sabato 20 novembre 2010

Carfagna: via da partito, ministero e Camera il 15 dicembre mi dimetto da tutto Berlusconi: «Senza la fiducia, si vota»


Intervista esclusiva del ministro sul Mattino in edicola domani
«In Campania sui rifiuti è in corso una guerra di bande»

                  
ROMA (20 novembre) - «Non farò mancare la fiducia a Berlusconi, ma il 15 dicembre rassegnerò le mie dimissioni dal partito». Lo afferma il ministro per le Pari Opportunità Mara Carfagna in un'intervista esclusiva al Mattino in edicola domani.
La Carfagna spiega: «Lascerò anche lo scranno di parlamentare, perché a differenza di altri sono disinteressata e non voglio dare adito a strumentalizzazioni. Mi dimetterò ovviamente anche da ministro visto che il mio contributo pare sia ininfluente».

Mara Carfagna spiega che in Campania è ormai in atto «una guerra tra bande» sulla gestione dei rifiuti. «Nell'ultima seduta del Consiglio dei ministri ho fatto presente la mia preoccupazione sullo scontro istituzionale tra Comune e Provincia di Salerno che rischia di portare alla paralisi assoluta comprottendo la realizzazione dell'impianto», sottolinea.
«Non posso permettere che per una guerra di potere -sottolinea Carfagna- si faccia saltare
un'operazione di vitale importanza per la Campania con la conseguenza che dopo Napoli anche
Salerno possa essere sommersa dai rifiuti».

Il caso-Carfagna agita il governo e il Pdl. Berlusconi,
a Lisbona per il vertice della Nato, ha provato a far tornare sui suoi passi la Carfagna, il ministro che ancora recentemente il premier aveva pensato di far diventare "speaker" del governo. Durante la conversazione il Cavaliere avrebbe rassicurato il suo ministro, garantendole un intervento immediato al suo ritorno. Il premier, poi, sollecitato sulla questione in conferenza stampa al termine del vertice Nato ha spiegato: «La Carfagna? Non mi ha fatto tribolare. È una cosa a cui non annetto particolare difficoltà». «Semmai mi ha fatto stropicciare gli occhi - ha aggiunto - il fatto che i principali giornali italiani nel giorno dell'approvazione della Finanziaria e di questo storico vertice della Nato abbiano titolato a piena pagina sulla signora Carfagna. E finiamola qui».

Poi sulla crisi, il presidente del Consiglio dice: «Ho il 56% dei consensi, nessuno come me in Europa». Chiede una larga fiducia alle Camere o si va a votare.

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Ma la Carfagna, in queste ore, incassa la solidarietà incondizionata dei big del suo partito: ieri, la presa di posizione dei tre coordinatori, Verdini, La Russa e Bondi. Oggi tocca ai ministri. «La sosteniamo in tutto e riteniamo che abbia ragione nel porre questioni che il partito deve risolvere rapidamente», afferma Frattini. «Non sono liti personali ma questioni di principio che è giusto che il partito risolva», sintetizza il titolare della Farnesina. Il ministro dell'Ambiente Prestigiacomo però non nasconde le tensioni: «Basta fuoco amico su di lei», dice. E anche per la Gelmini gli attacchi rivolti alla Carfagna sono «ingiustificati». «Sono fiduciosa che ci saranno tutte le condizioni perchè il ministro Carfagna prosegua nel suo impegno», assicura la titolare dell'Istruzione. Getta acqua sul fuocvo anche il ministro Fitto: «Sono certo che le polemiche rientreranno. La Carfagna opera bene come ministro e penso sia giusto che si superi la polemica, e si individuino forme e modi di lavoro comuni. Sono molto fiducioso».

Carfagna, spiega chi ha avuto modo di parlarci, si sente amareggiata perché il partito l'ha lasciata sola e nessuno dei coordinatori nazionali l'ha difesa. Carfagna non parla ma ai suoi avrebbe confidato la sua delusione per i continui attacchi subiti dai vertici locali del Pdl senza che nessuno abbia mosso un dito per respingere ogni accusa. Sono di questi giorni i contrasti politici con il presidente della provincia di Salerno Edmondo Cirielli e con il coordinatore campano del Pdl Nicola Cosentino. La goccia che ha fatto traboccare il vaso sono state le
dure prese di posizione di alcuni deputati del Pdl, fra i quali Lehner e le foto che le avrebbe scattato ieri in Aula Mussolini mentre era a colloquio con Italo Bocchino.


Urso (Fli): come si fa a stare con Cosentino? Solidarietà al ministro Mara Carfagna, da parte di Aldo Urso intervenuto stamani nella città termale alla prima convention Toscana di Futuro e Libertà. «Risulta difficile - ha detto Urso - comprendere come un partito possa preferisce chi è stato indagato per camorra come Cosentino a un ministro che ha operato bene come Mara Carfagna. Così come è difficile capire perchè si ritiene grave e intollerante che un ministro possa parlare con un capogruppo in Parlamento che fino a prova contraria fa sempre parte di questa maggioranza. Per questo esprimo tutta la mia solidarietà al ministro Mara Carfagna»

Cirielli insiste: io sto con Cosentino. «È vero -aggiunge Cirielli -che stimo e sono leale a Cosentino perchè dai tempi in cui era coordinatore regionale di Fi si è distinto per una cristallina condotta nei rapporti con me e con il partito. In questi anni il suo comportamento mi ha suscitato profonda simpatia, che si è trasformata in sincera amicizia». «Non conosco -afferma- le carte dei processi che lo vedono indagato, ma con il cuore e la logica sono portato a non credere ad una sola delle accuse che gli vengono contestate. Tuttavia - conclude - è notorio che sono una persona libera e 'un uomo solo delle Istituzioni', quale umile servitore nella vigna della Patria».

«Condivido i valori del Pdl dove milito con convinzione, nonostante tanti traditori ed opportunisti, e considero il Premier Silvio Berlusconi, l'unica persona che poteva salvare l'Italia da forze conservatrici che, saldatesi con gli ex comunisti, ne pregiudicano lo sviluppo e il futuro. Per il resto -conclude- taccio per amor di Patria e per senso di responsabilità».

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