martedì 16 novembre 2010

Rimpalli di responsabilità

Rifiuti, Iervolino scuote Caldoro "Situazione critica, intervieni"

Situazione critica a Napoli dove sono accatastati cumuli di spazzatura dopo la chiusura di Taverna del Re. Raid di incappucciati in via Vespucci e traffico in tilt. E sala l'intesa con l'Emilia per il trasporto di 250 tonnellate al giorno. Continuano le trattative con Germania e Spagna
DIECIMILA tonnellate a terra. Tremila in città, settemila nelle strade della provincia. E dopo l’enfatico annuncio del presidente della Provincia Luigi Cesaro, salta in serata l’intesa con l’Emilia per il trasporto di 250 tonnellate al giorno mentre restano aperte complicatissime trattative per riempire a dicembre treni diretti in Germania e a gennaio navi per la Spagna.
Un lunedì nero. Città e hinterland trasformati in discarica e ora anche in campo di battaglia come è avvenuto ieri mattina in via Vespucci con il raid di una quindicina di persone. Cassonetti rovesciati e svuotati, contenitori della differenziata sventrati, sacchetti, bottiglie e immondizia dappertutto, dalle carreggiate fino alla corsia riservata ai tram.
Questo il biglietto da visita per chi arrivava da via Marina. Questo il biglietto da visita per la Commissione parlamentare di inchiesta sugli illeciti connessi al ciclo dei rifiuti che oggi, dopo aver sorvolato l’area del Vesuvio, ascolterà in prefettura il procuratore Giovandomenico Lepore, l’assessore regionale all’ambiente Giovanni Romano e il presidente della commissione regionale sulle ecomafie Antonio Amato, il presidente della Provincia Luigi Cesaro e il sindaco con l’assessore Paolo Giacomelli.
Proprio la Iervolino, come annunciato domenica, ha aperto un fronte di polemica con il presidente della Regione. In mattinata il primo affondo del sindaco: «Per risolvere l’emergenza, Caldoro usi i poteri ordinari del Testo unico sull’ambiente e autorizzi i nostri compattatori a sversare i rifiuti nelle altre province. Siamo alle strette. L’altro giorno, insieme ad altri 36 amministratori, siamo stati incolpati e non si capisce bene di cosa. Al posto di Caldoro, quindi, avrei anche preoccupazioni di carattere giudiziario». Passa qualche ora e il governatore reagisce: «La legge prevede l’intervento della Regione solo dopo l’accertamento di situazioni relative all’ordine pubblico e a problemi sanitari. Nel caso in cui questo accertamento verrà attuato da parte dell’autorità competente, come ho fatto l’altra volta, non attenderò un minuto a intervenire ma, allo stato, mi sembra che non ci siano ancora le condizioni per un intervento diretto a norma di legge».
In serata la Ievolino non ci sta e ribatte: «Le condizioni per un intervento diretto ci sono. E non da oggi».
Di passaggio a Napoli arriva l’attacco al Comune dal ministro Mara Carfagna: «Il governo è intervenuto nella fase di emergenza ma ora il sindaco deve avviare la raccolta differenziata». A cui ribatte il segretario regionale del Pd Enzo Amendola: «Pieno sostegno alla Iervolino e ai sindaci della provincia. Il governo è totalmente assente e Caldoro deve assumersi le sue responsabilità firmando misure d’emergenza». D’accordo il senatore dipietrista Nello Formisano: «Dov’è il governo regionale?».
Oggi il Consiglio dei ministri dovrebbe cancellare dalla mappa dei rifiuti la seconda discarica sul Vesuvio a cava Vitiello e il Tavolo tecnico istituito in Consiglio regionale con Province e Comuni ha inviato un documento a Palazzo Chigi. A Terzigno, intanto, è operativa l’ordinanza del sindaco che vieta il transito ai compattatori sul territorio comunale impedendo così l’accesso a Cava Sari. Contro il provvedimento, censurato da Caldoro, la Provincia ha deciso di ricorrere al Tar mentre le “mamme vulcaniche”, con un blitz alla Procura di Nola, hanno chiesto ai pm il sequestro della discarica che «inquina le falde acquifere».
di OTTAVIO LUCARELLI

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