venerdì 26 novembre 2010

Il sud che serve, a ministri onorevoli e meritevoli

 Destra e meritocrazia: MaryStar Gelmini da Brescia abilitata a Reggio Calabria, Carolina Lussana da Bergamo abilitata a Napoli...


Carolina Lussana ha sostenuto nel capoluogo campano gli scritti dell'esame per l'esercizio della professione. Carolina Lussana è un’onorevole della Lega Nord, 38 anni bergamasca, bionda, molto ma molto in alto nelle classifiche di bellezza parlamentari.
Laureata in Giurisprudenza, è vicepresidente della commissione Giustizia della Camera. L'anno scorso, dopo diversi anni dalla laurea, ha deciso di tentare anche l’esame di abilitazione alla professione. Come sede, invece dei luoghi dove abitualmente vive, Roma e Bergamo, ha scelto Napoli.
Nel capoluogo partenopeo quest’anno la percentuale di promossi alle prove scritte, in base alle prime indiscrezioni, dovrebbe aggirarsi intorno al 30%, gli esami sono stati corretti da una commissione che ha sede a Roma. Agli orali la commissione invece è napoletana e da anni la percentuale di promossi si aggira intorno all’80-90%.
Onorevole, avrà seguito le polemiche nate quando si è saputo che il ministro Gelmini, da Brescia, si era trasferita a Reggio Calabria per sostenere l’esame.
«Sì, ma nel mio caso non c’è da fare polemiche. Quando ministro della Giusizia era Roberto Castelli abbiamo cambiato le regole. Abbiamo introdotto il sorteggio della sede che correggerà i compiti e quindi non importa dove si sostiene l’esame. Non è più possibile andare alla ricerca di esami facili».
Durante la preparazione della legge lei ha sempre dichiarato di essere contro gli esami facili.
«E coerentemente con quanto ho sempre sostenuto, anche se potevo darlo prima, ho preferito aspettare».
Così come è strutturato l’esame non da’ adito a trucchi.
«Penso che si debba fare un’ulteriore passo avanti e capire se è adeguato a selezionare chi dovrà svolgere la professione. Si parla anche di adottare sistemi diversi».
Da vicepresidente della commmissione Giustizia e praticante avrà modo di constatare che cosa non va.
«Non ho bisogno di fare l’esame per capire che cosa non va. Comunque se ne discuterà».
Onorevole, mi perdoni, ma lei dove abita?
«A Roma e a Bergamo»
E perché ha scelto di dare l’esame a Napoli, allora?
«Non avrei potuto frequentare a Bergamo perché vivo tra Roma e Bergamo e allora faccio pratica da un avvocato che ha lo studio a Roma e a Napoli. Ma gliel’ho detto: con me non c’è da fare polemiche».
E la pratica lei la fa a Roma o a Napoli?
«A Napoli».
E perché se abita a Roma e a Bergamo?
«Perché mi è stata data la possibilità di frequentare uno studio a Napoli. Mi era venuto comodo così».

L’onorevole chiude con fare brusco la telefonata. C’era ancora una domanda da farle: se ha cambiato residenza come prevede la legge

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