Quando la partecipazione dei cittadini alla cosa pubblica e la non chiarezza comunicativa delle istituzioni sono un problema di Michele Amoruso
Il giorno 16 ottobre u.s. con la convocazione del consiglio comunale, avente all’o.d.g. anche la discussione sulle questioni inerenti la discarica Sari, tutti i consiglieri presenti hanno dopo una dettagliata e sentita discussione, ed in presenza dei cittadini e delle forze dell’ordine (VV.UU. e forze di polizia in borghese), deliberato un documento, sfociato nell’ordinanza sindacale n° 23 del 17/11/2010 protocollata il 17/11/2010 con il n° 28765, di sensibilità e solidarietà con il consiglio comunale di Terzigno avutosi in precedenza, che deliberava il divieto di transito dei compattatori diretti alla Cava Sari per motivi cautelativi di salute pubblica, igiene e tutela ambientale sull’intero territorio comunale.
Il consiglio comunale al termine della lettura della delibera, vota all’unanimità dei presenti. Il sindaco Langella comunica sic et simplicite che non è possibile emettere la relativa ordinanza immediatamente alla delibera. Interviene il consigliere Oreste che chiede al Sindaco Langella di spiegare le motivazioni per cui non è possibile emettere l’ordinanza con esecuzione immediata ai cittadini (non camorristi!) presenti, persone comuni che insieme agli altri cittadini d’Italia sono lo Stato. Ricordo al Sindaco Langella, ma anche ai consiglieri comunali, che le Istituzioni di ogni grado sono i rappresentanti dello Stato, cioè di noi cittadini che le eleggiamo. La prima lezione di diritto pubblico insegnata negli atenei giuridico/economico d’Italia agli studenti inizia con la definizione dello Stato: “Introduzione al diritto pubblico: lo STATO. Il diritto è alla base del cittadino, è un pilastro della vita collettiva ed è una istituzione originaria in quanto non riceve da altri se non da se stesso il proprio ordinamento. Lo stato nasce cioè nel momento in cui una organizzazione di cittadini autoafferma la propria sovranità su un certo territorio, indipendentemente dall'eventuale riconoscimento di questa organizzazione da parte di altri stati. Lo stato è un'istituzione sovrana ed indipendente, in quanto essa non riconosce nell'ambito del proprio territorio alcuna autorità superiore (superiorem non recognoscens), ovverosia nessun altro potere esterno che possa condizionarne l'attività (ius excludendi alias)”. Non volendo essere arrogante, ma non mi va nemmeno di essere definito camorrista come cittadino, e non volendo fare lezioni di diritto pubblico a nessuno, credo che chi è membro delle istituzioni, dal consigliere comunale al Presidente della Repubblica, la prima cosa che dovrebbe fare è rileggersi il manuale di diritto pubblico, anche perché imparerebbe che il bene pubblico va sempre difeso e tutelato. Alle ore 00:40 il Sindaco Langella si alza e dichiara sciolta la seduta senza batter fiato alcuno. La reazione, premessa la tensione che il popolo boschese sta vivendo sull’”affaire munnezza”, per ultimo vedi la puzza (tecnicamente miasmi, ma resta comunque la puzza) mai scomparsa,, di alcune persone presenti che non riuscivano a capire l’atteggiamento del primo cittadino circa la non firma immediata dell’ordinanza li ha spinti a bloccare l’autovettura in cui è salito il primo cittadino per farsi riaccompagnare a casa e degenerando nella rottura del lunotto posteriore dell’auto, senza che sia stato aggredito nessuno, tant’è che la polizia intervenuta non ha eseguito alcuna carica resasi conto di quanto accadeva. Sarebbe bastato, visto che si è dialogato con interventi puliti e civili, alzando in qualche caso la voce (come succede in tutti i consigli comunali d’Italia) per l’intera durata del consiglio comunale, che il Sindaco spiegasse le ragioni tecniche burocratiche per cui non era possibile eseguire la firma immediata dell’Ordinanza Sindacale, che ha poi eseguito il giorno immediatamente successivo.
Tanto clamore per nulla, facendo riaccendere i riflettori in maniera errata alla stampa nazionale, e facendo passare la notizia che il popolo boschese è un popolo di delinquenti abituali. Visto che il Sindaco Langella è un ottimo comunicatore a senso unico, dovrebbe intervenire ad horas a difendere i suoi concittadini che sacrificando la propria vita privata, lavorativa, la propria salute e salvando anche quella degli altri cittadini assenti, autorità locali comprese, a titolo gratuito e rimettendoci anche. Allora mi sorge un dubbio che ha sollevato il consigliere comunale Oreste che nella lettura della sua lettera nel corso del Consiglio Comunale del giorno 16/11/2010 u.s. le chiedeva: “Sindaco Langella Lei pensa di essere stato un capitano coraggioso? Se la sente di esserlo nei prossimi mesi? Se ha dei dubbi, restituisca quella fascia.
giovedì 18 novembre 2010
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