla Gaetano Pecorella, in missione in Germania con la Commissione sulle Ecomafie «Berlino chiude gli inceneritori, noi siamo ancora alle discariche» «La nostra strategia con i rifiuti è superata: per il futuro si dovrà puntare sul riutilizzo dei materiali, sviluppando la fase del recupero» di Franco Insardà ROMA. «Sono in Germania con la commissione. Qui i termovalorizzatori sono quasi superati e noi stiamo ancora a discutere di discariche». Esordisce così Gaetano Pecorella che, alla guida della commissione d`inchiesta sulle attività illecite connesse al ci- clo dei rifiuti, è in missione proprio in Germania per «vedere se esistono infiltrazioni della criminalità organizzata o condotte di rilevanza penale, soprattutto in relazione ai trasferimenti dei rifiuti provenienti dalla Campania negli anni 2006 e 2007, per le quali si sono aperte delle inchieste».
Presidente Pecorella, ci sono stati dei problemi in quegli anni? Ci sono state sicuramente delle irregolarità.
Oggetto delle nostre inchieste è anche il trasporto transfrontaliero dei rifiuti che, almeno per un certo periodo, è stato d`interesse della criminalità organizzata.
C`è anche la possibilità che ci possano essere nuovi trasferimenti di rifiuti dalla Campania? La Germania è sicuramente interessata, perché ha costruito un sistema industriale di termovalorizzatori che oggi non riescono più a funzionare a regime soltanto con i rifiuti locali. L`Olanda è il Paese che ne porta di più, mentre l`Italia in questo periodo non ne sta trasferendo. La Campania ha fatto una dichiarazione d`intenti, condizionata alla capacità o meno di risolvere autonomamente il problema dello smaltimento dei rifiuti.
Altrimenti? C`è un grande interesse da parte delle industrie tedesche a importare rifiuti. Attualmente a prezzi molto bassi.
Il presidente Berlusconi ha promesso un nuovo miracolo per risolvere l`emergenza. E poi? Intanto è importante risolvere l`emergenza ed è un impegno importante. Penso che l`ipotesi formulata dal presidente Berlusconi sia collegata all`utilizzo della discarica di Terzigno e all`impianto di Acerra. Per il futuro il premier ha data rassicurazione sulla costruzione di un nuovo termovalorizzatore.
Una soluzione che prima lei diceva ormai superata.
Direi residuale, perché si dovrà puntare sul riutilizzo dei materiali, sviluppando la fase del recupero. È l`obiettivo, per esempio, che hanno in Germania è quello di arrivare al 90 per cento del riutilizzo. Il futuro è questo.
Qualche giorno fa il sindaco di Boscoreale ha detto che le discariche fanno comodo alla camorra. E d`accordo? Non è vero, perché le discariche controllate dal pubblico e vicino ai posti dove si producono i rifiuti non servono alla camorra. La criminalità organizzata ha interesse a gestire le sue discariche abusive e i trasporti lontani.
Negli ultimi episodi di Terzigno che incidenza ha avuto la criminalità organizzata? Dalle audizioni che abbiamo svolto magistrati e forze dell`ordine hanno escluso qualsiasi collegamento. Certamente l`aera attorno a Napoli è fortemente infiltrata di attività camorristiche. Al di là della motivata protesta popolare la chiusura di discariche controllate da enti pubblici o il trasferimento dei rifiuti in luoghi lontani deve prevedere soluzioni alternative. Da qualche parte, insomma, i rifiuti devono andare.
In Campania c`è il grosso problema di gestire tutti i rifiuti stoccati in questi anni.
Questo è un problema molto serio. Esistono delle montagne, non in senso simbolico, ma reale, di rifiuti stoccati che dovranno essere smaltiti. Per eliminare le ecoballe stoccate ci vorrebbero alcuni decenni con dei termovalorizzatori funzionanti a pieno regime. È necessario un progetto complessivo. La commissione che presiedo, senza eccezione di schieramento politico, è rimasta impressionata da tutte queste ecoballe che lentamente si romperanno facendo fuoriuscire il percolato in un territorio agricolo. Il problema non è soltanto italiano, credo che l`Europa debba farsene carico.
II corto circuito in Campania c`è stato nel momento in cui, finita l`emergenza, le competenze sono state trasferite agli enti locali.
In altre zone della Campania le province e i comuni hanno risolto il problema.
In Lombardia gli enti locali hanno costruito undici termovalorizzatori. Bisognerebbe abbandonare l`idea, presente in una parte dell`Italia, che tutto deve essere delegato allo Stato.
E allora? Se i comuni facessero bene la raccolta differenziata già una parte dei problemi sarebbe risolta. Nel napoletano c`era stata la proposta di Bertolaso di commissariare una quindicina di comuni perché non avevano raggiunto il livello previsto dalla legge perla raccolta differenziata e ci fu anche allora una rivolta.
«Nelle audizioni sono stati esclusi collegamenti tra le proteste di Terzigno e la camorra»

Nessun commento: